Maturità, al classico latino, allo scientifico matematica: ma i licei hanno ancora senso?

Sono uscite le materie della maturità... segno che l'anno scolastico è al giro di boa... ma tutta questa importanza ai licei io però non la capisco. Per me per esempio insegnare ancora latino a scuola non ho più senso... così come la fisica, uno poi che se ne fa nella vita?

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16 messaggi in questa discussione

riesce a farsi capire in un forum, guarate me.

secondo voi ho fatto la maturità classica o scentifica?

la risposta è no! ho buttato i soldi allo IULM.

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3 minuti fa, tonyman4 ha scritto:

Sono uscite le materie della maturità... segno che l'anno scolastico è al giro di boa... ma tutta questa importanza ai licei io però non la capisco. Per me per esempio insegnare ancora latino a scuola non ho più senso... così come la fisica, uno poi che se ne fa nella vita?

ahahahahahahahahaahahhaahahahah... la fisica aahhahaahhahahahahahahahahahahahaha...

non riesco a smettere

la fisica ahahahahahahahahahahahahahhahahahahahahahahahahahha... 

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3 minuti fa, ozu1980 ha scritto:

ahahahahahahahahaahahhaahahahah... la fisica aahhahaahhahahahahahahahahahahahaha...

non riesco a smettere

la fisica ahahahahahahahahahahahahahhahahahahahahahahahahahha... 

peccato non poter ridere :(

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34 minuti fa, tonyman4 ha scritto:

Sono uscite le materie della maturità... segno che l'anno scolastico è al giro di boa... ma tutta questa importanza ai licei io però non la capisco. Per me per esempio insegnare ancora latino a scuola non ho più senso... così come la fisica, uno poi che se ne fa nella vita?

il classico serve unicamente a  sfornare degli emeriti saccenti

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36 minuti fa, director12 ha scritto:

il classico serve unicamente a  sfornare degli emeriti saccenti

stia zitto per carità signor director

lei, come me, ha fatto solo la quinta elementare.

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15 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:

stia zitto per carità signor director

lei, come me, ha fatto solo la quinta elementare.

e dopo la quinta ti sei trovato un gregge di pecoroni da custodire.

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A mio modestissimo avviso, oggi più che mai hanno senso i licei: il classico come lo scientifico, il liceo musicale come il liceo artistico. Dipendesse da me, abolirei gli istituti tecnici perché, salvo eccezioni, in Italia sono un ibrido malriuscito tra formazione generale e formazione professionale, e lascerei solo i licei e gli istituti professionali. Questi ultimi andrebbero potenziati ed ampliati negli indirizzi per coprire tutti i settori tecnologici di base, e andrebbe ripristinato il 3+2 per chi vuole accedere all'università. Tornando ai licei, la critica principale di chi li giudica inattuali muove dal pregiudizio che, in un mondo sempre più tecnologico e che corre (o sembra correre) sempre più velocemente verso il futuro, avrebbe poco senso studiare lingue morte come il greco e il latino, e materie apparentemente rivolte al passato, come la storia della letteratura, della filosofia, dell'arte, etc. nonché la Storia propriamente detta. Al contrario, io penso che conditio sine qua non (e qui tradisco la mia formazione liceale) per tenere il passo del cambiamento sia possedere basi culturali ampie, solide e inamovibili. Le quali aprono la mente e la rendono flessibile. Certo se un ragazzo è convinto di voler fare l'elettricista o il web master e vuole entrare nel mondo del lavoro a 16/18 anni, scelga l'istituto professionale, ma, se vuole tenersi aperte più strade, molto meglio il liceo. E poi non dimentichiamo che non si vive di solo pane. E non si studia solo per apprendere le nozioni utili per la professione (es. la sintassi di un certo linguaggio di programmazione, oggi di moda e fra tre anni obsoleto). La cultura - diceva Eugenio Montale - è ciò che ci resta quando abbiamo dimenticato tutto. Magari ai nostri giorni il grande poeta avrebbe detto: la cultura è ciò che non trovi su Wikipedia. Per es. da un po' di anni io non so più recitare a memoria la Ginestra e il Canto Notturno (si invecchia, ahimè) però ho abbastanza cultura da provare, di tanto in tanto, il desiderio irresistibile di leggere Leopardi, e allora apro i Canti (o vado su Wikisource e digito Canto Notturno...). Mentre chi non ha mai studiato Leopardi (o ha imparato solo il Sabato del villaggio alle elementari) non sa cosa si perde. Così come il sottoscritto, avendo purtroppo studiato solo il latino (allo Scientifico) non sa cosa si perde nel non avere studiato il greco. Eppure sono abbastanza intriso di cultura classica. Infatti provo un brivido nel leggere: "In principio era il Verbo"  ma "En archè en o lògos" mi dà un brivido al cubo. Come mi vengono brividi di stupore e di ammirazione nello studiare (per pura passione) la Logica (lògos) moderna, il paradosso di Russel, i teoremi di incompletezza di Godel, il teorema di indecidibilità di Turing, etc., cosucce che di primo acchito si direbbero ai confini estremi del pensabile (e che in effetti stabiliscono i limiti del pensiero umano), e scoprire che, en arché, il vecchio Aristotele, il fondatore della Logica 24 secoli fa, aveva incredibilmente già scoperto, o almeno intuito, praticamente TUTTO. E pensare che tutto quello che ci resta dello Stagirita sono gli appunti, abbozzati e pasticciati, delle lezioni rivolte agli studenti della sua scuola, posta presso un tempio di Apollo Lykeios (protettore dai lupi) e perciò detta Liceo. Per fortuna, qualche secolo dopo, un certo Andronico di Rodi diede una sistemata a quegli appunti, li ordinò in un catalogo di diversi libri, e quelli che trattavano dell'essenza delle cose vennero a trovarsi collocati dopo quelli che trattavano della natura, ovvero metà ta Fysikà (dopo le cose di fisica) da cui il nome di quella sterminata branca della filosofia che è la metafisica. Ora io potrei anche essere d'accordo nel considerare obsoleta la metafisica, ma addirittura proporre, come fa l'autore di questa discussione, di abolire l'insegnamento della Fisica, in quanto materia inutile, mi sembra davvero insensato. Senza la fisica (qui parlo della fisica moderna, non di quella di Aristotele) non avremmo il transistor, senza il transistor non avremmo i computers e gli smartphone, dunque non avremmo Internet e non potremmo stare qui a discutere.  

Saluti

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14 ore fa, director12 ha scritto:

e dopo la quinta ti sei trovato un gregge di pecoroni da custodire.

e lei era il pecorone più pregiato. Ha proprio ragione signor director.

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i licei sono l'unica cosa che ha ancora un senso in Italia... e se i vostri figli li rifiutano, fategli leggere i post di director...

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Il liceo classico mi ha letteralmente salvato la vita

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16 minuti fa, stesteph ha scritto:

Il liceo classico mi ha letteralmente salvato la vita

Bhe, io ho fatto la quinta elementare e sono ancora vivo

 

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15 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:

Bhe, io ho fatto la quinta elementare e sono ancora vivo

 

quindi?

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ok, vedo che vi siete scatenati, ora io non ho fatto il liceo e lavoro in fabbrica e voi direte... "se avessi studiato avresti avuto una vita migliore"

e invece sapete chi c'è alla catena di montaggio vicino a me??? UNO CHE HA FATTO LO SCIENTIFICO E POI UNA TRIENNALE IN ARCHITETTURA

quindi, oggi come oggi, aver fatto il liceo fa davvero così tanto la differenza?

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Ho difeso il liceo, ma lungi da me l'idea di criticare chi ha fatto altre scelte. Per esperienza diretta posso affermare con assoluta certezza che se c'è una cosa che, insieme al colore della pelle e al credo religioso, non fa la differenza tra le persone, questa è il titolo di studio. Non mette conto parlare delle qualità umane, ma il pezzo di carta non fa la differenza nemmeno sul piano culturale, spesso nemmeno sul piano della preparazione specifica. Per esempio il mio barbiere, che ha la terza media, è un autodidatta abbastanza colto da lasciare a bocca aperta fior di dottori e di professori cli.enti del salone. Ho scritto che in Italia gli istituti tecnici funzionano male, e lo confermo, però io ho conosciuto periti elettronici che conoscevano l'elettronica meglio ma molto meglio di certi ingegneri elettronici, qualcuno di questi perfino titolare di cattedra al Politecnico. Come ho conosciuto semplici geometri molto più competenti in edilizia di architetti e ingegneri. In teoria oggi chiunque sappia leggere l'Italiano (e magari un po' d'inglese) e sia armato di buona volontà, può farsi su Internet, spendendo molto tempo ma nemmeno un euro, una cultura generale del tutto all'altezza di quella di un laureato. Tuttavia non esiste ancora un programma informatico in grado di emulare le capacità didattiche di una brava maestra elementare. Tutti quanti poi, a prescindere dal livello culturale e dal percorso di studi, dovremmo conoscere e applicare a noi stessi la massima di Socrate:

Eτσι, δεν γνωρίζω: So di non sapere.

Saluti

Modificato da fosforo31

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Se fosse usato,  basterebbe il buonsenso.  Laureati ke han fatto danni ne abbiamo avuto fin troppi...                                                                                    

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