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Inviata
Mi spiace, Mark, ma sei completamente fuori strada, la faziosità renziana ti obnubila e non ti riconosco più. Le giravolte sono unicamente le tue. Tu che dicevi (spero non mentendo) di avere votato per Bersani e per Civati alle primarie, che evidentemente consideravi, all'epoca, politici più seri di Renzi. Permettimi di dire che anche tu all'epoca eri più serio, e più credibile come forumista di sinistra. Posso accettare, e accetterò sempre, le tue critiche ragionate, non le tue illazioni campate in aria. Ho atteso mesi, anzi anni prima di giudicare Renzi, nei confronti del quale non nutrivo pregiudizi nonostante la pugnalata a Letta e il patto da lui stretto con un noto delinquente, fresco di condanna definitiva, per cambiare l''Italia. Oggi dico: meno male che non ci sono riusciti. Come sai, la svolta per me fu l'Italicum imposto a colpi di fiducia e a costo di spaccare il partito. Fu allora che capii che Matteo Renzi è un politucolo dalla vocazione autoritaria e che, in modo non dissimile da B., pensa di poter trattare il partito e le istituzioni come una proprietà privata. Da allora la mia modesta opinione sul personaggio non è cambiata, si è solo via via rafforzata alla luce dei fatti. Come diceva non Travaglio ma De Bortoli, si tratta di un aspirante "caudillo", per giunta "maleducato", visto che, dopo avere ripetutamente mentito alla nazione sulla sua carriera politica, non ha emesso neppure una sillaba di scuse. Come dovresti sapere, io sono aduso a pensare (e a sbagliare) con la mia testa. Sono "apostolo" solo di me stesso e delle mie idee (che sono idee di sinistra). Puoi credermi o meno, a questo punto la cosa mi è indifferente, ma non avevo letto quell'articolo di D'Esposito prima di scrivere il mio post. Ho invece sondato, nel mio piccolo e nella mia città, l'opinione della gente. Gente che sperava molto in Renzi e che oggi è largamente delusa, per non dire incazzata. Peraltro sul punto specifico la mia posizione è molto distante da quella di Travaglio e del FQ. I quali hanno sempre criticato Renzi nel merito delle sue scelte, ma sulla sua promessa di lasciare la politica dopo la vittoria del NO sono stati e sono assai meno intransigenti del sottoscritto. Prima del referendum, sia sul giornale che in tv, Travaglio diceva che quella promessa non doveva minimamente condizionare gli elettori e che Renzi poteva benissimo decidere di restare, non solo in politica ma addirittura a palazzo Chigi, anche in caso di sconfitta. Non ero d'accordo con Travaglio e lo scrissi. Naturalmente dopo il referendum il FQ, a differenza dei giornaloni governativi, non ha dimenticato quella promessa, tuttavia non mi pare (potrei sbagliarmi non essendo un lettore assiduo) che stia a chiedere con insistenza a Renzi di mantenerla. Ti pregherei poi di andarti a leggere i dati Fieg sulle vendite effettive dei quotidiani. Scoprirai che il FQ non vende 30.000 copie ma quasi 50.000 e che negli ultimi mesi di un annus horribilis per la stampa nazionale sono in crescita solo il FQ e Avvenire. Non ti chiedo di darmi i dati dell'Unità perché non sono pubblici, ma soprattutto non mi interessano. Quanto al triumvirato che ipotizzi al governo del paese: Landini, Montanari, Di Pietro, ti rispondo senza ironia: magari! Sarebbero infinitamente meglio di Renzi, Alfano e Verdini.
Saluti
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