7 messaggi in questa discussione
26 minuti fa, sardonicoebasta ha scritto:
Purtroppo per te la tua e’ una tragedia disperata di un uomo ridicolo : nel quarto trimestre con il governo degli scappati da casa la disoccupazione e’ aumentata del 2,4% pari a 63.000 unità . Quella giovanile e’ al 31,9%. Dammi retta , buttati in mare !!
14 ore fa, sardonicoebasta ha scritto:
Ahahahaha , ma te vedi dove può arrivare un ebe te di siffatte proporzioni . Pubblica una tabella che a sentire questo impostore mostra che con il governo Conte ci sono addirittura più occupati rispetto al precedente governo . Pensando che ci siano solo storioni che lo leggono , che fa ?? Paragona l’anno 2018 al 2017 “dimenticandosi” che il confronto va invece fatto da quando si e’ insediato il governo degli scappati da casa ovvero da maggio 2018 al dicembre 2018 Perché per chi se lo fosse dimenticato fino a aprile 2018 ha governato Gentiloni ed il raffronto va fatto con i dati che quest’ultimo ha lasciato. (Aprile 2018) . Quindi per capire se il governo sta facendo bene sull’occupazione non bisogna guardare le tabelle volutamente farlocche di testadiminkiaSardonico ex formidabiletestadicazzoDocGalileo , busigna guardare i dati ISTAT. Ed allora guardiamoli :
1) Da quando si sono insediati (maggio 2018) ci sono più occupati?
No. Ce ne sono 76 mila in meno (da 23,345 milioni di maggio ai 23,269 di dicembre).
2) Da quando si sono insediati ci sono più lavoratori a tempo indeterminato?
No. Ce ne sono 122 mila in meno (da 14,928 milioni di maggio ai 14,806 di dicembre)
3) Da quando si sono insediati ci sono meno lavoratori precari?
No. Ce ne sono 84 Mila in più (dai 3,046 milioni di maggio ai 3,130 milioni di dicembre)
Siccome questi sono tutti numeri verificabili da ogni cittadino , prevedendo una grandissima affluenza , prego prenotare con largo anticipo la possibilità di sputare in ghigna alla testadiminkiaSardonico.
12 ore fa, fosforo41 ha scritto:Caro Los, come hanno riconosciuto ieri sera in tv due faziosi gialloverdi, Mario Monti e Maurizio Landini, la colpa della lieve diminuzione congiunturale del Pil nel terzo e nel quarto trimestre 2018 non può essere attribuita al governo Conte (in carica dall'1/6/2018). Ovviamente non gli si può neppure attribuire il merito della lieve crescita tendenziale del Pil negli stessi due trimestri (nei quali la ricchezza prodotta è cresciuta rispetto al terzo e quarto trimestre 2017 quando era in carica con pieni poteri Gentiloni). La manovra economica del governo è uscita un mese fa dal Parlamento e non è ancora entrata nell'economia reale di un paese di 60 milioni di abitanti (che non ha il momento d'inerzia di una motocicletta da cross). Sebbene la congiuntura internazionale sia negativa, il prof. Monti chiama in causa i consumi interni. E ha ragione perché un decennio di crisi economica ha eroso i risparmi e il potere d'acquisto delle famiglie del ceto medio (per non parlare dei poveri che vedranno il reddito di cittadinanza non prima di aprile). Il neo-segretario della Cgil Landini invece punta l'indice sugli investimenti pubblici (crollati secondo lui del 30% tra il 2008 e il 2018) e sul gap accumulato verso i paesi più progrediti nel settore ricerca e sviluppo. Per quanto mi riguarda, uno o due decimi di punto di Pil in più o in meno non mi fanno né caldo né freddo, anche se alimentano titoloni e polemiche faziose. Dirò di più. Secondo me ci stiamo avvicinando a una fase storica, che definirei di saturazione della ricchezza, in cui le variazioni del Pil dei paesi ricchi oscilleranno per lo più nell'intorno dello zero (frenano perfino Cina e Germania, ed è solo l'inizio) e questo indicatore perderà gradualmente importanza a vantaggio di altri. Sul lungo periodo, in un'economia globalizzata e sotto la minaccia del global warming, a mio avviso potranno crescere in modo rilevante (ma non è detto che lo faranno) solo paesi oggi relativamente poveri e a bassa impronta ecologica come l'India. Prospettive più rosee per le attuali potenze economiche e tecnologiche potrebbero schiudersi dal reattore a fusione nucleare (ma sono scettico per questo secolo) o da un boom dell'intelligenza artificiale (che ci sarà ma avrà l'inconveniente di cancellare ulteriori posti di lavoro). Insomma, io credo che ben prima della metà del secolo sarà sfatato il mito della crescita felice, inarrestabile e illimitata, stigmatizzato da Latouche, e l'obbiettivo dell'economia e della politica non sarà ingrossare il Pil a tutti i costi ma ridurre lo spreco, il consumo di energia, l'inquinamento, l'orario di lavoro e la disuguaglianza. Vogliamo chiamarla "decrescita felice"? Bene, ma quello che oggi sembra un mito sarà una concreta necessità storica. Probabilmente l'unica alternativa al caos di un mondo troppo diseguale e forse anche, sul lunghissimo periodo, all'estinzione della specie. Già oggi, se io fossi ministro dell'Economia, sarei più contento di un punto in meno nel coefficiente di Gini che di due o forse anche tre punti in più nel Pil. E vorrei veder prodotte in Italia meno Ferrari e Maserati e più auto elettriche (al momento siamo a zero, a parte qualche prototipo). Peraltro, a cosa serve una crescita del Pil se nel contempo aumenta la disuguaglianza? Serve a far contenta una minoranza della popolazione lasciando gli a!tri o scontenti o indifferenti. Per ridistribuire la ricchezza Monti propone una patrimoniale abbastanza dura con la quale secondo lui andava finanziato il rdc. Mentre Landini lo avrebbe finanziato con una lotta dura agli evasori. Il governo ha avuto meno coraggio: ha ridotto all'osso la copertura e la platea e copre il rdc a deficit, cioè sul debito pubblico a spese dei nostri figli. In ogni caso la ratio del provvedimento è sacrosanta: mettere dei soldi in tasca ai disoccupati più poveri. Questa fascia sociale, insieme a quella dei ricconi, fa lievitare più di ogni altra il coefficiente di Gini (in ambedue le versioni economiche: quella del reddito e quella della ricchezza; ma anche nelle versioni sociologiche: quella dell'istruzione e quella delle opportunità). Inoltre i percettori del rdc sono anche i soggetti con la maggiore propensione marginale al consumo ma che paradossalmente erano quasi fuori dal mercato. Dunque il rdc, per quanto criticabile e migliorabile in molti aspetti, non è un obolo elettorale come gli 80 euro di Renzi (che costano di più ma incidono poco sui consumi). Non dimentichiamo che nella teoria keynesiana la propensione marginale al consumo è direttamente correlata al moltiplicatore dell'investimento. Però gli investimenti bisogna farli perché una moltiplicazione ha bisogno di almeno due fattori. E perché il lavoro da offrire ai percettori del rdc per fargli alzare il kulo dal divano non nasce dal nulla ma dagli investimenti.
Saluti
Lieve ? da + 1,6 a -0,2 lo chiami lieve ? Non è colpa di questo sgoverno gialloverde, da quando è in carica però ha fatto di tutto per rendere non più credibile l' Italia infatti lo spread è schizzato , gli investitori scappano , le aziende e le industrie criticano ad alzo zero ma certo è colpa della politica precedente... ma allora come si spiega che fino a giugno il trend era positivo ? già ma se la cosa invece fosse proseguita e magari aumentata allora il merito di chi sarebbe stato ? Il boom del di mejo per quanto lo attenderemo e l' Italia felice del Conte non pervenuto chi la capirà ? Ah si ormai i media sono tutti asserviti ai gialloverdi far credere che il cielo è rosa anziché azzurro diverrà facile. Gli imboniti digeriscono tutto purché non sia il piddi o Renzi a dire...
RECESSIONE GRAZIE SGOVERNO GIALLOVERDE
Questa sta dimostrando quanto siano incompetenti oltre che incapaci... ogni giorno una nuova...
La Castelli chiede al PD di riferire in aula perché siamo in recessione.
Comunque per il Piddi la risposta è semplice , lo sanno tutti, la colpa e loro grazie al decreto indignità , al palleggiamento tra i vice delle responsabilità, della vacuità del Premier non pervenuto, dal blocco degli investimenti , delle opere pubbliche e dell'insicurezza sull'economia grazie alle loro sparate da incapaci e non ultima ma certamente fondamentale l' incoerenza e la cialtronaggine su tutto quello che han detto in campagna elettorale.
Modificato da pm610
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