Creato un pericoloso precedente !!

Da oggi , se sei un imprenditore od un lavoratore autonomo in un settore che va particolarmente bene , devi stare attento !! Se il governo decide che stai facendo troppi profitti per i suoi gusti , te li viene a requisire . Il governo non si e’ manco accorto di aver creato un precedente . Un pessimo precedente !!  Se si tassano le banche quando fanno extra profitti , allora dobbiamo sussidiarle quando fanno extra perdite !! O no ..?? 

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10 messaggi in questa discussione

Il problema  è  che  hanno tassato gli extraprofitti solo  alle  banche  e  non  gli  amici  di merenda

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Ah siiiii ?? Bene , fortunatamente si sono fermati alle banche !! Hanno mandato in fumo una decina di miliardi ma che vuoi che sia !! Si potrebbero tassare pure le paninoteche , le pasticcerie , gli ingressi ai musei ed il biglietto dei cinema all’aperto . Vuoi mettere. ??  W la revolucion e lo stato socialista !! Comunque , Barba , mi meraviglio di te : non sai che le banche sopportano una pressione fiscale più elevata del 3,5% rispetto alle altre imprese , con un’Ires del 27,5% rispetto all’aliquota ordinaria del 24% , cui si aggiunge il 26% di ritenuta d’acconto per i dividendi dei risparmiatori azionisti .  24 Ore

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Inviata (modificato)

I profitti delle banche private sono già immorali, figuriamoci gli extraprofitti. Le entrate di una banca privata dovrebbero coprire i costi di gestione (stipendi del personale, etc.) e fermarsi lì. Il tasso d'interesse attivo e quello passivo andrebbero modulati a questo preciso scopo, un eventuale profitto andrebbe tassato al 100%, cioè redistribuito alla collettività. Con il profitto l'attività delle banche è una forma di usura legalizzata. Il tasso legale è un dettaglio quantitativo che non altera il concetto di fondo. Per millenni, da quando esiste il denaro, il fare soldi con i soldi è stato considerato attività immorale e immonda. Proprio per questo motivo gli ebrei venivano ghettizzati molto prima dell'avvento del fascismo e del nazismo. Un banchiere è uno che fa l'usuraio con i soldi degli altri. Le banche prestano molti più soldi di quelli che sono tenute ad avere in cassa, in sostanza applicano il ben noto schema Ponzi, quello del famigerato truffatore italoamericano. Se tutti i clienti ritirassero i loro depositi, come è loro diritto, qualsiasi banca privata fallirebbe all'istante. Gli extraprofitti sono guadagni di natura speculativa basati su una differenza abnorme tra il tasso d'interesse attivo e quello passivo. Il primo è cresciuto per effetto dell'inflazione e delle decisioni delle banche centrali, il secondo è rimasto pressoché fermo. Come pure sono rimasti fermi il governo e il governatore di Bankitalia: non hanno mosso un dito per proteggere chi aveva un mutuo e anche i piccoli risparmiatori, truffati anch'essi con i loro risparmi erosi dall'inflazione. Questa tassa del governo è molto tardiva e insufficiente. Bisognava tassare gli extraprofitti al 100%, ma il 70% poteva essere un compromesso accettabile. I soldi non si fanno con i soldi ma col lavoro. E non è solo una questione etica. I profitti di una banca privata sono una zavorra per il sistema economico, specie nei periodi di crisi, ma non solo. Sono somme estorte agli investitori e alle famiglie che chiedono prestiti e sono costretti ad accettare tassi non equi. Senza banche private o con banche private senza fini di lucro, l'economia funzionerebbe meglio e la società sarebbe più giusta. 

Modificato da fosforo311

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Cari firumisti , sono in grado di comunicarvi il sistema bancario preferito dal Cazzaro napoletano . Praticamente si tifa’ a quello venezuelano del compagno Maduro . Hasta la victoria siempre !! 

La  crisi in Venezuela si riferisce alla crisi politica, economica e sociale che il paese subisce dall'inizio del 2013.[1]

300px-Colas_BBVA.jpg Code davanti a una filiale BBVAa Barquisimeto per la crisi delle banche, 30 novembre 2016

La crisi in Venezuela, è una congiuntura di diversi problemi economici: la crisi finanziaria, la carenza di prodotti e medicinali di base, l'aumento della disoccupazione dovuto alla chiusura di società private e la migrazione di massa verso altri paesi della regione.[2] Allo stesso modo, la diminuzione del credito alle società private[3]da parte delle banche, l'intervento della politica monetaria da parte del governo centrale attraverso la Banca centrale del Venezuela(BCV) che hanno scatenato un'iperinflazione,[4][5] corruzione politica, deterioramento della produttività[6][7] e competitività, calo dei prezzi del petrolio che ha causato la più grande crisi di questo settore in Venezuela, sono altri problemi che anche hanno contribuito al peggioramento della situazione.[8][9]

La crisi ha generato due forti ondate di proteste sociali, una nel 2014 e un'altra nel 2017. Secondo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR), le proteste sono state fortemente represse dalla polizia e dall'apparato para-polizia e si è verificata una reiterata violazione dei diritti umani dei loro partecipanti, lasciando diversi decessi e prigionieri per motivi politici.[10]

Nello stesso periodo il Venezuela ha attraversato una profonda crisi politica. Nel dicembre 2015, l'opposizione vinse i due terzi dei seggi nell'Assemblea nazionale (AN).[10] Nel gennaio 2016, il nuovo Tribunale supremo di giustizia (TSJ), eletto dall'AN uscente dominata dal chavismo nel dicembre 2015, citando irregolarità nell'elezione dei deputati dello stato di Amazonas, disprezzò l'Assemblea nazionale e negò la validità legale di tutte le sue decisioni.[10]Nello stesso anno, l'Ufficio per l'Unità Democratica(MUD) avviò un referendum di richiamo contro il presidente Nicolás Maduro, che era stato sospeso a tempo indeterminato nell'ottobre 2016 dal Consiglio elettorale nazionale (CNE).[10]

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31 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

I soldi non si fanno con i soldi ma col lavoro.

supponiamo che Tizio presti 100 euro a Caio con l'accordo che Caio restituirà i 100 euro dopo 10 anni ; quando Tizio rientrerà in possesso dei 100 euro con quei soldi Tizio non compererà più quello che poteva comperare con quei soldi 10 anni prima perché l'inflazione avrà fatto dimagrire il potere di acquisto di quei 100 euro, quindi Tizio pretenderà da Caio degli interessi pari a quanto l'inflazione avrà fatto dimagrire quei soldi. Per molti anni abbiamo assistito alla politica dei tassi zero, cioè se Tizio aveva dei risparmi in banca non riceveva nessun interesse e questo era illogico e motivato solo dal fatto che il più grande debitore che esista è lo stato e lo stato ha convenienza a non pagare gli interessi sul suo  debito pubblico.  La BCE ha deciso che la politica dei tassi zero non poteva più andare avanti e le banche costrette a riconoscere un tasso di interesse a chi gli portava in deposito soldi  ( tassi comunque inferiori all'inflazione) sono state costrette ad  alzare i tassi a chi prende in prestito soldi. La tassazione decisa dal governo non colpisce le banche ma bensì i risparmiatori che hanno investito risparmi comperando azioni delle banche.

"( se poi uno ideologicamente pensa che la proprietà sia un furto che le banche non debbano esistere, che non debba esistere la borsa e chi ci investe .. allora diventa inutile discutere.....) 

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16 minuti fa, etrusco1900 ha scritto:

"( se poi uno ideologicamente pensa che la proprietà sia un furto che le banche non debbano esistere, che non debba esistere la borsa e chi ci investe .. allora diventa inutile discutere.....) 

Ecco !!  Questa e’ la migliore . Con certi idio ti e’ inutile discutere !! 

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Inviata (modificato)

1 ora fa, etrusco1900 ha scritto:

supponiamo che Tizio presti 100 euro a Caio con l'accordo che Caio restituirà i 100 euro dopo 10 anni ; quando Tizio rientrerà in possesso dei 100 euro con quei soldi Tizio non compererà più quello che poteva comperare con quei soldi 10 anni prima perché l'inflazione avrà fatto dimagrire il potere di acquisto di quei 100 euro, quindi Tizio pretenderà da Caio degli interessi pari a quanto l'inflazione avrà fatto dimagrire quei soldi. Per molti anni abbiamo assistito alla politica dei tassi zero, cioè se Tizio aveva dei risparmi in banca non riceveva nessun interesse e questo era illogico e motivato solo dal fatto che il più grande debitore che esista è lo stato e lo stato ha convenienza a non pagare gli interessi sul suo  debito pubblico.  La BCE ha deciso che la politica dei tassi zero non poteva più andare avanti e le banche costrette a riconoscere un tasso di interesse a chi gli portava in deposito soldi  ( tassi comunque inferiori all'inflazione) sono state costrette ad  alzare i tassi a chi prende in prestito soldi. La tassazione decisa dal governo non colpisce le banche ma bensì i risparmiatori che hanno investito risparmi comperando azioni delle banche.

"( se poi uno ideologicamente pensa che la proprietà sia un furto che le banche non debbano esistere, che non debba esistere la borsa e chi ci investe .. allora diventa inutile discutere.....) 

Semplificando, le banche private campano sulla differenza tra gli interessi attivi (sui prestiti) e quelli passivi (sui depositi). Sul medio periodo i primi generalmente superano il tasso medio di inflazione, i secondi generalmente no. Alla fine è proprio così che le banche realizzano utili netti. È un gioco non equo (per non dire truffaldino). Per capirci, esso è molto più favorevole alla banca di quanto sia favorevole al banco il gioco della roulette nei casinò. Eppure, quest'ultimo viene considerato gioco d'azzardo.

Premesso ciò, mi sai indicare un solo motivo valido per cui ci si debba fare soldi semplicemente muovendo soldi (per giunta appartenenti ad altri)? È giusto ripagare il lavoro fisico e intellettuale di "movimentazione" di questi soldi, ma il profitto è un'altra cosa. Peraltro da anni le banche private tagliano dipendenti e chiudono sportelli e filiali, pur di non perdere profitti. Ogni tanto qualcuna affonda e le riporta a galla lo Stato con il denaro pubblico. I profitti delle banche sono, in ultima analisi, soldi sottratti all'investimento produttivo (per es. di una start up che chiede un prestito o di una coppia che vorrebbe mettere su casa e famiglia: ambedue pagano interessi non equi) e che vengono  riversati nel patrimonio degli azionisti della banca (i quali magari li portano pure all'estero).

I profitti delle banche private non sono solo eticamente discutibili: sono una (pesante) zavorra per l'economia di una nazione. 

 

Modificato da fosforo311

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57 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

I profitti delle banche private non sono solo eticamente discutibili: sono una (pesante) zavorra per l'economia di una nazione. 

 

negli ultimi anni abbiamo assistito  al fallimento di alcune banche (anche a causa dell'ingerenza della politica nella gestione) e a una forte riduzione degli utili per molte banche, il margine fra tassi attivi e passivi serve non solo a pagare stipendi e costi di gestione ma anche a coprire le perdite derivanti da prestiti finiti male, cioè clienti falliti che non hanno riportato i soldi ricevuti in prestito, se una banca che fino a poco fa portava i bilanci in perdita e adesso è tornata a generare utili quelli non sono extraprofitti ma profitti normali,  parli di banche private, ma tutte le banche sono private, c'è solo il monte dei paschi del quale per il momento  è azionista lo stato, ma anche il monte dei paschi non è più un istituto di diritto pubblico, ma una normale società per azioni, le banche di stato esistono solo in Russia, a Cuba e in Cina....

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Inviata (modificato)

3 ore fa, etrusco1900 ha scritto:

negli ultimi anni abbiamo assistito  al fallimento di alcune banche (anche a causa dell'ingerenza della politica nella gestione) e a una forte riduzione degli utili per molte banche, il margine fra tassi attivi e passivi serve non solo a pagare stipendi e costi di gestione ma anche a coprire le perdite derivanti da prestiti finiti male, cioè clienti falliti che non hanno riportato i soldi ricevuti in prestito, se una banca che fino a poco fa portava i bilanci in perdita e adesso è tornata a generare utili quelli non sono extraprofitti ma profitti normali,  parli di banche private, ma tutte le banche sono private, c'è solo il monte dei paschi del quale per il momento  è azionista lo stato, ma anche il monte dei paschi non è più un istituto di diritto pubblico, ma una normale società per azioni, le banche di stato esistono solo in Russia, a Cuba e in Cina....

Egregio Etrusco, in Italia ci sono oltre 400 banche e io sarei pronto a scommettere una discreta cifra che tutte, ripeto tutte, hanno un qualche solido ammanigliamento con la politica. E lo farei a ragion veduta, sulla base di certe cose che so. Tra l'altro il presidente dell'ABI è un ex politico, Antonio Patuelli, già parlamentare e vicesegretario nel PLI dei ben noti tangentari. E prima di lui c'era Mussari, molto vicino al PD o sigle precedenti. 

Io ricordo più banche fallite in seguito a operazioni spericolate, dettate dall'ingordigia e dalla sete di profitto, forse anche da sotterranei interessi politici, che banche affossate da crediti deteriorati. Vedasi MPS che acquista Antonveneta per 10 miliardi di euro. Le banche italiane sono prudenti, per mia fortuna io non ho mai chiesto una lira in prestito ma qualche mio conoscente è stato radiografato dalla testa ai piedi prima di ottenere poche decine di migliaia di euro. Ti posso assicurare che si espongono a rischi consapevoli solo per fare contento il politico di turno con la sua rete clientelare. Certo un crac imprevisto può sempre capitare ma fa parte del gioco, così come quando si presenta un giocatore molto fortunato al tavolo della roulette. 

Quelli accumulati dalle banche da più di un anno a questa parte non sono profitti ordinari: i tassi di interessi attivi sono cresciuti in modo abnorme rispetto a quelli passivi.

Cassa Depositi e Prestiti è la terza banca italiana ed è saldamente nelle mani dello Stato. Così come la Caisse des depots francese e la KfW tedesca (in Germania le banche a capitale pubblico sono molte). Sono banche di sviluppo che operano sul mercato ma anteponendo l'interesse nazionale.

Modificato da fosforo311

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Inviata (modificato)

8 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Cassa Depositi e Prestiti è la terza banca italiana ed è saldamente nelle mani dello Stato

La cassa depositi e prestiti utilizzala rete degli sportelli postali con tutti i limiti che questo comporta, pochi giorni fa un amico geometra mi raccontava quello che è successo con le poste relativamente al famoso 110 ( quello per i cappotti termici degli edifici) all'inizio la loro procedura telematica accettava tutto, bastava inserire una fattura e il sistema la prendeva senza guardare se dietro esistevano lavori effettivamente fatti oppure no, senza nessun controllo...   tanti anni fa in Italia esistevano le banche di interesse nazionale come banca commerciale Italiana, credito Italiano ecc e gli istituti di diritto pubblico come il monte dei paschi di Siena il banco di Sardegna ecc.     i funzionari di queste banche erano a tutti gli effetti funzionari pubblici e questo comportava seri problemi legali, in una banca moderna si fanno rapidamente affidamenti alle aziende, modifica dei fidi, operazioni speciali, fideiussioni, se un cliente aveva un fido di 5 milioni di lire e il saldo del conto era meno  5 milioni e arrivava un assegno di centomila lire il funzionario che firmava lo sconfinamento teoricamente poteva essere accusato di truffa e peculato, cosa che non accadeva ai funzionari delle altre banche e fu così che si decise di trasformare queste banche da istituti di diritto pubblico a società per azioni le cui azioni erano in mano alle fondazioni, successivamente si decise che le fondazioni non potevano possedere il controllo delle banche e le azioni messe sul mercato... quello che è  avvenuto dopo lo sappiamo tutti, la politica dei tassi zero ha azzerato i margini di guadagno delle banche e molte banche hanno iniziato ad avere bilanci in perdita e sono fallite

Modificato da etrusco1900

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