Il presidente di FederGolf: "Facciamo kazzate, sono uno sprovveduto"

Finalmente, dopo tre mesi di silenzio, la Federazione Italiana Golf si è decisa a rispondere alle 10 precise domande poste dal Fatto.it (la prestigiosa e pluripremiata testata on line del FQ, diretta da Peter Gomez) sulla questione Ryder Cup e relativo finanziamento. Questo comprende circa 60 milioni di fondi pubblici, inseriti di soppiatto nell'ultima manovra del governo Renzi, cui i governi Renzi e Gentiloni hanno cercato e cercano in tutti i modi di aggiungere una fideiussione di 97 milioni, prima stralciata dalla manovra, poi ripresentata ma bocciata al Senato dal presidente Grasso, sulla quale il ministro dello Sport Lotti (indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreto d'ufficio nell'inchiesta su un appalto da 2,7 miliardi) tuttora non demorde. Denaro pubblico per un torneo professionistico privato che si svolgerà su un campo privato. Seguo e pratico lo sport da oltre 40 anni e non ricordo nessun caso del genere, almeno per cifre così ingenti. Ringraziamo anche per questo il (fu) partito di sinistra che ha abolito l'art.18 e per il quale, alla luce dei fatti, un torneo di golf, sport che in Italia appassiona qualche milionario alla Briatore e pochi benestanti per lo più affetti da snobismo, risulta più prioritario delle casette per i terremotati. Dopo tre mesi il presidente di FederGolf Franco Chimenti finalmente ammette: "Abbiamo fatto una kazzata a non rispondere al Fatto.it. Scusate". Meglio tardi che mai. Dopo 5 mandati consecutivi alla presidenza del golf, sport anglosassone per eccellenza, il cazzaro già presidente della Lazio conserva un linguaggio da curva più che da esclusivo golf club, ma forse perfino lui comincia lentamente a capire come ci si comporta, nei paesi seri, nei riguardi della stampa seria.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02/12/ryder-cup-senza-nuovi-tesserati-buco-da-30-milioni-e-la-biagiotti-si-rifara-il-campo-gratis-con-i-soldi-di-infront/3384916/

Dalle risposte apprendiamo che nel paese di Bengodi organizzare un torneo di golf di tre giorni con 24 giocatori costa 159 milioni di euro cioè il triplo di quanto si spende, per lo stesso torneo, in Francia. Non finiremo mai di ringraziare la sindaca Raggi per averci risparmiato il salasso olimpico. La cifra è oltre 40 volte il montepremi degli ultimi Internazionali d'Italia di tennis e 4 volte e mezza il faraonico montepremi di Wimbledon 2016 (evento di due settimane con oltre 1000 giocatori impegnati). E meno male che nella Ryder Cup, per tradizione, gli strapagati campioni del golf giocano gratis. Apprendiamo però che una bella fetta del budget finirà ugualmente nelle loro tasche sotto forma di montepremi milionari di altri tornei che la federazione italiana si è impegnata a organizzare pur di portare a Roma la Ryder Cup. Come scrivevo in altra discussione, il golf è in grave crisi, anche nei paesi come gli USA dove è (o era) molto popolare, e per i giocatori professionisti che negli ultimi anni hanno visto ridimensionati i loro introiti questi nuovi e insperati montepremi sono manna che piove dal cielo (cioè dalle tasche dei contribuenti italiani). A fronte dei costi citati, il business plan di FederGolf  prevede un attivo finale di 2 milioni. Ma questo dovrebbe venire, udite udite, da un consistente quanto aleatorio incremento di tesserati che i cazzari prevedono per effetto di traino della Ryder Cup sull'intero movimento nazionale. Intanto i tesserati alla federazione golf sono in calo e, se l'effetto di traino sarà meno consistente del previsto, l'affare potrebbe concludersi con un buco di bilancio previsto fino a 30 milioni. Ma niente paura: la garanzia pubblica di ben 97 milioni (massì abbondiamo, diceva Totò) coprirà tutto (coi soldi dei soliti contribuenti). Alla fine dell'articolo apprendiamo che il presidente di FederGolf, oltre che cazzaro, si autodefinisce anche "sprovveduto". Ammissione onesta ma per noi francamente superflua. Visto il business plan della Ryder Cup e le cariche ricoperte da questo signore (che presiede anche la strategica Coni Servizi s.p.a.), vista la sua solida amicizia con Malagò (quello che prevedeva 1-2 punti di PIL di crescita "in automatico" dalle Olimpiadi di Roma più 188.000 nuovi posti di lavoro, dopo essersi laureato truccando gli esami sul libretto) e vista la peggiocrazia regnante nel paese di Pulcinella (specie ai vertici dello sport, ministro incluso), noi non avevamo alcun dubbio che il sempiterno presidente di FederGolf fosse uno sprovveduto. Ed essendo uno sprovveduto di quasi 80 anni (ma pur sempre incollato alle poltrone) proponiamo di ridenominare a scopo promozionale la costosissima edizione romana della Ryder Cup 2022: la Coppa del Nonno. Così magari gli ascolti televisivi non faranno rimpiangere quelli di Socci e Semprini, anche se ci vogliono molti caffè per non addormentarsi durante una telecronaca di golf.

Modificato da fosforo31

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

1 messaggio in questa discussione

2 ore fa, fosforo31 ha scritto:

Finalmente, dopo tre mesi di silenzio, la Federazione Italiana Golf si è decisa a rispondere alle 10 precise domande poste dal Fatto.it (la prestigiosa e pluripremiata testata on line del FQ, diretta da Peter Gomez) sulla questione Ryder Cup e relativo finanziamento. Questo comprende circa 60 milioni di fondi pubblici, inseriti di soppiatto nell'ultima manovra del governo Renzi, cui i governi Renzi e Gentiloni hanno cercato e cercano in tutti i modi di aggiungere una fideiussione di 97 milioni, prima stralciata dalla manovra, poi ripresentata ma bocciata al Senato dal presidente Grasso, sulla quale il ministro dello Sport Lotti (indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreto d'ufficio nell'inchiesta su un appalto da 2,7 miliardi) tuttora non demorde. Denaro pubblico per un torneo professionistico privato che si svolgerà su un campo privato. Seguo e pratico lo sport da oltre 40 anni e non ricordo nessun caso del genere, almeno per cifre così ingenti. Ringraziamo anche per questo il (fu) partito di sinistra che ha abolito l'art.18 e per il quale, alla luce dei fatti, un torneo di golf, sport che in Italia appassiona qualche milionario alla Briatore e pochi benestanti per lo più affetti da snobismo, risulta più prioritario delle casette per i terremotati. Dopo tre mesi il presidente di FederGolf Franco Chimenti finalmente ammette: "Abbiamo fatto una kazzata a non rispondere al Fatto.it. Scusate". Meglio tardi che mai. Dopo 5 mandati consecutivi alla presidenza del golf, sport anglosassone per eccellenza, il cazzaro già presidente della Lazio conserva un linguaggio da curva più che da esclusivo golf club, ma forse perfino lui comincia lentamente a capire come ci si comporta, nei paesi seri, nei riguardi della stampa seria.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02/12/ryder-cup-senza-nuovi-tesserati-buco-da-30-milioni-e-la-biagiotti-si-rifara-il-campo-gratis-con-i-soldi-di-infront/3384916/

Dalle risposte apprendiamo che nel paese di Bengodi organizzare un torneo di golf di tre giorni con 24 giocatori costa 159 milioni di euro cioè il triplo di quanto si spende, per lo stesso torneo, in Francia. Non finiremo mai di ringraziare la sindaca Raggi per averci risparmiato il salasso olimpico. La cifra è oltre 40 volte il montepremi degli ultimi Internazionali d'Italia di tennis e 4 volte e mezza il faraonico montepremi di Wimbledon 2016 (evento di due settimane con oltre 1000 giocatori impegnati). E meno male che nella Ryder Cup, per tradizione, gli strapagati campioni del golf giocano gratis. Apprendiamo però che una bella fetta del budget finirà ugualmente nelle loro tasche sotto forma di montepremi milionari di altri tornei che la federazione italiana si è impegnata a organizzare pur di portare a Roma la Ryder Cup. Come scrivevo in altra discussione, il golf è in grave crisi, anche nei paesi come gli USA dove è (o era) molto popolare, e per i giocatori professionisti che negli ultimi anni hanno visto ridimensionati i loro introiti questi nuovi e insperati montepremi sono manna che piove dal cielo (cioè dalle tasche dei contribuenti italiani). A fronte dei costi citati, il business plan di FederGolf  prevede un attivo finale di 2 milioni. Ma questo dovrebbe venire, udite udite, da un consistente quanto aleatorio incremento di tesserati che i cazzari prevedono per effetto di traino della Ryder Cup sull'intero movimento nazionale. Intanto i tesserati alla federazione golf sono in calo e, se l'effetto di traino sarà meno consistente del previsto, l'affare potrebbe concludersi con un buco di bilancio previsto fino a 30 milioni. Ma niente paura: la garanzia pubblica di ben 97 milioni (massì abbondiamo, diceva Totò) coprirà tutto (coi soldi dei soliti contribuenti). Alla fine dell'articolo apprendiamo che il presidente di FederGolf, oltre che cazzaro, si autodefinisce anche "sprovveduto". Ammissione onesta ma per noi francamente superflua. Visto il business plan della Ryder Cup e le cariche ricoperte da questo signore (che presiede anche la strategica Coni Servizi s.p.a.), vista la sua solida amicizia con Malagò (quello che prevedeva 1-2 punti di PIL di crescita "in automatico" dalle Olimpiadi di Roma più 188.000 nuovi posti di lavoro, dopo essersi laureato truccando gli esami sul libretto) e vista la peggiocrazia regnante nel paese di Pulcinella (specie ai vertici dello sport, ministro incluso), noi non avevamo alcun dubbio che il sempiterno presidente di FederGolf fosse uno sprovveduto. Ed essendo uno sprovveduto di quasi 80 anni (ma pur sempre incollato alle poltrone) proponiamo di ridenominare a scopo promozionale la costosissima edizione romana della Ryder Cup 2022: la Coppa del Nonno. Così magari gli ascolti televisivi non faranno rimpiangere quelli di Socci e Semprini, anche se ci vogliono molti caffè per non addormentarsi durante una telecronaca di golf.

Ahahahaha, vero !! La prossima volta prima di organizzare una manifestazione sportiva in Italia , sentiremo il parere del FQ (30.00 copie al giorno). Ahahahahaha 

Non si tratta di un finanziamento, solo di una garanzia, e il rischio che per un torneo, per quanto prestigioso, di golf vengano spesi soldi pubblici è praticamente nullo. Poteva essere approvato con un decreto ad hoc, si è preferito infilarlo nel Salvabanche e, giustamente, il presidente del Senato Pietro Grasso lo ha considerato inammissibile. Ora si ritenterà con il Millepropoghe, ma il tempo a disposizione è praticamente scaduto: il Board chiede certezze entro lunedì e potrebbe al massimo pazientare fino a fine mese, non oltre. E comunque, senza la garanzia, l’Italia perderà una gran bella occasione. Quella di essere dopo la Spagna nel 1997 e la Francia l’anno prossimo, il terzo Paese non britannico a organizzare un evento che, per importanza e interesse, viene subito dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio. Ma non è solo una questione di prestigio.

Secondo lo studio di Kpmg, la Ryder in Italia genererebbe ricavi diretti e indiretti di oltre 480 milioni di euro, creerebbe oltre 5mila posti di lavoro e soltanto di tasse frutterebbe allo stato 109 milioni di euro (83 di oneri e 26 dai monte premi dei tornei). E non si tratta di pie illusioni. Se organizzare un’Olimpiade costa un sacco di soldi e richiede un pesante intervento del pubblico, la Ryder ha sempre distribuito dividendi. A Chaska, il paesotto del Minnesota dove si è giocato un anno fa, hanno guadagnato 70 milioni di dollari al netto degli 11,1 milioni di tasse pagate al comune di Minneapolis, allo stato del Minnesota e al governo federale.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

È necessario essere registrati per poter lasciare un messaggio

Crea un account

Non sei ancora iscritto? Registrati subito


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.


Accedi ora