3 messaggi in questa discussione
39 minuti fa, mark222220 ha scritto:Ed ora al PD serve un congresso. L’ho sempre pensato, ora ancora di più. Abbiamo differenze interne che vanno chiarite e portate a sintesi. Fortunatamente , in Direzione , e’ stata unitariamente confermata la fiducia al reggente. A me non era mai mancata, ma bene così !! E’ stata ribadita la contrarietà ad accordi politici di governo con i cosiddetti vincitori, su entrambe le sponde. Bene. E’ stata approvata una relazione dove si apre la riflessione autocritica. Sulle sconfitte e sulle nostre mancanze. Bene !! Siamo d’accordo su tutto ? No, non mi pare. Io per esempio non condivido l’idea che il nostro abbraccio ai 5S fosse necessario. Anzi !! Sarebbe stata la morte politica . Siamo dunque destinati all’estinzione ? No, queste cose lasciamole dire ai Cazzari doc che non ne indovinano una che una e perché anche se siamo “smagriti” siamo ancora il secondo partito italiano e ogni 20 persone su 100 che incontriamo per strada vota PD. Siamo ancora , e rimarremo , la sola sx possibile e numerica del Paese , siamo e rimarremo lo zoccolo duro dell’unica sx credibile in Italia e , come si e’ visto in questi giorni , l’unico ed insormontabile baluardo a vecchi e nuovi Fascisti e razzisti . Pero’ abbiamo necessità impellente di una fase ricostruttiva, costituente o chiamatela come vi pare, nella quale condividere fondamenti, principi e visione, in un mondo e in un paese in continuo e rapido cambiamento. Abbiamo una grande forza di inerzia, ma non ci basterà. Ogni iscritto e/o militante o semplice elettore , porta un pezzetto di responsabilità sulle spalle, per quello che ci è successo, ognuno nel suo ruolo. La differenza può essere una ricchezza. Si, lo può !! Ma nella chiarezza delle differenze e delle condivisioni. Saluti
Il Pd deve fare "una vera autocritica" dopo una delle sconfitte "più nette della sua storia", dice il segretario reggente Martina aprendo la direzione del partito. E avverte: basta "attacchi feroci tra di noi" e "liste di proscri- zione". "Non credo che ce la caveremo solo con qualche mossa tattica". Con il M5S è ormai "capitolo chiuso" e ora "il rischio di voto anticipato è più forte di ieri". E ancora: mai Sal- vini, Berlusconi e Meloni come "soci". Invita ad andare al Colle con spirito "costruttivo". E alla direzione chiede "di rinnovare la fiducia fino all'as- semblea nazionale". Serve "un immediato cambio di passo, pena l'irrilevanza",
28 minuti fa, shinycage ha scritto:....Eppoi salterà fuori un PoveroMangiapanini qualsiasi che parlerà di coerenza, di parola data e di virtù del Partito Delle batoste prese a oltranza.
Sconfessato in diretta tv dal padrone del Pd Matteo Renzi, sfiduciato nei fatti e nelle intenzioni, Maurizio Martina si è presentato davanti a una direzione quasi senza dibattito e ha chiuso definitivamente il fronte del dialogo con i 5 stelle. Nonostante, solo pochi giorni prima, avesse proposto il contrario e avesse guidato la delegazione che promuoveva l’inizio di un tavolo di lavoro con il M5s. Si è consegnato così al potere renziano che ancora una volta ha fatto valere i numeri all’interno del partito e dimostrato chi comanda veramente. La minaccia, neanche troppo velata, l’aveva fatta lo stesso ex premier intervistato su Rai 1 domenica 29 aprile: “Non conosco nessun senatore Pd pronto a votare la fiducia a Luigi Di Maio“. Un modo come un altro per dire: anche se va avanti la linea del dialogo, “i parlamentari poi li controllo ancora io”.
Sentir parlare un Grillebete di coerenza e di parola data quando i loro candidati vengono votati tramite i clic e se i clic non sono quelli giusti , umiliati , disarcionati , esclusi Etc Etc e tuttocio’ rinchiusi in un salottino della Casaleggio trading corporation Srl , mi mette allegria anche se l’odore di decorazione e’ netta ed inconfondibile . Buona e prossima salita sui tetti !! 😊😊
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....Eppoi salterà fuori un PoveroMangiapanini qualsiasi che parlerà di coerenza, di parola data e di virtù del Partito Delle batoste prese a oltranza.
Sconfessato in diretta tv dal padrone del Pd Matteo Renzi, sfiduciato nei fatti e nelle intenzioni, Maurizio Martina si è presentato davanti a una direzione quasi senza dibattito e ha chiuso definitivamente il fronte del dialogo con i 5 stelle. Nonostante, solo pochi giorni prima, avesse proposto il contrario e avesse guidato la delegazione che promuoveva l’inizio di un tavolo di lavoro con il M5s. Si è consegnato così al potere renziano che ancora una volta ha fatto valere i numeri all’interno del partito e dimostrato chi comanda veramente. La minaccia, neanche troppo velata, l’aveva fatta lo stesso ex premier intervistato su Rai 1 domenica 29 aprile: “Non conosco nessun senatore Pd pronto a votare la fiducia a Luigi Di Maio“. Un modo come un altro per dire: anche se va avanti la linea del dialogo, “i parlamentari poi li controllo ancora io”.
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