L'Italicum è incostituzionale

  • Dunque, libertas quae sera tamen...  Finalmente! Finalmente dopo tanto tempo, dopo tante inenarrabili porcate dei nostri politicanti, una peggiore dell'altra, Porcellum, Italicum, riformaccia Renzi-Boschi, e dopo tanti rinvii della Consulta (la sentenza di oggi era inizialmente prevista per il 4 ottobre 2016), questa nostra sfortunata e incompiuta democrazia, che resta umiliata e offesa da un parlamento e da un governo abusivi, almeno non è più minata alla base da una legge elettorale non conforme alla Costituzione. Almeno oggi c'è una speranza (per quanto flebile) di rigenerazione democratica nelle prossime libere e democratiche elezioni. Dunque la notizia del giorno è che l'Italicum è INCOSTITUZIONALE. Anche se questa semplice parolina, che io sottolineo in quanto è il succo, l'essenza della notizia, viene oggi accuratamente omessa, censurata dai tg di Telerenzi (ex Rai). E domattina - sono pronto a scommettere qualsiasi cifra - sarà censurata anche dai giornaloni di regime. Ma naturalmente chiunque avesse avuto una pur vaga idea del principio costituzionale della rappresentanza democratica poteva capirlo fin da subito (come modestamente lo capì il sottoscritto) che quella leggiaccia fascitoide violava platealmente il principio basilare della democrazia rappresentativa. In buona sostanza la sentenza di oggi afferma che elezioni politiche regolate dall'Italicum non sarebbero state elezioni democratiche. Dunque oggi dovrebbe finalmente essere chiaro a tutti, perfino ai più ingenui e ai più faziosi frequentatori di questo forum, che guitti ridicoli come Roberto Calderoli e Matteo Renzi in qualsiasi paese appena serio (e democratico) mai e poi mai potrebbero svolgere un'attività più nobile e più rilevante dell'allevamento di suini. Il secondo, se possibile, è un guitto ancora più ridicolo e più incapace del primo. Il primo aveva confezionato una porcata incostituzionale, il secondo era andato al governo col prioritario scopo di rimediare e invece, pur col vantaggio di conoscere il giudizio della Consulta sulla legge precedente, confezionò una porcata al cubo. In errore perseverare diabolicum. Col ballottaggio dell'Italicum la rappresentanza democratica era ulteriormente indebolita perché poteva papparsi la maggioranza assoluta non più la coalizione ma il singolo partito, e in teoria nemmeno il primo partito del paese ma addirittura il secondo del primo turno (il turno con tutte le forze democratiche in campo). In teoria il 55% dei seggi poteva andare a un partito del 15-20% dei voti o anche meno. Il porcaro Calderoli aveva almeno ammesso di avere scritto una porcheria (e da quella onesta ammissione nacque lo spregiativo nomignolo Porcellum); il porcaro Renzi fino a pochi mesi fa decantava la sua leggiaccia fascitoide e incostituzionale come un modello da imitare per l'universo mondo. Una faccia di bronzo che nemmeno i tappetari più incalliti. Questo incapace patentato, questo disastro vivente, questo abusivo eletto da nessuno, questo bugiardo di tre cotte, questo emerito traditore della sinistra e della democrazia, che abbiamo sopportato per ben tre anni al governo, ebbe perfino la sfrontatezza inusitata di imporre la sua leggiaccia a colpi di fiducia. Un governo, per giunta privo di mandato popolare cioè di un programma presentato agli elettori, che detta e che impone al parlamento la legge che serve a eleggere il parlamento stesso. Questo in una democrazia parlamentare! Roba da matti! Era accaduto sotto il regime fascista (legge Acerbo del 1923), mentre in democrazia era accaduto solo con la cosiddetta "legge truffa" del 1953 (che in realtà era un sistema elettorale incomparabilmente meno truffaldino dell'Italicum in quanto assegnava un bonus solo a chi avesse già superato il 50% dei voti). E pensare che l'incapace e i suoi accoliti, che con tutta evidenza non conoscono la Costituzione (legge elettorale incostituzionale, riforma della PA incostituzionale), pretendevano addirittura di riscriverne 47 articoli (ma non l'art.48, quello palesemente violato dall'Italicum). Grazie al cielo il popolo sovrano li ha fermati con un secco NO. E oggi, dopo la sentenza della Corte, dopo avere fatto perdere anni al Paese e al parlamento, che cosa fa il bronzeofacciuto tappetaro di Rignano? Chiede scusa al popolo sovrano che l'Italicum poteva scippare di una bella fetta di sovranità? Chiede scusa al parlamento umiliato dal voto di fiducia e che oggi si ritrova con due leggi elettorali disomogenee, largamente emendate dalla Consulta (altra umiliazione) e in pratica inutilizzabili? Chiede scusa al suo partito, denominato democratico ma costretto dal diktat del segretario-premier a votare una legge assai poco democratica? Chiede oggi scusa Matteo Renzi almeno a Pippo Civati, uno dei giovani migliori del Pd, che votò contro l'Italicum e che due giorni dopo lasciò il partito? Di sicuro Civati conosce la Costituzione molto meglio del suo ex segretario, ma al momento non ho notizia di scuse e nemmeno di autocritiche su cotanto disastro provenienti da Rignano. Un "maleducato di talento" fu definito Renzi da Ferruccio De Bortoli. Si sbagliava, sul talento.

 

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7 messaggi in questa discussione

Alcuni titoli dei giornaloni di oggi:

Repubblica: LA CONSULTA APRE LA RINCORSA AL VOTO

Corriere: CAMBIA L'ITALICUM E' SCONTRO SUL VOTO

La Stampa: ITALICUM BOCCIATO, ELEZIONI PIU' VICINE

Alcuni titoli dei giornaletti di oggi:

L'Unità: ORA (SE SI VUOLE) SI PUO' VOTARE

Il Giornale: PARTE LA CORSA AL VOTO

Il Foglio: E ADESSO ANDIAMO A VOTARE

Come avevo molto facilmente previsto, nessuno dei suddetti giornaloni e giornaletti di regime dà la notizia, nessuno sta sul fatto, nessuno informa correttamente i lettori. Bastavano 2 semplici parole: ITALICUM INCOSTITUZIONALE, ma nessuno le scrive, nemmeno nei sottotitoli.

Ecco invece il titolo del Fatto Quotidiano, giornale serio che riporta, per l'appunto, il fatto del giorno:
L'ITALICUM DI RENZI E' INCOSTITUZIONALE

E un commento quanto mai appropriato in un sottotitolo:

LA TOPPA SUI POLITICI INCAPACI DI FARE LEGGI

Mentre un sottotitolo di Repubblica è dedicato all'incapace responsabile del misfatto

RENZI: IL FUTURO TORNA

Avete capito? Nel giorno in cui la Corte lo sputtana sulla leggiaccia imposta a colpi di fiducia, contraria alla Costituzione, e che lascia in stallo il sistema elettorale, il tappetaro maleducato non chiede scusa, non fa autocritica, ma accoglie la sentenza come una buona notizia: il futuro torna (sottinteso: ora torno io).

Il delinquente di Arcore lo facemmo ritornare due volte dopo i suoi disastri, quante volte faremo tornare il tappetaro di Rignano dopo i suoi disastri al cubo? Fin dove arrivano il *** e la pollaggine degli italiani?  

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10 ore fa, fosforo31 ha scritto:
  • Dunque, libertas quae sera tamen...  Finalmente! Finalmente dopo tanto tempo, dopo tante inenarrabili porcate dei nostri politicanti, una peggiore dell'altra, Porcellum, Italicum, riformaccia Renzi-Boschi, e dopo tanti rinvii della Consulta (la sentenza di oggi era inizialmente prevista per il 4 ottobre 2016), questa nostra sfortunata e incompiuta democrazia, che resta umiliata e offesa da un parlamento e da un governo abusivi, almeno non è più minata alla base da una legge elettorale non conforme alla Costituzione. Almeno oggi c'è una speranza (per quanto flebile) di rigenerazione democratica nelle prossime libere e democratiche elezioni. Dunque la notizia del giorno è che l'Italicum è INCOSTITUZIONALE. Anche se questa semplice parolina, che io sottolineo in quanto è il succo, l'essenza della notizia, viene oggi accuratamente omessa, censurata dai tg di Telerenzi (ex Rai). E domattina - sono pronto a scommettere qualsiasi cifra - sarà censurata anche dai giornaloni di regime. Ma naturalmente chiunque avesse avuto una pur vaga idea del principio costituzionale della rappresentanza democratica poteva capirlo fin da subito (come modestamente lo capì il sottoscritto) che quella leggiaccia fascitoide violava platealmente il principio basilare della democrazia rappresentativa. In buona sostanza la sentenza di oggi afferma che elezioni politiche regolate dall'Italicum non sarebbero state elezioni democratiche. Dunque oggi dovrebbe finalmente essere chiaro a tutti, perfino ai più ingenui e ai più faziosi frequentatori di questo forum, che guitti ridicoli come Roberto Calderoli e Matteo Renzi in qualsiasi paese appena serio (e democratico) mai e poi mai potrebbero svolgere un'attività più nobile e più rilevante dell'allevamento di suini. Il secondo, se possibile, è un guitto ancora più ridicolo e più incapace del primo. Il primo aveva confezionato una porcata incostituzionale, il secondo era andato al governo col prioritario scopo di rimediare e invece, pur col vantaggio di conoscere il giudizio della Consulta sulla legge precedente, confezionò una porcata al cubo. In errore perseverare diabolicum. Col ballottaggio dell'Italicum la rappresentanza democratica era ulteriormente indebolita perché poteva papparsi la maggioranza assoluta non più la coalizione ma il singolo partito, e in teoria nemmeno il primo partito del paese ma addirittura il secondo del primo turno (il turno con tutte le forze democratiche in campo). In teoria il 55% dei seggi poteva andare a un partito del 15-20% dei voti o anche meno. Il porcaro Calderoli aveva almeno ammesso di avere scritto una porcheria (e da quella onesta ammissione nacque lo spregiativo nomignolo Porcellum); il porcaro Renzi fino a pochi mesi fa decantava la sua leggiaccia fascitoide e incostituzionale come un modello da imitare per l'universo mondo. Una faccia di bronzo che nemmeno i tappetari più incalliti. Questo incapace patentato, questo disastro vivente, questo abusivo eletto da nessuno, questo bugiardo di tre cotte, questo emerito traditore della sinistra e della democrazia, che abbiamo sopportato per ben tre anni al governo, ebbe perfino la sfrontatezza inusitata di imporre la sua leggiaccia a colpi di fiducia. Un governo, per giunta privo di mandato popolare cioè di un programma presentato agli elettori, che detta e che impone al parlamento la legge che serve a eleggere il parlamento stesso. Questo in una democrazia parlamentare! Roba da matti! Era accaduto sotto il regime fascista (legge Acerbo del 1923), mentre in democrazia era accaduto solo con la cosiddetta "legge truffa" del 1953 (che in realtà era un sistema elettorale incomparabilmente meno truffaldino dell'Italicum in quanto assegnava un bonus solo a chi avesse già superato il 50% dei voti). E pensare che l'incapace e i suoi accoliti, che con tutta evidenza non conoscono la Costituzione (legge elettorale incostituzionale, riforma della PA incostituzionale), pretendevano addirittura di riscriverne 47 articoli (ma non l'art.48, quello palesemente violato dall'Italicum). Grazie al cielo il popolo sovrano li ha fermati con un secco NO. E oggi, dopo la sentenza della Corte, dopo avere fatto perdere anni al Paese e al parlamento, che cosa fa il bronzeofacciuto tappetaro di Rignano? Chiede scusa al popolo sovrano che l'Italicum poteva scippare di una bella fetta di sovranità? Chiede scusa al parlamento umiliato dal voto di fiducia e che oggi si ritrova con due leggi elettorali disomogenee, largamente emendate dalla Consulta (altra umiliazione) e in pratica inutilizzabili? Chiede scusa al suo partito, denominato democratico ma costretto dal diktat del segretario-premier a votare una legge assai poco democratica? Chiede oggi scusa Matteo Renzi almeno a Pippo Civati, uno dei giovani migliori del Pd, che votò contro l'Italicum e che due giorni dopo lasciò il partito? Di sicuro Civati conosce la Costituzione molto meglio del suo ex segretario, ma al momento non ho notizia di scuse e nemmeno di autocritiche su cotanto disastro provenienti da Rignano. Un "maleducato di talento" fu definito Renzi da Ferruccio De Bortoli. Si sbagliava, sul talento.

 

Forse non mi crederete , ma giuro che ero convinto che il primo che sparasse una caxxata del genere , ovvero " L'Italicum e' anticostituzionale ", sarebbe stato Fosforo. Dirò di più : Avrei pure scommesso circa l'orario in cui questa cervellotica affermazione sarebbe stata fatta . Il tempo di vedere l'uscita della prima pagina del FQ (30.000 copie giornaliere , nda), carpirne qualche stronxata, e voila' ,  il gioco è fatto . Prima di addentrarmi nelle motivazioni per cui è demenziale fare un'affermazione del genere , sottopongo all'attenzione dei forumisti più svegli i commenti , in Attesa delle motivazioni , della Corte e quellidello stuolo di avvocati che alla Corte si erano rivolti affinché quest'ultima spazzasse via , con ignominia , l'Italicum che , parole di Fosforo , era non solo antidemocratica e pericolosa , ma scritta anche con i piedi dal Cazzaro , dalla maestrina ed incompetente matrigna costituzionale Boschi , supportati dal Delinquente Verdini . Iniziamo dalla Corte che , badate bene , conferma impianto legislativo confermandone la tenuta costituzionale eccetto in un punto di cui parlerò successivamente . Lo conferma a tal punto confermandone la piena ed immediata applicabilità . Di fatto ci dice che , potendo , anche domani si potrebbe andare a votare con quella legge con un unico correttivo da fare : eliminare il ballottaggio per un eventuale doppio turno . Veniamo ai legali proponenti l'abbattimento dell'Italicum , che , a sentire Fosforo , dovrebbero sprizzare gioia da tutti i pori avendo ottenuto soddisfazione per l'esito raggiunto . Affermano :" E' stato fatto il minimo indispensabile . Certo , ci aspettavamo molto di più . Ci aspettavamo l'affossamento completo e definitivo di una legge a nostro avviso antidemocratica ".  Vi sembra , forumisti , una dichiarazione di vittoria così come la viole far passare Fosforo ? Io credo di no . Fosforo potrà avere soddisfazione nel negozio di parrucchiere mentre converserà con quei 3/4 avventori che aspettano il loro turno per un taglio più corto o per una spuntatina alla barba . Auguri !! Vediamo ora perché , io, dico e senza possibilità di smentite , che l'impianto originario dell'Italicum e' stato confermato : 1) viene mantenuto il premio di maggioranza al 40%. 2) viene mantenuta la soglia di sbarramento al 3% senza obbligo di coalizione . 3) Viene mantenuto intonso ed intatto il sistema delle pluricandidature con l'unica variante che non sarà più il capolista a scegliere il collegio dove preferira' accettare se risulterà vincente in più collegi, ma tramite sorteggio . 4) rimangono per intero i capilista , i famosi cento capilista . Ci siamo ?? L'unico vizio di incostituzionalità , la Corte lo rileva nel ballottaggio . Purtroppo è quasi obbligata a farlo visto l'esito del referendum del 4 dicembre e che vide la vittoria della immensa (59 a 41) accozzaglia del no. Rammento che con esito diverso , della costituzionalità del ballottaggio, non saremmo nemmeno a parlarne in quanto il Senato avrebbe assunto , oltre ad eliminare una pletora di personaggi e relativi stipendi e rimborsi, un ruolo diverso . Chiudo per cercare di spiegare perché la stampa italiana non esce con i titoli che " piacerebbero " tanto a Fosforo. Perché se lo facesse racconterebbe bufale ai propri lettori . Ecco , perché ed invece , l'unico titolo che piace a Fosforo , lo troviamo sul FQ( 30.000 copie giornaliere ) ed abituato a raccontare bufale , fuffole e menzogne di varia grandezza e intensità ai sempre meno loro lettori. Saluti 

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2 ore fa, ahaha.ha ha scritto:

 

 

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Alejandro Di Batista
20 h · 

L'Italicum, la legge elettorale fatta da Renziemmerda e Maria Etruria Boschi e votata da questa maggioranza è in gran parte incostituzionale! 
Ma proprio la parte del ballottaggio che ci favoriva doveva essere incostituzionale #porcalamiseriazozza! Una cosa che dovevate tenere e niente!!

Ora la Corte Costituzionale ne ha bocciata la gran parte. Io vorrei fare una domanda alla Corte: "prima del 1999, signori della Corte, voi e i vostri figli...dove vivevate??"

A riveder l'Italicum!

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Ohibò, sapevo che negli ultimi tempi (per l'esattezza dalla scoppola del 4 dicembre) l'amico Mark era un po' confuso, e la cosa mi dispiace sinceramente, ma non immaginavo che fosse obnubilato dalla faziosità fino al punto di violare la logica in una delle sue leggi fondamentali. Lui dice che l'Italicum non è incostituzionale (come invece sostiene il sottoscritto, il quale non ha mai usato l'aggettivo "anticostituzionale" attribuitogli dalla confusa fantasia di Mark). Benissimo, ne deduciamo per la Legge del Terzo Escluso (tertium non datur) che l'Italicum è costituzionale. Per la stessa lapalissiana legge una cosa non incompleta è completa, una cosa non irrazionale è razionale, una cosa non inesistente è esistente, etc.  Dunque  deduciamo che, secondo Mark, l'Italicum è costituzionale, cioè conforme alla Costituzione, i giudici della Corte si sono scomodati per nulla e possiamo andare tranquilli a votare con "l'ottima legge che garantisce la governabilità" (Matteo Renzi, 1/7/2016). Questa sì che è una bufala colossale, tanto è vero che nemmeno i più faziosi commentatori renziani, Mark a parte, oggi osano sostenerla. A meno che non si continui a chiamare Italicum la legge emendata dalla Corte. Ma, esattamente come è accaduto per il cd. Porcellum che non va confuso con il cd. Consultellum, sarebbe bene usare un altro nome, appunto per non confondere le idee alle persone alla maniera dei magliari o dei giocatori delle tre carte (per i quali tertium datur). Ricordo al confuso Mark che le leggi dello Stato non sono pazzielle 'mmane 'e criature, come diciamo a Napoli e che una legge che cambia di una sola virgola è un'altra legge. Così come dire: "una giornata difficile da dimenticare" , ovvero una giornata memorabile, è esattamente il contrario che dire: "una giornata difficile, da dimenticare". Chiaro Mark? Un inciso. Che brutta cosa la faziosità! Confonde le idee anche nei forumisti intelligenti e poi mi tocca imboccarli con il cucchiaino come facevo con il vecchio rimbambito docgalileo.  Ma torniamo all'Italicum. Nel quale la Consulta ha cambiato, o meglio ha tagliato, molto ma molto più di una virgola. Ha cancellato il ballottaggio, cioè il contenuto più innovativo e peculiare della leggiaccia, il meccanismo che avrebbe per davvero assicurato la governabilità, come nello slogan del televenditore di Rignano, ma a che prezzo? A prezzo della rappresentanza democratica, cioè dell'essenza della democrazia (parlamentare). Prendiamo ancora il cucchiaino e facciamo un esempio, il più vicino a noi. Immaginiamo di applicare l'Italicum alle ultime elezioni politiche, quelle del 2013,  e immaginiamo che non ci fosse stato un Senato elettivo (essendo l'Italicum applicabile solo alla Camera). Ebbene, sarebbero andati al ballottaggio il M5s, cioè la prima lista nei collegi nazionali con il 25,56% dei voti, e il Pd, seconda lista con il 25,43%. Il vincitore al ballottaggio, competizione cui non avrebbero partecipato le altre forze politiche e in cui si sarebbero verosimilmente astenuti milioni di cittadini, avrebbe conquistato 340 seggi alla Camera, più eventuali altri tra i 12 della circoscrizione Estero, quando la maggioranza assoluta alla Camera richiede 316 seggi. In sostanza, oggi avremmo al governo un singolo partito con poco più del 25% dei voti ma con circa il 55% dei seggi. Una abnormità che non avrebbe trovato concreto riscontro in nessun paese democratico, inclusi quelli con sistemi elettorali ipermaggioritari. Ma attenzione: nelle elezioni politiche della Seconda Repubblica mai un partito ha superato il 40%, è successo solo per qualche listone di coalizione, mentre nella Prima Repubblica bisogna tornare agli anni '50 per trovare una lista sopra il 40%. E' del tutto evidente (a tutti, eccetto il confuso Mark) che con l'Italicum nelle elezioni future il secondo turno sarebbe stato altamente probabile. Come si fa allora a sostenere che il ballottaggio non fa parte dell'impianto della legge? Un Italicum senza ballottaggio è un banale sistema proporzionale con premio di maggioranza, simile al Porcellum nell'impianto, non è più una novità da imitare in Europa e nel mondo (come nello storytelling renziano).  Suvvia, Mark, non prendiamoci in giro. Sai bene che il ballottaggio da punto di forza era diventato punto dolens della legge, un potenziale, pericoloso boomerang per il Pd, e ormai non lo voleva più nemmeno Renzi.  O vorresti forse dirmi che il meccanismo che in Italia elegge centinaia di sindaci e che per la prima volta (da quando esiste l'elezione diretta) ha strappato Torino al centrosinistra, non fa parte dell'impianto del sistema elettorale per le comunali?

Ancora due cose. Secondo me offendi i giudici della Corte scrivendo che si sarebbero fatti condizionare, nel loro giudizio di legittimità costituzionale, dal voto del 4 dicembre (che, per inciso, non era il voto di una "accozzaglia" bensì del popolo sovrano). Ti ricordo, peraltro, che l'Italicum fu scritto solo per la Camera, dunque l'abolizione o meno del Senato elettivo non c'entra nulla. Semmai fu Renzi che, con quella scelta apparentemente assurda, tentò di condizionare il voto popolare con l'ulteriore ricatto: se votate NO, non solo cade il governo ma restate con un sistema elettorale di fatto inutilizzabile. Poi insisiti, con sprezzo del ridicolo, nel postare questa bufaletta delle 30.000 copie giornaliere del FQ. Che in realtà sono, dati ufficiali alla mano, circa il 50% in più. Piuttosto ti sarei grato se ci facessi sapere quante copie vende l'Unità, visto che il dato uff.iciale non esiste o è una sorta di segreto di Stato. 

Saluti

Modificato da fosforo31
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17 minuti fa, fosforo31 ha scritto:

 

Ohibò, sapevo che negli ultimi tempi (per l'esattezza dalla scoppola del 4 dicembre) l'amico Mark era un po' confuso, e la cosa mi dispiace sinceramente, ma non immaginavo che fosse obnubilato dalla faziosità fino al punto di violare la logica in una delle sue leggi fondamentali. Lui dice che l'Italicum non è incostituzionale (come invece sostiene il sottoscritto, il quale non ha mai usato l'aggettivo "anticostituzionale" attribuitogli dalla confusa fantasia di Mark). Benissimo, ne deduciamo per la Legge del Terzo Escluso (tertium non datur) che l'Italicum è costituzionale. Per la stessa lapalissiana legge una cosa non incompleta è completa, una cosa non irrazionale è razionale, una cosa non inesistente è esistente, etc.  Dunque  deduciamo che, secondo Mark, l'Italicum è costituzionale, cioè conforme alla Costituzione, i giudici della Corte si sono scomodati per nulla e possiamo andare tranquilli a votare con "l'ottima legge che garantisce la governabilità" (Matteo Renzi, 1/7/2016). Questa sì che è una bufala colossale, tanto è vero che nemmeno i più faziosi commentatori renziani, Mark a parte, oggi osano sostenerla. A meno che non si continui a chiamare Italicum la legge emendata dalla Corte. Ma, esattamente come è accaduto per il cd. Porcellum che non va confuso con il cd. Consultellum, sarebbe bene usare un altro nome, appunto per non confondere le idee alle persone alla maniera dei magliari o dei giocatori delle tre carte (per i quali tertium datur). Ricordo al confuso Mark che le leggi dello Stato non sono pazzielle 'mmane 'e criature, come diciamo a Napoli e che una legge che cambia di una sola virgola è un'altra legge. Così come dire: "una giornata difficile da dimenticare" , ovvero una giornata memorabile, è esattamente il contrario che dire: "una giornata difficile, da dimenticare". Chiaro Mark? Un inciso. Che brutta cosa la faziosità! Confonde le idee anche nei forumisti intelligenti e poi mi tocca imboccarli con il cucchiaino come facevo con il vecchio rimbambito docgalileo.  Ma torniamo all'Italicum. Nel quale la Consulta ha cambiato, o meglio ha tagliato, molto ma molto più di una virgola. Ha cancellato il ballottaggio, cioè il contenuto più innovativo e peculiare della leggiaccia, il meccanismo che avrebbe per davvero assicurato la governabilità, come nello slogan del televenditore di Rignano, ma a che prezzo? A prezzo della rappresentanza democratica, cioè dell'essenza della democrazia (parlamentare). Prendiamo ancora il cucchiaino e facciamo un esempio, il più vicino a noi. Immaginiamo di applicare l'Italicum alle ultime elezioni politiche, quelle del 2013,  e immaginiamo che non ci fosse stato un Senato elettivo (essendo l'Italicum applicabile solo alla Camera). Ebbene, sarebbero andati al ballottaggio il M5s, cioè la prima lista nei collegi nazionali con il 25,56% dei voti, e il Pd, seconda lista con il 25,43%. Il vincitore al ballottaggio, competizione cui non avrebbero partecipato le altre forze politiche e in cui si sarebbero verosimilmente astenuti milioni di cittadini, avrebbe conquistato 340 seggi alla Camera, più eventuali altri tra i 12 della circoscrizione Estero, quando la maggioranza assoluta alla Camera richiede 316 seggi. In sostanza, oggi avremmo al governo un singolo partito con poco più del 25% dei voti ma con circa il 55% dei seggi. Una abnormità che non avrebbe trovato concreto riscontro in nessun paese democratico, inclusi quelli con sistemi elettorali ipermaggioritari. Ma attenzione: nelle elezioni politiche della Seconda Repubblica mai un partito ha superato il 40%, è successo solo per qualche listone di coalizione, mentre nella Prima Repubblica bisogna tornare agli anni '50 per trovare una lista sopra il 40%. E' del tutto evidente (a tutti, eccetto il confuso Mark) che con l'Italicum nelle elezioni future il secondo turno sarebbe stato altamente probabile. Come si fa allora a sostenere che il ballottaggio non fa parte dell'impianto della legge? Un Italicum senza ballottaggio è un banale sistema proporzionale con premio di maggioranza, simile al Porcellum nell'impianto, non è più una novità da imitare in Europa e nel mondo (come nello storytelling renziano).  Suvvia, Mark, non prendiamoci in giro. Sai bene che il ballottaggio da punto di forza era diventato punto dolens della legge, un potenziale, pericoloso boomerang per il Pd, e ormai non lo voleva più nemmeno Renzi.  O vorresti forse dirmi che il meccanismo che in Italia elegge centinaia di sindaci e che per la prima volta (da quando esiste l'elezione diretta) ha strappato Torino al centrosinistra, non fa parte dell'impianto del sistema elettorale per le comunali?

Ancora due cose. Secondo me offendi i giudici della Corte scrivendo che si sarebbero fatti condizionare, nel loro giudizio di legittimità costituzionale, dal voto del 4 dicembre (che, per inciso, non era il voto di una "accozzaglia" bensì del popolo sovrano). Ti ricordo, peraltro, che l'Italicum fu scritto solo per la Camera, dunque l'abolizione o meno del Senato elettivo non c'entra nulla. Semmai fu Renzi che, con quella scelta apparentemente assurda, tentò di condizionare il voto popolare con l'ulteriore ricatto: se votate NO, non solo cade il governo ma restate con un sistema elettorale di fatto inutilizzabile. Poi insisiti, con sprezzo del ridicolo, nel postare questa bufaletta delle 30.000 copie giornaliere del FQ. Che in realtà sono, dati ufficiali alla mano, circa il 50% in più. Piuttosto ti sarei grato se ci facessi sapere quante copie vende l'Unità, visto che il dato uff.iciale non esiste o è una sorta di segreto di Stato. 

Saluti

Ma vah , tutta questa paccottiglia per dire quello che ho detto io in modo  leggermente più stringato e che vado a riassumere : La Corte , eccetto per quel che riguarda il ballottsggio , ha lasciato praticamente intatto l'impianto dell'Italicum attribuendole la piena ed immediata applicabilità . Fosforo niente dice della delusione dei legali che avevano chiesto la incostituzionalità della legge ma io , sotto sotto, noto e vedo la delusione del fotumista partenopeo, smentito anche, non ci crederete mai , dalle parole del suo spirito guida , il Prof. Tomaso Montanari che in una intervista rilasciata in data odierna all'Huffingtion Post, così declama :" E invece non solo non chiede scusa, ma l’ex presidente del Consiglio non nasconde la soddisfazione. Renzi è contento non solo perché si può (in pura teoria) votare subito, ma soprattutto perché la Corte Costituzionale ha lasciato in piedi (ma vedremo con quali motivazioni e con quali ammonizioni) il cuore plebiscitario della legge: l’abnorme premio di maggioranza che mette mezzo Parlamento nelle mani di chi prende i voti di 4 italiani su 10." Saluti , eh !!

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Evidentemente, Mark, non leggi più i miei post con l'attenzione di un tempo. Mentre io continuo a leggere i tuoi e, sbagliando e sprecando tempo, mi dilungo nel risponderti con quella che tu liquidi come "paccottiglia". Se mi avessi letto con un minimo di attenzione non mi avresti attribuito quell'aggettivo, "anticostituzionale", da me mai usato per l'Italicum e che ha un significato ben diverso da "incostituzionale". Aggettivo quest'ultimo utilizzato stasera da Corrado Formigli che nell'aprire la puntata di Piazza Pulita ha invitato l'autore dell'Italicum a riflettere sui suoi errori invece di ripensare a palazzo Chigi. Lo stesso Formigli ha poi definito il ballottaggio cancellato dalla Corte "la colonna dell'Italicum". E non si capisce come possa restare in piedi "l'impianto" della legge se viene segata la colonna. Sempre di "Italicum incostituzionale" hanno parlato, nel corso della trasmissione, Ferruccio De Bortoli, Mirta Merlino e Marco Damilano, che non mi pare siano redattori del FQ.  Il vicedirettore dell'Espresso anzi si è spinto oltre: ha accostato il disastro Italicum alle "macerie fisiche" del terremoto  e ha detto che la legge elettorale bocciata dalla Consulta è una "maceria della politica"

Hai capito, Mark? Quello che resta è una "maceria della politica", altro che impianto rimasto in piedi!

Se avessi letto con attenzione i miei post non mi avresti contrapposto al prof. Montanari il quale in realtà, come noto con piacere, ha espresso un concetto molto simile al mio. Ovvero che, nel giorno della sentenza che gli stronca l'Italicum, Renzi "non solo non chiede scusa", ma "non nasconde la sua soddisfazione". Infatti io avevo scritto:

...il tappetaro maleducato non chiede scusa, non fa autocritica, ma accoglie la sentenza come una buona notizia: il futuro torna (sottinteso: ora torno io).

Saluti

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