18 messaggi in questa discussione
l'unica analogia è il denaro.
6 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:l'unica analogia è il denaro.
... tua personalissima opinione.
x me vale anke l'altra ke ho scritto. anzi aggiungerei pure la terza e cioé ke a pagare son sempre le vittime, i colpevoli ... forse.
non volevo contestare il suo pensiero signora uvabianca per il semplice fatto che lo condivido.
Ma ai tempi del Vajont era difficilissimo che qualcuno si assumesse la responsabilità di fermare i lavori, solo per gli allarmi lanciati dai boscaioli e dai pastori dei quali la Merlin si fece megafono.
Al momento delle prime proteste e avvisaglie della frana erano già stati spesi un mucchio di denari. Denari che in caso del fermo dei lavori sarebbero stati buttati al vento.
I lavori sono stati ultimati e cominciavano a produrre utili, quando l'acqua che lambiva il terreno cominciava a risalire per capillarità creando un cuscinetto scivoloso tra il terreno e la roccia sottostante.
Anche per il ponte c'erano avvisaglie che qualcosa non andava, ma anche qui i soldini arrivavano , non solo per Atlantia ma anche per Genova e per i genovesi, se il ponte funzionava, quindi anche qui nessuno ha avuto il coraggio di bloccare il traffico.
Il Dio denaro prima di tutto.
Prima i genovesi e prima gli italiani vengono dopo.
2 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:non volevo contestare il suo pensiero signora uvabianca per il semplice fatto che lo condivido.
Ma ai tempi del Vajont era difficilissimo che qualcuno si assumesse la responsabilità di fermare i lavori, solo per gli allarmi lanciati dai boscaioli e dai pastori dei quali la Merlin si fece megafono.
Al momento delle prime proteste e avvisaglie della frana erano già stati spesi un mucchio di denari. Denari che in caso del fermo dei lavori sarebbero stati buttati al vento.
I lavori sono stati ultimati e cominciavano a produrre utili, quando l'acqua che lambiva il terreno cominciava a risalire per capillarità creando un cuscinetto scivoloso tra il terreno e la roccia sottostante.
Anche per il ponte c'erano avvisaglie che qualcosa non andava, ma anche qui i soldini arrivavano , non solo per Atlantia ma anche per Genova e per i genovesi, se il ponte funzionava, quindi anche qui nessuno ha avuto il coraggio di bloccare il traffico.
Il Dio denaro prima di tutto.
Prima i genovesi e prima gli italiani vengono dopo.
a quanto pare, nn solo al tempo del Vajont nessuno si prese la briga di fermare lavori così come il traffico x il ponte di GE e qui torna il solito ki controlla i controllori, valido al tempo del Vajont com'é valido tuttora.
giusto prima gli itaGliani ed avrebbe dovuto aver la stessa opinione ki si fidò di controlli eseguiti dagli stessi concessionari ai quali premeva incassare pedaggi post vacanze ed in seguito pensare ai lavori.
Al Vajont sapevano benissimo cosa stava succedendo, ma non gli importava, la diga resse benissimo perchè era fatta bene, ma nel posto sbagliato, non si prese certo la briga il sig conte titolare del ministero fascista di far controllare meglio, proprio non gli importava, anche il ponte forse era fatto bene ma per il traffico di allora, e nonostante le avvisaglie che qualcosa non andava bene, non fecero nulla, anche con già il Gov. grilli\fasci insediato, adesso si parla di revocare ma se è un contratto poi qualcuno un giorno dovrà pagare...meglio sarebbe se facessero pagare tutto a chi adesso ha in mano la gestione..
... per il passato ho scritto più volte del vajont ...
grazie a Renzo Piano ora abbiamo un ponte bello e sicuro - (tre agosto duemila venti)
le meravigliose fontane d'acqua prima dello scoppio finale
Tutti parlano del bravo Renzo Piano che ha realizzato un meraviglioso progetto, curando e seguendo il procedere dei lavori. Pochi parlano della abilità e precisione della impresa di demolizione ... progetto, realizzazione, tempismo perfetti.
al posto di parlare dell'italia che non funziona (burocrati e burocrazia) (tangenti e corruzione) ... parliamo dell'italia sana che funziona ... buona domenica mattina ...
Modificato da dune-buggiIl 2/5/2022 in 08:38 , dune-buggi ha scritto:Tutti parlano del bravo Renzo Piano che ha realizzato un meraviglioso progetto, curando e seguendo il procedere dei lavori. Pochi parlano della abilità e precisione della impresa di demolizione ... progetto, realizzazione, tempismo perfetti.
giusta osservaz... ho avuto modo di vedere video sull'argom e la capacità di questi operat è sorprend...
2 ore fa, uvabianca111 ha scritto:giusta osservaz... ho avuto modo di vedere video sull'argom e la capacità di questi operat è sorprend...
Certo UvaBianca - saper demolire bene per poter ricostruire meglio. neppure un grammo di polvere fuori dal previsto, tutto raccolto dalle fontane d'acqua e dai vasconi sotto. dieci secondi in tutto.
La tecnica della distruzione programmata tramite “implosione” e non “esplosione” è un merito tutto italiano. Il ponte Morandi a Genova lo conferma. Le mitiche fontane di acqua fatte partire pochi secondi prima delle cariche implosive lo conferma. Zero polveri ed inquinanti attorno alla zona. Merita una visita il sito dedicato alla azienda di Danilo Coppe che si occupa del settore.
Ricordiamo inoltre le 43 vittime che morirono in seguito al crollo, gli undici feriti, che ci furono , ed i cinquecentossessantasei sfollati .... oltre ai disagi dei residenti e viaggiatori in autostrada ... Pertanto vanno bene molte considerazioni , il ponte era vecchio, il tipo di progetto era un a ciofeca, le necessità erano tante ..... ma su quelle necessità qualcuno ha sempre guadagnato con i lavori svolti , ricordiamo che transitare su quel ponte era impressionante , tanto è vero che anni prima, un pullman carico di marinai che si recavano in licenza precipitò proprio da quel ponte .... una coincidenza? un guasto ? o una visuale distorta della realtà del panorama? ... quel ponte è stato manutenzionato , restaurato in passato, tra i vari lavori fatti c'è anche il guardrail originariamente era in lamiera di acciaio poi successivamente decisero di sostituirlo con barriere di cemento armato piene .... su entrambi i lati ed al centro, quindi aggiungiamo peso ad una struttura già pesante ed il gioco è fatto.
37 minuti fa, milordue ha scritto:Ricordiamo inoltre le 43 vittime che morirono in seguito al crollo, gli undici feriti, che ci furono , ed i cinquecentossessantasei sfollati .... oltre ai disagi dei residenti e viaggiatori in autostrada ... Pertanto vanno bene molte considerazioni , il ponte era vecchio, il tipo di progetto era un a ciofeca, le necessità erano tante ..... ma su quelle necessità qualcuno ha sempre guadagnato con i lavori svolti , ricordiamo che transitare su quel ponte era impressionante , tanto è vero che anni prima, un pullman carico di marinai che si recavano in licenza precipitò proprio da quel ponte .... una coincidenza? un guasto ? o una visuale distorta della realtà del panorama? ... quel ponte è stato manutenzionato , restaurato in passato, tra i vari lavori fatti c'è anche il guardrail originariamente era in lamiera di acciaio poi successivamente decisero di sostituirlo con barriere di cemento armato piene .... su entrambi i lati ed al centro, quindi aggiungiamo peso ad una struttura già pesante ed il gioco è fatto.
Ciao Milord da d/b – hai fatto bene a ricordare gli altri fatti del passato relativi al ponte di Genova. In altre pagine di “fo.rum” ho affrontato il tema della mancata manutenzione e ripristino della sicurezza nel settore ferroviario. Ma il signor “rossa cravatta” è passato dalle ferrovie ai carri armati per non rispondere degli errori del passato. Per il Vajont sulle pagine di “ge.nio” sono andato a ripescare alcune notizie del passato. Ciao Milord, a presto d d/b.-
una delle ragioni x cui in casa votarono no al nucleare, nn fu xké nn si volle guardare avanti ma quello ke spaventò + di tutto fu la voce "manutenzione".
i + grandi disastri ke son accaduti, e purtroppo accadono tuttora, son causati dalla mancanza di manutenzione. certam le centrali sarebbero state costruite con tti i crismi ma il mantenimento delle strutture son sempre stati il tallone d'akille di ogni progetto.
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Inviata
verissimo.
della tragedia del Vajont ne narra bene Marco Paolini nel documentario (l'ho registrato) passato in Rai in occasione anniversario del disastro x il quale prese spunti e riportò fatti narrati sul libro "Sulla pelle viva. Come si costruisce una catastrofe. il caso Vajont" scritto da Lina Merlin. vero ke lo smottamento del Toc, (in sto caso la costruzione resse) e la caduta del Ponte a GE, son avvenimenti materialmente differenti ma hanno almeno due analogie sempre presenti nelle tragedie: incuria dell'uomo x la sete di guadagno e vekkio rebus mai risolto: ki controlla i controllori? morale: gli innocenti pagano, i colpevoli... forse.
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