SPATA-PAMMMMM! BANCAROTTA!

Matteo Renzi festeggia con i pop corn la nascita del governo M5s-Lega, ma intanto lascia 130 famiglie per strada, i dipendenti del Pd di cui non si capisce se è ancora segretario.È la triste situazione che stanno vivendo al Nazareno in queste ore, dopo che il tesoriere Francesco Bonifazi ha annunciato martedì scorso che salverà solo 45 persone delle 175 che sono in cassaintegrazione da più di un anno.

La tragedia è il risultato dei 9 milioni di euro spesi per il referendum costituzionale poi perso, ma anche del crollo dei voti alle ultime politiche, con una perdita secca di quasi 19 milioni di euro di entrate, il tutto unito alla fine dei rimborsi elettorali. In sostanza il Pd sta scomparendo, anzi è quasi demolito. Oltre ai 130 del Nazareno vanno aggiunti i 40 del gruppo alla Camera che rischiano anche loro il posto.

Anche i dipendenti dem di Montecitorio hanno scritto nei giorni scorsi una lettera, pubblicata sul sito del responsabile del Lavoro Cesare Damiano.«Siamo un gruppo di lavoratori licenziati dal gruppo del Pd della XVII legislatura e non riassunti dal nuovo gruppo» si legge. «Su 120 licenziati sono stati attualmente riassunti dal gruppo Pd della Camera o direttamente tutelati dalla Camera dei deputati (i cosiddetti allegati A), circa 80 ex dipendenti.

Si profilerebbe quindi una riduzione del personale tra le 30 e le 40 unità, quasi tutte donne, una parte delle quali disabili, che hanno iniziato il proprio percorso lavorativo circa 30 anni fa presso i *** parlamentari confluiti poi nel gruppo del Partito democratico, e che oggi hanno un’ età superiore a 50 anni, con carichi familiari importanti che includono portatori di handicap, figli disoccupati e famiglie monoreddito, per le quali la Naspi (indennità di disoccupazione) rappresenta solo un breve passaggio verso la perdita definitiva del lavoro e della pensione».

Nel frattempo, il mese scorso, Renzi ha deciso di chiudere la fondazione Open, quella che organizza la Leopolda, registrando in sei anni incassi per quasi 7 milioni di euro. Nuovo partito? Non si sa. La tragicommedia economica del Pd passa pure dall’ Unità, il quotidiano che l’ ex presidente del Consiglio tentò di rilanciare negli anni passati con l’ aiuto dei costruttori Pessina e ora finito all’ asta per 300.000 euro. Anche questo è il risultato della cessazione delle pubblicazioni e soprattutto del mancato pagamento degli stipendi dei giornalisti per i mesi di maggio e giugno 2017: si sono rivolti al giudice per riscuotere gli arretrati. Il Pd, insomma, è in bancarotta. Peccato che il 9 gennaio scorso proprio Renzi al Nazareno avesse rassicurato i dipendenti dicendo che sarebbero stati salvati. Non è successo. Ora i lavoratori aspettano a giorni le lettere di licenziamento. E intanto c’ è già chi minaccia di occupare la sede del Pd e di presentarsi all’ assemblea di sabato 19 per manifestare. Forse quel giorno i pop corn saranno finiti. Fonte:www.dagospia.com

Amen

 

 

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10 messaggi in questa discussione

Allora il ...ops ..il M5S  !! 

 
ROMA – Il gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle ha licenziato tutti i dipendenti alla Camera. Lo comunica la Federazione nazionale della stampa italiana. In tutto sarebbero 39 i dipendenti a tempo indeterminato che perderanno il lavoro a seguito della procedura di licenziamento collettivo avviata “in relazione al previsto scioglimento delle Camere . 

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47 minuti fa, mark222220 ha scritto:

Allora il ...ops ..il M5S  !! 

 
ROMA – Il gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle ha licenziato tutti i dipendenti alla Camera. Lo comunica la Federazione nazionale della stampa italiana. In tutto sarebbero 39 i dipendenti a tempo indeterminato che perderanno il lavoro a seguito della procedura di licenziamento collettivo avviata “in relazione al previsto scioglimento delle Camere . 

Una bella differenza Somaro, tra “scioglimento delle camere” e “liquefazione in miasmi putridi di un partito”.

Porta i saluti a mammà e babbo sfrangiatappeti, rinviati a giudizio.

xD

BrS

Buon rosicamento Somaro 

 

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1 ora fa, shinycage ha scritto:

Matteo Renzi festeggia con i pop corn la nascita del governo M5s-Lega, ma intanto lascia 130 famiglie per strada, i dipendenti del Pd di cui non si capisce se è ancora segretario.È la triste situazione che stanno vivendo al Nazareno in queste ore, dopo che il tesoriere Francesco Bonifazi ha annunciato martedì scorso che salverà solo 45 persone delle 175 che sono in cassaintegrazione da più di un anno.

La tragedia è il risultato dei 9 milioni di euro spesi per il referendum costituzionale poi perso, ma anche del crollo dei voti alle ultime politiche, con una perdita secca di quasi 19 milioni di euro di entrate, il tutto unito alla fine dei rimborsi elettorali. In sostanza il Pd sta scomparendo, anzi è quasi demolito. Oltre ai 130 del Nazareno vanno aggiunti i 40 del gruppo alla Camera che rischiano anche loro il posto.

Anche i dipendenti dem di Montecitorio hanno scritto nei giorni scorsi una lettera, pubblicata sul sito del responsabile del Lavoro Cesare Damiano.«Siamo un gruppo di lavoratori licenziati dal gruppo del Pd della XVII legislatura e non riassunti dal nuovo gruppo» si legge. «Su 120 licenziati sono stati attualmente riassunti dal gruppo Pd della Camera o direttamente tutelati dalla Camera dei deputati (i cosiddetti allegati A), circa 80 ex dipendenti.

Si profilerebbe quindi una riduzione del personale tra le 30 e le 40 unità, quasi tutte donne, una parte delle quali disabili, che hanno iniziato il proprio percorso lavorativo circa 30 anni fa presso i *** parlamentari confluiti poi nel gruppo del Partito democratico, e che oggi hanno un’ età superiore a 50 anni, con carichi familiari importanti che includono portatori di handicap, figli disoccupati e famiglie monoreddito, per le quali la Naspi (indennità di disoccupazione) rappresenta solo un breve passaggio verso la perdita definitiva del lavoro e della pensione».

Nel frattempo, il mese scorso, Renzi ha deciso di chiudere la fondazione Open, quella che organizza la Leopolda, registrando in sei anni incassi per quasi 7 milioni di euro. Nuovo partito? Non si sa. La tragicommedia economica del Pd passa pure dall’ Unità, il quotidiano che l’ ex presidente del Consiglio tentò di rilanciare negli anni passati con l’ aiuto dei costruttori Pessina e ora finito all’ asta per 300.000 euro. Anche questo è il risultato della cessazione delle pubblicazioni e soprattutto del mancato pagamento degli stipendi dei giornalisti per i mesi di maggio e giugno 2017: si sono rivolti al giudice per riscuotere gli arretrati. Il Pd, insomma, è in bancarotta. Peccato che il 9 gennaio scorso proprio Renzi al Nazareno avesse rassicurato i dipendenti dicendo che sarebbero stati salvati. Non è successo. Ora i lavoratori aspettano a giorni le lettere di licenziamento. E intanto c’ è già chi minaccia di occupare la sede del Pd e di presentarsi all’ assemblea di sabato 19 per manifestare. Forse quel giorno i pop corn saranno finiti. Fonte:www.dagospia.com

Amen

 

 

La messa è finita.Andate in pace.Uagliò senza soldi il prete non canta messa.

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23 minuti fa, shinycage ha scritto:

Una bella differenza Somaro, tra “scioglimento delle camere” e “liquefazione in miasmi putridi di un partito”.

Porta i saluti a mammà e babbo sfrangiatappeti, rinviati a giudizio.

xD

BrS

Buon rosicamento Somaro 

 

Eh già sono licenziamenti diversi ??  Ahahahaha , cl sei rimasto male , eh idio ta ?? Non te l’aspettavi eh ?? Pensavi di aver fatto uno scoop , eh ebe te ?? 

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7 minuti fa, mark222220 ha scritto:

Eh già sono licenziamenti diversi ??  Ahahahaha , cl sei rimasto male , eh idio ta ?? Non te l’aspettavi eh ?? Pensavi di aver fatto uno scoop , eh ebe te ?? 

Normalmente ti affidi all’insegnante di sostegno per leggere quattro righe.

Ma visto i licenziamenti stavolta toccherà farlo al sottoscritto.

Leggi bene le cifre ritardato, oltre ai 130 del Nazareno, dovrai sommare il numero dei 40 dementi presenti alla camera, raggiungendo così la considerevole cifra di 170 PDocchi fatti fuori in colpo solo.

Quattro volte di più che il M5S.

Ora torna ad acciambellarti sotto la torre, rosicando in religioso silenzio.

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2 ore fa, shinycage ha scritto:

La tragicommedia economica del Pd passa pure dall’ Unità, il quotidiano che l’ ex presidente del Consiglio tentò di rilanciare negli anni passati con l’ aiuto dei costruttori Pessina e ora finito all’ asta per 300.000 euro. Anche questo è il risultato della cessazione delle pubblicazioni e soprattutto del mancato pagamento degli stipendi dei giornalisti per i mesi di maggio e giugno 2017: si sono rivolti al giudice per riscuotere gli arretrati.

C'erano una volta le feste dell'unità  https://it.wikipedia.org/wiki/Festa_de_l'Unità  dove simpatizzanti e iscritti lavoravano gratis per allestire padiglioni lavorare nelle cucine, servire ai tavoli, la scusa  di queste feste era quella di raccogliere soldi per finanziare il giornale del partito; ora il giornale l'Unità è finito come tutti sappiamo, ma le feste ci sono ancora, (forse è rimasto solo il nome? ) i soldi raccolti in queste feste come sono usati? e gli attivisti che ancora fanno volontariato in queste feste lo sanno?

Modificato da etrusco1900

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2 minuti fa, etrusco1900 ha scritto:

C'erano una volta le feste dell'unità  https://it.wikipedia.org/wiki/Festa_de_l'Unità  dove simpatizzanti e iscritti lavoravano gratis per allestire padiglioni lavorare nelle cucine, servire ai tavoli, la scusa *** era quella di raccogliere soldi per finanziare il giornale del partito; ora il giornale l'Unità è finito come tutti sappiamo, ma le feste ci sono ancora, (forse è rimasto solo il nome? ) i soldi raccolti in queste feste come sono usati? e gli attivisti che ancora fanno volontariato in queste feste lo sanno?

Ahahahaha , sentire un Etrusco berlusconiano ed un grillebete perdipiu cecato che si trovano d’accordo e senza rilascio di veti , mi diverte . Tranquilli le feste ci sono sempre . Sono le uniche di partito rimaste . E quelli come voi non ce li vogliamo ...!! 😂😂😂

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2 minuti fa, mark222220 ha scritto:

Ahahahaha , sentire un Etrusco berlusconiano ed un grillebete perdipiu cecato che si trovano d’accordo e senza rilascio di veti , mi diverte . Tranquilli le feste ci sono sempre . Sono le uniche di partito rimaste . E quelli come voi non ce li vogliamo ...!! 😂😂😂

Lo so che le feste ci sono ancora, la domanda che avevo fatto era diversa, come sono usati i fondi raccolti con queste feste? e i volontari che prestano servizio a queste feste lo sanno come sono usati i soldi visto che apparentemente al giornale Unità e ai giornalisti che ci lavoravano questi soldi non  gli arrivano? oppure i volontari che prestano gratuitamente la loro opera pensano ancora di finanziare il giornale<? 

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18 minuti fa, etrusco1900 ha scritto:

Lo so che le feste ci sono ancora, la domanda che avevo fatto era diversa, come sono usati i fondi raccolti con queste feste? e i volontari che prestano servizio a queste feste lo sanno come sono usati i soldi visto che apparentemente al giornale Unità e ai giornalisti che ci lavoravano questi soldi non  gli arrivano? oppure i volontari che prestano gratuitamente la loro opera pensano ancora di finanziare il giornale<? 

Ai volontari non e’ mai importato niente dei conti economici e dei ricavi delle feste . Se vuoi te lo dico io che fine fanno : Al netto delle spese e della gestione vanno alla Federazione regionale  insieme al foglio della ripartizione delle spese firmato e controfirmato dal segretario provinciale e dal segretario del circolo dove si svolge la festa . Da li vanno a Roma alla sede nazionale . L’anno scorso , in Toscana, sono state fatte 214 feste dal 15 giugno al 20 settembre . Tutto chiaro ?

Modificato da mark222220

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21 minuti fa, mark222220 ha scritto:

Tutto chiaro ?

E' chiaro che quei soldi non sono usati per finanziare il giornale l'Unità.... tu dici: " Ai volontari non e’ mai importato niente dei conti economici e dei ricavi delle feste ." .. sei sicuro  che ai volontari non sia mai importato niente di  dove finivano i soldi? 

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