Scusate, ma il Tappetaro lascia o non lascia la politica?

Lunedì notte il presidente del Consiglio aveva fatto la prima metà del suo dovere annunciando prontamente le dimissioni del governo. Un gesto apprezzabile ma da molti (perfino da Travaglio) elogiato più del dovuto. E' solare che, per non lasciare sepolta sotto una valanga di NO anche la dignità e la sua (residua) credibilità insieme alla sua riformaccia della Costituzione, Renzi non aveva altra scelta. Ebbene, ieri, in occasione della direzione nazionale del Pd, il sottoscritto, che a 57 anni è ancora ingenuo, si aspettava da parte del premier dimissionario il completamento della sua operazione dignità: l'annuncio dell'abbandono della carriera politica, così come aveva innumerevoli volte promesso negli ultimi 12 mesi in caso di sconfitta nel referendum da lui trasformato in plebiscito personale. Qualcuno obbietterà che questo annuncio per ora è tecnicamente impossibile o complicato, perché Renzi, in attesa della nomina del successore, resta pur sempre in carica come premier, anche se, a mio avviso, un governo che deve limitarsi al disbrigo degli affari correnti svolge una funzione puramente tecnica e non più politica. Ma come segretario di partito Renzi conserva indubbiamente una funzione politica, vieppiù rilevante durante una crisi di governo. Le consultazioni di Mattarella con i partiti iniziano stasera, dunque non ci sono i tempi tecnici per nominare un nuovo segretario e sembra obbiettivamente poco opportuno per il Pd affidarsi per la gestione di una fase così delicata a un inesperto come il vice segretario Guerini. In ogni caso nessuno ieri impediva a Renzi di annunciare che si sarebbe ritirato dalla politica subito dopo la fine della crisi di governo o, al massimo, dopo il congresso del partito da tenersi al più presto per eleggere il successore alla segreteria. Orbene, io aspetterò pazientemente queste due scadenze, dopodiché, se l'ex premier non manterrà la sua promessa di lasciare la politica, annuncio fin d'ora che in questo forum non lo chiamerò più Matteo Renzi, e nemmeno il Tappetaro, bensì il Pinocchio di Rignano o semplicemente l'Uomo di Niente (ommo 'e niente diciamo a Napoli per indicare bugiardi privi di dignità). Per inciso, se ha una dignità, deve lasciare la politica anche la ministra Boschi, perché lo aveva pubblicamente promesso anche lei. *** poi che ieri sera in tv il moderato Paolo Mieli, sostenitore del Sì, chiudeva un occhio sulla seconda parte della promessa di Renzi ma gli suggeriva caldamente di dimettersi da segretario e di saltare un giro, ovvero di non candidarsi per palazzo Chigi (tramite le primarie) ma solo per un seggio di deputato. Non sono  d'accordo con Mieli: Matteo Renzi, se è un uomo, deve cambiare mestiere. Punto. Molti, per es. l'amico Mark525, tendono a minimizzare e a chiudere ambedue gli occhi osservando che, da che mondo è mondo, la gran parte dei politici (anche importanti) racconta menzogne (anche grosse) ai cittadini, e che, per esempio, anche Beppe Grillo promise che avrebbe chiuso con la politica se il M5S non avesse vinto alle elezioni europee del 2014 (poi, dopo il trionfo del Pd, si limitò a ingoiare qualche compressa di Maalox). Non sono d'accordo, c'è promessa e promessa. Per es. io prometto da vent'anni a mia moglie di tagliarmi la barba e di perdere una ventina di chili, ma non so rinunciare alla mia vaga somiglianza con Bud Spencer. ll valore di una promessa dipende da chi la fa e da come, dove, perché e su che cosa la fa. Grillo era un privato cittadino, privo di cariche pubbliche, che prometteva di pancia e di cuore una cosa eclatante, ma di nessuna rilevanza per le istituzioni, ai suoi fan, tramite il suo blog, alla vigilia di una consultazione elettorale. Era un po' come quel tifoso del bar dello sport che promette agli altri avventori: se domani il Napoli non batte la Juve, io non metto più piede qui dentro. Ben diverso il caso di Renzi. E' bene leggere e meditare il testo della sua dichiarazione del 20 gennaio 2016, nelle vesti di presidente del Consiglio, nell'aula del Senato, al cospetto dei rappresentanti del popolo sovrano:

“Ho personalmente affermato davanti alla stampa e lo ribadisco qui davanti alle senatrici e ai senatori che nel caso in cui perdessi il referendum, considererei conclusa la mia esperienza politica. L’ho fatto perché credo profondamente in un valore che è il valore della dignità del proprio impegno nella cosa pubblica”.

Cari forumisti, quale paese serio tollererebbe la presenza nelle istituzioni, a qualsiasi livello, di un politico bugiardo e privo di dignità? Per Renzi c'è un'ulteriore grossa aggravante: il significato e il peso politico della sua promessa. C'erano in ballo 47 articoli della Costituzione e il capo del governo si era permesso di andare a condizionare pesantemente la libera scelta, nel merito, del popolo sovrano, ma in particolare degli elettori del Pd, legando il destino suo, del partito, del governo e della legislatura all'esito del referendum. Hai promesso delle cose per condizionare e ricattare il popolo su una scelta così importante? Peccato, ti è andata male, ma ora mantieni le tue promesse, TUTTE, altrimenti sei un politucolo di due soldi e un uomo di niente. Al contrario del nostro tappetaro, il premier britannico David Cameron, che è un politico serio, PRIMA del referendum sulla Brexit non aveva mai promesso né minacciato di dimettersi, anzi aveva assicurato che il governo sarebbe andato avanti in ogni caso. Ciò per l'appunto per non condizionare, né in un verso né nell'altro, la scelta degli elettori con un fattore esterno al merito della questione. Solo DOPO il referendum, preso atto della scelta del popolo contraria alla sua linea politica, Cameron si è dimesso, con grande dignità, da premier, poi ha lasciato la poltrona di leader del partito Conservatore, infine il suo seggio di parlamentare. Ecco, penso che ora dovrebbe essere chiara a tutti, anche all'amico Mark, la differenza tra un politico serio e un politicante da operetta.

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8 messaggi in questa discussione

5 minuti fa, fosforo31 ha scritto:

Lunedì notte il presidente del Consiglio aveva fatto la prima metà del suo dovere annunciando prontamente le dimissioni del governo. Un gesto apprezzabile ma da molti (perfino da Travaglio) elogiato più del dovuto. E' solare che, per non lasciare sepolta sotto una valanga di NO anche la dignità e la sua (residua) credibilità insieme alla sua riformaccia della Costituzione, Renzi non aveva altra scelta. Ebbene, ieri, in occasione della direzione nazionale del Pd, il sottoscritto, che a 57 anni è ancora ingenuo, si aspettava da parte del premier dimissionario il completamento della sua operazione dignità: l'annuncio dell'abbandono della carriera politica, così come aveva innumerevoli volte promesso negli ultimi 12 mesi in caso di sconfitta nel referendum da lui trasformato in plebiscito personale. Qualcuno obbietterà che questo annuncio per ora è tecnicamente impossibile o complicato, perché Renzi, in attesa della nomina del successore, resta pur sempre in carica come premier, anche se, a mio avviso, un governo che deve limitarsi al disbrigo degli affari correnti svolge una funzione puramente tecnica e non più politica. Ma come segretario di partito Renzi conserva indubbiamente una funzione politica, vieppiù rilevante durante una crisi di governo. Le consultazioni di Mattarella con i partiti iniziano stasera, dunque non ci sono i tempi tecnici per nominare un nuovo segretario e sembra obbiettivamente poco opportuno per il Pd affidarsi per la gestione di una fase così delicata a un inesperto come il vice segretario Guerini. In ogni caso nessuno ieri impediva a Renzi di annunciare che si sarebbe ritirato dalla politica subito dopo la fine della crisi di governo o, al massimo, dopo il congresso del partito da tenersi al più presto per eleggere il successore alla segreteria. Orbene, io aspetterò pazientemente queste due scadenze, dopodiché, se l'ex premier non manterrà la sua promessa di lasciare la politica, annuncio fin d'ora che in questo forum non lo chiamerò più Matteo Renzi, e nemmeno il Tappetaro, bensì il Pinocchio di Rignano o semplicemente l'Uomo di Niente (ommo 'e niente diciamo a Napoli per indicare bugiardi privi di dignità). Per inciso, se ha una dignità, deve lasciare la politica anche la ministra Boschi, perché lo aveva pubblicamente promesso anche lei. *** poi che ieri sera in tv il moderato Paolo Mieli, sostenitore del Sì, chiudeva un occhio sulla seconda parte della promessa di Renzi ma gli suggeriva caldamente di dimettersi da segretario e di saltare un giro, ovvero di non candidarsi per palazzo Chigi (tramite le primarie) ma solo per un seggio di deputato. Non sono  d'accordo con Mieli: Matteo Renzi, se è un uomo, deve cambiare mestiere. Punto. Molti, per es. l'amico Mark525, tendono a minimizzare e a chiudere ambedue gli occhi osservando che, da che mondo è mondo, la gran parte dei politici (anche importanti) racconta menzogne (anche grosse) ai cittadini, e che, per esempio, anche Beppe Grillo promise che avrebbe chiuso con la politica se il M5S non avesse vinto alle elezioni europee del 2014 (poi, dopo il trionfo del Pd, si limitò a ingoiare qualche compressa di Maalox). Non sono d'accordo, c'è promessa e promessa. Per es. io prometto da vent'anni a mia moglie di tagliarmi la barba e di perdere una ventina di chili, ma non so rinunciare alla mia vaga somiglianza con Bud Spencer. ll valore di una promessa dipende da chi la fa e da come, dove, perché e su che cosa la fa. Grillo era un privato cittadino, privo di cariche pubbliche, che prometteva di pancia e di cuore una cosa eclatante, ma di nessuna rilevanza per le istituzioni, ai suoi fan, tramite il suo blog, alla vigilia di una consultazione elettorale. Era un po' come quel tifoso del bar dello sport che promette agli altri avventori: se domani il Napoli non batte la Juve, io non metto più piede qui dentro. Ben diverso il caso di Renzi. E' bene leggere e meditare il testo della sua dichiarazione del 20 gennaio 2016, nelle vesti di presidente del Consiglio, nell'aula del Senato, al cospetto dei rappresentanti del popolo sovrano:

“Ho personalmente affermato davanti alla stampa e lo ribadisco qui davanti alle senatrici e ai senatori che nel caso in cui perdessi il referendum, considererei conclusa la mia esperienza politica. L’ho fatto perché credo profondamente in un valore che è il valore della dignità del proprio impegno nella cosa pubblica”.

Cari forumisti, quale paese serio tollererebbe la presenza nelle istituzioni, a qualsiasi livello, di un politico bugiardo e privo di dignità? Per Renzi c'è un'ulteriore grossa aggravante: il significato e il peso politico della sua promessa. C'erano in ballo 47 articoli della Costituzione e il capo del governo si era permesso di andare a condizionare pesantemente la libera scelta, nel merito, del popolo sovrano, ma in particolare degli elettori del Pd, legando il destino suo, del partito, del governo e della legislatura all'esito del referendum. Hai promesso delle cose per condizionare e ricattare il popolo su una scelta così importante? Peccato, ti è andata male, ma ora mantieni le tue promesse, TUTTE, altrimenti sei un politucolo di due soldi e un uomo di niente. Al contrario del nostro tappetaro, il premier britannico David Cameron, che è un politico serio, PRIMA del referendum sulla Brexit non aveva mai promesso né minacciato di dimettersi, anzi aveva assicurato che il governo sarebbe andato avanti in ogni caso. Ciò per l'appunto per non condizionare, né in un verso né nell'altro, la scelta degli elettori con un fattore esterno al merito della questione. Solo DOPO il referendum, preso atto della scelta del popolo contraria alla sua linea politica, Cameron si è dimesso, con grande dignità, da premier, poi ha lasciato la poltrona di leader del partito Conservatore, infine il suo seggio di parlamentare. Ecco, penso che ora dovrebbe essere chiara a tutti, anche all'amico Mark, la differenza tra un politico serio e un politicante da operetta.

No lui non lascia raddoppia ma, va bene anche la ruota della fortuna.

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Buongiorno Fosforo . Ancora lì sei ?? L'unico elemento gratificante per la vittoria del No e' questa ?? Ancora a porti il problema del petche il tappetaro/Caudillo democratico sia ancora lì ?? Ed io che ingenuamrmte credevo in una tua analisi del perché tutte le forze granitiche del No, Grillebeti in testa, che si strappavano i capelli per il combinato disposto considerando l'italicum un pericoloso spartiacque tra la democrazia e la dittatura ed invece ritiri fuori un problema che evidentemente deve starti tanto a cuore vista l'insistenza con cui lo proponi . Allora facciamo chiarezza : mentre ha fatto benissimo a dimettersi un'ora dopo il voto non ottenendo da te manco un riconoscimento visto che sono 4 mesi che lo dubitavi , farà benissimo a non dimettersi da segretario del PD e di abbandonare la politica . E dei giudizi dei nipotini di Stalin che per pur di cacciare il despota democratico hanno festeggiato e brindato insieme ai fascisti ed ai razzisti non me ne importa un  ***. Voi siete quelli , e lo riconfermate ogni volta ,  che non siete mai stati capaci di buttare giù un governo du destra mentre siete specializzati ad affossare quelli di sx o centridinustra. Perché anche se lo avesse detto non lo  può fare per rispetto ai 3 milioni di militanti che lo votarono alle primarie . Petche nel PD i sono strutture e appuntamenti ( chiamansi congressi ) dove decidono i militanti chi fa il segretario e chi no . Quindi il tappetaro rimane segretario e continua in politica fino a chei decide lui , i mutanti ed il congresso e non quando lo decidete voi , Travaglio , Zagrebelsky e il chiarissimo prof . Montanari.  Poi quando magari saranno loro , accompagnati da De Naguatris e Ingroia ad andare a Berlino a parlare con la Merkel di tassi di interessi mi scompiscero' dal ridere . Termino con una che a te apparirà una minaccia . Il Caudillo si è dimesso ma tra qualche giorno sarà richiamato . Non se esce e te potrai sbizzarrirti di nuovo contro il Caudillo democratico che non ha imprigionato nessun sovversivo ma gli ha dato mi strumento per essere mandato a casa . Legge elettorale ed a primavera si vota . Ci si conta ...e poi si ride ...!! Saluti 

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scusate ma a me sembra che renzi tra tutti i politic sia l'unico che abbia mantenuto la parola data

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Caro Mark, ti devo correggere. Come testimoniano i post del vecchio forum, io avevo più volte scritto che non avevo dubbi sul mantenimento integrale della promessa da parte di Renzi: se perdo, mi dimetto e lascio la politica. Solo nelle ultime battute della campagna elettorale, indotto dal mutato atteggiamento dello stesso Renzi e dal buonismo da cui era (ed è) circondato, avevo espresso qualche dubbio. Dubbio che dopo il voto e dopo la direzione del Pd di ieri (dove non si è dimesso da segretario e non ha nemmeno fatto un mea culpa) ovviamente cresce. Ora tu, come tutti i renziani, sei costretto a chiudere gli occhi e ad arrampicarti sugli specchi. Renzi non può dimettersi da segretario senza il permesso dei militanti del Pd. Ma che discorsi sono? Allora avrebbe dovuto a suo tempo modificare la promessa: se perdo lascerò la politica, ma solo se i militanti del Pd me ne daranno il permesso. Ma che discorsi, Mark, ti facevo più serio! Troppo facile, troppo comodo condizionare, anzi ricattare il popolo sovrano su una cosa importante come la Costituzione e poi fare finta di nulla. Puoi scommettere, caro Mark, che se per malaugurata sorte avesse vinto il Sì, oggi i vari Rondolino starebbero a sviolinare qualcosa del genere: questo giovane e coraggioso premier si è meritato la vittoria, avendo messo in gioco la sua carriera pur di migliorare la Costituzione per il bene di tutti. Mentre gli antirenziani ovviamente direbbero, ma senza poter esibire la prova, che quella promessa era solo un bluff. Al che Rondolino & C. insorgerebbero all'unisono: no, rosiconi, non era un bluff, Renzi è un politico serio e se avesse perso avrebbe davvero lasciato la politica.

Va aggiunta un'altra importante considerazione. Uno può anche cambiare idea in buona fede e non essere per questo crocifisso. Va bene. Ma, benedetto il Signore, un politico che ricopre un'altissima carica e che mente alla nazione su cose di questa importanza, se poi "cambia idea" (virgolette doverose nel caso di Renzi) o se non ha il coraggio di mantenere le promesse, come minimo ha il dovere di chiedere pubblicamente e solennemente scusa alla nazione.

Scusatemi, cari italiani, vi avevo promesso che lasciavo la politica e poi non ho mantenuto. Anche se uno solo dei 13 milioni di voi che hanno votato SI' lo ha fatto non perché gli piaceva la riforma ma perché gli dispiaceva mandarmi a casa, io oggi HO IL DOVERE DI CHIEDERVI SCUSA.

Quindi delle due l'una: o a Renzi fa difetto la dignità o gli fa difetto l'educazione.

Ora diversi giornali e telegiornali ventilano addirittura la possibilità di un reincarico a Renzi. Quello che doveva cercarsi un altro mestiere e che invece ritornerebbe a palazzo Chigi. Per me questa sarebbe francamente una colossale bu.ffonata, con Mattarella nel ruolo del bu.ffone di corte e con Renzi che gli dice "no grazie", rifacendosi un poco l'immagine, facendo finta cioè che a lui non interessa la poltrona. Penserei che sia una cosa architettata a tavolino dal suo spin doctor americano Jim Messina per giustificarsi il lauto stipendio dopo la batosta del 4 dicembre. Spero proprio che Mattarella non si presti a questo squallido gioco. Questa crisi di governo è tutta colpa di Renzi, della sua insensata quanto pasticciata iniziativa costituzionale, delle sue irresponsabili promesse. Ed è aggravata, sempre per precisa colpa di Renzi, dal fatto che dopo tre anni di governo ci ritroviamo senza una legge elettorale decente. Sarebbe assurdo e forse anche ridicolo scegliere lo stesso Renzi come solutore della crisi. Peraltro, anche ammesso che Renzi accettasse il reincarico, come puoi pensare, caro Mark, che sia così ingenuo e autolesionista da andare al voto, come scrivi, in primavera. A meno che non intendevi la primavera del 2018. Riprendere in mano il governo dopo quanto è accaduto incrementerebbe di colpo l'impopolarità del premier, il popolo si sentirebbe preso in giro da Mattarella, il sentimento di decine di milioni di italiani verso Renzi diventerebbe sul serio qualcosa di molto simile all'odio. E Renzi rischierebbe tutto questo solo per governare (personalmente o per interposta persona, es. Padoan) fino a marzo? Con un anno in più potrebbe sperare nella memoria corta degli italiani, ma sarebbe comunque per lui un "galleggiare" e non un governare. Cosa che ha sempre escluso di voler fare, ma sappiamo che le parole di un parolaio vanno prese per quello che sono: parole.

Saluti

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Lascia perdere Fosforo, ho capito quale strategia usi sul forum . Ti leggi l'articolino del vate Travaglio (30.000 copie al giorno come Castellabbate), e su quello ci imperni la discussione prendendo per oro colato quel che l'ex fascista , ex leghista , ex Dipieytrista, ex Ingroiano , ex Tsipras ed ora Grillino , afferma . Quindi venire a parlare di faccia di bronzo di Renzi non mi sembra decoroso e comunque non me ne frega niente di quel che dicono quelli che con l'alibi della Costitizione della quale non gliene fregava un cazxo hanno mandato a casa l'unico politico di livello che c'è in Italia perdipiu di sx . Una sx che a voi non piace ma vorrei ricordare che quella che piace a voi non esiste da nessuna parte del mondo se non in qualche paese sudamericano . Mettetevi l' animo in pace , ascoltate i PinkFloyd , ma di una cosa statene certi : Renzi rimane tra noi così salverà il posto a Travaglio, Scanzi e salvera' pure le 30.000 copie del FQ. 

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Due importanti messaggi per il somaro pisano:

1 - hai URGENTE bisogno di affidarti alla scienza farmaceutica

http://www.emorroidistop.com/pomate/

2 - il bimboscemo fiorentino ha fatto tutto da solo. NESSUNO HA FATTO CADERE IL PEGGIORE GOVERNO DEGLI ULTIMI 155 ANNI. Il bimboscemo fiorentino, cosparso il capino di guano e inginocchiatosi sui ceci, rassegna spontaneamente le dimissioni. Non è servita nemmeno una mozione di sfiducia: il bimboscemo fiorentino non ha fatto altro che prendere serenamente atto della realtà.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti 

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signor mark

io spero solo che, il signor Renzi, nel caso ritorni in campo, abbia compreso la lezione e si sia cosparso la testa di cenere,

Non c'è politico, in Italia, che non abbia raccontato balle, quindi possiamo anche accettare che pure il signor Renzi si comporti in maniera contraria a quanto proclamato in precedenza.

Resta il fatto che da lui non comprerei neppure un paio di pentole. 

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ma con i presidenti del consiglio che abbiamo avuto in Italia... che problema avete con Renzi? mica è peggio degli altri

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