Pamela, bambola decapitata e minacce alla moglie del pentito testimone

Una bambola decapitata e la scritta: “Fate questa fine”. L’hanno recapitata a casa della moglie di Vincenzo Marino, il collaboratore di giustizia che ha rivelato le confessioni raccolte in carcere da Innocent Oseghale. Il pentito sarà chiamato all’udienza del 6 marzo per testimoniare contro il nigeriano imputato per la morte di Pamela Mastropietro, la 18enne romana, il cui cadavere fatto a pezzi fu trovato un anno fa in due trolley abbandonati nelle campagne di Pollenza.
Ai giudici della Corte d’Assise di Macerata, il collaboratore dovrebbe riportare le confessioni carpite da Oseghale. I due sono stati per due settimane rinchiusi nella stessa cella del carcere di Ascoli Piceno. In quel periodo il nigeriano avrebbe confessato il delitto al suo compagno di cella.

Ora che è divenuto uno dei testimoni chiave dell’accusa contro Oseghale, la sua situazione si è fatta più pericolosa: “La moglie è già stata oggetto di minacce – precisa l’avvocato – le è stata fatta recapitare una bambolina con la testa tagliata e la scritta Fate questa fine”. Secondo il criminologo Alessandro Meluzzi, che per primo ipotizzò un collegamento tra la mafia nigeriana e l’omicidio di Pamela, questa “è una delle modalità classiche della mafia nigeriana”. Secondo Meluzzi “è un’organizzazione ricca, potentissima e radicata un Italia”. 

Questa storia è terribile, crudele e fa paura per il livello di criminalità che mostra speriamo che le condanne siano severe

https://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/pamela-mastropietro-minacce-moglie-pentito-oseghale-3006194/

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