Qua la mano Partigiano Soemo ...

 
 
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26 novembre 2016

Sono un partigiano e voterò Sì per gli ideali della Resistenza

Sono il partigiano Russia, ho ottantotto anni e ho aderito alla Resistenza quando ne avevo quindici

  

Sono il partigiano Russia, ho ottantotto anni e ho aderito alla Resistenza quando ne avevo quindici. L’8 settembre 1943, quando si formarono le prime squadre dei Sap, fui scoperto e andai in montagna nel distaccamento Griffith 47, Brigata Garibaldi. Quando i brigatisti neri vennero per arrestarmi trovarono le sei rivoltelle della squadra, che distribuivo ai miei compagni quando si doveva fare un’azione. Un brigatista nero disse a mia madre: «Se lo prendiamo lo fuciliamo».

Una bella notizia per una madre! Ma sono ancora qui, iscritto all’Anpi, e da sempre sono il segretario della mia sezione cittadina di Parma. Sono qui per mantenere vivi gli ideali della Resistenza, e per dare il mio contributo per la vittoria del Sì. Considero un grave errore aver trascinato l’*** o ciazione nello scontro politico sul referendum, in modo da dividere i Partigiani e i propri iscritti tra chi difenderà la democrazia e chi no. Ritengo che l’Anpi debba avere u n’unità democratica nel rispetto dei principi della Resistenza, che hanno guidato noi Partigiani a combattere uniti.

Abbiamo sofferto il freddo e la fame, abbiamo subito terribili rastrellamenti. Ma tra mille difficoltà nasceva fra di noi un forte sentimento di amicizia che si trasformava in fratellanza; la fratellanza e la condivisione ci rendevano forti e consapevoli del fatto che potevamo vincere solo se uniti nella lotta giusta. Smuraglia è riuscito a rompere questa fratellanza che ci dava la forza di combattere per la vittoria.

Ho scritto un libro («Un cuore ribelle. Autobiografia di un partigiano») e ora il mio cuore ribelle è molto triste per la presa di posizione di Smuraglia. Come Partigiano e antifascista mi rivolgo a tutti i miei compagni di lotta, ai familiari dei nostri eroici caduti, per chiedere di votare Sì, per non accettare mai di mischiare il nostro voto con quello dei fascisti di Casa Pound, di Forza Nuova, della Meloni, di Fini, della Mussolini, dei grillini e di Salvini, di La Russa: una sorta di armata Brancaleone disperata alle crociate. Sarebbe ripugnante da parte nostra unire il nostro voto al loro; tradiremmo i nostri compagni di lotta che hanno dato la vita per la libertà.

Voto Sì perché condivido i contenuti della riforma, voto Sì perché condivido il superamento del bicameralismo. I Partigiani hanno combattuto contro il fascismo per la libertà, ora vedo l’Anpi manifestare con Casa Pound mescolando le sue gloriose bandiere con quelle nere dei fascisti. È un clima triste. L’Anpi deve tornare ad essere la casa di tutti gli antifascisti, non deve smarrire la sua storia unitaria.

Compagni, sono amareggiato di vedere strumentalizzazioni in nome dei Partigiani – quindi le nostre vite, i nostri sacrifici – in funzione di una battaglia che si spiega solo con l’astio e l’invidia. L’Anpi è u n’Associazione che garantisce i valori dell’antifascismo, che sono anche nello Statuto del Pd… Sono trent’anni che si promette agli italiani di fare le riforme. Sono consapevole che le riforme contengono luci e ombre, ma non mettono in discussione i principi fondamentali della Costituzione.

I nostri Padri Costituenti dissero che la nostra Costituzione è bella, però non è un monumento, col tempo la parte seconda può avere dei cambiamenti, e questo sta ai Partiti. Credo nei valori dell’Anpi i quali non appartengono solo al suo Presidente, bensì a tutti noi che ci crediamo; si tratta di valori così semplici e cristallini che a qualcuno può apparire banale ricordarli, ma a me piace ricordarli: parlo della libertà e della democrazia; di queste due robe si deve occupare l’Anpi e deve intervenire ogni volta che le vede attaccate. l’Anpi sostiene che la riforma Boschi costituisca un attentato alla democrazia. Ecco, desidero dirvi che non è vero, semmai è il Presidente del Nazionale che la pensa così. Se vince il Sì io non esulterò, perché prevedo ci sarà una rottura nell’Anpi e nel mio partito (Pd); se vince il no vince Grillo, Salvini, con la gioia dei fascisti che sono riusciti a dividere i Partigiani. Non strapperò la tessera, non ci penso proprio, anzi mi impegnerò perché in futuro l’Anpi. venga meglio rappresentata. Forza, ce la faremo! P.S. : Cara Unità, ti leggo da sempre, diffondevo cento copie alla domenica. Continuerò a leggerti.

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3 messaggi in questa discussione

é un partigiano che bisogna rispettare così come sono da rispettare tutti quei pochi partigiani rimasti che per ragioni diverse votano o voteranno no.

Non le sembra signor mark?

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Si , vero !! Ma " quell'altri", vanno in Piazza con Casa Pound, Salvini e robetta simile.  Allora , mi consenta , il livello di rispetto che ho per loro , cala . E di tanto !!

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E' un problema di democrazia.

Il compagno partigiano Carlo Smuraglia, 93 anni , presidente dell'ANPI (ma incredibilmente non presidente della Repubblica, lui che di gran lunga sarebbe il più degno di tutti), spiega con chiarezza esemplare le ragioni del NO:

 

 

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