Prospettive e chiarimenti ...!!

C’è un equivoco di fondo nella discussione all’interno del PD, sull’opportunità di aprire una trattativa con il Movimento Cinque Stelle. Alcuni esponenti anche autorevoli del Partito Democratico, del tutto in buona fede, ritengono di avere a che fare con un partito di tipo tradizionale. E dunque con una comunità politica che discute e disegna una strategia, seleziona e talvolta elegge i propri *** dirigenti, si allea eventualmente con altri partiti da cui può essere divisa se gli avversari (in questo caso il PD) sono capaci di mettere in campo una tattica abile e convincente. Gli anni trascorsi dal 2013 , ma anche i fatti e le notizie di questi ultimi giorni, dovrebbero averci insegnato che così non è. Il Movimento Cinque Stelle non ha niente in comune con i partiti tradizionali. Non tanto perché quest’organizzazione politica si sia sempre definita “movimento”, con furbizia puramente nominalistica, ma perché essa non condivide neanche marginalmente quel minimo contenuto democratico che unisce il funzionamento interno, i valori e gli orizzonti anche radicalmente diversi della grandissima parte della politica italiana. Il Movimento Cinque Stelle è una “monata “tenuta insieme da un patto di sindacato granitico e sottratto a qualsiasi trasparenza, che persegue la trasformazione della nostra Repubblica in una democrazia autoritaria e che proprio per questo è intollerante verso lo scrutinio della libera stampa. L’espulsione di Iacoboni dalla kermesse politico-aziendale di Casaleggio  è solo l’ultimo episodio, ( ed e’ “strano che il Cazzaro di Napoli , sempre così attento a denunciare gli attacchi alla libera stampa, non vi dedichi nemmeno una parola , nda),  di una lunga galleria di persecuzione grillina verso il giornalismo d’inchiesta: quello che è mosso dalla semplice e temibile intenzione di vedere le carte che si nascondono sotto le migliori intenzioni. D’altra parte lo sguardo della libera stampa non può essere tollerato da un’organizzazione blindata da un ente privato (l’Associazione Rousseau), il cui timone è passato per via ereditaria dal padre Gianroberto al figlio Davide attraverso un atto notarile che gli ha consegnato il controllo eterno e totalitario sui Cinque Stelle .  Un salto di qualità anche rispetto a Forza Italia, perché si è passati dal partito-azienda di Berlusconi ad un’azienda-partito la cui autonomia finanziaria è garantita dai versamenti obbligatori che i parlamentari Cinque Stelle devono ogni mese alla cassaforte di Casaleggio (in flagrante violazione della dignità del Parlamento con buona pace dei Presidenti Fico e Casellati, oltre che di ogni elementare garanzia contro il conflitto d’interessi). I molti milioni di voti raccolti dai Cinque Stelle, il 4 marzo di quest’anno così come nelle elezioni precedenti , non cancellano la minaccia alla democrazia rappresentata dall’organizzazione di Casaleggio. Così come nessun progetto eversivo è mai stato legittimato dal consenso che riusciva a raccogliere tra cittadini in buona fede, perché le legittime motivazioni di quegli elettori non modificano la natura e gli obiettivi di chi rifiuta i valori di trasparenza, tolleranza e partecipazione su cui si fonda la nostra Repubblica. Le fondamenta della nostra democrazia repubblicana: è questo il nodo su cui dovrebbe concentrarsi la discussione interna al PD sull’opportunità o meno di un dialogo con i Cinque Stelle, piuttosto che la possibilità di incalzare su questo o quel tema specifico chi per sua stessa natura rifiuta di sottoporsi a livelli minimi di scrutinio. Saluti     P.S.  Personalmente rimanderei al mittente il disperato tentativo di Giggino di cercare un accordo . Prima si scusi davanti a tutti ed a nome del Movimento tutto delle infamanti offese con cui hanno gratificato il PD ed i suoi elettori in questi anni , poi dica chiaramente che l’unico interlocutore possibile e’ i PD , poi mostri i contenuti del programma chiarendoli bene senza dare adito a malintesi ed equivoci .  A quel punto , ma solo a quel punto , potremmo andare anche a discutere e vedere le certe senza che nessuno ci venga a dire da chi deve essere composta la nostra delegazione . Chiaro ??? Sennò nisba !! Governino con la Lega oppure nuove elezioni dove la loro emorragia di consensi sarà copiosa ed abbondante . Saluti 

 
Modificato da mark222220

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2 messaggi in questa discussione

Beh  anche  il fascismo  alla  sua  nascita  si  è  mascherato  da  democratico,  poi  ne  abbiamo  visto  gli effetti,  in realtà  anche  il  cosiddetto  mò Vi  mento 5ss è  sullo stesso  stile,  tacita  i  giornalisti   scomodi  o  quanto  meno  li  isola, ha  una  gestione praticamente   verticistica e  dittatoriale    dove   gli aderenti  nulla  possono  dire  o fare  se  non  accettare  in  toto quello  che   viene  propinato dall' alto . Altro  che  uno vale  uno,  portavoce  dei  cittadini , la  trasparenza  e lo streaming   su  tutto e sempre . UN  circolo  ristretto nel web e  non  controllato  da  nessuno ha   designato  un  capo   che  a   quanto  sembra  è  legato a  filo  doppio  a  chi  praticamente  ha  il  controllo  su  tutto.

Modificato da pm610

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Ha in mano il primo partito, ma conosciamo davvero l'eminenza grigia del M5s? Se lo chiedono i giornali stranieri, poco la stampa italiana. Il potere dei dati, il controllo del movimento, la genesi minacciosa di Rousseau, i cronisti cacciati e i conti della Casaleggio Associati. Un’inchiesta.

https://goo.gl/gCsLQL

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