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scrive il mio illustre conterraneo
........se vai su "ge.nio" il tema delle ricariche, delle batterie, delle auto elettriche, era già stato affrontato. ciao Mark e vai su "ge.nio" a controllare "dunebuggi" (tutto unito) e "nickname4800" - ciao a presto, vai a controllare e buona domenica.-
Premesso che la ricarica delle batterie delle auto elettriche l'illustre illustratore lo ha già affrontato su "ge.nio" e quindi poteva erudire pure noi e non solo la gallina pisana, portando le sue geni.ali illuminazioni in questo forum, a questo povero ed ignorante contadino veneto, rimane solo la speranza che il mio esimio e geni.ale conterraneo, in caso di forti nevicate, in caso di blocco stradale, in caso di impossibilità di soccorsi celeri, abbia suggerito ai possessori di auto elettriche di installare nel portabagagli un generatore di corrente , con relativa scorta di almeno due taniche di benzina o gasolio, in modo di poter ricaricare le batterie per togliersi dagli impacci stradali o meteorici imprevisti.
ciao
un webasto noooo
ciao
È tipico degli allocchi, cioè di quelli che si crogiolano nella loro ignoranza, condannare a priori le innovazioni di cui non sanno quasi niente. Mentre le persone serie e intelligenti prima di criticare si informano. Il pisano ignora che un motore elettrico presenta assai minori problemi di raffreddamento e di lubrificazione di un motore a scoppio. Cosa peraltro anche intuitiva, ma sarebbe chiedere troppo a uno che nel 2013 "intuì" che Renzi era uno statista e non il furbetto e il mestierante di turno. Per un'auto tradizionale bisogna fare attenzione, in relazione all'uso che si fa della stessa e al clima della regione di residenza, ad ambedue le gradazioni SAE dell'olio motore (viscosità a freddo e a caldo). Un'auto elettrica semplicemente non ha bisogno del cambio dell'olio. E ha un radiatore molto più piccolo che non induce in tentazione chi vorrebbe risparmiare sul liquido antigelo e poi magari deve fare i conti con amare (e salate) sorprese avviando il motore dopo una notte di gelo. Una batteria è indispensabile anche per le auto tradizionali e tutti sanno (eccetto il pisano) che il peggiore nemico delle batterie è il caldo e non il freddo (non a caso la classica batteria al piombo dura meno al Sud che al Nord). Sotto zero un'auto elettrica non resta in panne. A meno che la batteria non sia già pressoché scarica, la partenza è assicurata, si ha solo una perdita di autonomia (di solito tra il 10 e il 30%). Per ovviare molti produttori installano un piccolo preriscalatore che porta la batteria a 20°C. Anche il riscaldamento dell'abitacolo richiede solo una piccola frazione della capacità della batteria. Nessuno morirà assiderato in un'auto elettrica a meno che non sia così folle da scaricare l'intera batteria (ma lo stesso accade a chi ha finito la benzina). Es. la batteria da 42kWh della Fiat 500e potrebbe comportarsi come una stufetta elettrica da 1000 watt per 42 ore. In realtà l'efficienza è molto maggiore perché il meccanismo di riscaldamento non è tipo stufa ma a pompa di calore (sottrae calore all'ambiente freddo esterno operando secondo un ciclo termodinamico frigorifero). In ogni caso suggerirei al pisano di munirsi di un traduttore automatico e collegarsi oggi stesso con un forum norvegese di motori. Per capire come se la cavano da quelle parti dove, se non erro, fa freschino, anzi vanno spesso sotto zero. Quota di mercato auto elettriche a batteria immatricolate in Norvegia:
2021: 64,5%
2022: 79,3%
Gennaio-settembre 2023: 83,4% (87% in settembre, in Italia: 3,9%).
P.S. Nella fredda Norvegia, primo produttore ed esportatore di petrolio dell'Europa occidentale, le auto nuove a motore termico usciranno dal mercato entro il 2025.
Rai tre repot, questa sera, domenica diciannove novembre – affronterà il tema auto elettriche. Scusate, vi invito a vedere il programma, prima di abbandonarvi alle polemiche del piffero. (polemiche del piffero). Vi è da aggiungere che per estrarre le materie prime relative alla componentistica e realizzare la medesima componentistica, … si adopera e si sfrutta il lavoro e la vita di ragazzini. Certo, mica sono ragazzini ricchi ed agiati, ma sono persone e meritano il rispetto alla vita e della vita. - solo questo basta ed avanza per cestinare le auto elettriche e gran parte della industria elettronica (super computer, super cellulari, ed altri oggetti “super”) - ripeto rai tre report questa sera domenica diciannove novembre.-
Modificato da dune-buggiLa via insanguinata dell’oro, dell'argento e dei diamanti
Secondo un rapporto di Human Rights Watch sullo sfruttamento dei bambini nell'estrazione di oro e pietre preziose, "oltre un milione di minori lavorano nelle miniere, sono uccisi, feriti ed esposti al mercurio".
Bambini e bambine, con un'infanzia e un'innocenza strappata, costretti a stare a contatto con sostanze tossiche e pericolose. Che non possono andare a scuola. Sottopagati, esposti al sole cocente, chinati a scavare nel fango.
Così, afferma uno studio dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), "i bambini minatori scavano ed estraggono minerali dalle miniere sotterranee; si tuffano nei fiumi e nei tunnel allagati; trasportano pietre e carbone sulle proprie spalle o con carriole nelle miniere di superficie". Lo studio dell'OIL prosegue così: "Spaccano pietre in pezzi più piccoli e, nel caso delle miniere d’oro, spesso frantumano la roccia e la mischiano al mercurio per estrarre l’oro. Nelle cave, i bambini scavano nella sabbia, nella roccia e nella terra, frantumano rocce più grandi per ottenere la ghiaia che viene utilizzata per la costruzione di strade e di edifici e trascinano pesanti materiali. I bambini spaccano massi sotto il sole per ottenere ghiaia. I bambini usano il tossico mercurio per estrarre oro dalla roccia con le *** mani”.
Ci sono poi le tante miniere sparse nel Burkina Faso “tra colpi di Stato militari, corruzione e instabilità politica, terreno fertile per i terroristi di Boko Haram che negli ultimi anni hanno allargato i loro confini geografici attraversando la Nigeria e il Niger fino al Nord del Burkina al confine con il Mali”, afferma la giornalista de l’Espresso Lisa Zancaner. E’ qui che i bambini scavano per cercare qualche milligrammo di oro. Bambini dagli 8 ai 18 anni che rappresentano tra il 30 e il 50% della forza lavoro.
Leggiamo su ActionAid: "Scendono anche a 170 metri di profondità nella terra e respirano costantemente sostanze dannose per l’estrazione dei minerali come cianuro, mercurio ed esplosivi. Resistono abusando di alcol, cannabis, e anfetamine, un’iniezione di coraggio per affrontare una vita completamente ingiusta".
Un altro rapporto di Human Rights Watch titolato "Philippines: Children Risk Death For Gold" ci narra la stessa brutta storia, ma stavolta sono i bambini delle Filippine, un paese che è il 20° produttore di oro su scala mondiale. Bambini che oltre a lavorare per pochi spiccioli spesso si ammalano, hanno infezioni, spasmi, febbri, dolori alle spalle e alle gambe. Si trovano immersi in profondità, respirano attraverso un tubo collegato a un compressore in superficie. Se il compressore smette di funzionare resta solo la morte. E poi c’è l’esposizione al mercurio, scrive Marta D’Auria su la Riforma.it: "Il mercurio è un metallo altamente tossico, che viene utilizzato per separare l’oro dal minerale grezzo. Quando il mercurio entra in contatto con particelle di oro, sia in sedimenti che nel minerale frantumato, forma le cosiddette «amalgame» – una lega costituita da circa il 50% di mercurio e il 50% di oro. L’amalgama è successivamente riscaldata per far sì che il mercurio evapori e si recuperi l’oro. Il mercurio viene quindi rilasciato in aria, in acqua e al suolo in molte delle fasi di questo processo. Secondo l’ente di protezione dell’ambiente degli USA, il mercurio attacca il sistema nervoso centrale e può causare danni al cervello. I sintomi di avvelenamento includono tremori, cambiamenti rapidi di umore, insonnia, debolezza, cattive capacità di apprendimento, fino a causare nei casi più gravi la distruzione dei reni, dei polmoni, e la morte".
Poi c’è anche la miniera d’argento di Potosì in Bolivia, la miniera di Cerro Rico, ribattezzata dalla gente locale "la montagna che mangia gli uomini". Qui il tasso di mortalità dei bambini che ci lavorano è altissimo. Si ammalano di malattie polmonari come la silicosi, per venti pesos al giorno. Lavorano per mantenere e sfamare le loro famiglie.
Questa è la vita di migliaia di bambini e bambine in diverse zone nel mondo. Quando regaliamo e indossiamo un gioiello dovremmo ricordarci sempre di loro. Prendere coscienza e consapevolezza che tutto il nostro benessere deriva dallo sfruttare e schiacciare altre terre e popoli, bambini compresi. Bambini che dovrebbero solo studiare e giocare, a cui è stata tolta ogni cosa anche la spensieratezza. Se cominciassimo ad avere maggiore informazione, coscienza e cultura, di questa nostra "ricchezza insanguinata", potremmo essere capaci di fare delle scelte. E al posto di acquistare un anello d’oro, una collana d’argento o un diamante, potremmo regalare un sorriso ai tanti bambini, la cui vita e felicità è troppo presto e in maniera ingiusta negata.
quindi, illustre illustratore, se avrà avuto la pazienza di leggere quanto sopra, avrà capito che lo sfruttamento dei bambini non avviene solo per i materiali che servono per le batterie dell'auto elettrica, ma pure per far colpo sulle amanti.
Che facciamo, esimio corregionale, prima di abbandonarci sulle polemiche del piffero per le auto elettriche, aboliamo pure le amanti?
Buon lunedi mattino, oggi venti novembre. Rimango sorpreso. Non potevo immaginare che il signor Risata del monte Pelmo fosse in grado di eseguire una ricerca. Si tratta della Sua Prima Volta. Ora che ci ha preso gusto, ben vengano le volte successive. - sulla industria elettronica, sulla estrazione e trasformazione del “coltan” ed altre sostanze simili, per il passato avevo più volte scritto. (sia sulle pagine di ge.nio che di fo.rum). - sul riciclaggio dei prodotti elettrici, elettronici, simili, anche qui nel passato avevo fornito inform.azioni e not.izie assai precise. Sempre prelevate dalle rubriche televisive affidabili o dalle riviste del settore. - inviterei il signor Risata del monte Pelmo ad una “passeggiata” lungo le pagine del passato. - interessante è il tema della industria del lusso, della moda, dei materiali che luccicano (oro e pietre varie). La cosa grave è che i giovani (manovrati dagli anziani) considerano giusto adoperare certi prodotti “ambiti ed ambiziosi”, fanno la fila davanti ai centri commerciali per essere i primi a “possederli”, poi si lavavano la “parvenza” di coscienza scarabocchiando e rompendo ciò che appartiene al bene comune.- un cordiale saluto a lei, signo Risata del monte Pelmo, eviti di essere “ram/cuoroso” verso tutti (coloro i quali) non siano allineati ed ubbidienti al timoniere.- oggi rimane la mattina del venti novembre alle ore otto e quindici (ora italiana) oppure alle ore dieci e quindici (ora virgiliana).-
12 ore fa, dune-buggi ha scritto:Rai tre repot, questa sera, domenica diciannove novembre – affronterà il tema auto elettriche. Scusate, vi invito a vedere il programma, prima di abbandonarvi alle polemiche del piffero. (polemiche del piffero). Vi è da aggiungere che per estrarre le materie prime relative alla componentistica e realizzare la medesima componentistica, … si adopera e si sfrutta il lavoro e la vita di ragazzini. Certo, mica sono ragazzini ricchi ed agiati, ma sono persone e meritano il rispetto alla vita e della vita. - solo questo basta ed avanza per cestinare le auto elettriche e gran parte della industria elettronica (super computer, super cellulari, ed altri oggetti “super”) - ripeto rai tre report questa sera domenica diciannove novembre.-
Buon giorno D/b, è vero che l'elettronica fa ampio uso di sostanze ricavate da minerali più o meno rari la cui estrazione avviene spesso in paesi poveri ed è spesso legata allo sfruttamento del lavoro, anche quello minorile. Ma va detto che oggi tutte le automobili, sia quelle elettriche sia quelle tradizionali, sono piene di elettronica: sensori, microprocessori, circuiti di controllo, etc. Anzi il motore termico, essendo assai più complesso di quello elettrico, richiede certamente più elettronica di controllo (es. la centralina dell'iniezione). Oggi un bravo meccanico deve sapere anche di elettronica ed è nata una nuova disciplina: la meccatronica. C'è molta elettronica anche nelle fabbriche di automobili, oggi quasi interamente assemblate da robot industriali. I problemi di impatto ambientale e di sfruttamento del lavoro nascono più dalla parte elettrica che da quella elettronica delle auto elettriche. In particolare la batteria a ioni di litio contiene materiali come per l'appunto il litio, nonché il cobalto e il nichel (negli elettrodi), che danno luogo ai problemi di cui sopra. Inoltre la tecnologia del riciclo di questi materiali non è ancora completamente matura, anche se io sono abbastanza fiducioso sotto questo aspetto. È anche possibile il recupero delle batterie invecchiate delle auto elettriche destinandole a impieghi meno gravosi. Esempio, i giapponesi le usano come riserva di energia nei condomini in caso di blackout elettrico dovuto a terremoto. Un altro elemento critico è il motore elettrico. Purtroppo l'impiego del motore asincrono a induzione, molto semplice ed economico, è in netto declino a vantaggio del motore sincrono a magneti permanenti, più costoso e complesso, ma leggermente più efficiente, più compatto e più preciso nella regolazione della potenza tramite il convertitore statico (inverter) che converte la corrente continua della batteria nella corrente alternata che alimenta il motore. Il problema risiede nei magneti permanenti ad alte prestazioni i quali contengono materiali rari, le cosiddette "terre rare" (Lantanidi) la cui estrazione e il cui mercato oggi sono in gran parte controllati dai cinesi, e che ancora danno luogo ai problemi che hai segnalato. In particolare il terbio, il disprosio, il praseodimio e il neodimio vengono usati allo scopo di massimizzare l'induzione magnetica residua, la densità di energia magnetica immagazzinata (fino a quasi 20 volte quella della comune ferrite) e la forza coercitiva di questi magneti, nonché minimizzare l'effetto smagnetizzante del calore, sebbene la temperatura sotto il cofano di un'auto elettrica sia minore rispetto alle auto con motore a scoppio. C'è una importante e recentissima notizia dalla General Motors, che ha annunciato di avere sviluppato magneti permanenti al nitruro di ferro, di prestazioni automobilistiche e del tutto privi di terre rare.
Modificato da fosforo31157 minuti fa, dune-buggi ha scritto:Buon lunedi mattino, oggi venti novembre. Rimango sorpreso. Non potevo immaginare che il signor Risata del monte Pelmo fosse in grado di eseguire una ricerca. Si tratta della Sua Prima Volta. Ora che ci ha preso gusto, ben vengano le volte successive. - sulla industria elettronica, sulla estrazione e trasformazione del “coltan” ed altre sostanze simili, per il passato avevo più volte scritto. (sia sulle pagine di ge.nio che di fo.rum). - sul riciclaggio dei prodotti elettrici, elettronici, simili, anche qui nel passato avevo fornito inform.azioni e not.izie assai precise. Sempre prelevate dalle rubriche televisive affidabili o dalle riviste del settore. - inviterei il signor Risata del monte Pelmo ad una “passeggiata” lungo le pagine del passato. - interessante è il tema della industria del lusso, della moda, dei materiali che luccicano (oro e pietre varie). La cosa grave è che i giovani (manovrati dagli anziani) considerano giusto adoperare certi prodotti “ambiti ed ambiziosi”, fanno la fila davanti ai centri commerciali per essere i primi a “possederli”, poi si lavavano la “parvenza” di coscienza scarabocchiando e rompendo ciò che appartiene al bene comune.- un cordiale saluto a lei, signo Risata del monte Pelmo, eviti di essere “ram/cuoroso” verso tutti (coloro i quali) non siano allineati ed ubbidienti al timoniere.- oggi rimane la mattina del venti novembre alle ore otto e quindici (ora italiana) oppure alle ore dieci e quindici (ora virgiliana).-
Illustre illustratore, la ricerca l'ho fatta per lei, non per me.
Volevo semplicemente farle capire che lo sfruttamento dei bambini non viene fatto solo a beneficio delle auto elettriche, ma anche perché lei possa far gioire la sua amante o la sua ex badante, quindi quando accusa qualcuno di qualche cosa deve pensare in grande e documentarsi meglio.
PS: copiare e incollare qualcosa gia' pubblicato dagli scienziati, non significa " nel passato ho scritto questo e quello" ma significa "nel passato ho copiato e incollato questo e quello, con le mie inevitabili morbose aggiunte"
Buona giornata.
PS:
Il monte Pelmo c'entra con me come il monte Rosa c'entra con lei.
16 ore fa, fosforo311 ha scritto:È tipico degli allocchi, cioè di quelli che si crogiolano nella loro ignoranza, condannare a priori le innovazioni di cui non sanno quasi niente. Mentre le persone serie e intelligenti prima di criticare si informano. Il pisano ignora che un motore elettrico presenta assai minori problemi di raffreddamento e di lubrificazione di un motore a scoppio. Cosa peraltro anche intuitiva, ma sarebbe chiedere troppo a uno che nel 2013 "intuì" che Renzi era uno statista e non il furbetto e il mestierante di turno. Per un'auto tradizionale bisogna fare attenzione, in relazione all'uso che si fa della stessa e al clima della regione di residenza, ad ambedue le gradazioni SAE dell'olio motore (viscosità a freddo e a caldo). Un'auto elettrica semplicemente non ha bisogno del cambio dell'olio. E ha un radiatore molto più piccolo che non induce in tentazione chi vorrebbe risparmiare sul liquido antigelo e poi magari deve fare i conti con amare (e salate) sorprese avviando il motore dopo una notte di gelo. Una batteria è indispensabile anche per le auto tradizionali e tutti sanno (eccetto il pisano) che il peggiore nemico delle batterie è il caldo e non il freddo (non a caso la classica batteria al piombo dura meno al Sud che al Nord). Sotto zero un'auto elettrica non resta in panne. A meno che la batteria non sia già pressoché scarica, la partenza è assicurata, si ha solo una perdita di autonomia (di solito tra il 10 e il 30%). Per ovviare molti produttori installano un piccolo preriscalatore che porta la batteria a 20°C. Anche il riscaldamento dell'abitacolo richiede solo una piccola frazione della capacità della batteria. Nessuno morirà assiderato in un'auto elettrica a meno che non sia così folle da scaricare l'intera batteria (ma lo stesso accade a chi ha finito la benzina). Es. la batteria da 42kWh della Fiat 500e potrebbe comportarsi come una stufetta elettrica da 1000 watt per 42 ore. In realtà l'efficienza è molto maggiore perché il meccanismo di riscaldamento non è tipo stufa ma a pompa di calore (sottrae calore all'ambiente freddo esterno operando secondo un ciclo termodinamico frigorifero). In ogni caso suggerirei al pisano di munirsi di un traduttore automatico e collegarsi oggi stesso con un forum norvegese di motori. Per capire come se la cavano da quelle parti dove, se non erro, fa freschino, anzi vanno spesso sotto zero. Quota di mercato auto elettriche a batteria immatricolate in Norvegia:
2021: 64,5%
2022: 79,3%
Gennaio-settembre 2023: 83,4% (87% in settembre, in Italia: 3,9%).
P.S. Nella fredda Norvegia, primo produttore ed esportatore di petrolio dell'Europa occidentale, le auto nuove a motore termico usciranno dal mercato entro il 2025.
Cari forumisti fate attenzione a non fare incazzare il Cazzaro napoletano. Quello e’ capace , con un post di 200 e passa righe , ti tentare di convincervi che nei Paesi dove il clima e’ più rigido , il consumo della batteria e’ minore di quello che svolge la funzione in un Paese con il clima un po’ più dolce . Il Pulcinella partenopeo , a supporto della sua teoria , porta la Norvegia come partner . Ed allora vediamo un po’ cosa ci dicono i risultati !! La Federazione automobilistica norvegese ha svolto apposite prove per verificare l’incidenza delle basse temperature sull’impiego quotidiano delle auto elettriche, coinvolgendo numerosi modelli. Per il test è stato scelto un percorso lungo circa 500 km, che comprendeva vie cittadine, strade extraurbane, autostrade e strade di montagna, con una temperatura media di -2°C, da percorrere fino alla scarica completa della batteria.
I risultati hanno dimostrato un calo medio dell’autonomia di circa il 19% rispetto ai dati dichiarati dai costruttori in base al ciclo di omologazione WLTP, con valori compresi tra il 10% in meno della migliore vettura e il 30% in meno di quella più penalizzata dal freddo.
È stato effettuato anche un test di ricarica nelle medesime condizioni ambientali. La tecnologia impiegata nelle batterie ha influenzato molto il risultato: mentre una sofisticata Audi e-tron 55 quattro ha impiegato solo 27 minuti per passare dal 10 all’80% di carica (con potenza di carica fino a 150 kW), le più semplici Nissan Leaf e Renault Zoe non sono riuscite ad assorbire più di 24 kW (contro i 50 kW possibili), impiegando circa 70 minuti per raggiungere la stessa percentuale di carica.
10 minuti fa, mark222220 ha scritto:
Cari forumisti fate attenzione a non fare incazzare il Cazzaro napoletano. Quello e’ capace , con un post di 200 e passa righe , ti tentare di convincervi che nei Paesi dove il clima e’ più rigido , il consumo della batteria e’ minore di quello che svolge la funzione in un Paese con il clima un po’ più dolce . Il Pulcinella partenopeo , a supporto della sua teoria , porta la Norvegia come partner . Ed allora vediamo un po’ cosa ci dicono i risultati !! La Federazione automobilistica norvegese ha svolto apposite prove per verificare l’incidenza delle basse temperature sull’impiego quotidiano delle auto elettriche, coinvolgendo numerosi modelli. Per il test è stato scelto un percorso lungo circa 500 km, che comprendeva vie cittadine, strade extraurbane, autostrade e strade di montagna, con una temperatura media di -2°C, da percorrere fino alla scarica completa della batteria.
I risultati hanno dimostrato un calo medio dell’autonomia di circa il 19% rispetto ai dati dichiarati dai costruttori in base al ciclo di omologazione WLTP, con valori compresi tra il 10% in meno della migliore vettura e il 30% in meno di quella più penalizzata dal freddo.
È stato effettuato anche un test di ricarica nelle medesime condizioni ambientali. La tecnologia impiegata nelle batterie ha influenzato molto il risultato: mentre una sofisticata Audi e-tron 55 quattro ha impiegato solo 27 minuti per passare dal 10 all’80% di carica (con potenza di carica fino a 150 kW), le più semplici Nissan Leaf e Renault Zoe non sono riuscite ad assorbire più di 24 kW (contro i 50 kW possibili), impiegando circa 70 minuti per raggiungere la stessa percentuale di carica.
Il sig fosforo ha parlato di batterie al piombo, (quelle che ci permettono di avviare le attuali vetture a motore termico) dicendo che questo tipo di batteria soffrono più il caldo che il freddo. Come al solito, lei stupida gallina pisana kagasotto non ha compreso quello che legge.
Idio ta !! Oramai e’ evidente che qualsiasi cosa io scriva , non sei capace di trattenerti a rispondere con delle caga te . Sono convinto che se io dicessi che mammate tua non e’ na maia la e tuo fratello c’ha il cervello da premio Nobel , interverresti per contraddirmi …!! Garantito !! Al limone !!
21 ore fa, mark222220 ha scritto:Se tutte le auto fossero elettriche
se tutte le auto fossero elettriche di quanta energia elettrica avrebbero bisogno? la rete elettrica nazionale sarebbe in grado di reggere il carico elettrico? oppure andrebbero rifatte tutte le dorsali elettriche nazionali e tutta la rete a media e bassa tensione? e quanto tempo (anni) occorrerebbero per rifare tutte le reti elettriche? e quanto costerebbe o costerà rifare tutte le reti? e una volta rifatte le reti dove si farà o con che tecnologie si farà la corrente elettrica da fare viaggiare su questi "fili " ? centrali nucleari? a petrolio? a metano? solari? e se si farà con il solare quanta superfice dovrà essere coperta con i pannelli e sottratta all'agricoltura? e se invece la corrente si farà con il metano o con il petrolio, per il pianeta terra cosa cambierà?
50 minuti fa, mark222220 ha scritto:Idio ta !! Oramai e’ evidente che qualsiasi cosa io scriva , non sei capace di trattenerti a rispondere con delle caga te . Sono convinto che se io dicessi che mammate tua non e’ na maia la e tuo fratello c’ha il cervello da premio Nobel , interverresti per contraddirmi …!! Garantito !! Al limone !!
Intervengo appunto per farle capire quello che non capisce in quanto regina degli ebeti, stupida gallina pisana kagasotto.
PS: già irritata di mattina presto, dormito poco stanotte?
5 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:Intervengo appunto per farle capire quello che non capisce in quanto regina degli ebeti, stupida gallina pisana kagasotto.
PS: già irritata di mattina presto, dormito poco stanotte?
Mhmhmhmhmhm , lascia perdere Asinella !! Tutte le volte che intervieni peggiori la tua situazione …!! Ahahahahah
3 minuti fa, mark222220 ha scritto:Mhmhmhmhmhm , lascia perdere Asinella !! Tutte le volte che intervieni peggiori la tua situazione …!! Ahahahahah
Vero.... la ricopro sempre più di figure di mierda.
Suvvia, vada a dimostrare le balle che ha raccontato.
1 ora fa, etrusco1900 ha scritto:se tutte le auto fossero elettriche di quanta energia elettrica avrebbero bisogno? la rete elettrica nazionale sarebbe in grado di reggere il carico elettrico? oppure andrebbero rifatte tutte le dorsali elettriche nazionali e tutta la rete a media e bassa tensione? e quanto tempo (anni) occorrerebbero per rifare tutte le reti elettriche? e quanto costerebbe o costerà rifare tutte le reti? e una volta rifatte le reti dove si farà o con che tecnologie si farà la corrente elettrica da fare viaggiare su questi "fili " ? centrali nucleari? a petrolio? a metano? solari? e se si farà con il solare quanta superfice dovrà essere coperta con i pannelli e sottratta all'agricoltura? e se invece la corrente si farà con il metano o con il petrolio, per il pianeta terra cosa cambierà?
Ottime considerazioni Etrusco (bella la Rocca di San Leo di Rimini del tuo stemmino) - smettiamo con le frottole degli aerei ad elastico ... e sulle fabbriche di elastici. (esempio scherzoso e giocoso). IO sono e resto concreto ... alla situazione attuale non mi fido e resto tradizionale. Basta volerlo fare ed auto a combustione interna in grado di percorre cinquanta e più chilometri con un litro, si riesce a farlo da subito. Senza stravolgere il sistema produttivo. Basta accontentarsi di logiche e moderate prestazioni velocistiche.
4 minuti fa, dune-buggi ha scritto:Ottime considerazioni Etrusco (bella la Rocca di San Leo di Rimini del tuo stemmino) - smettiamo con le frottole degli aerei ad elastico ... e sulle fabbriche di elastici. (esempio scherzoso e giocoso). IO sono e resto concreto ... alla situazione attuale non mi fido e resto tradizionale. Basta volerlo fare ed auto a combustione interna in grado di percorre cinquanta e più chilometri con un litro, si riesce a farlo da subito. Senza stravolgere il sistema produttivo. Basta accontentarsi di logiche e moderate prestazioni velocistiche.
Solo per curreggerti sulla Rocca . E’ quella di Volterra e non quella di San Leo di Rimini
Basta volerlo fare ed auto a combustione interna in grado di percorre cinquanta e più chilometri con un litro, si riesce a farlo da subito. Senza stravolgere il sistema produttivo. Basta accontentarsi di logiche e moderate prestazioni velocistiche.
Xxxxxxxxxxxxxxxccccc
Ha qualche brevetto nel cassetto, illustre illustratore ed esimio corregionale?
Quandi parla di moderate prestazioni velocistiche, cosa intende?
8 minuti fa, mark222220 ha scritto:Solo per curreggerti sulla Rocca . E’ quella di Volterra e non quella di San Leo di Rimini
Grazie per la precisazione a presto.-
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Inviata
che bello, di notte, in galleria, in un tornante di montagna, sotto la neve, arriva il camion del soccorso stradale ed impiega quattro ore ad auto per concedere un minimo di carica. Il resto della carica ... dodici ore nel garage di casa ... per chi ci arriva - se vai su "ge.nio" il tema delle ricariche, delle batterie, delle auto elettriche, era già stato affrontato. ciao Mark e vai su "ge.nio" a controllare "dunebuggi" (tutto unito) e "nickname4800" - ciao a presto, vai a controllare e buona domenica.-
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