Marcioman 😂 quando vai in pensione ?

Giovanni Tria avrebbe preferito lasciare formalmente intatta la soglia dei 67 anni e articolare un sistema di deroghe che consentisse di anticipare il pensionamento ai lavoratori più in difficoltà: in pratica, la platea già coperta dall’Ape sociale più gli esuberi nelle aziende in crisi. E invece ha dovuto cedere su tutta la linea alle richieste di Lega e M5s, tanto che con la manovra conseguente all’approvazione, giovedì scorso, della Nota di aggiornamento al Def (Documento di economia e finanza) verrà introdotta non solo «quota 100», cioè un meccanismo che consentirà dal prossimo anno a tutti i lavoratori di andare in pensione a 62 anni d’età, se hanno almeno 38 anni di contributi(la somma fa appunto 100), ma circola anche l’ipotesi di bloccare il prossimo adeguamento dei requisiti vigenti alla speranza di vita.

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Sarà congelato lo scatto a 67 anni?

Il responso arriverà con la legge di Bilancio, ma se questa ipotesi dovesse passare,significa che dal primo gennaio 2019 non scatterebbero più i 5 mesi di aumento già decisi e quindi resterebbero le soglie attuali: cioè 66 anni e 7 mesi d’età(con 20 anni di contributi)per la pensione di vecchiaia e 42 anni e 10 mesi di contributi(un anno in meno per le donne) per la pensione anticipata, quella che si prende indipendentemente dall’età. In altri termini,i lavoratori che non raggiungessero «quota 100»(38 anni di contributi sono tanti)potrebbero comunque uscire 5 mesi prima dei 67 anni. Stesso discorso vale anche per chi accede alla pensione anticipata,tanto più che il governo non pare più intenzionato a ridurre a 41 il requisito contributivo, come promesso.

 

La quota 100

Prima della Nota di aggiornamento al Def, circolava l’ipotesi di una «quota 100» articolata su diverse combinazioni d’età e di contributi, fino a quella più generosa che avrebbe consentito l’uscita dal lavoro anche con 36 anni di servizio(e 64 d’età). Ma ora si studia solo la combinazione 62 anni d’età più 38 di contributi. Significa che chi volesse uscire avendo più di 62 anni dovrebbe comunque avere almeno 38 anni di versamenti, quindi: 63+38, quota 101; 64+38, quota 102; 65+38, quota 103; 66+38, quota 104. Questo sistema permetterebbe a circa 400mila lavoratori in più all’anno di andare in pensione dal 2019 in poi e costerebbe tra 8 e 8,5 miliardi il primo anno e circa un miliardo in più negli anni successivi. Le altre combinazioni possibili (63+37; 64+36)sono state scartate perché i costi sarebbero aumentati troppo.

 

Il ricambio generazionale

In compenso, sottolinea il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon (Lega), «chi andrà in pensione con quota 100 non subirà alcuna penalizzazione». Sono state cioè scartate le ipotesi di un calcolo contributivo a partire dai versamenti successivi al 1995 così come l’idea di un taglio dell’assegno di 1-1,5% per ogni anno di anticipo rispetto a 67 anni. Questo perché, spiega Durigon, l’obiettivo di quota 100 è «favorire il ricambio generazionale nei luoghi di lavoro». Il governo cioè vuole che tutti i potenziali beneficiari della riforma vadano in pensione prima affinché al loro posto siano assunti giovani. Una scommessa tutta da verificare. «Di sicuro nel pubblico impiego, dove usciranno circa 150mila persone in più ogni anno, le assunzioni ci saranno — dice il sottosegretario —. Nel privato, confidiamo che le aziende troveranno conveniente assumere giovani che hanno un costo inferiore rispetto ai lavoratori anziani».

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11 messaggi in questa discussione

Come per ogni misura, anche il reddito di cittadinanza si rivolge a potenziali beneficiari in possesso di requisitispecifici. Ovviamente l’età anagrafica, che richiede la maggiore età. Ma anche lo stato di disoccupazione e un reddito inferiore alla soglia di povertà stabilita dall’Istat, di cui abbiamo parlato sopra. Si potrebbe anche percepire una pensione o un reddito da lavoro, che però non consentirebbe di raggiungere comunque quella soglia appena citata.

Oltre ai requisiti, i potenziali beneficiari della misura dovranno rispettare anche alcune regole.

  • Iscriversi presso il Centro per l’Impiego e dare disponibilità immediata al lavoro;
  • Accettare una delle prime 3 proposte di lavoro suggerite dal Centro per l’Impiego;
  • Cercare attivamente lavoro durante la giornata, possibilmente portando documentazione a prova di ciò;
  • Garantire 8 ore a settimane di lavori utili allo Stato non retribuiti;
  • Comunicare immediatamente eventuali variazioni sul reddito.

In conclusione, è ancora troppo presto per poter parlare di reddito di cittadinanza. Probabilmente sì, visto che adesso si trova ancora nel novero delle proposte M5S. Quando il nuovo Governo sarà formato, allora potrebbe dipendere al centro delle discussioni politiche. Tutto dipende da chi sarà composta l’eventuale maggioranza che si deciderà tra fine marzo e inizio aprile.

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16 minuti fa, wronschi ha scritto:

Come per ogni misura, anche il reddito di cittadinanza si rivolge a potenziali beneficiari in possesso di requisitispecifici. Ovviamente l’età anagrafica, che richiede la maggiore età. Ma anche lo stato di disoccupazione e un reddito inferiore alla soglia di povertà stabilita dall’Istat, di cui abbiamo parlato sopra. Si potrebbe anche percepire una pensione o un reddito da lavoro, che però non consentirebbe di raggiungere comunque quella soglia appena citata.

Oltre ai requisiti, i potenziali beneficiari della misura dovranno rispettare anche alcune regole.

  • Iscriversi presso il Centro per l’Impiego e dare disponibilità immediata al lavoro;
  • Accettare una delle prime 3 proposte di lavoro suggerite dal Centro per l’Impiego;
  • Cercare attivamente lavoro durante la giornata, possibilmente portando documentazione a prova di ciò;
  • Garantire 8 ore a settimane di lavori utili allo Stato non retribuiti;
  • Comunicare immediatamente eventuali variazioni sul reddito.

In conclusione, è ancora troppo presto per poter parlare di reddito di cittadinanza. Probabilmente sì, visto che adesso si trova ancora nel novero delle proposte M5S. Quando il nuovo Governo sarà formato, allora potrebbe dipendere al centro delle discussioni politiche. Tutto dipende da chi sarà composta l’eventuale maggioranza che si deciderà tra fine marzo e inizio aprile.

Come già precedentemente spiegato,il Kompagno Director andrà in pensione a 100 anni con la quota 100, sommando l'etàanagrafica  con gli anni di lavoro.

Per la precisione, 100,00 anni di età e 0,00 anni di lavoro. 

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54 minuti fa, ildi_vino ha scritto:

Come già precedentemente spiegato,il Kompagno Director andrà in pensione a 100 anni con la quota 100, sommando l'etàanagrafica  con gli anni di lavoro.

Per la precisione, 100,00 anni di età e 0,00 anni di lavoro. 

Ho quel presentimento pure io xD

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1 minuto fa, wronschi ha scritto:

Ho quel presentimento pure io xD

Buongiorno il divino... occhio che il kompagno di merende dirà che è la sx a non mandarlo in pensione...

😂🤔

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40 minuti fa, wronschi ha scritto:

Buongiorno il divino... occhio che il kompagno di merende dirà che è la sx a non mandarlo in pensione...

😂🤔

Di buono comunque c'è che, quando il Kompagno andrà in pensione, si libererà un posto di (non) lavoro. Non sono da sottovalutare queste cose. 

Certo che ha colpa la sinistra: se non gli danno in fretta quanto gli spetta col tfr, deve aspettare fra i 102 e i 106 anni. Farei una eccezione per lui e gli darei la buona uscita subito, nonostante lui non abbia problemi. È immortale il Kompagno è per lui i 100 anni sono come la prima fanciullezza. Dopo il centesimo anno comincerà a lavorare in nero. Fino a quell'età neanche in nero perché costa fatica e toglie tempo prezioso ai copia e incolla nel forum.

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27 minuti fa, ildi_vino ha scritto:

Di buono comunque c'è che, quando il Kompagno andrà in pensione, si libererà un posto di (non) lavoro. Non sono da sottovalutare queste cose. 

Certo che ha colpa la sinistra: se non gli danno in fretta quanto gli spetta col tfr, deve aspettare fra i 102 e i 106 anni. Farei una eccezione per lui e gli darei la buona uscita subito, nonostante lui non abbia problemi. È immortale il Kompagno è per lui i 100 anni sono come la prima fanciullezza. Dopo il centesimo anno comincerà a lavorare in nero. Fino a quell'età neanche in nero perché costa fatica e toglie tempo prezioso ai copia e incolla nel forum.

Noo dai.. è un Compagno 😂🤔👍

Di merende 😂

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6 ore fa, ildi_vino ha scritto:

Di buono comunque c'è che, quando il Kompagno andrà in pensione, si libererà un posto di (non) lavoro. Non sono da sottovalutare queste cose. 

Certo che ha colpa la sinistra: se non gli danno in fretta quanto gli spetta col tfr, deve aspettare fra i 102 e i 106 anni. Farei una eccezione per lui e gli darei la buona uscita subito, nonostante lui non abbia problemi. È immortale il Kompagno è per lui i 100 anni sono come la prima fanciullezza. Dopo il centesimo anno comincerà a lavorare in nero. Fino a quell'età neanche in nero perché costa fatica e toglie tempo prezioso ai copia e incolla nel forum.

 

9 ore fa, wronschi ha scritto:

Giovanni Tria avrebbe preferito lasciare formalmente intatta la soglia dei 67 anni e articolare un sistema di deroghe che consentisse di anticipare il pensionamento ai lavoratori più in difficoltà: in pratica, la platea già coperta dall’Ape sociale più gli esuberi nelle aziende in crisi. E invece ha dovuto cedere su tutta la linea alle richieste di Lega e M5s, tanto che con la manovra conseguente all’approvazione, giovedì scorso, della Nota di aggiornamento al Def (Documento di economia e finanza) verrà introdotta non solo «quota 100», cioè un meccanismo che consentirà dal prossimo anno a tutti i lavoratori di andare in pensione a 62 anni d’età, se hanno almeno 38 anni di contributi(la somma fa appunto 100), ma circola anche l’ipotesi di bloccare il prossimo adeguamento dei requisiti vigenti alla speranza di vita.

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Sarà congelato lo scatto a 67 anni?

Il responso arriverà con la legge di Bilancio, ma se questa ipotesi dovesse passare,significa che dal primo gennaio 2019 non scatterebbero più i 5 mesi di aumento già decisi e quindi resterebbero le soglie attuali: cioè 66 anni e 7 mesi d’età(con 20 anni di contributi)per la pensione di vecchiaia e 42 anni e 10 mesi di contributi(un anno in meno per le donne) per la pensione anticipata, quella che si prende indipendentemente dall’età. In altri termini,i lavoratori che non raggiungessero «quota 100»(38 anni di contributi sono tanti)potrebbero comunque uscire 5 mesi prima dei 67 anni. Stesso discorso vale anche per chi accede alla pensione anticipata,tanto più che il governo non pare più intenzionato a ridurre a 41 il requisito contributivo, come promesso.

 

La quota 100

Prima della Nota di aggiornamento al Def, circolava l’ipotesi di una «quota 100» articolata su diverse combinazioni d’età e di contributi, fino a quella più generosa che avrebbe consentito l’uscita dal lavoro anche con 36 anni di servizio(e 64 d’età). Ma ora si studia solo la combinazione 62 anni d’età più 38 di contributi. Significa che chi volesse uscire avendo più di 62 anni dovrebbe comunque avere almeno 38 anni di versamenti, quindi: 63+38, quota 101; 64+38, quota 102; 65+38, quota 103; 66+38, quota 104. Questo sistema permetterebbe a circa 400mila lavoratori in più all’anno di andare in pensione dal 2019 in poi e costerebbe tra 8 e 8,5 miliardi il primo anno e circa un miliardo in più negli anni successivi. Le altre combinazioni possibili (63+37; 64+36)sono state scartate perché i costi sarebbero aumentati troppo.

 

Il ricambio generazionale

In compenso, sottolinea il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon (Lega), «chi andrà in pensione con quota 100 non subirà alcuna penalizzazione». Sono state cioè scartate le ipotesi di un calcolo contributivo a partire dai versamenti successivi al 1995 così come l’idea di un taglio dell’assegno di 1-1,5% per ogni anno di anticipo rispetto a 67 anni. Questo perché, spiega Durigon, l’obiettivo di quota 100 è «favorire il ricambio generazionale nei luoghi di lavoro». Il governo cioè vuole che tutti i potenziali beneficiari della riforma vadano in pensione prima affinché al loro posto siano assunti giovani. Una scommessa tutta da verificare. «Di sicuro nel pubblico impiego, dove usciranno circa 150mila persone in più ogni anno, le assunzioni ci saranno — dice il sottosegretario —. Nel privato, confidiamo che le aziende troveranno conveniente assumere giovani che hanno un costo inferiore rispetto ai lavoratori anziani».

Vai uomo Marcio !

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14 ore fa, wronschi ha scritto:

 

Vai uomo Marcio !

Buongiorno signor uomo marcio 😂 è già andato in pensione....?

Magari una pensione a 

5 stelle 😂

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"uomo"  marcio quando vai in pensione ? 😂

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14 ore fa, director12 ha scritto:

ecco quando e come....te lo spiega bene toto fin che tu stai seduto sulla sedia:

https://www.youtube.com/watch?v=NXFHDNSW4z4

Buongiorno signor "uomo marcio" quanti anni le mancano per andare in pensione, visto che lavora non solo vestito di nero, ma in nero.

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