Grillo: 'Chi non è d'accordo si crei un altro partito'. E' questa la democrazia?

Beppe Grillo non arretra di un passo. Il «garante» delle regole «sono io» e chi non lo accettapuò accomodarsi fuori dal M5s e farsi «un altro partito», ha detto ieri il leader pentastellato di passaggio alla Camera per partecipare a un convegno sull’acqua pubblica. Grillo ribadisce la linea espressa nei giorni scorsi, che aveva portato all’esclusione della vincitrice delle primarie a sindaco di Genova Marika Cassimatis e della sua lista. «Dobbiamo intenderci su che cos’è la democrazia. Una democrazia senza regole non è una democrazia. Noi abbiamo le nostre regole e io, da garante, le faccio rispettare», ha insistito Grillo, che rivendica il «metodo Genova», definito «giustissimo» rinviando ogni spiegazione a quanto scritto sul suo blog.

E' questa la democrazia della rete tanto decantata dal M5S?

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11 messaggi in questa discussione

Regola dell'uno vale  uno solo per obluminati e  poi  sono solo  gli  altri    antidemocratici  quando al  loro  interno  hanno  opinioni  diverse.  Non da  oggi  scopriamo   che  il  mo Vi  mento è padronale, ma  vallo  a  far  capire   ai  grilli...Io  so  io  e  voi  siete............

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il ragionamento non fa una piega, in un partito deve avere delle regole

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9 minuti fa, tonyman4 ha scritto:

il ragionamento non fa una piega, in un partito deve avere delle regole

si ma non mi sembrava che fossero queste le regole, mi sembrava che il voto via web sanciva la validità della decisione

qui mi pare che si cambino le regole in corso d'opera a vantaggio di qualcuno

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19 minuti fa, tonyman4 ha scritto:

il ragionamento non fa una piega, in un partito deve avere delle regole

No  quando  le regole   le  fa  uno a  suo  piacimento

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Parlano di regole, questi mentecatti del PartitoDiguano, eppoi invalidano le leggi con la fiducia a Scodinzolin.

Lo psiconano dorma  tranquillo, se la corte di Strasburgo dovesse esprimersi negativamente sulla sua riabilitazione, troverà sostegno e sincera amicizia tra le file del PD e la straordinaria base Mangiapanini 

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56 minuti fa, crocy75 ha scritto:

Beppe Grillo non arretra di un passo. Il «garante» delle regole «sono io» e chi non lo accettapuò accomodarsi fuori dal M5s e farsi «un altro partito», ha detto ieri il leader pentastellato di passaggio alla Camera per partecipare a un convegno sull’acqua pubblica. Grillo ribadisce la linea espressa nei giorni scorsi, che aveva portato all’esclusione della vincitrice delle primarie a sindaco di Genova Marika Cassimatis e della sua lista. «Dobbiamo intenderci su che cos’è la democrazia. Una democrazia senza regole non è una democrazia. Noi abbiamo le nostre regole e io, da garante, le faccio rispettare», ha insistito Grillo, che rivendica il «metodo Genova», definito «giustissimo» rinviando ogni spiegazione a quanto scritto sul suo blog.

E' questa la democrazia della rete tanto decantata dal M5S?

La faccenduola dell’Uno vale Uno (finché Grillo non decide il contrario) puzzava di falso già quando tutti i devoti della Setta a 5 Stelle facevano finta di crederci. Uno vale Uno è stata la più furba delle trovate pubblicitarie partorite dalla pregiata ditta Grillo/Casaleggio per meglio vendersi agli elettori creduloni che hanno bisogno di un Messia e ad un messia si affidano, ma era evidente da quasi subito – evidentissimo dopo l’elezione di Virginia Raggi la Favolosa – che l’Uno vale Uno non esisteva. Era un giochetto da sventolare come il fazzoletto nel fanciullesco gioco a “Rubabandiera” e via a chi corre più forte.

Il M5S delle balle spaziali non ha fatto altro che perfezionare il già favoloso mondo del berlusconismo che prima gridava al vento “un milione di posti di lavoro” ed oggi strombazza “denti gratis per tutti”, perché l’età lascia il segno, ma il messaggio perverso – profondamente perverso – è rimasto inalterato: l’importante per essere esponenti a 5Stelle, come per essere protagonisti della patetica epopea del berlusconismo, è non valere una beata ***, essere capaci di gridare incongruenze, ma di gridarle in maniera convincente; basta credere alle scie chimiche, gridare che i vaccini sono dannosi, essere d’accordo con le unioni civili ed il matrimonio egualitario e poi non votare la legge all’ultimo momento; basta andare online in 38 e votare per le cliccarie diMonza, fare firme false per le candidature di Palermo o eleggere una sindaca e minisindaci totalmente incapaci nella Capitale e poi fare scomparire tutte le notizie che riguardano i loro fallimenti, i loro avvisi di garanzia, tutto ciò che hanno promesso e non sono stati capaci di fare. Il M5S ed i  vari partiti che hanno segnato la galassia del Berlusconismo sono la stessa identica e falsissima cosa.


Certo Berlusconi poteva contare sul suo carisma personale: Grillo è solo un imbonitore patetico ed incapace, che non ha idee politiche, che non sa su cosa puntare se non allo sfascio dell’esistente senza soluzioni per il futuro. In questo Berlusconi era differente: le idee chiare sul futuro ce le aveva, non è riuscito a realizzarle. Per fortuna, diremmo noi. Ora bisogna sperare che gli elettori siano abbastanza furbi da non ripetere l’errore fatto votando i partiti di plastica perdendosi nella fandonie a 5Stelle del partito del blog. Non che abbiamo molte speranze. Vero è che il M5S, tra le numerose disgrazie che sono capitate ai suoi elettori, agli adepti del Sacro Blog ed ai poveracci che se li devono sorbire loro malgrado, annovera talenti dell’inutilità come Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Paola Taverna che riescono dove nessuno è riuscito prima di loro: trasformare osservazioni che in sé avrebbero anche una valenza politica nel nulla assoluto, nella proiezione di un ego insensato che regala palpitazioni vaginali e prostatiche ad ogni inquadratura televisiva e, perdendosi nell’***, pronunciare soltanto stupidaggini.

Beppe Grillo, preda del suo delirio di essere qualcuno e di avere potere, ha commesso un errore che avrebbe potuto evitare: ha invalidato le cliccarie del 50 voti online, o dei 500, o quelli che sono, semplicemente perché la candidata vincitrice non era di suo gradimento ed ha definitivamente messo in soffitta, la sua balla spaziale primordiale, quella dell’uno vale uno. Ora aspettiamoci di tutti, anche che un rappresentante istituzionale, magari proprio un vicepresidente della Camera (Bersani, ti ricordi cos’hai fatto?) inneggi alla conquista del Parlamento coi forconi: i falliti e gli incapaci quando conquistano il potere, e 100mila euro all’anno venendo dalla disoccupazione o dal fare gli steward negli stadi, sono disposti a qualsiasi cosa pur di non perdere potere e 100mila euro all’anno. Ne vedremo delle belle.

 

- See more at: https://www.gaiaitalia.com/2017/03/19/la-perversione-a-5stelle-uno-vale-uno-sapeva-di-falso-anche-quando-fingevano-di-crederci/#sthash.v25XGomE.dpuf

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8 minuti fa, pm610 ha scritto:

 

Sono le sferzanti parole del giornalista de Il Fatto Quotidiano. Commentando le dichiarazioni del vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, su quanto accaduto a Genova, Sansa osserva: “Sentendo Di Maio che fa la sua lezioncina con la cravattina azzurra, provo una certa malinconia, perché io mi ricordo cosa era prima il M5S con tanti giovani e gente in gamba che lo sosteneva. 

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1 ora fa, pallantani ha scritto:

Una sola parola: pagliaccio!!!

politico e pagliaccio sono termini che vanno a braccetto

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