Nessuno ...

Mi toglie dalla mente che se la povera Desirée non fosse stata vergognosamente stuprata ed uccisa dai neri , ma lo fosse stata da un branco italico, invece di essere diventata l’icona dei razzisti alla Direttoretto , sarebbe stata la “ solita drogata dei Centri Sociali che se l’he andata a cercare “.  E sono altrettanto convinto che il fascio razzista Salvini con il caz.z.o che sarebbe andato a porgere la sua solidarietà nel luogo dove e’ stata barbaramente uccisa per la solita vomitevole comparsata a fini elettorali . 

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5 messaggi in questa discussione

Appoggio  in  toto  vedi  il  caso di  Bergamo La  piccola  Yara avete VISTO  un  tweet  del  salvini  o del  diretoinreto  ?  Anzi  metteno  in  dubbio la  sentenza  di  condanna  del  becero  stupratore  e  omicida o  meglio femminicida.

Modificato da pm610

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1 minuto fa, pm610 ha scritto:

Appoggio  in  toto  vedi  il  caso di  Bergamo La  piccola  Yara avete VISTO  un  tweet  del  salvini  o del  diretoinreto  ?  Anzi  metteno  in  dubbio la  sentenza  di  condanna  del  becero  stupratore  e  omicida o  meglio femminicida.

Uno dei testimoni ascoltati, un bulgaro, ha raccontato di aver visto la ragazzina disperarsi perché nessuno voleva darle una dose di droga. Non aveva soldi per pagarla. A questo punto entra in scena il branco che di fatto si mette in moto per mettere a punto il piano fatale. La ragazzina segue Youssef all’interno del container. Ma la scena è orribile. La ragazzina subisce la prima violenza. Poi dopo un’ora e mezza il bulgaro racconta di aver visto Paco che attendeva il suo turno per poter “consumare”, pure lui, un rapporto con la 16enne: un altro stupro. Di fatto secondo quanto raccontato dal bulgaro c’era una vera e propria fila per poter abusare della povera Desy.

Secondo i giudici in quel container c’era, come anche sottolinea il Tempo, un vero e proprio via vai per abusare del corpo di quella ragazzina. Dopo il primo stupro dunque, gli altri componenti del branco avrebbero atteso il proprio turno per far scempio del corpo di Desy ormai stordita da un cocktail di droghe e psicofarmaci. Poi è arrivata la morte. Nessuno, ormai dalla ricostruzione della procura è chiaro, ha chiamato isoccorsi. Anzi, ci sarebbero state minacce su chi era pronto a farlo. Questa storia si è chiusa con una frase pronunciata da uno degli aguzzini: “Meglio lei morta che noi in carcere”. Il sigillo orribile su un rito osceno e fatale.

VERGOGNATEVI DI ESISTERE!! 

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Tu  invece  devi  andare  sette  metri  sotto  terra  BUFALARO  senza  neuroni aaaammmmmbbbbecccillle   all'ennesima  potenza

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POrello  senza  neuroni...

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