Attacchi a Londra... non è cambiato nulla nell'ultimo anno!

Ennesimo attacco terroristico, ennesima tragedia che fa piangere e arrabbiare a un tempo.

Si arriva a Londra per chiudere il cerchio (o, ahimè, prolungare la retta) che era partito un anno fa dal Belgio, quando una serie di attacchi incrociati causò 32 morti.

In 12 mesi non è cambiato nulla: ci troviamo al punto di partenza......

spaesati........

impotenti.......

con la voglia di spaccare in due questa follia umana.......

e richiamare al principio cardine della vita sociale: ama e fa' ciò che vuoi...

Ecco uno dei più triti promemoria che mi sia capitato di mettere nero su bianco.

Belgio
22 marzo 2016: raffica di attentati compiuti a Bruxelles e rivendicati dall’ISIS. Due esplosioni all’aeroporto Zaventem e una alla stazione della metro di Maalbeek: 32 morti e oltre 300 feriti

Francia
14 luglio: a Nizza, durante i festeggiamenti per la Festa Nazionale del 14 luglio, un camion investe decine di persone lungo la centralissima Promenade des Anglais. L’autista, il cittadino francese nato in Tunisia Mohamed Lahouaiej Bouhalel, uccide 84 persone, tra cui 6 italiani, prima di essere eliminato dalla Polizia. Il 16 luglio ISIS rivendica l’attentato.

6 luglio: a Rouen due uomini fanno irruzione nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray durante la messa del mattino gridando «Daesh» e «Allah Akbar». Prendono cinque ostaggi (tra cui due suore) e sgozzano il sacerdote, Jacques Hamel di 84 anni. I due aggressori, entrambi cittadini francesi, vengono poi uccisi dalla polizia. ISIS rivendica l’azione.

18 marzo 2017: a Parigi ucciso un uomo all’aeroporto Orly. L’uomo aveva prima sparato a un agente di polizia a un posto di blocco a Garges-lès-Gonesse e successivamente, arrivato all’aeroporto, aveva tentato di rubare il fucile automatico a una soldatessa. Trentanove anni, si chiamava Ziyed Ben Belgacem. Prima di essere ucciso aveva detto di voler morire nome di Allah.

Germania
18 luglio 2016: attacco contro un treno a colpi d’ascia. Un adolescente richiedente asilo e proveniente dall’Afghanistan viene ucciso dalla polizia dopo aver ferito cinque persone. Lo Stato Islamico rivendica l’attacco, rilasciando un video registrato dall’aggressore prima dell’incidente.

22 luglio 2016: Un adolescente tedesco di origini iraniane entra in azione nella capitale bavarese, Monaco di Baviera, uccidendo nove persone, la maggior parte dei quali migranti, prima di spararsi. Anche se il suo caso rientra probabilmente nelle motivazioni personali e non politiche, non si escludono complici e contatti con la galassia estremista.

24 luglio 2016: Un richiedente asilo siriano viene arrestato nella città di Reutlingen, Baden-Wuerttemberg, dopo aver ucciso una donna polacca a colpi di machete e aver ferito altre due persone. La polizia suggerisce la pista del “delitto passionale”, ma la tempistica dell’assalto preoccupa gli inquirenti.

24 luglio 2016: Poche ore dopo l’assalto a colpi di machete, un siriano richiedente asilo siriani si fa esplodere all’esterno di un festival di musica nella cittadina bavarese di Ansbach, ferendo 12 altre persone (bilancio provvisorio). Motivo non immediatamente chiaro.

25 luglio 2016: Ad Ansbach, in Baviera, una cittadina di 40mila abitanti non lontano da Norimberga dove era in corso un festival di musica, un ordigno è esploso di fronte a un ristorante. L’attentatore, un rifugiato siriano di 27 anni che si era visto negare il visto dopo la richiesta d’asilo presentata da due anni, ha ferito almeno 12 persone e provocato il panico tra i 2.500 presenti, che sono stati evacuati. In un video ritrovato dagli inquirenti il giuramento di fedeltà al Califfato Islamico.

19 dicembre 2016: a Berlino un tir si schianta contro la folla in un mercatino di Natale nel quartiere di Charlottenburg vicino alla Chiesa del Ricordo. I morti sono 12, tra cui un’italiana, i feriti 48. Il giorno dopo arriva la rivendicazione di ISIS. L’attentatore, Anis Amri, viene ucciso durante un controllo di agenti della polizia italiana nella notte del 22 dicembre a Sesto San Giovanni vicino Milano.

Regno Unito
22 marzo 2017: attacco a Londra davanti a Westminster, la sede del parlamento britannico. Un uomo investe prima con la propria auto diverse persone sul ponte di Westminster sul Tamigi, poi armato di coltello tenta di fare irruzione nel parlamento cercando di oltrepassare i cancelli ma viene ucciso dalla polizia. Cinque morti e 40 feriti.

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11 messaggi in questa discussione

Purtroppo contro questo tipo di attacchi che fai?? vieti alla gente di uscire?? in effetti sono praticamente impossibili da prevedere, arginare... come fai?

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In questo momento, lala-mustan1 ha scritto:

Purtroppo contro questo tipo di attacchi che fai?? vieti alla gente di uscire?? in effetti sono praticamente impossibili da prevedere, arginare... come fai?

Quoto e penso che la tragedia del terrorismo stia proprio qui... nell'imprevedibilità della cosa nell'essere tutti possibili vittime, 

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se ho contato bene siamo a 143 morti in un anno!

la questione mi fa paura, pensate che per incidenti in casa muoiono 8 mila persone l'anno

qualcuno dovrebbe dire a questi terroristi che basta aspettare perchè l'occidente si stà uccidendo da solo!!!!

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io auspico che ora si faccia qualcosa.

se loro attaccano, noi attacchiamo. punto fine. 

vedete come si spaventano!

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bisogna andare in viaggio in luoghi franchi...

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1 ora fa, zerograno ha scritto:

se ho contato bene siamo a 143 morti in un anno!

la questione mi fa paura, pensate che per incidenti in casa muoiono 8 mila persone l'anno

qualcuno dovrebbe dire a questi terroristi che basta aspettare perchè l'occidente si stà uccidendo da solo!!!!

ahahahahahahahahahahaha

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58 minuti fa, markozelek ha scritto:

bisogna andare in viaggio in luoghi franchi...

Tipooooo??

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Inviata (modificato)

Il fanatismo religioso è una grave malattia infettiva del cervello, molto difficile da guarire e da estirpare. Si trasmette tramite la parola: i libri, in primis i cosiddetti libri sacri, per lo più pura mitologia o fantasia di autori a loro volta psichicamente instabili, spacciata per verità rivelata, e tramite sermoni, messaggi, slogan, etc. Nell'era di Internet la velocità di trasmissione del virus del fanatismo religioso è altissima. Si trasmette anche con il meccanismo dell'emulazione, che è una caratteristica, non sempre positiva, del comportamento umano. Un meccanismo così potente che può spingere un cervello malato fino al sacrificio della vita.

Per estirpare il fanatismo religioso cristiano ci sono voluti secoli. Basta pensare alla caccia alle (cosiddette) streghe, iniziata ai primi del Quattrocento e conclusa a fine Settecento con l'ultimo rogo. Si calcola che le donne accusate di stregoneria e patti col diavolo, torturate per estorcere una confessione e bruciate vive siano state in Europa almeno 50.000. Ma le vittime dell'Inquisizione furono molte di più, probabilmente milioni. Il più grande genocidio della storia, quello delle popolazioni del Sudamerica ad opera dei Conquistadores spagnoli, che fece decine di milioni di vittime, fu perpetrato sotto il simbolo della Croce.

Il fanatismo religioso si combatte con la stesso mezzo che lo propaga: la parola. Serve però una parola ben diversa da quella che veicola l'irrazionalità, il dogma, il fanatismo, l'odio. Serve la parola della ragione, della logica, del pensiero laico, del pensiero critico, la parola della solidarietà, della libertà, dell'uguaglianza, la parola che illumina con la luce della scienza e della filosofia, la parola che libera e apre la mente.

Il fanatismo islamico, oltre ad alcune cause di natura politica (l'annosa e irrisolta questione palestinese, l'imperialismo americano, la prevalenza dei regimi totalitari o teocratici rispetto ai sistemi democratici) e di natura economica (la povertà o l'assai poco equa distribuzione della ricchezza in molti paesi islamici) ha una causa storica e culturale ben precisa. Il mondo islamico non ha ancora conosciuto un suo Illuminismo, il pensiero laico e la cultura scientifica stentano ancora oggi a diffondersi in quei paesi. Anche la lingua araba è un ostacolo. Bombardare terroristi e fanatici è controproducente: moltiplica i terroristi e i fanatici, amplifica l'odio e la sete di vendetta contro l'Occidente. Dirò di più: bombardare un nemico privo di aviazione e di missili antiaerei non è guerra, è terrorismo anch'esso. L'Isis e gli altri gru.ppi organizzati e localizzati vanno combattuti, ma lealmente, inviando truppe di terra a combattere se necessario corpo a corpo con i fanatici per liberare, se necessario casa per casa, le città e le popolazioni sottomesse. I paesi islamici vanno bombardati, ma non con le bombe, bensì con le opere di Voltaire e di Russel tradotte in arabo.

Modificato da fosforo31

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1 ora fa, lala-mustan1 ha scritto:

Tipooooo??

il vietnam

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il sindaco musulmano di Londra, ha invitato i suoi "concittadini" metter in conto, x il futuro, attakki terroristici; se i londinesi, votarono un musulmano con la speranza di venir graziati da tali atti, han preso una fregatura.

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