Il nucleare finisce nella spazzatura

Il direttore di Greenpeace Italia e il FQ ci danno una bellissima notizia:

i colossi mondiali del nucleare (americani, giapponesi, francesi) stanno facendo una bruttissima fine, in pratica sono sull'orlo della bancarotta e le agenzie di rating declassano a livello spazzatura i loro titoli, mentre i lavori in corso per le faraoniche centrali di terza generazione accusano gravissimi e costosissimi problemi e ritardi.

 http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/03/29/nucleare-toshibawestinghouse-dichiara-bancarotta-latomo-e-fuori-dalla-storia/3484592/

Possiamo già dire che il sogno della cosiddetta rinascita nucleare, coltivato da G. Bush e dalla lobby che lo finanziava, è miseramente svanito. Agli USA resta l'epocale problema di spegnere, entro un paio di decenni al massimo, TUTTI i loro 100 vecchi reattori (la rottamazione è già partita da qualche anno) e di smaltirne le scorie radioattive (ancora non si sa dove). Superfluo precisare che l'operazione richiederà tempi biblici e spese astronomiche. Tiriamo un sospiro di sollievo pensando che solo pochi anni fa un amichetto di Bush delle nostre parti vagheggiava pure lui la follia nuclearista alla quale noi avevamo detto NO in un referendum del 1987. Ci volle un altro referendum, nel 2011, per ribadire quella scelta saggia e lungimirante del popolo italiano.

Ma ora il fascistoide Trump accarezza un'altra folle idea: l'autarchia energetica degli USA da raggiungere non con le fonti rinnovabili (quelle che entro questo secolo rottameranno TUTTE le altre fonti energetiche in TUTTI i paesi del mondo) bensì con il carbone. Mi ricorda un po' quel ducetto nostrano che negli anni '30 si illudeva di muovere e riscaldare tutta l'Italia con il carbone sardo e fondò la cittadina mineraria di Carbonia. In realtà Trump è più ignorante e più stupido di Mussolini ma meno disinformato. Infatti gli USA possiedono oltre un quarto delle riserve mondiali di carbone e con il solo carbone nazionale potrebbero coprire il loro intero e ingente fabbisogno di energia primaria per quasi un secolo. Tuttavia pensare di rilanciare l'economia americana, come pensa il mattoide Trump, con il carbone, è come pensare di rilanciare il trasporto ferroviario reintroducendo, nel 2017, la locomotiva a vapore. Il carbone è ancora oggi la seconda fonte energetica mondiale dopo il petrolio, ma i tre quarti dei consumi mondiali si concentrano in Asia, in particolare in Cina e India, paesi non soggetti ai vincoli sulle emissioni di gas serra fissati dal protocollo di Kyoto. Ma anche Cina e India oggi investono decisamente sulle rinnovabili per soppiantare il carbone. Il carbone la più inquinante e la più climalterante delle fonti fossili. Non credo che vedremo i cittadini di New York passeggiare come ombre mascherate sotto una cappa grigia di smog che fa sparire perfino i grattacieli, come capita ai cittadini di Pechino. Il popolo americano abbatterà Trump e lo seppellirà in una miniera di carbone.

 

 

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