maestre a milano in difficolta'

Le maestre milanesi lanciano l’sos. Costrette a comunicare a gesti con arabi, cinesi, pachistani, indiani. E allora: «Vogliamo i traduttori», a spese dei contribuenti.

E’ anche partita una raccolta firme!

«Negli ultimi cinque anni si è registrato un considerevole aumento della concentrazione di bambini con famiglie non madrelingua e provenienti da altri Paesi che non comprendono e non parlano l’italiano in molti nidi e scuole della città, con percentuali che superano il 70% sul totale degli iscritti».

«Le criticità – scrivono – si sono enormemente acutizzate mettendo in crisi i servizi e l’efficacia dell’azione educativo-pedagogica. La difficoltà nella comunicazione con i genitori e la poca conoscenza delle culture di provenienza delle famiglie da parte del personale che lavora nei Servizi educativi rende necessaria la presenza di traduttori/mediatori culturali».

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1 messaggio in questa discussione

come in un paese toscano,denominato dei straccioni,dove in una scuola no n si parla l'italiano!!

Qualcuno deve spiegarci perché, gli italiani, devono pagare insegnanti di sostegno per insegnare l’italiano ai figli degli immigrati. Di più: che ci fanno i figli degli immigrati in Italia?

Se fosse una immigrazione per lavoro, verrebbero solo i lavoratori per poi tornare a casa, in un continuo turnover (guest workers) che arricchirebbe anche i Paesi di provenienza che si vedrebbero tornare lavoratori preparati: invece è una immigrazione di ripopolamento. Una invasione.

Altrimenti non si spiegherebbe la presenza di ambulanti, kebabbari, cinesi che vengono a distruggere il nostro tessuto economico, finti profughi. Non ci servono. 

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