CIALTRONI, BUFALARI, BUGIARDI, INCOERENTI ARRUFFAPOPOLO

 A proposito  oggi  il  ministro  dell'  ambiente  sembra , ma  comunque  zitto zitto  CHE abbia   firmato perché  otto pozzi  di trivellazione inizino la loro  attività nel mare  Adriatico.  Ma  i grilli  non  erano  contro  i pozzi o sbaglio ? ah   si  come  la  Tap, l'Ilva  gli F35 e  quantaltro...MA  QUESTO  SOTTO  E' IL POST  DI  CHI E SARA'  DELL'ALTRO  GIORNO ?

 GRILLINO TI VOGLIO DIRE...TU SOSTIENI UN PREGIUDICATO,CONDANNATO PIÙ VOLTE.

Nessun testo alternativo automatico disponibile.
 
 

Il M5S é la più grande truffa politica italiana. 
OGGI fanno TUTTO IL CONTRARIO di quanto promesso anni fa

Modificato da pm610

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5 messaggi in questa discussione

Il Movimento non blocca le trivelle. La rottura finale con gli ambientalisti

Jacopo Iacoboni sulla Stampa racconta oggi una bella storia che riguarda il Movimento No Triv, che combatteva Trivellopoli quando al governo c’era Matteo Renzi, e le decisioni di un altro MoVimento, quello grillino, sulla questione:

C’era una volta in cui Luigi Di Maio si precipitava in Basilicata a Tempa Rossa, da lui definita «l’epicentro di trivellopoli», per tuonare contro le trivelle e, a suo dire, gli affari del Pd con le compagnie petrolifere: «Il presidente del Consiglio [Renzi, nda.] ha detto che vuole querelarci su Trivellopoli. Presidente, siamo qui, iniziamo. Sarà un piacere sapere chi vi finanzia le campagna elettorali, e se la Total, l’Eni, la Shell, vi finanziano le campagne elettorali. Perché è quello il punto». Folle plaudenti attorno.

C’era una volta in cui il Movimento prometteva: «Al governo bloccheremo immediatamente le trivellazioni». Poi sono andati al governo. E a quanto pare non le bloccano più. Il 10 dicembre il ministero dell’Ambiente ha emesso 18 pareri favorevoli di ottemperanza alla ricerca di idrocarburi, in sostanza confermando la valutazione di impatto ambientale – che fa eseguire le ricerche petrolifere e le trivellazioni, in particolare nel Mar Adriatico, e in aree delicate di Basilicata e Campania.

trivellazioni referendum 17 aprile Referendum 17 aprile: dove sono le trivelle (15 aprile 2016)

Le trivellazioni erano state autorizzate da un parere della commissione tecnica ministeriale del 20 aprile 2017 (l’allora ministro dell’ambiente era Galletti), ma il fatto è che il Movimento giurava che appena arrivato nelle stanze dei bottoni le avrebbe fermate. Avevano cavalcato ogni protesta, quindi anche quella dei NoTriv, al grido di «blocchiamo tutto».

Un po’ come quando Di Battista diceva, su un’altra storia: «Con il governo del Movimento il Tap lo blocchiamo in due settimane, in due settimane!». Stesso copione sulle trivelle: autorizzate in precedenza (come è del tutto legittimo), tutt’altro che fermate dal Movimento.

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CENTRATO  IL CUCULO  DEGLI  ITALIANI  CHE   PAGHERANNO SALATO  LA  CIALTRONERIA, LA  FALSITÀ , L'INCOERENZA IL CAXXEGGIO E INCAPACITÀ  DI  QUESTO  SGOVERNO GIALLOVERDE.

Il governo legastellato è arrivato a ridosso degli ultimi giorni dell'anno per approvare il bilancio 2019. Colpa della Commissione europea, dichiara il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

Non è così', ovviamente, perché se l'accordo fosse stato fatto qualche mese fa sul 2% di deficit, come poi è avvenuto, il bilancio sarebbe già legge dello Stato ; invece, i due vicepremier, Salvini e Di Maio, si sono attestati sul "me ne frego" e "non arretreremo di un millimetro", per confermare il 2,4%, perché altrimenti non si sarebbero mantenute le promesse, dicevano. Ora dicono che le promesse saranno mantenute anche con il 2% di deficit.
Purtroppo, ci stiamo abituando alle bufale (a Roma si chiamano "fregnacce") dei due vice premier legastellati.

Il governo, per evitare di aumentare Iva e accise nel 2019, ha accresciuto il deficit pubblico, cioè nostro, di 12,5 miliardi ed ha rinviato l'aumento di IVA e accise al 2020, per un valore di 23 miliardi, e al 2021 per 28 miliardi.

Un carico d'imposte per 51 miliardi! I consumatori ringrazieranno.

Il presidente Conte dichiara, inoltre, che la manovra economica è espansiva. L'ottimismo della volontà è apprezzabile, ma c'è la ragione che valuta i numeri, non i "numeretti" dimaiani, e questi dicono che, con gli aumenti di imposte, l'ottimismo si trasforma in bufala.

L'importante è che il popolo ci creda.

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 Il 1 giugno 2018 entrava in vigore il governo legastellato: sette mesi di governo del popolo tra aumenti di tasse,imposte, interessi  e decreti farlocchi.
 Vediamo.

Iniziamo con l'aumento della pressione fiscale.
1) 2018: è al 42% del Pil;
2) 2019: sarà al 42,4 del Pil;
3) 2020: sarà al 42,8 del Pil;
4) 2021: sarà al 42,5 del Pil.
Un aumento delle tasse per i cittadini, grazie al governo del popolo.

Proseguiamo con l'aumento di imposte e accise.
1) 2018: 12,5 miliardi di imposte e accise sono stati "sterilizzati";
2) 2019: 12,5 miliardi di imposte e accise saranno "sterilizzati";
3) 2020: accise e imposte aumenteranno a 23 miliardi di euro;
4) 2021: accise e imposte aumenteranno a 28 miliardi di euro;
Un aumento di imposte e accise per i cittadini, grazie al governo del popolo.

Seguitiamo con lo spread.
Lo spread da 134 è arrivato a 326 punti, il che significa un aumento del debito pubblico, cioè nostro, di 1,5 miliardi e una perdita di valore dei Btp decennali dell'11%.
Di fatto un prelievo patrimoniale a carico dei cittadini, grazie al governo del popolo.

Continuiamo con i decreti.
Il decreto sul lavoro (decreto Dignità) aumenta i disoccupati, la pace fiscale è guerra agli onesti, il decreto immigrazione accresce quelli irregolari, il tutto grazie al governo del popolo.
 
I 400 mila immigrati irregolari sono ancora in Italia, sfruttati in agricoltura, utilizzati nella malavita, elemosinanti nelle città, per buona pace del vicepremier Matteo Salvini.

Il no Ilva è diventato il sì Ilva, il no Tap è diventato il sì Tap, il no valico è diventato il sì valico, il no trivellazioni è diventato il sì trivellazioni, per buona pace del vice premier Luigi Di Maio.

Rimane il prepensionamento e il reddito di cittadinanza, dei quali aspettiamo i decreti attuativi ma, visti i precedenti, abbiamo qualche dubbio che le promesse saranno mantenute così come annunciate.

Sette mesi di disastri, ma l'importante è che il popolo ci creda.

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