Elezioni politiche e sfrontatezze dei partiti del voto subito.

Le cose sono messe così: molti partiti e partitini chiedono elezioni subito. Il governo e la sua maggioranza dicono no. Giustificano il loro no affermando che la continuazione della legislatura permetterebbe di cambiare la legge elettorale e risolvere il problema dell’incertezza del risultato. Quali sono i partiti che aderiscono a una delle due posizioni è ininfluente. Quello che è importante è un altro aspetto, dove si annidano le meschinità e le sfrontatezze dei politici del voto subito ...

http://zenoaleko.blogspot.it/2017/03/elezioni-politiche-e-sfrontatezze-dei.html

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5 messaggi in questa discussione

tutto kiaro come la notte...

si sa ke il 4° gov illegittimo PD Rentiloni nn vuole andar a casa;  han da maturare i 5 anni di dolce far nulla x la pensioncina quando, ki lavora veramente, grz ad una melmaccia rugosa e già in pensione, deve sgobbare + di 40 anni - seconda ipotesi é ke, essendo riusciti andar al governo grz ad un vekkio bavoso, con regolari elezioni dove il popolo dovrebbe tornar sovrano, nn son sicuri di ricomparire a governare...

il popolino, compreso ki votò il PD, ne ha le scatole piene d'invasioni e mantenimenti marmaglia nera, sopraffazioni, ricatti politici, politici venduti, tasse tolte a parole ma riapparse con nome nuovo, banke continuam da salvare e malcontento procurato dai suoi esponenti.

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Quando è stato il momento di votare la fiducia al Gov. gentiloni, i grillini e i leghisti sono usciti dall'aula, facendo abbassare il tetto maggioranza, se non voleva questo Gov., o rimaneva e votava no oppure si asteneva, ma dato che la pensione la vogliono anche loro, molto più sicuro uscire dall'aula......

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Inviata (modificato)

Qui c'è un equivoco di fondo, sperando che l'autore dell'articolo allegato sia in buona fede, mentre per i politici della maggioranza ormai non si deve parlare di equivoco ma di TRUFFA bella e buona ai danni del popolo sovrano e della democrazia. Ritorniamo un attimo indietro al febbraio del 2013. Si era votato con il Porcellum, cioè con un sistema maggioritario. Ma l'art. 48 della Costituzione sancisce che il voto dei cittadini è "eguale", mentre un sistema che assegna un consistente bonus di maggioranza a una lista o a una coalizione e che esclude dal parlamento liste o coalizioni che non superano una soglia di sbarramento, con tutta evidenza viola o quanto meno lede questo principio. E allora, fin dall'inizio di questa sciagurata Seconda Repubblica, ci hanno detto che questa lesione della rappresentanza democratica poteva essere tollerata e accettata in nome della governabilità, ma a patto che i cittadini ottenessero, quasi a mo' di compensazione, il potere di determinare non solo la maggioranza parlamentare ma anche il capo del governo e il suo programma. E' il cosiddetto "mandato popolare" in base al quale, differentemente dalla Prima Repubblica in cui vigeva il proporzionale e le alleanze e i programmi di governo le decidevano i partiti dopo le elezioni, il programma di governo dovrebbe in sostanza coincidere con il programma elettorale della lista o coalizione vincente. Ma nel 2013, nonostante il maggioritario, nessuna lista o coalizione ottenne la maggioranza in Senato. A quel punto la cosa più naturale e democratica da farsi sarebbe stata ritornare entro pochi mesi al voto, magari dopo avere modificato la legge elettorale con un breve governo di scopo o lasciando in carica il governo tecnico uscente per il disbrigo degli affari correnti. E invece, sotto il diktat di Giorgio Napolitano (inaudito e inammissibile in una repubblica parlamentare) che fu rieletto al Quirinale per un secondo mandato (fatto inaudito nella nostra storia repubblicana), centrosx e centrodx fecero la grossa coalizione escludendo la terza forza, i 5stelle, che giustamente reclamavano le elezioni, e una componente del centrosx, Sel, il cui apporto era stato decisivo per assegnare il bonus di maggioranza alla Camera. In buona sostanza, il partito maggiore della coalizione di centrosx, il Pd, alleandosi con il cdx tradì fin da allora il suo alleato Sel, i suoi elettori di sinistra e il suo programma elettorale. Con ciò il principio del mandato popolare e con esso un pezzo di sovranità del popolo andarono a farsi benedire.  Nel dicembre di quello stesso anno la Consulta dichiarò (doppiamente) incostituzionale il Porcellum. Si aggiungeva dunque un fortissimo motivo per fare ciò che andava fatto fin da subito: rifare la legge elettorale e restituire il pallino al popolo sovrano. E invece si andò avanti, questa  volta non solo con un governo privo del mandato popolare ma addirittura con un parlamento sostanzialmente illegittimo in quanto eletto con una legge elettorale non conforme alla Costituzione. Un plateale e inaudito atto di sfida alla Corte Costituzionale, al popolo sovrano, alla democrazia. Nel frattempo era cambiato il governo (in seguito a una congiura di palazzo) e si era ristretta l'am.mucchiata a supporto (in seguito alla scissione del PdL), ma gli illegittimi si arrogarono perfino il diritto di manipolare 47 articoli della Costituzione. Con molta fatica, senza fretta, vararono anche l'agognata legge elettorale (l'Italicum, scritto e imposto dal governo a colpi di fiducia, come sotto il regime fascista) ma con due evidentissime falle subito stigmatizzate dai più autorevoli costituzionalisti (e dall'umile sottoscritto): la nuova legge violava la Costituzione come e più della precedente e incredibilmente era scritta solo per l'elezione della Camera. Gli illegittimi scalzacani al governo davano per scontato che i cittadini avrebbero approvato, via referendum confermativo, la loro proposta di revisione costituzionale che prevedeva un Senato non eletto dal popolo (benché munito di ampi poteri, incluso quello di cambiare la Costituzione, roba da matti!). Il 4 dicembre 2016 il popolo sovrano ha fatto saltare questo pasticciato quanto pericoloso disegno autoritario e il governo ha dovuto dimettersi in ottemperanza a una promessa del premier (che però si è dimenticato la seconda parte: se perdo lascio la politica). A quel punto il parlamento, visto che la legge elettorale risultava inservibile per un Senato rimasto elettivo, avrebbe dovuto immediatamente mettersi al lavoro per rifarla. Ciò a prescindere dal fatto che nessuno scommetteva un centesimo sulla possibilità dell'Italicum di superare l'esame della Consulta previsto (dopo molti rinvii) per il 24 gennaio 2017. Invece questo parlamento illegittimo e incapace ha dato la fiducia a un altro governo illegittimo e quasi fotocopia del precedente ma sulla legge elettorale non ha mosso un dito, nemmeno dopo che la Consulta si è pronunciata affossando anche l'Italicum, o meglio riducendolo a un quasi proporzionale con bonus di maggioranza solo alla lista (non alla coalizione) che superasse il 40% (possibilità che al momento appare remota). Mentre per il Senato vige il residuato del Porcellum, ovvero un proporzionale impuro, senza bonus ma inquinato da soglie di sbarramento quasi da regime turco (8% per le liste non coalizzate). Una situazione  imbarazzante, pietosa, oserei dire una versione kafkiana della democrazia. Un parlamento illegittimo in quanto eletto con una legge incostituzionale, che dopo ben  4 anni di legislatura non è ancora capace di varare una legge elettorale decente, anzi non accenna proprio a muoversi in tal senso, e che rischia di portarci, o che vuole portarci alla fine di una legislatura che in nessun paese democratico ma serio sarebbe arrivata a scadenza naturale, finalmente alle elezioni ma con la sola prospettiva di nuovi inciuci e nuove am.mucchiate al governo. E il presidente della Repubblica che fa? Tace. L'uomo-pesce del Quirinale farebbe bene a darsi una mossa. Questa situazione è democraticamente insostenibile. Gli italiani sono stufi. Chiaro, presidente Mattarella?  E' chiaro che in estate non si può più votare, ed è chiaro che per i parlamentari maturerà l'agognato vitalizio, ma ORA BASTA: si faccia SUBITO la legge elettorale e si voti in autunno. Il governo Gentiloni, come gli altri due di questa legislatura sciagurata, non ha il mandato popolare, magari non farà disastri come il precedente, ma a questo punto è impensabile che possa fare qualcosa di più dell'ordinaria amministrazione, a parte il far perdere ulteriore tempo al Paese.

Modificato da fosforo31

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Ringrazio gli intervenuti a questa discussione. Desidererei chiarire solo che oggetto del mio post è che si faccia subito una legge elettorale e poi si vada alle elezioni. Questa mia precisazione non dipende dal fatto che io voglia scontentare una forza politica piuttosto che un'altra. Tutt'altro. Sono dell'avviso che stiamo vivendo il periodo peggiore della storia d'Italia in cui a vincere sono i disvalori e a perdere sono le buone qualità degli esseri umani, sintetizzabili con l'affermazione che la politica deve essere al servizio dei cittadini  e non il contrario.

Detto questo cara gente diciamoci la verità: l'Italia è un paese inaffidabile in tutto. Fare finta che ci sia una sola forza buona e tutti gli altri sono cattivi è una concezione da ***. Tutte le forze politiche dovrebbero vergognarsi per come curano bene i loro interessi e fanno malissimo gli interessi dei cittadini. Ecco perchè non ha senso dibattere su chi è indenne da critiche e chi no. Tutti dovrebbero fare squadra quando ci sono gli interessi generali del popolo. Invece si vedono le cose più vergognose del Sistema planetario. Grazie a tutti per avere partecipato alla discussione.

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