Strigliata di Mattarella al governo (e ai negazionisti sparsi)
Iniziata da
fosforo311,
52 messaggi in questa discussione
i ghiaccia alpini si sono ritirati negli ultimi 50 anni ? si , basta guardare le foto
i ghiacciai della groenlandia si sono ritirati negli ultimi 50 anni ? si, basta guardare le foto (influiscono sull'innalzamento dei mari ) *
la banchisa del polo nord si é sciolta in parte ? si , basta guardare le foto ( non influisce sull'innalzamento dei mari)
i ghiaccia dell'antartide si sono ridotti ? si, basta guardare le foto (influiscono sull'innalzamento dei mari) *
il permafrost si sposta sempre più a nord ? in siberia e canada le case affondano
il clima in italia é cambiato ? chiedete ai nonni , loro ricordano ancora le mezze stagioni
* dell'innalzamento millimetrico non ci accorgiamo ma le quantità di acsqua dolce e fredda influiscono sulle correnti marine che fino ad ora hanno stabilizzato il clima come fa comodo a noi.
se poi qualche NO questo, NO quello vuole il titolo su libero e la verità cappi suoi
Personalmente non ritengo di avere titolo per giudicare il problema dei presunti mutamenti climatici . Questo a differenza del Cazzaro napoletano noto tuttologo omnia mundi. Ed allora , per farmi una idea, seguo e leggo chi , invece , quei titoli ce li ha . Ho letto pure Greta Thumberg nota “eroina” di una parte ma che credo non abbia titoli accademici da opporre . Titoli che invece hanno 120 scienziati mondiali che affermano che la mutazione climatica e’ una bufala . E quando tra questi 120 scienziati fanno parte anche 2 premi Nobel per la fisica , Ivar Giaver e John Clauser , sono portato a credere che hanno ragione loro e torto il Cazzaro di Napoli che , da parte sua, qualche anno fa dette dell’ incompetente ad un premio Nobel senza che il forum , quasi tutto , non gli sputasse addosso per la bestialità affermata ( Quando si da dell’incompetente ad un Premio Nobel siamo degli idio ti senza se e senza ma , nda). Non mi sfugge il fatto che altri studiosi pensano al contrario che il mutamento climatico esiste . Ne prendo atto così come , però , andrebbe preso atto di quel che afferma la maggioranza della più importante comunità scientifica . Farsi una idea senza dogmi . Di nessun genere !!
Il cialtronissimo psicolabile panzanano fosforo31 non perde occasione per delirare. Il coppoladiminchia uscito irrimediabilmente ottuso dalla pucchiacca di mamma buonanima scrive che Mattarella
si riferisce ovviamente ai gravi ritardi delle nazioni, e dell'Italia in particolare, rispetto agli impegni assunti in sede UE e nelle varie Conferenze sul clima (in particolare la COP 21 di Parigi del 2015) in materia di decarbonizzazione e transizione energetica ed ecologica
Diamo la parola ai dati
https://ourworldindata.org/co2/country/italy
e vediamo il grave ritardo dell'Italia.
Emissioni di CO2 pro capite nell'anno 2021:
5,55 tonnellate
SIAMO TORNATI AI LIVELLI DEL 1970
(5,56 tonnellate pro capite)
Emissioni di CO2 nell'anno 2021:
328,69 milioni di tonnellate
SIAMO TORNATI AI LIVELLI DEL 1972
(328,24 milioni di tonnellate)
Herr dunebuggy, chiedi cortesemente al cialtronissimo coppoladiminchia panzanaro fosforo31 i dati della Cina e poi fatti spiegare dal medesimo asino psicolabile con seri problemi psichiatrici chi è in grave ritardo rispetto agli impegni assunti a livello internazionale.
Nel frattempo continua imperterrito ad abboccare alle ghiottissime esche che ti lancia il cialtronissimo coppoladiminchia panzanaro fosforo31.
Dice la stupida gallina pisana.
Titoli che invece hanno 120 scienziati mondiali che affermano che la mutazione climatica e’ una bufala.
Xxxxxxxxxxxx
Cosa dicono di preciso questi 120 scienziati mondiali, stupida gallina pisana diversamente intelligente e mai monolaureata?
Suvvia, ci racconti cosa dicono.
Ho detto 120 ?? Potevo dire 1.500, idio ta !! Stai meno nella stalla e compra i libri , ignorante !! “L’emergenza climatica non esiste. Parola di 1500 scienziati”
L’emergenza climatica non esiste. Questo è il titolo del manifesto firmato da più di 1500 scienziati provenienti da diverse nazioni che provano a contrastare, con studi scientifici, la teoria delle responsabilità umane sul cambiamento climatico. Gli scienziati non negano che il clima viva dei mutamenti, è così da sempre, ma escludono la relazione tra le attività antropiche e l’insorgenza di manifestazioni climatiche estreme. Al contrario sostengono che “la scienza del clima dovrebbe essere meno politica, mentre le politiche climatiche dovrebbero essere più scientifiche”.
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Ne abbiamo parlato con uno dei firmatari, il prof. Alberto Prestininzi, ordinario all’università La Sapienza di Roma di Geologia Applicata e Rischi Geologici, già fondatore del Centro di Ricerca CERI “Previsione Prevenzione e Controllo dei Rischi Geologici” della Sapienza”.
Perché avete sentito l’esigenza di firmare un appello che afferma che non c’è un’emergenza climatica?
Perché i dati analizzati mostrano che “non c’è un’emergenza climatica”, ovviamente. Coloro che ritengono che ci sia questa emergenza ci portino dei dati e delle proiezioni sulla base di modelli predittivi che siano nella condizione di simulare i fenomeni passati, in questo caso il fenomeno del riscaldamento globale dovuto all’emissione di gas serra e, in particolare, della CO2. Questi modelli affermano che se si continua a emettere CO2 al ritmo attuale si arriverà a una situazione insostenibile e pericolosa per il pianeta. Tutto questo non è sostenuto da alcuna prova scientifica.
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Perché?
Perché un modello tenta di ricostruire un fenomeno sulla base dei dati reali tratti dal passato. Noi abbiamo a disposizione tutta la storia della terra che ci dice come si è evoluto il clima in passato. Per tutte le variazioni passate disponiamo dei valori della CO2 presente in atmosfera, oltre ai valori della temperatura. Una volta che si costruisce un modello questo deve essere in grado di simulare ciò che è avvenuto in passato, se riesce a fare questo, allora possiamo utilizzare tale modello per cercare di fare delle previsioni future. Ma i vari modelli presentati non sono assolutamente in condizione di simulare ciò che è avvenuto nel passato. Quindi come possiamo pensare di utilizzarli per il futuro? La cosa grave è che l’Europa, e molti paesi occidentali, stanno assumendo importanti decisioni di carattere sociale ed economico che stanno rischiano di provocare gravissime crisi. S tutto questo fosse circoscritto al mondo della ricerca, cosa legittima, cercando di studiare e capire cosa accade realmente a seguito delle immissioni di gas serra in atmosfera, nessuno potrebbe fare obiezioni. Ma la sfida scientifica ormai è stata sottratta all’Accademia, se ne discute solo nei talk show, ne parlano persone che non hanno contezza della questione scientifica; quindi, è diventata un argomento gestito esclusivamente dal sistema della comunicazione e dalla politica.
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Infatti, lo slogan numero uno della vostra dichiarazione sulla non esistenza dell’emergenza climatica chiede meno politica e più scienza. Con l’appello alla depoliticizzazione della scienza a cosa vi riferite?
La nostra preoccupazione deriva dal comportamento dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) un’organizzazione intergovernativa affidata all’ONU, pertanto finanziata da tutti i governi che hanno aderito a questa iniziativa. L’IPCC emana dei Report periodici che sostengono la necessità di assumere decisioni economiche di grande importanza per salvare il pianeta. Lo fanno dal 1989 fornendo scadenze precise che terrorizzano le popolazioni “abbiamo dieci anni per salvare il pianeta”. Passati i dieci la giostra ricomincia con nuove minacce e nuove scadenze. Tutto ciò che hanno previsto non è avvenuto. Tutti i dati che abbiamo ci dicono infatti che il pianeta non è mai stato bene come adesso. La massa vegetale del pianeta, negli ultimi 20 anni, è aumentata del 30%. A me sembra che vi sia una volontà di confondere le acque anche utilizzando argomenti truffaldini, come quello di confondere il clima con l’inquinamento.
Nella dichiarazione scrivete che il clima non ha nulla a che fare con l’inquinamento.
Certo, se noi continuiamo a sversare plastica gli oceani, o inquiniamo il suolo o le sorgenti d’acqua facciamo una operazione sbagliata e miniamo la salute dell’uomo, ma non produciamo effetti sul clima. L’inquinamento riguarda le sostanze introdotte dall’uomo e che fanno male all’uomo stesso. Il livello di inquinamento, infatti, lo misuriamo rilevando i livelli di tolleranza di certe sostanze sull’uomo, non ci preoccupandoci degli effetti sugli altri esseri viventi: l’inquinamento è antropocentrico. Ovviamente ci dobbiamo preoccuparci della nostra salute e, per questo, disponiamo di conoscenze e tecnologie capaci di combattere l’inquinamento. Ma questo non sembra essere la preoccupazione principale dell’IPCC. Il loro chiodo fisso è il clima. Il clima è un’altra cosa.
Molte persone, soprattutto i più giovani, scendono in piazza a manifestare per la tutela dell’ambiente, del clima e per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’emergenza climatica.
Lo so, ed è per questo che va chiarito questo equivoco, perché i ragazzi che manifestano per il clima, manifestano anche per l’eccesso di uso di plastica, per i rifiuti che noi non riusciamo a gestire in maniera corretta. Tutte questioni che con il clima non hanno nulla a che fare. Il clima dipende da altri fattori planetari e astrofisici, dal sole ecc. Da cose che nulla hanno a che vedere con la presenza di sostanze tossiche. Io credo che la stragrande maggioranza di questi giovani non abbia livelli di conoscenza sufficienti per affrontare questo tema, ma certamente loro sono in buona fede
Nel manifesto scrivete anche che l’aumento della CO2 è un fattore vantaggioso.
Certo, la CO2 è il cibo delle piante, è il gas della vita. La vita sulla terra è nata 3,5 miliardi di anni fa da quando le Stromatoliti, prime forme di vita apparse sul pianeta formate da strutture bioricostruite che hanno la capacità di attivare i processi di fortosintesi. Ogni essere umano emette, respirando, un chilogrammo di CO2 al giorno. Con questo processo di respirazione riusciamo a svolgere i principali processi di sintesi degli zuccheri. Quindi la CO2 è fondamentale per la vita sulla terra. Invece nelle scuole rischiamo di trasferire false notizie, incutendo terrore per la presenza della CO2.
Eppure, l’accordo di Parigi impegna a ridurre le emissioni di gas serra dei paesi UE di almeno il 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Ecco, anche se noiosi facciamo quattro calcoli aritmetici semplici a favore di chi sente la necessità di capire. I 27 paesi europei nel 1990 contribuivano all’8% delle emissioni globali (l’Italia 0,8%). L’Europa, infatti, nel 2021 ha prodotto 2,73 Gt rispetto al totale (2,73/33,9 = l’8%). Ossia lo 0,09% del contenuto in atmosfera che è pari a 3000 Gt (2,73/3000=0,09%). È accettato da tutti che della concentrazione atmosferica di 420 ppm (parti per milione) di CO2, l’uomo è responsabile della quota di 120 ppm.
Ridurre del 40% di 2,73 Gt come ci indica l’Europa (2.73 0,4)=1,09 Gt. Questa riduzione inciderebbe a livello globale per lo 0,036% (1,09/3000) (egualmente se calcolato con il 40% di 0,09% = 0,036%). Se volessimo esprimere l’incidenza sulle quantità apportate dall’uomo, lo 0,036% di 120 ppm è 0,043 ppm = 43 ppb. (parti per miliardo) (43 ppb in 15 anni sono 3 ppb all’anno). Questa parte non è misurabile. Gli strumenti più sofistici hanno una sensibilità di circa 1 ppm. A fronte di questa inutile operazione l’Europa fa pagare ai cittadini della Comunità, sotto diverse forme, mille miliardi l’anno.
Da queste considerazioni deriva la necessità del manifesto “There is no climate emergency”?
Esatto. Ecco perché 1500 scienziati, persone che hanno studiato il clima hanno firmato ila dichiarazione There is No Climate Emergency dicendo che l’emergenza climatica non esiste. Pensi che ci sono alcuni scienziati, come R. Lindzen che inizialmente facevano parte dell’IPCC, sono scappati via quando hanno verificato com’funziona l’IPCC, che è gestita da economisti. Gli scienziati sono chiamati a fornire i dati, ma i report finali sono sintetizzati dagli economisti e dai rappresentanti politici dei diversi paesi, i quali non appartengono certamente al mondo della scienza. Ci sono tantissimi grandi ambientalisti che hanno abbandonato questa strada, come Patrick Moore di Greenpeace, ed è andato via da questa organizzazione o Michael Shellenberger, premiato ambientalista, che ha dichiarato: “A nome degli ambientalisti, chiedo scusa per l’allarmismo sul clima.
Che risposta ha avuto l’appello-manifesto che anche lei ha firmato?
Molto buona, il numero di scienziati aderenti sta aumentando in maniera incredibile, adesso siamo quasi a oltre 1600 adesioni. L’attenzione è alta, lo vedo quando partecipo alle tante manifestazioni o seminari, c’è sempre tanta gente che, in buonafede riteneva che il futuro del pianeta sia a rischio, riesce a comprendere il meccanismo prodotto dalla narrazione diffusa.
Chi è in malafede invece?
Coloro che sono i promotori. Soprattutto il mondo della finanza. Se guardiamo la borsa mondiale, le contrattazioni sul mercato a termine dei prodotti future sono lo specchio di queste politiche. Il risultato complessivo è l’aumento dei poveri e dell’altro il grande accumulo di risorse da parte di gruppi finanziari mondiali. Nel libro da me curato “Dialoghi sul clima. Tra emergenza e conoscenza” (Rubbettino editore), al quale hanno collaborato 16 scienziati italiani. Tra questi c’è il contributo di Mario Giaccio, ex Preside della Facoltà di Economia di Pescara, lì ci sono riportati con dettaglio gli aspetti finanziari che governano questo fenomeno.
Che ruolo ha avuto l’informazione rispetto ai temi dell’emergenza climatica?
Tutto questo è stato veicolato con e attraverso l’informazione. Oggi se io mi mettessi col megafono a esporre le mie idee, giuste o sbagliate che siano, posso raggiungere mille persone al giorno, se mi do da fare. Lei pensi che tutti i telegiornali aprono sempre con queste notizie. E non c’è giorno in cui tutto ciò che accade non viene addebitato al cambiamento climatico. La siccità, l’eccesso d’acqua, le alluvioni sono sempre attribuite al cambiamento climatico. Il clima è sempre cambiato e l’aumento di temperatura che noi registriamo oggi, di un grado circa negli ultimi centocinquanta anni, è naturale ed è connesso alla “coda” dell’ultima piccola era glaciale 1500-1700, durante a quale c’è stato un abbassamento di temperatura che d’inverno faceva ghiacciare il Tamigi e la laguna di Venezia. Da quel momento in poi la temperatura ha iniziato crescere. Noi siamo in questa coda, con piccole oscillazioni, perché nel 1970 la temperatura è diminuita, tra il 2000 al 2015 è rimasta costante. Queste piccole oscillazioni caratterizzano questa coda. Ma nulla hanno a che vedere le alluvioni. Qui entriamo nel campo che io ho studiato, ho insegnato rischi geologici per tutta la vita e ho fatto specifiche ricerche sul tema Rischi, finalizzato alla prevenzione, Con centinaia di pubblicazioni ho dimostrato che le emergenze dovute alle frane o inondazioni, oltre che per i terremoti, accadono perché nel nostro paese non c’è prevenzione.
6 ore fa, mark222220 ha scritto:Mhmhmhmhmhm, diciamo che il presidente Mattarella ha voluto in qualche modo squalificare le “discussioni” sul cambiamento climatico, bollandole come “sorprendenti”. Ci auguriamo che queste discussioni continuino ad essere lecite, sebbene “sorprendano” il Quirinale. Ma nel momento in cui l’allarmismo mediatico e la pressione sui cittadini sono “arrembanti”, sta prendendo di nuovo piede la criminalizzazione di chi osi sollevare dubbi proprio sul grado dall’allarme e sulle soluzioni , oltre che sulle cause , e , persino a livello parlamentare si evoca il reato di “ negazionismo climatico “ le parole di Mattarella , spiace per il Cazzaro di Napoli , assumono un tono molto poco rassicurante. Chissà se a sorprendere il Presidente sono anche le “discussioni” di autorevoli scienziati e persino di Premi Nobel per nulla convinti che sia in atto una crisi climatica e che nemmeno le attività umane siano un fattore decisivo del cambiamento climatico . C’è da sperare che la “sorpresa” di Mattarella non sia considerata come un invito a restringere gli spazi ed i tempi di parole delle voci non allineate come invece dimostrano quelle del grande fisico Cazzaro napoletano che , nella giornata di ieri , con apposito post , ha smentito le parole di un premio Nobel per la fisica !!
La squallida deriva destrorsa dell'allocco pisano lo conduce perfino a criticare il presidente Mattarella su un tema scottante e di sinistra, mentre si conferma la sua profonda natura di falsario. Dove avrei smentito, con apposito post, le parole di un Nobel per la fisica? Forse il pisano si riferisce all'ottimo articolo de Linkiesta.it, che ho allegato in altra discussione, sugli scienziati venduti alla potente lobby del carbonio (molti dei quali sono gli stessi a suo tempo comprati dalla lobby del tabacco) per sostenere pseudoscientifiche tesi negazioniste sul clima?
https://www.linkiesta.it/2019/05/negazionisti-cambiamento-climatico/
Sui premi Nobel, è opportuno fare un distinguo. Se chiedete al mio barbiere, valoroso autodidatta, di menzionare una teoria scientifica inattaccabile, lui risponderà a colpo: la relatività di Einstein. Eppure a suo tempo ci furono fior di scienziati che la criticarono o addirittura la rifiutarono. Il primo critico fu proprio Einstein, il quale inizialmente non credeva ad alcune importanti conseguenze della sua rivoluzionaria teoria, come l'effetto lente gravitazionale, oggi usato per "osservare" regioni remote dell'universo, e l'espansione dell'universo, oggi alla base della teoria del Big Bang. Lo stesso Einstein era a dir poco scettico sulla meccanica quantistica. Eppure vinse il Nobel nel 1921, non per la relatività ma per avere trovato una spiegazione quantistica dell'effetto fotoelettrico. 5 anni dopo scrisse una famosa lettera a Niels Bohr in cui diceva che Dio non gioca a dadi con il mondo, e nel 1935 provò a confutare le basi stesse della meccanica quantistica escogitando con Podolsky e Rosen un esperimento mentale dai risultati paradossali. Ancora oggi i critici (seri) della relatività non sono del tutto estinti. C'è un Nobel per la fisica che prova a riesumare la vecchia teoria dell'etere (sotterrata dalla relatività speciale), e nel 2011 stimati ricercatori del laboratorio del Gran Sasso annunciarono in buona fede di avere rilevato neutrini più veloci della luce (ma era un grossolano errore di misura). Altra cosa sono i critici o i negazionisti d'accatto della relatività, facilmente reperibili in rete. Ebbene, il mutamento climatico non è una teoria scientifica ma un'evidenza sperimentale basata sul monitoraggio costante e distribuito di un gran numero di parametri fisici e chimici da parte di osservatori indipendenti. Dunque sono numeri incontestabili, eppure c'è chi ancora nega questa evidenza. Questi sono critici o negazionisti d'accatto, incompetenti e faziosi, e lo sono anche gli eventuali premi Nobel per la fisica che osano negare il fenomeno senza possedere nessuna conoscenza di climatologia e di fisica dell'atmosfera. Delle due l'una: o sono venduti alla lobby del carbonio o sono fuori di testa. Vista l'età e l'appartenenza a certe associazioni o fondazioni dei due fisici citati dal pisano, non escluderei per loro né l'una né l'altra cosa. Questi signori, invece di sparare sentenze negazioniste, dovrebbero spiegare con argomenti scientifici come possa un incremento (inoppugnabile) di oltre il 50% della concentrazione atmosferica del principale gas serra, concentrato per lo più negli ultimi decenni, non avere effetti più che rilevanti sul clima. L'effetto serra talora è detto (non a caso) "effetto coperta". Supponiamo di avere una coperta di lana spessa 1 cm e un'altra spessa mezzo cm, e di dormire in una stanza fredda. Con la sola prima coperta raggiungerò sotto di essa una certa temperatura in equilibrio con l'ambiente esterno. Aggiungendo la seconda coperta, raggiungerò una temperatura maggiore, magari un bel calduccio (se non comincio a sudare). Questo lo capisce anche un bambino. Quindi più gas serra ci sono in atmosfera (oltre il 50% in più dell'epoca preindustriale) più caldo farà sulla superficie della Terra e negli strati bassi dell'atmosfera. Ora facciamo una riflessione un pochino più difficile. Se aumenta la temperatura della stanza, ovviamente aumenta anche la temperatura esterna della copertura in ambedue i casi. Se invece la temperatura della stanza resta costante, l'esterno della copertura risulta più freddo nel secondo caso, dato che la seconda coperta ostacola la dispersione di calore dal mio corpo alla stanza. Lo verifico al tatto in inverno, quando mia moglie usa due coperte e io una sola: la sua coperta all'esterno è più fredda della mia. In modo analogo, se il riscaldamento globale in atto fosse dovuto a un aumento dell'irradiazione solare (stanza più calda), si riscalderebbero sia gli strati bassi che quelli alti dell'atmosfera. E invece si osserva che gli strati alti dell'atmosfera si stanno raffreddando! Dunque il global warming non è dovuto a una maggiore attività del Sole, ma è dovuto all'effetto serra che trattiene il calore negli strati bassi. C'è poi chi ammette il riscaldamento globale ma nega la sua origine antropica. Bene, ma dovrebbe spiegare un'origine alternativa. Nessuno, ripeto nessuno, ha trovato spiegazioni alternative serie, cioè supportate da dati empirici. Il grosso della forzante radiativa (cioè della variazione dell'irradiazione solare che avrebbe un effetto equivalente di riscaldamento globale), stimata in decine di studi sottoposti a revisione paritaria dalla comunità scientifica e utilizzati dall'IPCC per stilare i suoi rapporti, dipende dall'incremento di concentrazione atmosferica di gas serra. E questo incremento dipende dalle emissioni antropiche e dalle altre attività umane che alterano il ciclo naturale del carbonio, in primis la deforestazione. Lo suggerisce, come ho già scritto, l'evidente concordanza, almeno negli ultimi 60 anni, tra la curva della concentrazione atmosferica e quella delle emissioni antropiche cumulate. Ma c'è una prova decisiva. La fotosintesi clorofilliana delle piante sottrae circa 115 miliardi di tonnellate l'anno di carbonio all'atmosfera. Questa reazione chimica, essenziale per la vita sul pianeta, tra i due isotopi stabili del carbonio preferisce quello di peso atomico 12, in quanto l'isotopo 13 ha legami un po' più forti. Quindi il rapporto tra i due isotopi, C13/C12, nelle piante è minore che in atmosfera (nella CO2 atmosferica), dato che le piante preferiscono sottrarre C12 all'atmosfera. Lo stesso vale per i combustibili fossili estratti dal sottosuolo, che derivano dalla decomposizione di piante di milioni di anni fa. Ma le emissioni antropiche derivano dalla combustione di questi fossili. Dunque, se l'aumento della CO2 atmosferica è causato dai combustibili fossili, ci aspettiamo che al crescere delle emissioni antropiche diminuisca il rapporto C13/C12 in atmosfera (cosa che invece non avviene, per esempio, con le emissioni vulcaniche). Ebbene, questo è confermato con grande evidenza dai dati e dal loro andamento temporale. In definitiva, le attività umane fanno aumentare la concentrazione di CO2 nell'atmosfera (e di gas serra più rari come il metano), quindi si rafforza l'effetto serra (o effetto coperta) e si determina il riscaldamento globale.
Modificato da fosforo311Razza di idio ta che non sei altro !! Idio ta e Panzanaro !! Non ho assolutamente criticato Mattarella !! Non ci provare con me !! Forse ti stai sbagliando di quando incoraggiavi i 5 Stelle per proporre l’Impeachment contro Mattarella . Ho detto una cosa diversa !! Ho detto che ci sono 2 fazioni !! Una che nega il cambiamento climatico ed una che invece lo sostiene . E per me , che non sono un idio ta come te , hanno ambedue la stessa dignità . Dopodiché , essendo abbastanza sprovveduto sul ramo , tendo ad informarmi con la scienza e non con la politica su questi aspetti etici . E la stragrande maggioranza degli scienziati nega il cambiamento climatico . Ed io sono portato a credergli visto che di questa larghissima platea di scienziati ci sono pure diversi Premio Nobel . Vedo che da miserabile presuntuoso non hai perso il vizio di dare dell’incompetente ai premio Nobel . Sei un poveraccio !! Un patetico morto di fame che non conosce vergogna . Un tappetino che facendosi forte con gli avventori del Barber Shop di Carmine Petruzziello pensa e crede di continuare a farlo pure qui sul forum . Poveraccio !! Ringrazia chi ti consente di circolare a piede libero . Porta un cero a San Gennaro .
vedi mancuso esposito...come sempre ti trovo ingenuo...uno che grida al lupo al lupo se vede una lucertola...è stato SCIENTIFICAMENTE dimostrato che se TUTTA l'eu rinuncia alle auto..ai condizionatori...al gas..alle mucche..e via dicendo,il livello di inquinamento si abbasserebbe del..udite udite 6% !!!! cioè NULLA!!invece...ascoltando il sermone del geppetto,l'unico cosa che uno NORMALE capisce è che ci saranno NUOVE TASSE !!! quelle che piacciono tanti a te..alla sx..agli ecologisti..agli arcobaleni..agli animalisti
MMa vedi gennarinoi..il 2024 è vicino..ho gia' pronto una paio di stivaletti a punta per CALCIARE gente come te!!!
riesci a vedere un cm. oltre al tuo naso ? che é la cosa più lunga che hai
1 ora fa, mark222220 ha scritto:...la stragrande maggioranza degli scienziati nega il cambiamento climatico . Ed io sono portato a credergli...
Signori, avete appena letto la balla del secolo!
Almeno in questo forum non poteva che spararla l'allocco pisano, a meno che non lo abbia preceduto o superato il suo amico saurino, che però, per motivi igienici, io non leggo da un pezzo.
Dice che la stragrande maggioranza degli scienziati nega il cambiamento climatico. E aggiunge che lui, pur non sapendo una mazza della materia, è portato a credergli.
Ma certo, a questo punto puoi anche credere agli asini che volano! Fai una cosa, prova a chiedere a questi (cosiddetti) scienziati se hanno una confutazione anche di uno solo dei miei argomenti del post precedente. Nel frattempo schiarisciti le idee su cosa pensa la stragrande maggioranza degli scienziati seri:
https://en.wikipedia.org/wiki/Scientific_consensus_on_climate_change
https://en.wikipedia.org/wiki/Climate_change_denial
Modificato da fosforo311Il cambiamento climatico non è solamente dovuto all'attività dell'uomo ; (certo contribuisce) ma è anche dovuto a fenomeni naturali .... certo poi la scusa per tassare è buona ... il popolo che ci sta a fare altrimenti?
18 ore fa, fosforo311 ha scritto:Parole chiare e forti del presidente Mattarella in occasione dell'ultimo discorso al Quirinale prima delle ferie (la tradizionale cerimonia del "Ventaglio").
"In questo periodo l'Italia ha vissuto eventi terribili legati palesemente alle conseguenze del cambiamento climatico".
Il presidente inizia sottolineando la gravità del problema e spazzando subito via ogni dubbio o negazionismo sulle cause. Merita già un applauso.
"Di fronte alle drammatiche immagini di quel che è accaduto, al Nord come al Centro come nel Meridione, tante discussioni sulla fondatezza dei rischi, sul livello dell'allarme, sul grado di preoccupazione che è giusto avere per la realtà che stiamo sperimentando, appaiono sorprendenti".
Conoscendo il linguaggio misurato e asettico del presidente, "sorprendenti" possiamo tranquillamente tradurlo come "vergognose".
"Occorre assumere la piena consapevolezza che siamo in ritardo. Bisogna agire, da una parte cercando di incrementare l'impegno a salvaguardia dell'ambiente e per combattere le cause del cambiamento climatico.
Si riferisce ovviamente ai gravi ritardi delle nazioni, e dell'Italia in particolare, rispetto agli impegni assunti in sede UE e nelle varie Conferenze sul clima (in particolare la COP 21 di Parigi del 2015) in materia di decarbonizzazione e transizione energetica ed ecologica. Ed è implicito che le "cause del cambiamento climatico", secondo Mattarella, sono antropiche, perché se fossero cause naturali non potremmo combatterle (con la decarbonizzazione dell'economia) ma al massimo potremmo provare a mitigare gli effetti.
Sappiamo che sarà un impegno difficile, su scala globale, i cui effetti vedremo nel tempo.
Riecheggiando le parole del Nobel per la Fisica Giorgio Parisi: serve uno "sforzo mostruoso".
"Dall'altro lato è necessario operare per contenere già oggi gli effetti dirompenti di questi cambiamenti. Predisponendo strumenti nuovi e modalità di protezione dei territori che consentano di prevenire e attenuare gli effetti dei fenomeni che si verificano sempre più di frequente".
Dopo avere puntualizzato che il cambiamento climatico c'è ed è causato dall'uomo, Mattarella sottolinea che il problema si sta aggravando e che la maggiore frequenza degli eventi meteo estremi che stanno colpendo l'Italia lo testimonia. Occorre dunque, "già oggi", proteggere il territorio dal dissesto idrogeologico, dagli incendi, etc. Ma proprio oggi il governaccio Meloni ha cancellato 9 obbiettivi dal PNRR per complessivi 16 miliardi, progetti che saranno successivamente finanziati da altre fonti (in parole povere, il governo perde tempo e probabilmente anche denaro). Tra gli altri sono stati cancellati dal Piano di ripresa e resilienza proprio la riduzione del rischio idrogeologico e l'uso dell'idrogeno nei settori hard to abate (es. il trasporto aereo e marittimo), un'obbiettivo quest'ultimo legato alla decarbonizzazione.
Un convinto applauso al presidente della Repubblica, ma quelli del governaccio Meloni hanno la testa dura e si confermano del tutto inadeguati ad affrontare la sfida epocale del cambiamento climatico. Dunque, caro Presidente, si tenga pronto per ulteriori moniti e per strigliate anche più forti di questa.
Non c'è nulla da dire, il cambiamento climatico è un dato di fatto, ampiamente provato, che sia colpa solo di noi umani, beh, e tutto da dimostrare ma dagli studi fatti negli ultmi decenni, se capito che il pianeta terra non ha sempre avuto lo steso clima, ere glaciali ed ere di deglaciazioni si sono susseguite vicendevolmente nei milioni di anni che sono scrorsi dalla nostra venuta addirittura, che siamo la specie più giovane del pianeta a quanto pare. Da quello che dicono gli scienziati, il clima non è un fenomeno stabile ma che varia nel tempo, di continuo.
1 ora fa, fosforo311 ha scritto:Signori, avete appena letto la balla del secolo!
Almeno in questo forum non poteva che spararla l'allocco pisano, a meno che non lo abbia preceduto o superato il suo amico saurino, che però, per motivi igienici, io non leggo da un pezzo.
Dice che la stragrande maggioranza degli scienziati nega il cambiamento climatico. E aggiunge che lui, pur non sapendo una mazza della materia, è portato a credergli.
Ma certo, a questo punto puoi anche credere agli asini che volano! Fai una cosa, prova a chiedere a questi (cosiddetti) scienziati se hanno una confutazione anche di uno solo dei miei argomenti del post precedente. Nel frattempo schiarisciti le idee su cosa pensa la stragrande maggioranza degli scienziati seri:
https://en.wikipedia.org/wiki/Scientific_consensus_on_climate_change
Ma vai a caga re , vai , Panzanaro !!
“L’emergenza climatica non esiste. Parola di 1500 scienziati”
L’emergenza climatica non esiste. Questo è il titolo del manifesto firmato da più di 1500 scienziati provenienti da diverse nazioni che provano a contrastare, con studi scientifici, la teoria delle responsabilità umane sul cambiamento climatico. Gli scienziati non negano che il clima viva dei mutamenti, è così da sempre, ma escludono la relazione tra le attività antropiche e l’insorgenza di manifestazioni climatiche estreme. Al contrario sostengono che “la scienza del clima dovrebbe essere meno politica, mentre le politiche climatiche dovrebbero essere più scientifiche”.
4 ore fa, milordue ha scritto:Il cambiamento climatico non è solamente dovuto all'attività dell'uomo ; (certo contribuisce) ma è anche dovuto a fenomeni naturali .... certo poi la scusa per tassare è buona ... il popolo che ci sta a fare altrimenti?
3 ore fa, vincent29264 ha scritto:Non c'è nulla da dire, il cambiamento climatico è un dato di fatto, ampiamente provato, che sia colpa solo di noi umani, beh, e tutto da dimostrare ma dagli studi fatti negli ultmi decenni, se capito che il pianeta terra non ha sempre avuto lo steso clima, ere glaciali ed ere di deglaciazioni si sono susseguite vicendevolmente nei milioni di anni che sono scrorsi dalla nostra venuta addirittura, che siamo la specie più giovane del pianeta a quanto pare. Da quello che dicono gli scienziati, il clima non è un fenomeno stabile ma che varia nel tempo, di continuo.
Innanzi tutto grazie per i vostri contributi a questa discussione.
Il clima indubbiamente cambia, ma in base alle ricostruzioni paleoclimatiche (ovviamente affette da un certo grado di incertezza) oggi possiamo dire che negli ultimi 100.000 anni, e forse anche più, esso non era mai cambiato con la rapidità osservata negli ultimi 100 anni circa. Secondo l'ultimo rapporto dell'IPCC (AR6), l'attuale temperatura media globale misurata alla superficie della Terra (GMST) è probabilmente la più alta degli ultimi 100.000 anni. L'ultima proiezione di cui dispongo stima una GMST per il 2023 superiore di 1,2 °C rispetto alla base di riferimento, data dalla temperatura media tra il 1850 e il 1900. Per farsi un'idea di altre variazioni della temperatura in epoca storica, consideriamo la cosiddetta "piccola era glaciale", compresa tra il 1500 e il 1800 circa. Secondo le ultime stime, in questo periodo la GMST fu in media pochi centesimi di grado inferiore alla base di riferimento citata e probabilmente non scese per più di 0,3 °C sotto questo livello. Mentre se consideriamo il cosiddetto "periodo caldo medievale", si ritiene che la temperatura media non fosse superiore a quella della prima metà del '900.
La scienza oggi è in grado di separare con una certa accuratezza i vari contributi al riscaldamento globale, quelli naturali e quelli legati alle attività umane (in primis le emissioni di gas serra e la deforestazione), e questi ultimi risultano nettamente prevalenti. Anzi, tra i più importanti contributi naturali, gli aerosol di origine vulcanica, e in particolare l'anidride solforosa, hanno segno negativo, cioè causano un raffrescamento. La causa dell'anomalo ed eccezionalmente rapido mutamento climatico in atto sono le attività umane.
In AR6 l'IPCC elimina ogni incertezza e afferma che
è inequivocabile che l'influenza dell'uomo ha riscaldato l'atmosfera, gli oceani e le terre emerse;
e che
gli incrementi delle concentrazioni atmosferiche dei gas serra, osservati a partire dal 1750 circa (inizio dell'era industriale, nda) sono inequivocabilmente causati dalle attività umane.
Come si legge sul sito della NASA, questi gas serra agiscono come una sorta di "coperta" (blanket) che avvolge il pianeta. Essi sono necessari alla vita: senza CO2 nell'atmosfera la Terra sarebbe un pianeta freddo e con terribili sbalzi di temperatura tra il giorno e la notte. Ma un incremento innaturale della loro concentrazione rafforza l'effetto serra o "effetto coperta" e riscalda in modo anomalo il pianeta. Inoltre, come ho scritto in un precedente post, l'eccesso di concentrazione della CO2 in atmosfera porta in sé il marchio d'origine. Esso è dato dal rapporto isotopico tra gli atomi di carbonio13 e carbonio12, e dimostra inequivocabilmente che l'origine è la combustione dei fossili (petrolio, gas naturale e carbone) ad opera dell'uomo.
il ns. ministro picchiatello fratino: anche a metà del secolo scorso c'erano picchi di caldo (non era cominciata l'era industriale).
metà del secolo scorso era il 1950, non era cominciata l'era industriale ?
se non sono scemi non li vogliamo.
a volte rivaluto il direttoinretto
1 ora fa, tiberio1946 ha scritto:il ns. ministro picchiatello fratino: anche a metà del secolo scorso c'erano picchi di caldo (non era cominciata l'era industriale).
metà del secolo scorso era il 1950, non era cominciata l'era industriale ?
se non sono scemi non li vogliamo.
a volte rivaluto il direttoinretto
Il ministro ha fatto una leggera confusione tra il 1950 e il 1750. Si è sbagliato di appena 2 secoli. Magari in quel momento era pure lui vittima di un picco di caldo. Però è davvero fastidioso questo insistere della destra e dei giornaletti a supporto con considerazioni o reminiscenze di natura qualitativa. In un recente articolo Marcello Veneziani ricordava le estati assolate della sua infanzia in Puglia, la gente che si rifugiava in villa comunale, all'ombra degli alberi, e combatteva la disidratazione con "bicchieroni di orzata". Una buona penna al servizio della retorica e della propaganda negazionista.
https://www.marcelloveneziani.com/articoli/tutto-il-caldo-minuto-per-minuto/
Il fenomeno del riscaldamento globale va analizzato con cifre precise e tenendo conto che gli equilibri dell'ecosistema sono estremamente delicati. Un grado o poco più di incremento della temperatura media rispetto all'era preindustriale può sembrare poca cosa ma può avere (ed ha) effetti di enorme portata su scala globale e anche regionale. Se negli ultimi 100.000 anni la superficie della Terra non ha mai raggiunto una temperatura media così alta, qualche anomalia ci sarà.
9 minuti fa, fosforo311 ha scritto:
….Se negli ultimi 100.000 anni la superficie della Terra non ha mai raggiunto una temperatura media così alta, qualche anomalia ci sarà.
Eddai Cazzaro napoletano !! Non dirmi che da scienziato qual sei , non hai accesso all’archivio globale dell’OMM . Quindi non conosci gli estremi climatici e meteorologici che registrano i record di temperatura , pressione , precipitazioni, grandine , aridità , fulmini e vento ?? Manco la mortalità legata al clima ?? Dai dai , Cazzaro !! Te che puoi , dacci subito notizia delle anomalie !! Lo sappiamo che le conosci ma la tua timidezza ti impedisce di comunicarcele ….!! Ma va a da via El ciap , idio ta presuntuoso !!
il coglionastro veneziano non so che meridione abbia visto e / o vissuto. ho cominciato a frequentare puglia e calabria dal 1972 e mica solo le spiagge. mi piaceva girare negli interni a cercare paesini che mi sembravano fuori dal mondo, donne rigorosamente stracoperte di abiti neri sedute fuori dalla porta magari a fare il tombolo, ragazzini che mi rincorrevano perché targato MI, uomini in coppola e giacca di fustagno, contadini che aravano con il mulo e l'aratro senza vomere. ma anche fresche osterie dove fare merenda con salumi e formaggi veramente DOP, vino fresco "d'acqua" perché lasciato sotto un *** d'acqua che scorreva o il top tirato su dal pozzo. mai, dicco mai visto gente sfatta dal caldo (pensavo: ci sono abituati) neanche il contadino con aratro e asino.
ma anche se il delirio del coglionastro fosse vero , sta parlando del profondissimo Sud, adesso si provano gli stessi disagi nel "fresco/gelido/nebbioso/piovoso nord "
sono 24 anni che mi sono traferito in romagna, rispetto a quando sono venuto qui (24 anni fa) : il pozzo artesiano non butta più, il pozzo a 5 metri devo stare attento quando irrigo il prato perché la valvola di non ritorno é al limite del livello, il consumo di gas per il riscaldamento cala di anno in anno, nel giardino certe piante sono morte e altre sono esplose. il ficus é diventato invadente,
quando ho ristrutturato le ho pensate tutte per non far scappare il caldo (riscaldamento) adesso ho fatto una tettoia tutto attorno alla casa per tenere le finestre in ombra e sto pensano di mettere le barriere antiallagamento.
questa la mia testimonianza
Il 28/7/2023 in 12:52 , mark222220 ha scritto:Ho detto 120 ?? Potevo dire 1.500, idio ta !! Stai meno nella stalla e compra i libri , ignorante !! “L’emergenza climatica non esiste. Parola di 1500 scienziati”
L’emergenza climatica non esiste. Questo è il titolo del manifesto firmato da più di 1500 scienziati provenienti da diverse nazioni che provano a contrastare, con studi scientifici, la teoria delle responsabilità umane sul cambiamento climatico. Gli scienziati non negano che il clima viva dei mutamenti, è così da sempre, ma escludono la relazione tra le attività antropiche e l’insorgenza di manifestazioni climatiche estreme. Al contrario sostengono che “la scienza del clima dovrebbe essere meno politica, mentre le politiche climatiche dovrebbero essere più scientifiche”.
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Ne abbiamo parlato con uno dei firmatari, il prof. Alberto Prestininzi, ordinario all’università La Sapienza di Roma di Geologia Applicata e Rischi Geologici, già fondatore del Centro di Ricerca CERI “Previsione Prevenzione e Controllo dei Rischi Geologici” della Sapienza”.
Perché avete sentito l’esigenza di firmare un appello che afferma che non c’è un’emergenza climatica?
Perché i dati analizzati mostrano che “non c’è un’emergenza climatica”, ovviamente. Coloro che ritengono che ci sia questa emergenza ci portino dei dati e delle proiezioni sulla base di modelli predittivi che siano nella condizione di simulare i fenomeni passati, in questo caso il fenomeno del riscaldamento globale dovuto all’emissione di gas serra e, in particolare, della CO2. Questi modelli affermano che se si continua a emettere CO2 al ritmo attuale si arriverà a una situazione insostenibile e pericolosa per il pianeta. Tutto questo non è sostenuto da alcuna prova scientifica.
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Perché?
Perché un modello tenta di ricostruire un fenomeno sulla base dei dati reali tratti dal passato. Noi abbiamo a disposizione tutta la storia della terra che ci dice come si è evoluto il clima in passato. Per tutte le variazioni passate disponiamo dei valori della CO2 presente in atmosfera, oltre ai valori della temperatura. Una volta che si costruisce un modello questo deve essere in grado di simulare ciò che è avvenuto in passato, se riesce a fare questo, allora possiamo utilizzare tale modello per cercare di fare delle previsioni future. Ma i vari modelli presentati non sono assolutamente in condizione di simulare ciò che è avvenuto nel passato. Quindi come possiamo pensare di utilizzarli per il futuro? La cosa grave è che l’Europa, e molti paesi occidentali, stanno assumendo importanti decisioni di carattere sociale ed economico che stanno rischiano di provocare gravissime crisi. S tutto questo fosse circoscritto al mondo della ricerca, cosa legittima, cercando di studiare e capire cosa accade realmente a seguito delle immissioni di gas serra in atmosfera, nessuno potrebbe fare obiezioni. Ma la sfida scientifica ormai è stata sottratta all’Accademia, se ne discute solo nei talk show, ne parlano persone che non hanno contezza della questione scientifica; quindi, è diventata un argomento gestito esclusivamente dal sistema della comunicazione e dalla politica.
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Infatti, lo slogan numero uno della vostra dichiarazione sulla non esistenza dell’emergenza climatica chiede meno politica e più scienza. Con l’appello alla depoliticizzazione della scienza a cosa vi riferite?
La nostra preoccupazione deriva dal comportamento dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) un’organizzazione intergovernativa affidata all’ONU, pertanto finanziata da tutti i governi che hanno aderito a questa iniziativa. L’IPCC emana dei Report periodici che sostengono la necessità di assumere decisioni economiche di grande importanza per salvare il pianeta. Lo fanno dal 1989 fornendo scadenze precise che terrorizzano le popolazioni “abbiamo dieci anni per salvare il pianeta”. Passati i dieci la giostra ricomincia con nuove minacce e nuove scadenze. Tutto ciò che hanno previsto non è avvenuto. Tutti i dati che abbiamo ci dicono infatti che il pianeta non è mai stato bene come adesso. La massa vegetale del pianeta, negli ultimi 20 anni, è aumentata del 30%. A me sembra che vi sia una volontà di confondere le acque anche utilizzando argomenti truffaldini, come quello di confondere il clima con l’inquinamento.
Nella dichiarazione scrivete che il clima non ha nulla a che fare con l’inquinamento.
Certo, se noi continuiamo a sversare plastica gli oceani, o inquiniamo il suolo o le sorgenti d’acqua facciamo una operazione sbagliata e miniamo la salute dell’uomo, ma non produciamo effetti sul clima. L’inquinamento riguarda le sostanze introdotte dall’uomo e che fanno male all’uomo stesso. Il livello di inquinamento, infatti, lo misuriamo rilevando i livelli di tolleranza di certe sostanze sull’uomo, non ci preoccupandoci degli effetti sugli altri esseri viventi: l’inquinamento è antropocentrico. Ovviamente ci dobbiamo preoccuparci della nostra salute e, per questo, disponiamo di conoscenze e tecnologie capaci di combattere l’inquinamento. Ma questo non sembra essere la preoccupazione principale dell’IPCC. Il loro chiodo fisso è il clima. Il clima è un’altra cosa.
Molte persone, soprattutto i più giovani, scendono in piazza a manifestare per la tutela dell’ambiente, del clima e per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’emergenza climatica.
Lo so, ed è per questo che va chiarito questo equivoco, perché i ragazzi che manifestano per il clima, manifestano anche per l’eccesso di uso di plastica, per i rifiuti che noi non riusciamo a gestire in maniera corretta. Tutte questioni che con il clima non hanno nulla a che fare. Il clima dipende da altri fattori planetari e astrofisici, dal sole ecc. Da cose che nulla hanno a che vedere con la presenza di sostanze tossiche. Io credo che la stragrande maggioranza di questi giovani non abbia livelli di conoscenza sufficienti per affrontare questo tema, ma certamente loro sono in buona fede
Nel manifesto scrivete anche che l’aumento della CO2 è un fattore vantaggioso.
Certo, la CO2 è il cibo delle piante, è il gas della vita. La vita sulla terra è nata 3,5 miliardi di anni fa da quando le Stromatoliti, prime forme di vita apparse sul pianeta formate da strutture bioricostruite che hanno la capacità di attivare i processi di fortosintesi. Ogni essere umano emette, respirando, un chilogrammo di CO2 al giorno. Con questo processo di respirazione riusciamo a svolgere i principali processi di sintesi degli zuccheri. Quindi la CO2 è fondamentale per la vita sulla terra. Invece nelle scuole rischiamo di trasferire false notizie, incutendo terrore per la presenza della CO2.
Eppure, l’accordo di Parigi impegna a ridurre le emissioni di gas serra dei paesi UE di almeno il 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Ecco, anche se noiosi facciamo quattro calcoli aritmetici semplici a favore di chi sente la necessità di capire. I 27 paesi europei nel 1990 contribuivano all’8% delle emissioni globali (l’Italia 0,8%). L’Europa, infatti, nel 2021 ha prodotto 2,73 Gt rispetto al totale (2,73/33,9 = l’8%). Ossia lo 0,09% del contenuto in atmosfera che è pari a 3000 Gt (2,73/3000=0,09%). È accettato da tutti che della concentrazione atmosferica di 420 ppm (parti per milione) di CO2, l’uomo è responsabile della quota di 120 ppm.
Ridurre del 40% di 2,73 Gt come ci indica l’Europa (2.73 0,4)=1,09 Gt. Questa riduzione inciderebbe a livello globale per lo 0,036% (1,09/3000) (egualmente se calcolato con il 40% di 0,09% = 0,036%). Se volessimo esprimere l’incidenza sulle quantità apportate dall’uomo, lo 0,036% di 120 ppm è 0,043 ppm = 43 ppb. (parti per miliardo) (43 ppb in 15 anni sono 3 ppb all’anno). Questa parte non è misurabile. Gli strumenti più sofistici hanno una sensibilità di circa 1 ppm. A fronte di questa inutile operazione l’Europa fa pagare ai cittadini della Comunità, sotto diverse forme, mille miliardi l’anno.
Da queste considerazioni deriva la necessità del manifesto “There is no climate emergency”?
Esatto. Ecco perché 1500 scienziati, persone che hanno studiato il clima hanno firmato ila dichiarazione There is No Climate Emergency dicendo che l’emergenza climatica non esiste. Pensi che ci sono alcuni scienziati, come R. Lindzen che inizialmente facevano parte dell’IPCC, sono scappati via quando hanno verificato com’funziona l’IPCC, che è gestita da economisti. Gli scienziati sono chiamati a fornire i dati, ma i report finali sono sintetizzati dagli economisti e dai rappresentanti politici dei diversi paesi, i quali non appartengono certamente al mondo della scienza. Ci sono tantissimi grandi ambientalisti che hanno abbandonato questa strada, come Patrick Moore di Greenpeace, ed è andato via da questa organizzazione o Michael Shellenberger, premiato ambientalista, che ha dichiarato: “A nome degli ambientalisti, chiedo scusa per l’allarmismo sul clima.
Che risposta ha avuto l’appello-manifesto che anche lei ha firmato?
Molto buona, il numero di scienziati aderenti sta aumentando in maniera incredibile, adesso siamo quasi a oltre 1600 adesioni. L’attenzione è alta, lo vedo quando partecipo alle tante manifestazioni o seminari, c’è sempre tanta gente che, in buonafede riteneva che il futuro del pianeta sia a rischio, riesce a comprendere il meccanismo prodotto dalla narrazione diffusa.
Chi è in malafede invece?
Coloro che sono i promotori. Soprattutto il mondo della finanza. Se guardiamo la borsa mondiale, le contrattazioni sul mercato a termine dei prodotti future sono lo specchio di queste politiche. Il risultato complessivo è l’aumento dei poveri e dell’altro il grande accumulo di risorse da parte di gruppi finanziari mondiali. Nel libro da me curato “Dialoghi sul clima. Tra emergenza e conoscenza” (Rubbettino editore), al quale hanno collaborato 16 scienziati italiani. Tra questi c’è il contributo di Mario Giaccio, ex Preside della Facoltà di Economia di Pescara, lì ci sono riportati con dettaglio gli aspetti finanziari che governano questo fenomeno.
Che ruolo ha avuto l’informazione rispetto ai temi dell’emergenza climatica?
Tutto questo è stato veicolato con e attraverso l’informazione. Oggi se io mi mettessi col megafono a esporre le mie idee, giuste o sbagliate che siano, posso raggiungere mille persone al giorno, se mi do da fare. Lei pensi che tutti i telegiornali aprono sempre con queste notizie. E non c’è giorno in cui tutto ciò che accade non viene addebitato al cambiamento climatico. La siccità, l’eccesso d’acqua, le alluvioni sono sempre attribuite al cambiamento climatico. Il clima è sempre cambiato e l’aumento di temperatura che noi registriamo oggi, di un grado circa negli ultimi centocinquanta anni, è naturale ed è connesso alla “coda” dell’ultima piccola era glaciale 1500-1700, durante a quale c’è stato un abbassamento di temperatura che d’inverno faceva ghiacciare il Tamigi e la laguna di Venezia. Da quel momento in poi la temperatura ha iniziato crescere. Noi siamo in questa coda, con piccole oscillazioni, perché nel 1970 la temperatura è diminuita, tra il 2000 al 2015 è rimasta costante. Queste piccole oscillazioni caratterizzano questa coda. Ma nulla hanno a che vedere le alluvioni. Qui entriamo nel campo che io ho studiato, ho insegnato rischi geologici per tutta la vita e ho fatto specifiche ricerche sul tema Rischi, finalizzato alla prevenzione, Con centinaia di pubblicazioni ho dimostrato che le emergenze dovute alle frane o inondazioni, oltre che per i terremoti, accadono perché nel nostro paese non c’è prevenzione.
Ma che discorsi e che calcoletti del cavolo mi fa questo professorone di geologia?! Il suo calcolo è impreciso ma soprattutto insensato. La quantità di CO2 in atmosfera oggi è circa 3.300 Gt e non 3.000, la quota antropica è oltre 140 ppm e non 120. E l'UE ha un impegno ben più severo di quello firmato a Parigi nel 2015: abbattere le emissioni nette del 55% (e non del 40%) rispetto al 1990, non solo di CO2 ma dell'insieme dei gas serra, per poi azzerarle entro il 2050. Ma soprattutto questo signore fa un confronto del cavolo tra le emissioni di un singolo anno e la quantità di CO2 accumulata nell'atmosfera. L'obbiettivo del Green Deal europeo non è tagliare le emissioni una tantum, ma tagliarle progressivamente fino ad azzerarle per sempre. Non conosciamo altro modo per limitare il riscaldamento globale senza rischiare effetti imprevedibili, probabilmente disastrosi e irreversibili. D'altra parte, con simili ragionamenti a cacchio, un paese ricco come la Svizzera, che non sta nell'UE e che nel 2021 ha contribuito alle emissioni mondiali per meno dell'1 per mille, potrebbe ritenere insignificante ogni suo sforzo di decarbonizzazione e sentirsi autorizzato a emettere tutti i gas serra che vuole, fino a quando vuole, magari aprendo centrali a carbone. Suggerirei al professore di mettersi a studiare, prima di dire kazzate, incluso il classico paradosso del sorite.
Mentre il sottoscritto studia e prima di replicare è andato a rivedersi un po' di dati sugli obbiettivi europei. Nel 2021 le emissioni di CO2 dell'Italia erano calate del 25,2% rispetto al 1990, quelle dell'UE a 27 erano calate del 27,7%, quelle dell'UE Italia esclusa del 28,7% (Ourworldindata). Questo significa che ha ragione il presidente Mattarella:
sugli obbiettivi di decarbonizzazione l'Italia è in RITARDO di 3 punti e mezzo sugli altri paesi UE e quasi tutti sono in TERRIBILE RITARDO rispetto all'obiettivo del 55% fissato per il 2030.
Non è affatto vero che tra il 2000 e il 2015 la temperatura è diminuita: è una bufala rilanciata dal nostro professore seminegazionista e disinformato (o disinformatore in malafede?). Il grafico riportato in AR6, al netto delle piccole oscillazioni, mostra un andamento in crescita (per l'esattezza di 0,17°C tra il 1999 e il 2014). Demenziale poi l'ipotesi che il riscaldamento in atto, il più intenso e il più rapido degli ultimi 100.000 anni, sia solo una conseguenza o una "coda" della cd. "piccola era glaciale". Come ho già scritto, tra il 1500 e il 1800 non ci fu nessuna era glaciale ma un modesto raffreddamento, a carattere regionale più che globale, dovuto probabilmente a una attività vulcanica più intensa della media.
È vero che le piante si nutrono di CO2 ma si nutrono soprattutto di acqua (e di suolo). La siccità le uccide e in molte regioni (come l'area mediterranea) la siccità è correlata con il riscaldamento globale. Mentre la tesi sostenuta dal geologo, e cioè che la CO2 e il riscaldamento globale fertilizzerebbero la terra dando luogo a un'esplosione di verde, già sospetta di suo, purtroppo è smontata da uno studio pubblicato su Nature:
Il prof dice che la massa vegetale è aumentata del 30% negli ultimi 20 anni. Forse si riferisce alle sole colture agricole. A me risulta invece che la deforestazione, gli incendi, il consumo di suolo, hanno ridotto del 12% la quantità di CO2 sottratta dalle piante all'atmosfera tra il 2010 e il 2020:
https://lab24.ilsole24ore.com/cop27-dati-CO2-mondo/?refresh_ce=1
E mi risulta che abbiamo perso un terzo delle foreste (la metà in Europa) rispetto a 6.000 anni fa, quando iniziò ad espandersi l'agricoltura. All'epoca c'erano solo 280 ppm di CO2 in atmosfera, contro le attuali 423 ppm, ma le foreste, a quanto pare, non soffrivano affatto.
Che non ci sia nessuna correlazione tra clima e inquinamento è un'altra vistosa fesseria. Le emissioni antropiche di CO2 sono quasi sempre accompagnate da emissioni inquinanti (es. in una centrale a carbone o in un motore termico). Per non parlare della acidificazione degli oceani dovuta all'assorbimento della CO2 stessa: un problema in prospettiva drammatico, soprattutto per il settore della pesca. Molti rifiuti inquinanti vengono inceneriti e questo causa emissioni climalteranti. Più in generale, mutamento climatico e inquinamento sono ambedue riconducibili al consumismo, all'illusione pericolosa della crescita economica senza fine, all'ingordigia umana.
E come fa questo signore, un geologo, a dire che le alluvioni non hanno nulla a che vedere col mutamento climatico? Ovvio che l'incuria del territorio e il dissesto idrogeologico amplificano gli effetti di eventi meteo estremi, ma vediamo cosa dice l'IPCC, ovvero la comunità scientifica che si occupa di questi fenomeni:
The frequency and intensity of heavy precipitation events have increased since the 1950s... and human-induced climate change is likely the main driver.
Il geologo ci ricorda che ogni essere umano, respirando, emette circa 1kg di CO2 al giorno. E con ciò? Queste emissioni, come pure quelle degli animali, non alterano il ciclo naturale del carbonio e non sono conteggiate tra le emissioni antropiche climalteranti.
Infine, non è affatto vero che i modelli climatici sono inaffidabili. Forse il nostro geologo confonde la climatologia con la meteorologia ed è rimasto fermo ai tempi del colonnello Bernacca. Uno studio a posteriori dell'università di Berkeley sull'efficienza predittiva dei modelli ha dato risultati lusinghieri. E i modelli diventano sempre più accurati e gli strumenti di calcolo sempre più potenti.
https://www.focus.it/scienza/scienze/i-modelli-climatici-sono-affidabili
Quindi, il Cazzaro napoletano , confuta , disaggrega, contesta , redarguisce e giudica negativamente 1,500 scienziati di tutto il mondo tra cui 2/3 Premio Nobel . Premi Nobel che il Panzanaro nonché Pulcinella partenopeo , giudica patetici !! Siamo sempre li !! Non ci spostiamo di un mm. Non si capiscono bene e fino in fondo quali sarebbero i titoli di cui si arroga il Cazzaro napoletano per denigrare una importante e molto corposa comunità scientifica . Dietro lo pseudonimo del Cazzaro di cela uno scienziato anch’esso candidato al Nobel ?? Si cela un tizio con i requisiti giusti e necessari per “contraddire” altri , come lui , scienziati ?? In quale Università , il Cazzaro di Napoli , ha ottenuto la laurea con lode in Fisica ?? Che non si dica alla Barber Shop University di Carmine Petruzziello Magnifico Rettore . Oltre tutto il Panzanaro campano , parte da un concetto che invece e’ un pregiudizio . Mattarella non ha strigliato nessuno . Nessuno , tra gli scienziati , e’ un negazionista !! Il contendere e’ il ruolo dell’uomo e dei suoi comportamenti che influiscono o che possono influire sui cambiamenti climatici che da nessuno vengono smentiti. Ma il Cazzaro lo conosciamo bene : Tende ad alzarsi sui pedali , abbisogna del proscenio , vuole gli occhi addosso del forum in modo che sia giudicato bravo ed informato . E’ un miserabile pieno di se specializzato in copia e incolla qua e là . La sua abilità e mettere insieme vari pezzi aggiungendo qualcosa di suo per tenerli insieme . E’ semore stato così e sempre lo sarà . In realtà e’ un quaquaraqua senza arte né parte , dice di essere un Ingegnere ma non si capisce bene , anzi non si capisce affatto , quando e dove distribuisce il sui “ingegno “ visto che e’ uno “ Smart Working man” da sempre . Il Cazzaro ringrazi colui che lo autorizza alla circolazione senza giustificazione .
e , per adesso, sono in pochi che parlano di quello che succede agli animali di passo e stanziali che si ritrovano con i cicli a cui erano da secoli abituati completamente sballati. uccelli che prima migravano in africa adesso si fermano qui. altri in montagna per cercare il fresco devono salire di quota ma lì il loro habitat non si é ancora sviluppato. trovano il fresco ma non trovano il cibo e un riparo.
ad maiora !
1 ora fa, mark222220 ha scritto:Quindi, il Cazzaro napoletano , confuta , disaggrega, contesta , redarguisce e giudica negativamente 1,500 scienziati di tutto il mondo tra cui 2/3 Premio Nobel . Premi Nobel che il Panzanaro nonché Pulcinella partenopeo , giudica patetici !! Siamo sempre li !! Non ci spostiamo di un mm. Non si capiscono bene e fino in fondo quali sarebbero i titoli di cui si arroga il Cazzaro napoletano per denigrare una importante e molto corposa comunità scientifica . Dietro lo pseudonimo del Cazzaro di cela uno scienziato anch’esso candidato al Nobel ?? Si cela un tizio con i requisiti giusti e necessari per “contraddire” altri , come lui , scienziati ?? In quale Università , il Cazzaro di Napoli , ha ottenuto la laurea con lode in Fisica ?? Che non si dica alla Barber Shop University di Carmine Petruzziello Magnifico Rettore . Oltre tutto il Panzanaro campano , parte da un concetto che invece e’ un pregiudizio . Mattarella non ha strigliato nessuno . Nessuno , tra gli scienziati , e’ un negazionista !! Il contendere e’ il ruolo dell’uomo e dei suoi comportamenti che influiscono o che possono influire sui cambiamenti climatici che da nessuno vengono smentiti. Ma il Cazzaro lo conosciamo bene : Tende ad alzarsi sui pedali , abbisogna del proscenio , vuole gli occhi addosso del forum in modo che sia giudicato bravo ed informato . E’ un miserabile pieno di se specializzato in copia e incolla qua e là . La sua abilità e mettere insieme vari pezzi aggiungendo qualcosa di suo per tenerli insieme . E’ semore stato così e sempre lo sarà . In realtà e’ un quaquaraqua senza arte né parte , dice di essere un Ingegnere ma non si capisce bene , anzi non si capisce affatto , quando e dove distribuisce il sui “ingegno “ visto che e’ uno “ Smart Working man” da sempre . Il Cazzaro ringrazi colui che lo autorizza alla circolazione senza giustificazione .
Prima di tutto sgombriamo il campo da un equivoco. L'allocco pisano parla disinvoltamente di "1500 scienziati". Praticamente un esercito di luminari, un'inflazione di sapienti che ci invitano a non preoccuparci troppo del clima. Ma non basta avere una cattedra o un'attività di ricerca per definirsi "scienziato". Meglio parlare di docenti universitari o di ricercatori: non tutti sono scienziati. In ambedue le suddette categorie io ne ho conosciuti a decine di soggetti il cui semplice accostamento alla parola "scienziato" farebbe scompisciare dalle risate anche un volenteroso autodidatta come il mio barbiere. Scienziato, se vogliamo associare alla parola quel senso di considerazione, autorevolezza e rispetto per il quale è generalmente usata, è colui che ha dato alla scienza almeno un contributo originale, concreto, significativo, riconosciuto dalla comunità scientifica. Fermo restando il fatto che anche un vero scienziato, perfino un premio Nobel, può dire o scrivere fesserie quando esce dal suo territorio di competenze, specie se lo fa per ragioni politiche, ideologiche o per interesse, personale o di gruppi di potere.
Suggerirei poi al pisano di risparmiare a se stesso la fatica di rispondermi, e a me quella di leggerlo, con il caldo che fa, se non ha proprio nulla da replicare nel merito di quanto scrivo.
Colgo l'occasione per allegare la lettera firmata dal Nobel Giorgio Parisi e da altri 99 "membri della comunità scientifica" (espressione già un po' meno pretenziosa di "scienziati") e indirizzata ai giornalisti:
Giornalisti, parlate delle cause della crisi climatica, e delle sue soluzioni. Omettere queste in.formazioni condanna le persone al senso di impotenza, proprio nel momento storico in cui è ancora possibile costruire un futuro migliore.
È nostra responsabilità, come cittadini italiani e membri della comunità scientifica, avvertire chiaramente di ogni minaccia alla salute pubblica. Ed è dovere dei giornalisti difendere il diritto all’informazione e diffondere notizie scientifiche verificate.
Il mese di giugno 2023 è stato, a livello globale, il più caldo da quando si registrano le temperature (figuriamoci luglio, nda). Non sappiamo ancora quanti morti provocheranno le ondate di calore di questa estate, ma sappiamo quanti ne ha provocati il caldo intenso di quella scorsa: più di 60 mila nella sola Europa, 18 mila nel nostro Paese, il più colpito. Ondate di calore, alluvioni, siccità prolungate e incendi sono solo alcuni dei segnali dell’intensificarsi degli impatti dei cambiamenti climatici nei nostri territori.
Tuttavia, i media italiani parlano ancora troppo spesso di “maltempo” invece che di cambiamento climatico. Quando ne parlano, spesso omettono le cause e le relative soluzioni. È come se nella primavera del 2020 i telegiornali avessero parlato solo di ricoverati o morti per problemi respiratori senza parlare della loro causa, cioè del virus SARS-CoV-2, o della soluzione, i vaccini.
Nel suo ultimo rapporto, il gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (IPCC) è chiarissimo su quali siano le cause principali del cambiamento climatico: le emissioni di gas serra prodotte dall’utilizzo di combustibili fossili. Ed è altrettanto chiaro su quali siano le soluzioni prioritarie: la rapida eliminazione dell’uso di carbone, petrolio e gas, e la decarbonizzazione attraverso le energie rinnovabili. È questa la strategia giusta per fermare l’aumento delle temperature, ed è tecnologicamente ed economicamente attuabile già oggi. A questo devono aggiungersi politiche di adattamento per proteggere persone e territori da quegli effetti del cambiamento climatico divenuti ormai irreparabili.
Non parlare delle cause dei sempre più frequenti e intensi eventi estremi che interessano il nostro pianeta e non spiegare le soluzioni per una risposta efficace rischia di alimentare l’inazione, la rassegnazione o la negazione della realtà, traducendosi in un aumento dei rischi per le nostre famiglie e le nostre comunità, specialmente quelle più svantaggiate. Per queste ragioni, invitiamo tutti i media italiani a spiegare chiaramente quali sono le cause della crisi climatica e le sue soluzioni, per dare a tutti e a tutte gli strumenti per comprendere profondamente i fenomeni in corso, sentirsi parte della soluzione e costruire una maggiore fiducia nel futuro.
Siamo ancora in tempo per scegliere il nostro futuro climatico. Siamo ancora in tempo per scegliere un futuro sostenibile che metta al primo posto la sicurezza, la salute e il benessere delle persone, come previsto dagli obiettivi europei di riduzione delle emissioni del 55% al 2030 e di neutralità climatica al 2050. Possiamo farlo anche grazie a una corretta comunicazione e alla cooperazione tra noi tutti.
Modificato da fosforo311Come era facilmente intuibile ho spedito KO il Cazzaro napoletano in pochissimo tempo !! Cosa oppone alle mie precise osservazioni l’ecoidio ta partenopeo ?? Praticamente niente se non una lettera del Prof . Parisi che , detto tra noi , e’ un po’ poco !! Il Cazzaro doveva rispondere a dei semplicissimi quesiti : 1) Che titoli e’ in possesso per dare del “patetico” ad un premio Nobel ( cari firumisti posso assicurarvi che non e’ la prima volta che lo fa ma almeno la nona / decima volta . 2) in quale ateneo si e’ brillantemente laureato in Fisica per sostenere confronti con la comunità scientifica internazionale. 3) Da dove ricava l’impressione che Mattarella abbia strigliato i cosiddetti negazionisti ( che non esistono in nessuna parte del globo terrestre) . Niente !! Nessuna delle tre domande ha avuto un benché minimo afflato in risposta . Silenzio !! Silenzio glaciale ed assordante . Cari firumisti , non ci vuole una laurea in fisica per dire che e’ vero che le temperature globali stanno aumentando . E che la CO2 e’ un gas serra !! Accipicchia che scoperta !! Ma nel contempo occorre evitare di demonizzarla in quanto e’ il gas della vita . Sarà bene chiarirlo una volta per tutte : Senza anidride carbonica non avremmo cibo !! Sui cambiamenti climatici che appartengono alla “fisiologia” del pianeta , incidono la variabilità naturale e sia la componente antropica . Ed e’ del tutto inutile dire di No !! Fermiamo la CO2 a livelli attuali ma non scendiamo . Altrimenti , in tempi brevi, la produzione agricola sparirebbe .
Modificato da mark222220Crea un account o accedi per commentare
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Inviata
Mhmhmhmhmhm, diciamo che il presidente Mattarella ha voluto in qualche modo squalificare le “discussioni” sul cambiamento climatico, bollandole come “sorprendenti”. Ci auguriamo che queste discussioni continuino ad essere lecite, sebbene “sorprendano” il Quirinale. Ma nel momento in cui l’allarmismo mediatico e la pressione sui cittadini sono “arrembanti”, sta prendendo di nuovo piede la criminalizzazione di chi osi sollevare dubbi proprio sul grado dall’allarme e sulle soluzioni , oltre che sulle cause , e , persino a livello parlamentare si evoca il reato di “ negazionismo climatico “ le parole di Mattarella , spiace per il Cazzaro di Napoli , assumono un tono molto poco rassicurante. Chissà se a sorprendere il Presidente sono anche le “discussioni” di autorevoli scienziati e persino di Premi Nobel per nulla convinti che sia in atto una crisi climatica e che nemmeno le attività umane siano un fattore decisivo del cambiamento climatico . C’è da sperare che la “sorpresa” di Mattarella non sia considerata come un invito a restringere gli spazi ed i tempi di parole delle voci non allineate come invece dimostrano quelle del grande fisico Cazzaro napoletano che , nella giornata di ieri , con apposito post , ha smentito le parole di un premio Nobel per la fisica !!
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