Ecco chi sono i veri INCAPACI

Siamo arrivati al terzo decreto sul terremoto. E per la terza volta, il governo è riuscito a non aggredire in modo strutturale criticità e problemi. Soprattutto, il decreto tace un aspetto fondamentale: le risorse. Niente zone franche, niente misure a sostegno di imprese e lavoratori, e anche la nostra proposta di estendere il mirocredito alle aziende del Cratere è stata affossata. Gli unici soldi che sono riusciti a trovare, guarda un po', sono quelli per il dipartimento "Casa Italia": un regalo da 1,3 milioni nel 2017 e di 2,5 milioni dall'anno prossimo per pagare dirigenti e la nuova struttura.

Per le poltrone le risorse ci sono sempre. Per la ricostruzione, invece, nisba: Renzi è andato in Europa chiedendo flessibilità per il terremoto e ha ottenuto sulla carta lo 0,2 del Pil, 3,4mld, ma poi ci sono spese giustificate soltanto per 600 milioni. Sono sette mesi che si riempiono la bocca di promesse ma al terzo tentativo fallito gli italiani hanno definitivamente capito cosa c'è dietro a quelle parole: incompetenza e mancanza di volontà politica.

Anche il M5S ha fatto le sue proposte, con un occhio al risparmio ma soprattutto con attenzione alle soluzioni vere per i cittadini. Alcuni nostri emendamenti sono diventati legge: obbligo di indagini sulla vulnerabilità sismica di tutte le scuole nelle zone 1 e 2; trasparenza sugli immobili acquistati dalla Regione per emergenze abitative; corsi di formazione per nuovi tecnici della Protezione Civile; provvedimenti per la risistemazione dei parchi nelle zone terremotate; velocizzazione delle procedure per i progetti sui beni culturali colpiti; per gli imprenditori, riduzione della soglia per richiedere il risarcimento da danno indiretto.

Un'altra occasione sprecata, per il governo, per cercare di dare un aiuto concreto a chi è stato colpito. Ma teniamo duro: quando il governo toccherà a noi, le soluzioni arriveranno e le risorse anche.

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2 messaggi in questa discussione

1 ora fa, shinycage ha scritto:

Siamo arrivati al terzo decreto sul terremoto. E per la terza volta, il governo è riuscito a non aggredire in modo strutturale criticità e problemi. Soprattutto, il decreto tace un aspetto fondamentale: le risorse. Niente zone franche, niente misure a sostegno di imprese e lavoratori, e anche la nostra proposta di estendere il mirocredito alle aziende del Cratere è stata affossata. Gli unici soldi che sono riusciti a trovare, guarda un po', sono quelli per il dipartimento "Casa Italia": un regalo da 1,3 milioni nel 2017 e di 2,5 milioni dall'anno prossimo per pagare dirigenti e la nuova struttura.

Per le poltrone le risorse ci sono sempre. Per la ricostruzione, invece, nisba: Renzi è andato in Europa chiedendo flessibilità per il terremoto e ha ottenuto sulla carta lo 0,2 del Pil, 3,4mld, ma poi ci sono spese giustificate soltanto per 600 milioni. Sono sette mesi che si riempiono la bocca di promesse ma al terzo tentativo fallito gli italiani hanno definitivamente capito cosa c'è dietro a quelle parole: incompetenza e mancanza di volontà politica.

Anche il M5S ha fatto le sue proposte, con un occhio al risparmio ma soprattutto con attenzione alle soluzioni vere per i cittadini. Alcuni nostri emendamenti sono diventati legge: obbligo di indagini sulla vulnerabilità sismica di tutte le scuole nelle zone 1 e 2; trasparenza sugli immobili acquistati dalla Regione per emergenze abitative; corsi di formazione per nuovi tecnici della Protezione Civile; provvedimenti per la risistemazione dei parchi nelle zone terremotate; velocizzazione delle procedure per i progetti sui beni culturali colpiti; per gli imprenditori, riduzione della soglia per richiedere il risarcimento da danno indiretto.

Un'altra occasione sprecata, per il governo, per cercare di dare un aiuto concreto a chi è stato colpito. Ma teniamo duro: quando il governo toccherà a noi, le soluzioni arriveranno e le risorse anche.

Poveraccio !!!! 

Terremoto, Paolo Gentiloni annuncia 1 miliardo l'anno per 3 anni. I Sindaci :"Stiamo uscendo dalla fase acuta di emergenza"

 28/03/2017 14:41 C

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Poveracci semmai, saranno quelli che, dopo il terremoto e con la casa distrutta e/o inagibile hanno dovuto sorbirsi le panzane inconcludenti del Cazzaro di Rignano.

Aspettatevi il conto.

L'Umbria e le Marche non dimenticano.

 

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