E' finita la pacchia ?

Chi sono gli invasori?

Gli introiti prodotti dall’utilizzo delle materie prime quali gas liquido e petrolio, le ingenti commesse provenienti dalla vendita di armamenti, il volume di affari relativo alle costruzioni e agli investimenti sull’energia verde sono solo alcuni dei settori in cui le aziende italiane sono attive in molti paesi africani. Questo massiccia presenza di aziende straniere, da una parte, genera l’impoverimento delle economie locali non in grado di creare un’alternativa locale al monopolio globale in molti settori strategici e, dall’altra parte, produce lo sfruttamento di intere popolazioni che accarezzano la precarietà esistenziale tipica del regime neoliberista o sono del tutto estromesse dai circuiti economici dominanti. La perpetuazione di legami economico-sociali sbilanciati riproduce nuove forme di neo-colonialismo in cui molti governi africani si piegano, a causa della corruzione dilagante, alle esigenze di compagnie straniere elargendo loro appalti e commesse o concedendo in prestito vasti settori del loro territorio. Non è un caso che non esistano un corrispettivo di aziende nazionali in Africa in grado di contrastare lo strapotere di ENI, Leonardo-Finmeccanica, Salini-Impregilo o di altre aziende straniere in settori chiave dello sviluppo economico del continente.

Per tali motivi, più che parlare delle migrazioni come problema, bisognerebbe riflettere sulle rinnovate disuguaglianze economiche tra i paesi del Nord e quelli del Sud del mondo e i problemistrutturali derivanti da tali disparità. Lo sfruttamento delle risorse naturali da parte di aziende italiane e occidentali e l’utilizzo di forza lavoro a basso costo sono le dirette conseguenze di relazioni economiche sbilanciate. Invece di farci assalire da pensieri e sentimenti di xenofobia dovremmo riconsiderare la nostra comune storia di relazioni, che lega e ha legato l’Italia e molti paesi africani. Ripensare alle dinamiche di disuguaglianza, riflettere su quali sono gli agenti politici ed economici che traggono benefici da queste relazioni e che sono latori di ulteriori iniquità. Per questi agenti economici e sociali la “pacchia” dovrebbe essere già finita da tempo.

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1 messaggio in questa discussione

48 minuti fa, borneo39 ha scritto:

. Lo sfruttamento delle risorse naturali da parte di aziende italiane e occidentali e l’utilizzo di forza lavoro a basso costo

Più che parlare delle aziende Italiane io parlerei delle aziende occidentali  Francia compresa che sfruttano le risorse dei paesi Africani; non è un mistero per nessuno che la Francia ha volutamente destabilizzato la  Libia per prendersi il petrolio che veniva estratto dalle aziende Italiane; per quanto riguarda l'utilizzo del lavoro a basso prezzo tutti sappiamo dello sfruttamento di tanti lavoratori nelle piantagioni di pomodori del sud Italia, manodopera a basso prezzo traghettata in Italia da compiacenti navi ONG... La pacchia è finita? mi auguro di si perlomeno per tutti quelli che fino a oggi hanno fatto soldi sulla pelle degli immigrati sia portandoli in Italia e facendosi profumatamente pagare sia piazzandoli nelle piantagioni di pomodori e sulle piazze di spaccio di molte città Italiane…. 

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