condivido in tutto

Copio dalla bacheca di un amico ma condivido tutto ....

Spesso provo, di recente, una strana sensazione, molto strana. Quella di vivere in un paese che non conosco, meglio ancora che non riconosco più. Un Paese di xenofobi, arrabbiati e violenti razzisti (dove un insegnante di scuola elementare si permette di insultare un bambino ***, peggio che nell'Alabama ai tempi di Martin Luther King), di nazisti accreditati e tollerati, forse addirittura in odore di alleanze di governo, di politici incompetenti e profondamente ignoranti... Un Paese nel quale essere laureati è un insulto, essere colti una eresia, avere un libero pensiero una trasgressione imperdonabile... Un Paese di incolti maleducati che, basta che non la pensi come loro, ti riempiono di insulti e di improperi. Un Paese dove una certa parte di meridionali votano entusiasti per un partito attualmente al potere, ma che li ha beceramente e sanguinosamente insultati e vilipesi per anni, come ampiamente documentato. Da '***' a 'leghisti', in cerca dell'uomo della Provvidenza... Come rabbini ebrei che si iscrivessero ad un neonato Partito Nazionalsocialista. Non sto a discutere di politica, di destra o di sinistra. Conosco uomini di 'destra' di grande cultura e ragionevolezza, e uomini di 'sinistra' stupidi e ignoranti - ancorché, lo ammetto, questi ultimi in minor misura. Non è questo il problema. Non è il fatto, ma il modo. Ed è il modo che disgusta, come disgusterebbe un odore di feci putrefatte in una profumeria. L'Italia, per tradizioni, sapienza, filosofia dell'accoglienza e dell'integrazione, come crogiolo di popoli e culture è stata per millenni un esempio nel mondo. E il tanto vituperato meridione un esempio nell'esempio. Non senza problemi, ovviamente, ma con una tensione etica e una forza senza pari, con grandi statisti e politici, che hanno lasciato il posto a politici di fortuna, venditori di bibite, disk jockey e insegnanti di ginnastica ai posti di comando nei dicasteri più importanti. L'Italia era una profumeria, ora è una fogna. Siamo in buone mani, come disse un tizio poco prima di essere strangolato... 

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