PD: DA OTTOBRE 2014 A MARZO 2018

Presidente del Consiglio: Matteo Renzi;

Ministro degli Interni: Angelino Alfano.

https://www.google.it/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://corrieredellumbria.corr.it/news/terni/153575/Manganellate-sugli-operai-dell-Ast-.amp&ved=2ahUKEwiWsuKpqYjeAhWP66QKHayrCz4QFjAAegQIBRAB&usg=AOvVaw0c2QhIZRlslNFNc0_AKma0&ampcf=1

È chiaro perché poi si perdono le elezioni?

È chiaro perché l'amico Renzi è stato una disgrazia per tutta la sinistra ?

operai-ast-manganellati.jpg

Tacciano i grillini, questi non sono affari loro. Loro hanno preso il 32% dei voti e sono al governo con l'estrema destra, già servile alleata del piduista.

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8 messaggi in questa discussione

24 minuti fa, cortomaltese-*** ha scritto:

Presidente del Consiglio: Matteo Renzi;

Ministro degli Interni: Angelino Alfano.

https://www.google.it/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://corrieredellumbria.corr.it/news/terni/153575/Manganellate-sugli-operai-dell-Ast-.amp&ved=2ahUKEwiWsuKpqYjeAhWP66QKHayrCz4QFjAAegQIBRAB&usg=AOvVaw0c2QhIZRlslNFNc0_AKma0&ampcf=1

È chiaro perché poi si perdono le elezioni?

È chiaro perché l'amico Renzi è stato una disgrazia per tutta la sinistra ?

operai-ast-manganellati.jpg

Tacciano i grillini, questi non sono affari loro. Loro hanno preso il 32% dei voti e sono al governo con l'estrema destra, già servile alleata del piduista.

 

 

 

 

 

Non so ad altri , a me il link non si apre . 

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3 ore fa, cortomaltese-*** ha scritto:

Ringrazio il forumista Cortomaltese per aver provveduto a far aprire il link. Ammetto che non ricordavo bene i fatti . Da parte mia saro’ sempre al fianco per chi lotta x i propri diritti e contro chi manganella . E questo a prescindere di chi governa . Mando quindi una sintesi di vari commenti sui fatti compreso quelli di Renzi ed Alfano . 

Cariche di Roma, Renzi agli operai: “Accerteremo i fatti”. Susanna Camusso incalza: “Abbassate i manganelli”

Cariche di Roma, Renzi agli operai: “Accerteremo i fatti”. Susanna Camusso incalza: “Abbassate i manganelli”

Era attesa la ricostruzione del ministro degli Interni, Angelino Alfano, su quanto avvenuto tra forze dell’ordine ed operai delle acciaierie di Terni, e ieri il titolare del Viminale ha reso una prima informativa, seguita da numerosi interventi, nell’Aula del Senato. Alfano ha esordito con una prima ammissione, sulla gravità di quanto avvenuto: “Non ho nessuna esitazione nel dichiarare che quello di ieri è stato un brutto giorno per tutti”. Poi le scuse agli operai delle acciaierie, rimasti coinvolti e vittime degli incidenti, senza però tralasciare l’attenzione, da ministro degli Interni, per le forze dell’ordine: “Voglio esprimere la mia personale solidarietà ai lavoratori dell’Ast e al personale della polizia di Stato che hanno riportato ferite negli scontri”. Il ministro ha poi esortato ad evitare che la crisi sia “scintilla di pericolose derive”. Poi nel merito di quanto avvenuto e di quanto, nel futuro prossimo, potrà avvenire: “Il diritto a manifestare – è sacro ed è custodito nella teca delle regole, ma chi manifesta non deve ledere la libertà degli altri cittadini”. Alfano ha poi descritto l’intervento pacificatore del leader della Fiom Landini: “Nel riportare la calma un contributo importante è arrivato dall’intervento di Landini. Vogliamo istituire un tavolo permanente di confronto al Viminale con i sindacati per gestire al meglio le manifestazioni. Ci attendono settimane complesse e difficili. Siamo di fronte a diverse crisi industriali, a cui il governo sta cercando di far fronte”. In aula al Senato numerosi gli interventi critici nei confronti del Governo e del ministro degli Interni. Richieste di dimissioni unite a manifestazioni di solidarietà si sono mescolate in Aula, con da un lato le opposizioni di Sel, 5Stelle e Destra che hanno duramente criticato le parole di Alfano, e dall’altro, una parte consistente e maggioritaria del Pd, oltre che l’intero Nuovo Centro Destra, a farsi difensore di quanto detto da Alfano in Aula. Ma su quanto avvenuto a Roma, già dalla mattinata di giovedì, si era aperta la scena mediatica, visto che il Premier, Matteo Renzi, aveva infatti voluto incontrare a Palazzo Chigi  gli operai Ast insieme al ministro dello Sviluppo Federica Guidi ed al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio. Il Presidente del Consiglio, ha voluto rassicurare sia gli operai di Terni, che le loro rappresentanze sindacali: “Faremo le verifiche e poi gli atti saranno conseguenti”. Il Premier non ha perso tempo ed ha attaccato a testa bassa chi, secondo lui, ha speculato o specula, su quanto accaduto: “La vertenza della Ast di Terni, va separata dal confronto politico. Non consentirò di strumentalizzare Terni. Non vogliamo fare a meno del sindacato nelle trattative sindacali. L’imperativo morale è portare a casa la vertenza Ast”. Renzi nel corso dell’incontro ha anche chiesto di stemperare i toni ed abbassare il tono delle polemiche. Su questo è intervenuta polemicamente la leder della Cgil, Susanna Camusso, che commentando l’invito del Premier, fa una precisa richiesta al Governo: “Il presidente del Consiglio dovrebbe provare ad abbassare i manganelli dell’ordine pubblico”. Nel merito di quanto accaduto da registrare anche la posizione del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio: “Il Governo è impegnato nella salvaguardia dei posti di lavoro. Bisogna superare l’episodio della manifestazione. Questo governo non ha mai detto e non dirà mai alzate i manganelli contro i lavoratori, le dinamiche dell’episodio verranno chiarite nelle prossime ore ma l’impegno preso già ieri ad essere disponibili al dialogo dice più di ogni parola sulle intenzioni del governo”. Quanto all’aspetto sindacale della vertenza, ad affrontarlo ci ha pensato il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi: “ Sul fronte degli esuberi ne rimangono sul tavolo circa 150-140”, per poi sottolineare come l’azienda che ha in carico gli stabilimenti di Terni avrebbe mostrato disponibilità “a limitare a un massimo di 290 gli esuberi sugli oltre 500 annunciati. Circa 140 – ha concluso Guidi – sono già usciti dall’azienda accettando gli incentivi proposti”. Su quanto detto dal titolare dello Sviluppo Economico, positiva la reazione del Segretario della Fiom, Maurizio Landini, che legge passi in avanti nella vertenza: “E’ necessario che l’azienda confermi le cose dette al governo per quanto riguarda la capacità produttiva. Noi siamo pronti a sederci a un tavolo e a riprendere la trattativa”. Sulla manifestazione e gli scontri di Roma, ha però molto da rimproverare sulla gestione dell’ordine pubblico: “Nessuno ieri ha detto di andare alla stazione Termini e nessuno ci ha mai provato. Nella piazza si sapeva che volevamo andare al Mise dove si svolgeva un incontro con l’azienda”. Dunque una formale e piena contestazione a quanto ha prodotto la Questura di Roma per giustificare quanto accaduto.

 

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Triste parabola di un sedicente democratico. Non è passata neanche una settimana dalla grande manifestazione di Roma che faceva da contrappunto alla squallida congrega di fedelissimi di Renzi con tanto di ridicolo capo-claque affinché gli ottusi convenuti non avessero dubbi su quando dovevano applaudire. E con uno slogan “Il futuro è solo l’inizio” visibilmente privo di ogni senso logico comprensibile. Il paragone fra l’iPhone e il gettone intendeva, in puro spirito marinettiano, esaltare le virtù di questo futuro a fronte del “passatismo” e del “conservatorismo” di chi è ancora attaccato a valori totalmente obsoleti quali il lavoro e la Costituzione.

Ma fin qui siamo nell’ambito delle trovate pubblicitarie più o meno insipide con le quali Renzi ci sta nauseando a getto continuo da qualche mese a questa parte. Stavolta però non si è limitato a qualche battuta ed effetto per fare colpo sui fessi. Ha detto una cosa molto chiara: “Io con i sindacati non tratto. Se vogliono discutere le mie scelte si facessero eleggere”. Come se al tempo stesso non si stia adoperando per liquidare tout-court il Senato, buona parte dei poteri del Parlamento e la possibilità del corpo elettorale di definire in modo democratico una propria rappresentanza.

 
 

 

Ma neanche questo bastava. Le cariche a freddo e di incredibile violenza nei confronti dei lavoratori delle Acciaierie di Terni, con tre feriti, dimostrano che l’ometto senza qualità messo in arcione dai poteri forti intende fare sul serio. Dalle testimonianze raccolte tra i manifestanti risulta che i celerini miravano alla testa dei dimostranti inermi. E non ci si venga a dire che la Celere ha agito in modo casuale o meccanico, lo sostiene anche Susanna Camusso. Dietro c’erano evidentemente direttive precise. Ridicole le scuse addotte, dato che la stazione Termini che secondo qualche questurino gli operai volevano occupare dista parecchie centinaia di metri dal luogo dell’aggressione. Del resto lo stesso Renzi aveva annunciato poco tempo fa la necessità di scelte nette sull’art. 18 ed altro. Ecco che questo annuncio si traduce in pratica, con la collaborazione ovviamente del fedele Alfano e di qualche alto burocrate della “sicurezza”. Chi ha scatenato senza alcuna necessità e con modalità operative evidentemente eccessive una pattuglia di agenti giovani e inesperti contro gli operai? Sarebbe il caso di aprire un’inchiesta approfondita. Potrebbe risultarne la volontà di “dare una lezione” ai lavoratori tanto per dare tangibile evidenza alle parole del Capo del Governo (niente trattative ma molte bastonate).

Ast-535

 

 

Sono stati colpiti i rappresentanti di una classe operaia e di un intero territorio in lotta contro lo smantellamento di un pezzo dell’Italia industriale oggi mandata in malora dall’assenza di politica industriale da parte di un governo neoliberista fino al midollo, che vorrebbe liquidare ogni residuo diritto dei lavoratori, insieme a quello che resta di industria nel nostro Paese, salvo svendere il tutto al miglior offerente insieme a molti altri pezzi di patrimonio pubblico. Manganellare in testa i lavoratori pare a questa classe dirigente di dispotici ed inetti l’unica risposta concepibile di fronte alle prospettive di una vera e propria recessione, all’incapacità di far valere le proprie ragioni in sede europea, alla povertà dilagante nella popolazione italiana, alla netta intenzione di cedere ancora una volta alle cricche che intendono pascersi del cadavere dell’Italia o di quello che ne resta.

Portando tale logica alle estreme conseguenze ci si potrebbe attendere cheRenzi e Alfano mandassero i celerini anche in Parlamento per evitare che Jobs Act, Legge di stabilità o Sblocca Italia trovino qualche ostacolo indesiderato, magari manganellando qualche “rappresentante del popolo”. In questo caso peraltro non sarebbero in molti a dolersene. Dato che si tratta di organismi parlamentari eletti in base a una legge dichiarata incostituzionale dalla Corte costituzionale e di cui occorre liberarsi al più presto andando alle elezioni anticipate sulla base del Consultellum.

 

 

Duole invece e parecchio che più di un onesto lavoratore in lotta per la difesa del proprio lavoro, del proprio territorio e della propria famiglia sia finito ieri in ospedale dopo essere rimasto vittima di un attacco proditorio, vigliacco e sproporzionatamente violento. Alle forze dell’ordine e ai loro sindacati, conquista di anni di lotte dei lavoratori della sicurezza (senza virgolette stavolta), occorre continuare a chiedere: ma da che parte state? Dalla parte della Costituzione e del lavoro o da quella di chi viola la Costituzione e distrugge il lavoro? Alla classe operaia e a chi intende sostenerla ed affiancarla per porre fine a questo stato di cose occorre dire che è lecito organizzarsi per limitare i danni di siffatti attacchi proditori. Ai sindacati e alla Cgil in particolare occorre dire che è finito il tempo delle esitazioni e che occorre procedere subito verso lo sciopero generale e all’occupazione di fabbriche e posti di lavoro  in tempi brevi per spazzare via questo governo di incompetenti, tronfi e violenti.

 
 
                     Il tentativo di edulcorare le manganellate sortisce l'unico effetto di portare all'attenzione un governo di sinistra che spaccava le teste dei lavoratori che protestavano pacificamente.
Quando e dove riuscirete a dimostrare che l'attuale governo arrivi tanto, allora avrete facoltà di finire di ragliare e magari portare avanti uno straccio di argomentazione convincente.
Per il momento, rassegnati e muti.
BrS
Buon rosicamento Somari
Modificato da shinycage

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8 ore fa, shinycage ha scritto:

Triste parabola di un sedicente democratico. Non è passata neanche una settimana dalla grande manifestazione di Roma che faceva da contrappunto alla squallida congrega di fedelissimi di Renzi con tanto di ridicolo capo-claque affinché gli ottusi convenuti non avessero dubbi su quando dovevano applaudire. E con uno slogan “Il futuro è solo l’inizio” visibilmente privo di ogni senso logico comprensibile. Il paragone fra l’iPhone e il gettone intendeva, in puro spirito marinettiano, esaltare le virtù di questo futuro a fronte del “passatismo” e del “conservatorismo” di chi è ancora attaccato a valori totalmente obsoleti quali il lavoro e la Costituzione.

Ma fin qui siamo nell’ambito delle trovate pubblicitarie più o meno insipide con le quali Renzi ci sta nauseando a getto continuo da qualche mese a questa parte. Stavolta però non si è limitato a qualche battuta ed effetto per fare colpo sui fessi. Ha detto una cosa molto chiara: “Io con i sindacati non tratto. Se vogliono discutere le mie scelte si facessero eleggere”. Come se al tempo stesso non si stia adoperando per liquidare tout-court il Senato, buona parte dei poteri del Parlamento e la possibilità del corpo elettorale di definire in modo democratico una propria rappresentanza.

 
 

 

Ma neanche questo bastava. Le cariche a freddo e di incredibile violenza nei confronti dei lavoratori delle Acciaierie di Terni, con tre feriti, dimostrano che l’ometto senza qualità messo in arcione dai poteri forti intende fare sul serio. Dalle testimonianze raccolte tra i manifestanti risulta che i celerini miravano alla testa dei dimostranti inermi. E non ci si venga a dire che la Celere ha agito in modo casuale o meccanico, lo sostiene anche Susanna Camusso. Dietro c’erano evidentemente direttive precise. Ridicole le scuse addotte, dato che la stazione Termini che secondo qualche questurino gli operai volevano occupare dista parecchie centinaia di metri dal luogo dell’aggressione. Del resto lo stesso Renzi aveva annunciato poco tempo fa la necessità di scelte nette sull’art. 18 ed altro. Ecco che questo annuncio si traduce in pratica, con la collaborazione ovviamente del fedele Alfano e di qualche alto burocrate della “sicurezza”. Chi ha scatenato senza alcuna necessità e con modalità operative evidentemente eccessive una pattuglia di agenti giovani e inesperti contro gli operai? Sarebbe il caso di aprire un’inchiesta approfondita. Potrebbe risultarne la volontà di “dare una lezione” ai lavoratori tanto per dare tangibile evidenza alle parole del Capo del Governo (niente trattative ma molte bastonate).

Ast-535

 

 

Sono stati colpiti i rappresentanti di una classe operaia e di un intero territorio in lotta contro lo smantellamento di un pezzo dell’Italia industriale oggi mandata in malora dall’assenza di politica industriale da parte di un governo neoliberista fino al midollo, che vorrebbe liquidare ogni residuo diritto dei lavoratori, insieme a quello che resta di industria nel nostro Paese, salvo svendere il tutto al miglior offerente insieme a molti altri pezzi di patrimonio pubblico. Manganellare in testa i lavoratori pare a questa classe dirigente di dispotici ed inetti l’unica risposta concepibile di fronte alle prospettive di una vera e propria recessione, all’incapacità di far valere le proprie ragioni in sede europea, alla povertà dilagante nella popolazione italiana, alla netta intenzione di cedere ancora una volta alle cricche che intendono pascersi del cadavere dell’Italia o di quello che ne resta.

Portando tale logica alle estreme conseguenze ci si potrebbe attendere cheRenzi e Alfano mandassero i celerini anche in Parlamento per evitare che Jobs Act, Legge di stabilità o Sblocca Italia trovino qualche ostacolo indesiderato, magari manganellando qualche “rappresentante del popolo”. In questo caso peraltro non sarebbero in molti a dolersene. Dato che si tratta di organismi parlamentari eletti in base a una legge dichiarata incostituzionale dalla Corte costituzionale e di cui occorre liberarsi al più presto andando alle elezioni anticipate sulla base del Consultellum.

 

 

Duole invece e parecchio che più di un onesto lavoratore in lotta per la difesa del proprio lavoro, del proprio territorio e della propria famiglia sia finito ieri in ospedale dopo essere rimasto vittima di un attacco proditorio, vigliacco e sproporzionatamente violento. Alle forze dell’ordine e ai loro sindacati, conquista di anni di lotte dei lavoratori della sicurezza (senza virgolette stavolta), occorre continuare a chiedere: ma da che parte state? Dalla parte della Costituzione e del lavoro o da quella di chi viola la Costituzione e distrugge il lavoro? Alla classe operaia e a chi intende sostenerla ed affiancarla per porre fine a questo stato di cose occorre dire che è lecito organizzarsi per limitare i danni di siffatti attacchi proditori. Ai sindacati e alla Cgil in particolare occorre dire che è finito il tempo delle esitazioni e che occorre procedere subito verso lo sciopero generale e all’occupazione di fabbriche e posti di lavoro  in tempi brevi per spazzare via questo governo di incompetenti, tronfi e violenti.

 
 
                     Il tentativo di edulcorare le manganellate sortisce l'unico effetto di portare all'attenzione un governo di sinistra che spaccava le teste dei lavoratori che protestavano pacificamente.
Quando e dove riuscirete a dimostrare che l'attuale governo arrivi tanto, allora avrete facoltà di finire di ragliare e magari portare avanti uno straccio di argomentazione convincente.
Per il momento, rassegnati e muti.
BrS
Buon rosicamento Somari

Intervento poco gradito e scarsamente gradevole da parte di chi non è di sinistra. Se grillino, pregato sin da subito di astenersi, dimostra scarsa sensibilità. Se Leghista pensi al suo Sindacato Padano ed alla madama che lo governava.

Renzi ha fatto parte di una deriva della politica iniziata con Berlusconi e della quale oggi Grillo e Salvini sono esponenti a pieno titolo.Quella dell'uomo solo al comando, della oscena battuta "se vogliono si facciano eleggere" rivolta a tutte le voci critiche.

Per questo c'è bisogno della sinistra che nonc'è. Quella che stava e sta con i lavoratori e con Landini.

 

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😄😄😄

Dopo la sbronza del 2014 dove la sinistra esultava tutta insieme a sindacati, Coop e tappetari annessi e connessi, il sensibilissimo cortodicervello,  sente che la distanza tra quell’elettore su quattro, degli aventi diritto, è irrimediabilmente fuggito.

Ricordo ancora lavoratori festanti, pronti ad intascare la mancetta elettorale promessa dal Babbeo di Rignano, e i sindacati, Camuffa in testa, largamente schierati con il PD che “spacca” a livello europeo.

Ma il seguito degli scellerati governi PD è storia nota, salvataggi degli amichevoli sostenitori finanziari, delle banche e dei finanzieri con spregiudicate mosse al limite dell’aggiotaggio.

Il condimento era la “buona scuola”😄

la conferma della legge Fornero e un nuovo colpo alla nuca firmato “abolizione art. 18” 😄

Gongolava il cortodicervello, il PD aveva spaccato nelle europee e in Italia, cosa potevano essere mai quattro teste spaccate a colpi di manganello e di un inetto e urlante Landini?

Continua.......

 

BrS

Buon rosicamento Somari 

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9 ore fa, shinycage ha scritto:

Triste parabola di un sedicente democratico. Non è passata neanche una settimana dalla grande manifestazione di Roma che faceva da contrappunto alla squallida congrega di fedelissimi di Renzi con tanto di ridicolo capo-claque affinché gli ottusi convenuti non avessero dubbi su quando dovevano applaudire. E con uno slogan “Il futuro è solo l’inizio” visibilmente privo di ogni senso logico comprensibile. Il paragone fra l’iPhone e il gettone intendeva, in puro spirito marinettiano, esaltare le virtù di questo futuro a fronte del “passatismo” e del “conservatorismo” di chi è ancora attaccato a valori totalmente obsoleti quali il lavoro e la Costituzione.

Ma fin qui siamo nell’ambito delle trovate pubblicitarie più o meno insipide con le quali Renzi ci sta nauseando a getto continuo da qualche mese a questa parte. Stavolta però non si è limitato a qualche battuta ed effetto per fare colpo sui fessi. Ha detto una cosa molto chiara: “Io con i sindacati non tratto. Se vogliono discutere le mie scelte si facessero eleggere”. Come se al tempo stesso non si stia adoperando per liquidare tout-court il Senato, buona parte dei poteri del Parlamento e la possibilità del corpo elettorale di definire in modo democratico una propria rappresentanza.

 
 

 

Ma neanche questo bastava. Le cariche a freddo e di incredibile violenza nei confronti dei lavoratori delle Acciaierie di Terni, con tre feriti, dimostrano che l’ometto senza qualità messo in arcione dai poteri forti intende fare sul serio. Dalle testimonianze raccolte tra i manifestanti risulta che i celerini miravano alla testa dei dimostranti inermi. E non ci si venga a dire che la Celere ha agito in modo casuale o meccanico, lo sostiene anche Susanna Camusso. Dietro c’erano evidentemente direttive precise. Ridicole le scuse addotte, dato che la stazione Termini che secondo qualche questurino gli operai volevano occupare dista parecchie centinaia di metri dal luogo dell’aggressione. Del resto lo stesso Renzi aveva annunciato poco tempo fa la necessità di scelte nette sull’art. 18 ed altro. Ecco che questo annuncio si traduce in pratica, con la collaborazione ovviamente del fedele Alfano e di qualche alto burocrate della “sicurezza”. Chi ha scatenato senza alcuna necessità e con modalità operative evidentemente eccessive una pattuglia di agenti giovani e inesperti contro gli operai? Sarebbe il caso di aprire un’inchiesta approfondita. Potrebbe risultarne la volontà di “dare una lezione” ai lavoratori tanto per dare tangibile evidenza alle parole del Capo del Governo (niente trattative ma molte bastonate).

Ast-535

 

 

Sono stati colpiti i rappresentanti di una classe operaia e di un intero territorio in lotta contro lo smantellamento di un pezzo dell’Italia industriale oggi mandata in malora dall’assenza di politica industriale da parte di un governo neoliberista fino al midollo, che vorrebbe liquidare ogni residuo diritto dei lavoratori, insieme a quello che resta di industria nel nostro Paese, salvo svendere il tutto al miglior offerente insieme a molti altri pezzi di patrimonio pubblico. Manganellare in testa i lavoratori pare a questa classe dirigente di dispotici ed inetti l’unica risposta concepibile di fronte alle prospettive di una vera e propria recessione, all’incapacità di far valere le proprie ragioni in sede europea, alla povertà dilagante nella popolazione italiana, alla netta intenzione di cedere ancora una volta alle cricche che intendono pascersi del cadavere dell’Italia o di quello che ne resta.

Portando tale logica alle estreme conseguenze ci si potrebbe attendere cheRenzi e Alfano mandassero i celerini anche in Parlamento per evitare che Jobs Act, Legge di stabilità o Sblocca Italia trovino qualche ostacolo indesiderato, magari manganellando qualche “rappresentante del popolo”. In questo caso peraltro non sarebbero in molti a dolersene. Dato che si tratta di organismi parlamentari eletti in base a una legge dichiarata incostituzionale dalla Corte costituzionale e di cui occorre liberarsi al più presto andando alle elezioni anticipate sulla base del Consultellum.

 

 

Duole invece e parecchio che più di un onesto lavoratore in lotta per la difesa del proprio lavoro, del proprio territorio e della propria famiglia sia finito ieri in ospedale dopo essere rimasto vittima di un attacco proditorio, vigliacco e sproporzionatamente violento. Alle forze dell’ordine e ai loro sindacati, conquista di anni di lotte dei lavoratori della sicurezza (senza virgolette stavolta), occorre continuare a chiedere: ma da che parte state? Dalla parte della Costituzione e del lavoro o da quella di chi viola la Costituzione e distrugge il lavoro? Alla classe operaia e a chi intende sostenerla ed affiancarla per porre fine a questo stato di cose occorre dire che è lecito organizzarsi per limitare i danni di siffatti attacchi proditori. Ai sindacati e alla Cgil in particolare occorre dire che è finito il tempo delle esitazioni e che occorre procedere subito verso lo sciopero generale e all’occupazione di fabbriche e posti di lavoro  in tempi brevi per spazzare via questo governo di incompetenti, tronfi e violenti.

 
 
                     Il tentativo di edulcorare le manganellate sortisce l'unico effetto di portare all'attenzione un governo di sinistra che spaccava le teste dei lavoratori che protestavano pacificamente.
Quando e dove riuscirete a dimostrare che l'attuale governo arrivi tanto, allora avrete facoltà di finire di ragliare e magari portare avanti uno straccio di argomentazione convincente.
Per il momento, rassegnati e muti.
BrS
Buon rosicamento Somari

Questi sono i VOSTRI sostenitori : 

Normalmente difendo sempre il Papa..ma stavolta lo sgrido..

Caro Francesco,prima di andare all'Estero,che ne dici di farti un giro per ROMA con SALVINI?

Vedrete quante belle buche da schivare..passo per passo  e scavalcherete pure delle 

belle montagnole di spazzatura  e rottami vari ! Fatemi sapere//

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