Arriva il reddito di inclusione. Siete d'accordo?

Il Senato ha dato il via libera al disegno di legge delega per il contrasto alla povertà, che introduce il reddito di inclusione. La norma farà partire il Piano nazionale contro la povertà, che quest'anno potrà contare su risorse pari a 1,6 miliardi che diventeranno 1,8 miliardi negli anni successivi.

Il reddito di inclusione, detto anche Rei, è una misura varata per assicurare il sostegno economico in modo progressivo a tutte le famiglie che si trovano al di sotto della soglia di povertà assoluta, a partire dei nuclei con bambini. Oggi si stima che le famiglie che vivono in tale condizione siano circa 400mila unità, pari a un milione e 770mila individui. La delega prevede anche il riordino di altre prestazioni assistenziali come la vecchia carta sociale per minori e l'assegno di disoccupazione Asdi, in modo tale da ridistribuire le risorse a disposizione per allargare ulteriormente la platea dei beneficiari.

Il reddito di inclusione andrà a sostituire il Sia (Sostegno per l'inclusione attiva), una misura nazionale di contrasto alla povertà che prevede l'erogazione di un beneficio economico, condizionata all'adesione a un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa, in favore delle famiglie in condizioni di fragilità sociale e disagio economico. Oggi il Sia ammonta a 400 euro al mese, ma l'importo per il reddito di inclusione potrebbe aumentare.

Siete d'accordo?

1 persona mi piace questo

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

12 messaggi in questa discussione

potrei dire di essere d'accordo, ma chi ha diritto di percepire questo reddito? ci sono maggiori dettagli? ogni volta che c'è uno sgravio fiscale o un bonus per averlo devi avere 12 figli o un reddito così basso che manco il pane ti potresi comprare, isnomma criteri assurdi

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Abbiamo dei redditi fermi da anni, non in linea con la spesa che oggi si deve sostenere, dal cibo, alla luce, gas, ecc. Poi saltano fuori queste idee. Cerchiamo invece di aiutare tutti.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Non vorrei che poi ne usufruisse gente che non ne avrebbe dritto...

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

la strada è sicuramente quella giusta. Potrà sembrare una bestemmia ma il futuro è sicuramente il reddito di cittadinanza

Lavoro ce ne sarà sempre meno, ogni anno nel si perdono 9 milioni di posti di lavoro per attività che vengono svolte da macchine al posto di uomini. Basti pensare che quando è cambiato il modo di fare le fotografie, la kodak ha perso 13mila dipendenti e solo poche centinaia di essi si sono riqualificati all'interno dell'azienda per impieghi sulla fotografia digitale.

prova a pensare cosa succederà quando tutti i mezzi verranno pilotati dai satelliti GPS ... Lo studio e le prove sono già in fase avanzata, non mancherà troppo tempo quando verranno meno le attività di conducente (di taxi, di treni, di navi, di autobus, di aerei .....)

morale della favola : i grandi guadagni di tutte queste forme di automazione finiranno nelle tasche delle poche multinazionali che alla fine si spartiranno il pianeta intero. Dai margini dei loro guadagni DEVONO necessariamente essere ricavate le risorse per un reddito di cittadinanza che assicuri una vita dignitosa anche all'uomo che non lavorerà più.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

SEcondo me non è questo il modo di aiutare le classi più povere, il vero aiuto sarebbe creare nuove opportunità di lavoro, snellire il sistema far circolare opere e denaro non fare la carità!

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Giusto aiutare chi è in difficoltà, ma bisognerebbe fare qualcosa per alleggerire la pressione fiscale almeno sul lavoro...

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
In questo momento, lala-mustan1 ha scritto:

SEcondo me non è questo il modo di aiutare le classi più povere, il vero aiuto sarebbe creare nuove opportunità di lavoro, snellire il sistema far circolare opere e denaro non fare la carità!

quoto! anche perché la carità la fanno quelli che già pagano un botto di tasse 

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

ah si..le scoperte dei grulli..chi paghera'? semplice: un bel aumento IVa,dal 22,gia' fuori di testa,al 24%!!!! con il plauso dei superburocrati della Ue!!

e vuoi vedere che l'incasso supera il donato??

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
21 minuti fa, director12 ha scritto:

ah si..le scoperte dei grulli..chi paghera'? semplice: un bel aumento IVa,dal 22,gia' fuori di testa,al 24%!!!! con il plauso dei superburocrati della Ue!!

e vuoi vedere che l'incasso supera il donato??

IL 24 %   Dell' Iva  sarebbe  una   bufala,  ma  il 22 %  c'è  grazie  a  Tremonti  che  se  non  fosse  stato  per  la  sx  oggi  sarebbe   da  alcuni anni  al 24 %  ma  certi  maldestri  scordano facilmente.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
8 minuti fa, pm610 ha scritto:

IL 24 %   Dell' Iva  sarebbe  una   bufala,  ma  il 22 %  c'è  grazie  a  Tremonti  che  se  non  fosse  stato  per  la  sx  oggi  sarebbe   da  alcuni anni  al 24 %  ma  certi  maldestri  scordano facilmente.

ambecilleeeee di sx...chi era al potere con questi ministri?????

Dopo il collega allo Sviluppo Economico Flavio Zanonato, che ieri era stato fischiato dai delegati di Confcommercio quando aveva balbettato "mi piacerebbe dirvi che l'aumento dell'Iva sarà scongiurato, ma...", oggi è toccato al ministro dell'economia Fabrizio Saccomanni ammettere ufficialmente in Senato che i soldi per scongiurare l'aumento dell'aliquota dell'Imposta sul valore aggiunto dal 21 al 22% (previsto dal 1 luglio, cioè tra 15 giorni) e per abolire l'Imu non ci sono. Le risorse per eliminare l'uno (aumento Iva) e l'altra (tassa sugli immobili) sono "non rinvenibili" ha detto il titolare del dicastero dell'Economia. Cioè: gli otto miliardi (2 per l'Iva e 2 per l'Imu quest'anno, più altri 4 per il 2014) non ci sono. Punto e basta. La coperta è corta e per allungarla a coprire Iva e Imu bisognerebbe "scoprire" qualche altra tassa. Con esiti tra l'altro incerti sul gettito. E proprio il flop del gettito Iva è una delle concause del "buco" che impedisce ora al governo di mantenere la parola data agli italiani. Da quando, infatti, l'aliquota è passata dal 20 al 21% si è assistito a una contrazione delle entrate derivanti dall'Imposta pari al 7% (unico caso al mondo, forse, di tassa aumentata che "produce" meno incassi).  Ora il governo ha già iscritto a bilancio per l'anno in corso i quattro miliardi di gettito annuo aggiuntivo che (almeno sulla carta) è previsto debbano arrivare dall'aumento dell'aliquota. E, soprattutto, sono una "clausola di salvaguardia" chiesta dall'Europa, uno dei compiti a casa imposti a Roma tramite il governo Monti nel momento peggiore della crisi dello spread. Non possono, quindi, essere semplicemente cancellati.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Chi sarebbe    sto  Zanonato   ah     un celoduro... si vabbè    forse  dimentica  le  clausole  di salvaguardia  del Trementi... ahahahahah

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Aumento IVA? Forse è il caso di ricordare da dove è partito e perché! 
Introdotto da Berlusconi nell’estate del 2011, con il d.l. n. 98, quale tentativo di arginare il pesante debito pubblico, si stabilì di prevedere dei “risparmi” operando un taglio per 4 miliardi di euro nel 2013 e 20 miliardi per il 2014, a carico della spesa sociale e agevolazione fiscale sovrapposti alle prestazioni assistenziali. Nell’agosto 2011, solo 30 giorni dopo, sempre con un decreto definito emergenziale, il d.l. n. 138, ancora l’allora Governo Berlusconi nel goffo tentativo di recuperare un po’ di credibilità anticipò di un anno quella manovra ponendo al 2013 l’obiettivo del pareggio di bilancio in termini strutturali, con tagli alla spesa sociale ed assistenziale di 4 miliardi anticipati al 2012 e 16 miliardi (i venti erano utopistici) nel 2013. L’aumento IVA fu introdotto quale clausola di salvaguardia in assenza di quei “risparmi”.E sempre la stessa “storia”, ci racconta di come con il decreto 95/2012 l’aumento del 2% (quindi dal 21 al 23) inizialmente previsto dal  goveno  Berlusconi, viene posticipato a luglio 2013; la legge di stabilità per il 2013, in dicembre, grazie ad interventi mirati sul contenimento delle spese e aumento delle entrate, messi in atto durante tutto il 2012, riesce a limitare l’aumento dell’aliquota ordinaria – è bene rimarcarlo, previsto dal 1^ Luglio 2013 – dal 23% al 22%, cancellando anche del tutto gli aumenti che erano stati programmati(+2,50%) sull’aliquota ridotta del 10%.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

È necessario essere registrati per poter lasciare un messaggio

Crea un account

Non sei ancora iscritto? Registrati subito


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.


Accedi ora