Tutto pronto per il regalo del governo a Mediaset Giovanni Pons 1 ORA 8903

di GIULIANO BALESTRERI e GIOVANNI PONS

 

Il regalo referendario per Mediaset è pronto. Con un’accelerata improvvisa, martedì scorso il viceministro alle Comunicazioni Antonello Giacomelli ha convocato – quasi senza preavviso – tutte le parti coinvolte per il rinnovo della concessione alla Rai: scaduta lo scorso gennaio è già stata prorogata due volte e adesso c’è tempo fino al 31 gennaio prossimo. Alla vigilia del voto e con il Natale alle porte, l’urgenza della convocazione ha stupito gli addetti ai lavori, ma il motivo è chiaro. Il governo vuole sfruttare il rinnovo della concessione scaduta nel gennaio 2016 ma già prorogata per due volte fino a gennaio 2017. L’urgenza del governo, però, è dettata dal fatto che all’interno del rinnovo della concessione è inserita una piccola modifica del contratto di servizio in grado di spostare risorse pubblicitarie per circa 120 milioni di euro. Che secondo gli analisti potrebbero arrivare per il 60% (circa 72 milioni) direttamente nelle casse di Mediaset, la società televisiva di proprietà della famiglia Berlusconi. Un regalo che potrebbe tornare utile a Renzi in caso di sconfitta al referendum costringendo Forza Italia a più miti consigli.

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2 messaggi in questa discussione

Questo non sarebbe certo il primo regalo del tappetaro di Rignano al tappetaro di Arcore e alla sue aziende. Del resto era prevedibile: dopo avere distribuito regali, bonus e condoni à gogo, poteva mancare in questa televendita referendaria un cadeau del premier al suo collega, predecessore  e maestro (di demagogia)?

Ho appena visto la lunga intervista di Mentana al tappetaro che vuole venderci un "bitorzolo incomprensibile" (Paolo Prodi) spacciandolo per riforma costituzionale. Mi ha deluso anche Mentana: è stato quasi un monologo. E' mancata in particolare la domanda cruciale (a meno che non me la sia persa nei 5 minuti che non ho potuto seguire, ma non credo):

 

Gentile presidente, non pensa che una maggioranza parlamentare che rappresenta una minoranza degli elettori, e che esiste solo grazie a una legge elettorale incostituzionale, non abbia titolo a manomettere la Costituzione? E non pensa che i parlamentari del suo partito abbiano vigliaccamente tradito il programma sul quale sono stati votati ed eletti, programma che si prefiggeva (testuale) "l'applicazione corretta e integrale di quella Costituzione che rimane tra le più belle e avanzate del mondo"?

 

Caro Monello, come sai io sono ormai pressoché rassegnato. Vincerà il Sì e sarà qualcosa di simile alla Brexit e aTrump: una  vittoria del populismo e della demagogia, però con una notevole differenza. Sarà anche la vittoria dei poteri forti. Senza i quali il populista e demagogo Renzi non andrebbe da nessuna parte, se non a vendere pentole o tappeti.

Saluti

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14 ore fa, fosforo31 ha scritto:

Questo non sarebbe certo il primo regalo del tappetaro di Rignano al tappetaro di Arcore e alla sue aziende. Del resto era prevedibile: dopo avere distribuito regali, bonus e condoni à gogo, poteva mancare in questa televendita referendaria un cadeau del premier al suo collega, predecessore  e maestro (di demagogia)?

Ho appena visto la lunga intervista di Mentana al tappetaro che vuole venderci un "bitorzolo incomprensibile" (Paolo Prodi) spacciandolo per riforma costituzionale. Mi ha deluso anche Mentana: è stato quasi un monologo. E' mancata in particolare la domanda cruciale (a meno che non me la sia persa nei 5 minuti che non ho potuto seguire, ma non credo):

 

Gentile presidente, non pensa che una maggioranza parlamentare che rappresenta una minoranza degli elettori, e che esiste solo grazie a una legge elettorale incostituzionale, non abbia titolo a manomettere la Costituzione? E non pensa che i parlamentari del suo partito abbiano vigliaccamente tradito il programma sul quale sono stati votati ed eletti, programma che si prefiggeva (testuale) "l'applicazione corretta e integrale di quella Costituzione che rimane tra le più belle e avanzate del mondo"?

 

Caro Monello, come sai io sono ormai pressoché rassegnato. Vincerà il Sì e sarà qualcosa di simile alla Brexit e aTrump: una  vittoria del populismo e della demagogia, però con una notevole differenza. Sarà anche la vittoria dei poteri forti. Senza i quali il populista e demagogo Renzi non andrebbe da nessuna parte, se non a vendere pentole o tappeti.

Saluti

ciao fosforo anch'io sono convinto che vince il SI per ovvi motivi dai bonus al voto all'estero, dalle TV tutte schiave del potere (adesso anche LA7 che fa parlare senza interruzioni quelli del SI e poi interrompono quelli del NO) ai tanti giornalai servi del potere che non fanno altro che sparlare del M5S e di grillo come la frase detta da grillo "un killer seriale che uccide il futuro dei nostri figli e nipoti" un modo un po folkoristico di dire che distrugge il futuro dei nostri figli e nipoti non certo per definire killer renzie peccato che i giornalai a pagamento e lo stesso renzie evidenziano solo killer seriale che detto cosi fa intendere altre cose. Poi non ultimo le fritture di pesce che la dicono tutta di come si vota. Saluti.

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