Zagrebelsky ...Se lo conosci bene , lo eviti !!

 
Nella patria di Niccolò Machiavelli, sono pochissimi gli italiani ad aver letto l'opera e ad aver conosciuto direttamente il pensiero di questo precursore, primo teorico della scienza politica in età moderna. Fra i lettori degli scritti di Machiavelli c'è sicuramente il giurista Gustavo Zagrebelsky, il quale però, sfortunatamente, non deve aver compreso un solo concetto, che sia uno, del filosofo-politologo fiorentino, se guardiamo al disastro che ha grandemente contribuito a provocare con il NO al recente referendum costituzionale. E una conferma di tale assoluta ignoranza machiavellica, da parte del mellifluo ex presidente della Corte Costituzionale, ci viene in questi giorni per alcune interviste e dichiarazioni da lui rilasciate, una più stupefacente dell'altra. In cui egli dice, ipocritamente, di avere "simpatia" per lo "sfibrato" ex presidente del consiglio Matteo Renzi , il quale a suo parere è vittima della viltà di coloro che prima lo circondavano , e che un suo patto con Berlusconi non sarebbe per forza un "inciucio".
       In parole povere, dopo essere stato fra le cause del maggior disastro politico degli ultimi 30 anni, in Italia, con il demenziale NO al referendum, ora l'ineffabile Zag si acconcia ad ammettere che nel nostro Paese una situazione tipo prima repubblica "potrebbe essere un'uscita non voluta, ma subita". Ed ha la faccia tosta di aggiungere che "spetta ai professionisti della politica" scongiurarne le "prospettive inquietanti". Spiegando poi che "se la Repubblica di Weimar è in vista, spetta a loro (ai professionisti della politica, ndr) agire per evitarla". Dunque, uno dei maggiori sostenitori del NO al referendum ci spiega che devono essere ora i professionisti della politica a porre rimedio alla situazione di gravissima instabilità causata da quell'irresponsabile NO. Se penso che questo signore è stato a capo della Consulta mi vengono i brividi...!
       Ma non basta !! Ora è lui, uno degli autori del disastro, a suggerire ai professionisti della politica come uscire dalle sabbie mobili in cui lui, e quelli come lui, hanno fatto impantanare l'Italia. "La democrazia - pontifica infatti, in un'intervista a 'La Stampa', il gigante del pensiero Zagrebelsky , è il regime del compromesso. Non lo dico io ,aggiunge vezzosamente , ma il grande giurista Hans Kelsen. Il punto è: compromessi con chi, con quali contenuti, in vista di che cosa. Non ogni compromesso è, come si dice, un inciucio". C'è da rimanere stupefatti!
      E l'improntitudine di questo giurista autoproclamatosi politico ,avendo egli letto Machiavelli, ma senza capirlo ,non si ferma qui. Infatti egli sostiene, candidamente, che il pincipale compromesso oggi possibile in Italia è quello fra Renzi e Berlusconi (cosa, aggiungo io, che egli sapeva già prima di affossare il referendum del 4 dicembre scorso). "Se non è un compromesso corrotto, sugli interessi - prosegue il nostro, con un candore degno di Pippo, Pluto e Paperino - chi l'ha detto che è inciucio per definizione? Le cose cambiano, bisogna leggere bene le carte. Se sono pulite, a costo di scandalizzare, dico che non vedo a priori lo scandalo". Ma a chi si rivolge Zag quando afferma che i compromessi, in politica, devono essere puliti e senza interessi? A dei bambini di prima elementare?
       E per lasciarci sempre nel dubbio se egli sia un ingenuo e non qualcosa di peggio, questo giurista dal viso liscio e roseo come il sedere di un bambino, nell'intervista a "La Stampa" parla anche di Grillo e dei 5 stelle. Però ne parla con l'accondiscendenza e la delicatezza di un buon padre di famiglia che osserva i suoi figlioli discoli, senza scoprire mai i loro più terrificanti difetti o malvagità nascoste ma facendone un'affettuosa difesa: "Non mi piace , dice infatti , l'ostracismo nei loro confronti. Al pari, pur apprezzando lo spirito di novità che portano nella vita politica, non mi piacciono i settarismi, i riti inquisitoriali che portano alle espulsioni e l'indisponibilità a cercare accordi, mediazioni". Un chiaro invito, come si vede, a gettarsi nelle braccia di Bersani&C., così come quest'ultimo desidera fin dai tempi in cui fu bistrattato in diretta streaming dalla Lombardi, traendone evidentemente intimo godimento.
      Dunque, per l'esimio costituzionalista Zagrebelsky non vale neppure la pena di accennare al fatto che il cosiddetto statuto del M5S è totalmente fuori  dai principi e dalla lettera della nostra Costituzione. A lui interessa che ,anche se brutti, sporchi, fascistelli e estranei al dettato costituzionale , i  grillini si accordino con Bersani. Infatti aggiunge, nell'intervista a "La Stampa", riferendosi alla mancanza di una classe dirigente grillina, in vista di una loro possibile conquista di Palazzo Chigi: "La diffidenza reciproca, con coloro che potrebbero contribuire a costruire un gruppo dirigente all'altezza della situazione (leggi Bersani&C.), non è un buon viatico verso il governo". Capito? Oltre che a Renzi e a Berlusconi, il finto ingenuo Zagrebelsky ora dà anche consigli a Grillo e a D'Alema-Bersani. Non c'è che dire, una bella performance anche per uno che ha letto Machiavelli ma senza capirlo !! Saluti 
 
 

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