CONDONI

Condonare l'allargamento di una finestra o una costruzione abusiva. .. Sono due cose diverse. Poi ci sono (c'erano?) i piani regolatori, altro antico tema.

Ma noi continuiamo pure ad accettare di sentire anche solo nominare il ponte sullo stretto di Messina, dell'"immagine dell'Italia nel mondo con questa opera faraonica"... Quando avremo finito di contare le vittime, anche questa volta, stanziato i denari a debito necessari ai primi soccorsi... Cosa rimarrà? Eccola qui, l'immagine dell'Italia nel mondo: un territorio bellissimo, ad alta densità turistica....sbriciolato. Un ' amministrazione statale, regionale e comunale totalmente incapaci di gestire il proprio territorio, di contrastare il malaffare, di mettere all'angolo la parte di italiani che vivono tra un abuso e l'altro.

 

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26 messaggi in questa discussione

I condoni ci sono sempre stati, fin dalla resurrezione di Cristo che appena vide gli apostoli disse:

Ricevete lo Spirito Santo; a chi condonerete i peccati saranno condonati e a chi non li condonerete, resteranno non condonati". 

E lei si meraviglia per i condoni attuali, sig wronschi? 

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1 ora fa, wronschi ha scritto:

Condonare l'allargamento di una finestra o una costruzione abusiva. .. Sono due cose diverse. Poi ci sono (c'erano?)  ......

Ciao Wronschi da d/b - interessante la intervista con il geologo Mario Tozzi - quando un fiume invade le case, sono le case ad essere sbagliate, non il fiume. Nel Veneto vi è stato il Vajont (ottobre del sessantatre) poichè gli industriali del cemento dovevano costruire una diga nel posto sbagliato (e sapevano bene in anticipo che il posto era sbagliato) . risultato duemila morti, un paese cancellato ... e questo non ha insegnsto nulla.       

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26 minuti fa, dune-buggi ha scritto:

Ciao Wronschi da d/b - interessante la intervista con il geologo Mario Tozzi - quando un fiume invade le case, sono le case ad essere sbagliate, non il fiume. Nel Veneto vi è stato il Vajont (ottobre del sessantatre) poichè gli industriali del cemento dovevano costruire una diga nel posto sbagliato (e sapevano bene in anticipo che il posto era sbagliato) . risultato duemila morti, un paese cancellato ... e questo non ha insegnsto nulla.       

Case in un posto sbagliato si...da almeno 80 anni. 

Solo che ORMAI non piove ☔ più come 80 anni fa. 

Ora è una "guerra" metereologica,  sono bombe d acqua. 

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57 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:

I condoni ci sono sempre stati, fin dalla resurrezione di Cristo che appena vide gli apostoli disse:

Ricevete lo Spirito Santo; a chi condonerete i peccati saranno condonati e a chi non li condonerete, resteranno non condonati". 

E lei si meraviglia per i condoni attuali, sig wronschi? 

Attuali ???

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Cosa sono 20/30 anni rispetto ai millenni? 

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BENVENUTI NEL PAESE DOVE 
È lo Stato che deve dirti che non è il caso di mettersi alla giuda di un'auto se si è ubriachi... che se vai a 100 all'ora in un centro abitato prima o poi qualcuno lo centri... che in certi posti costruire una casa non è possibile...  che ecc ecc
BENVENUTI NEL PAESE DOVE
quando finalmente lo Stato te lo dice, cominciano i " Va beh ma quante storie ", oppure" Va beh ma se si guarda il pelo nell'uovo allora uno la macchina se la tiene in garage e le case non si costruiranno più , fermando così l'economia e la crescita",  o ancora
" E va beh... con tutti le case abusive che ci sono,  dovete cominciare a rompere le palle proprio da casa mia! "
BENVENUTI NEL PAESE DOVE
Ognuno ha delle lacrime in cassaforte, perché le lacrime sono come i
 " Titoli di Studio ", ormai  senza non vai da nessuna parte

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50 minuti fa, wronschi ha scritto:

BENVENUTI NEL PAESE DOVE 
È lo Stato che deve dirti che non è il caso di mettersi alla giuda di un'auto se si è ubriachi... che se vai a 100 all'ora in un centro abitato prima o poi qualcuno lo centri... che in certi posti costruire una casa non è possibile...  che ecc ecc
BENVENUTI NEL PAESE DOVE
quando finalmente lo Stato te lo dice, cominciano i " Va beh ma quante storie ", oppure" Va beh ma se si guarda il pelo nell'uovo allora uno la macchina se la tiene in garage e le case non si costruiranno più , fermando così l'economia e la crescita",  o ancora
" E va beh... con tutti le case abusive che ci sono,  dovete cominciare a rompere le palle proprio da casa mia! "
BENVENUTI NEL PAESE DOVE
Ognuno ha delle lacrime in cassaforte, perché le lacrime sono come i
 " Titoli di Studio ", ormai  senza non vai da nessuna parte

Purtroppo è tutto vero quello che dici, ma non riesco ad immaginare una risposta adeguata al problema, l'abusivismo era tollerabile nel primo dopoguerra con il paese devastato, poi gli interessi sono venuti prima della sicurezza, adesso assistiamo puntualmente alla *** delle catastrofi 

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De Luca vi è antipatico ?

Ma ammetterete che stavolta ha ragione. Occorre abbattere ciò che si è costruito abusivamente ( vedi Ischia ! ).

Hai costruito dove era vietato per alto rischio idrogeologico ?

Ti sei fidato degli amici degli amici sul comune ?

Adesso fottiti !

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5 ore fa, lupogrigio1953 ha scritto:

Ha stato Renzie...

Ha stato …!! 😊

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5 ore fa, lupogrigio1953 ha scritto:

Ha stato Renzie...

 

6 minuti fa, mark222220 ha scritto:

Ha stato …!! 😊

ha stato zitto zitto perchè gli conveniva quando era lui al governo e sapeva delle richieste di condono 

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Come no , idio ta , come no !! Ma vai a caga re , scemotta “L’Italia è un Paese bellissimo. Bellissimo e fragile. E il prezzo di questa fragilità in termini di vite umane e danni economici è stato sempre troppo alto perché la politica non decidesse di intervenire per contrastare il dissesto idrogeologico e mettere in sicurezza la nostra Penisola dalle sue conseguenze.

Prendiamo come esempio Genova, colpita negli ultimi 45 anni da ben 6 alluvioni. Le ultime, drammatiche, nel novembre del 2011 e a ottobre del 2014 quando piogge torrenziali, unite alle piene di fiumi come il Bisagno e al dissesto idrogeologico del territorio hanno procurato vittime e danni incalcolabili.

Pochi mesi fa, nell’ambito del tour Destinazione Italia a bordo del treno Pd, Matteo Renzi ha fatto tappa proprio a Genova per visitare i cantieri per la messa in sicurezza del Bisagno finanziati con 400 milioni stanziati dal governo dei Mille Giorni attraverso il decreto ItaliaSicura.

“Contro il dissesto idrogeologico – spiegò allora il segretario del Pd – abbiamo investito in totale 9,8 miliardi di euro (piano finanziario 2015-2013 ndr) e per la prima volta c’è piano nazionale con oltre 9 mila opere in progetto. Dopo il Bisagno partirà il cantiere sul Seveso a Milano che vale 120 milioni, è già partito quello sull’Arno che vale 100 milioni e il Sud ha un piano a parte”.

E poi ha aggiunto: “nella lotta contro il dissesto idrogeologico, che qui ha fatto dei morti, lo Stato ha mostrato serietà, ha fatto il suo mestiere”. L’assoluta necessità di interventi strutturali, di investimenti in prevenzione, di una nuova cultura dell’impiego del suolo sono stati davvero al centro dell’azione dei governi Renzi e Gentiloni.

Con #italiasicura si è scelta infatti la strada della prevenzione superando la logica delle emergenze in settori chiave per l’attività sociale, culturale e economica. Non solo dissesto idrogeologico ma anche infrastrutture idriche ed edilizia scolastica.

DISSESTO IDROGEOLOGICO: DEFINIZIONE

Per dissesto idrogeologico dobbiamo intendere l’insieme dei processi di degradazione del territorio e del suolo innescati quasi esclusivamente dall’azione dell’uomo. In concomitanza con determinate condizioni ambientali, meteorologiche e climatiche, essi possono causare danni molto ingenti. Frane, esondazioni, allagamenti, fenomeni a carattere torrentizio, sprofondamenti: sono le principali conseguenze del dissesto.

QUALI SONO LE CAUSE

Le attività umane che incidono maggiormente sono la cementificazione, la deforestazione, l’abusivismo edilizio (una piaga che mortifica la bellezza del nostro territorio, lo rende fragile e lo mette a rischio), l’abbandono dei terreni d’altura, lo scavo scriteriato di cave, le tecniche di coltura non ecosostenibili, le estrazioni di idrocarburi e di acqua dal sottosuolo, gli interventi invasivi e non ponderati sui corsi d’acqua e la mancanza di manutenzione degli stessi.

ALCUNI NUMERI SUL DISSESTO IDROGEOLOGICO

Negli ultimi 80 anni si sono verificati in Italia più di 5.400 alluvioni e 11.000 frane. La classifica dei comuni ad altissimo rischio, secondo il Ministero dell’Ambiente, vede al primo posto l’Umbria, seguita da Basilicata, Molise, Liguria, Val d’Aosta, Abruzzo e Lombardia. Secondo i dati del rapporto Ecosistema Rischio 2017 di Legambiente in ben 6.633 comuni italiani sono presenti aree a rischio idrogeologico e oltre 5 milioni di cittadini si trovano ogni giorno in zone esposte al pericolo di frane o alluvioni.

MISSIONE TERRAFERMA

Grazie ai governi Pd, nel corso della XVII legislatura sono state adottate numerose misure volte a contrastare il dissesto idrogeologico. Esse hanno interessato la disciplina della governance, il coordinamento e la gestione degli interventi, nonché le risorse finanziarie. Il 12 marzo 2014, dopo 19 giorni da premier, Matteo Renzi presentò il suo programma di governo. Una delle slide proiettate riportava il titolo “Missione Terraferma” e conteneva i primi obiettivi della struttura di missione che fu chiamata “Italiasicura”.

SBLOCCA ITALIA

Il primo fondamentale tassello è rappresentato dal decreto 133 del 12 settembre 2014, detto ‘Sblocca Italia’, convertito poi nella legge 262/2014, che all’articolo 7 contiene una serie di norme principalmente finalizzate all’utilizzo delle risorse per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, nonché disposizioni volte ad agevolare la realizzazione degli interventi stessi.

SBLOCCA ITALIA: LE PRINCIPALI MISURE

  • no stop opere nelle zone colpite da calamità naturali in caso di ricorso al Tar;
  • 110 milioni alle Regioni per sistemare i corsi d’acqua;
  • accordo di programma tra regioni e ministero dell’ambiente per utilizzo delle risorse;
  • precedenza alle opere integrate finalizzate sia alla mitigazione del rischio che alla tutela e al recupero degli ecosistemi e della biodiversità;
  • quota minima del 20% delle risorse per i corsi d’acqua;
  • revoca risorse per ritardi nella presentazione dei bandi;
  • affidamento al gestore unico del servizio idrico integrato;
  • sì a convenzioni con soggetti pubblici e privati comprese le società in house delle amministrazioni centrali;
  • commissari per sistema fogne sotto infrazione.

#ITALIASICURA

Nel maggio del 2014 viene istituita anche la “Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche” detta anche #italiasicura la cui principale finalità è stata imprimere un’accelerazione all’attuazione degli interventi in materia di dissesto idrogeologico, nonché per lo sviluppo di infrastrutture idriche.

RISULTATI

Tre anni dopo, nel maggio dello scorso anno, Palazzo Chigi ha presentato i dati, regione per regione, degli interventi messi in atto, il loro costo e lo stato di avanzamento dei progetti e dei cantieri.
La struttura di missione ha svolto un’azione di recupero dei fondi stanziati contro il dissesto idrogeologico e non spesi negli anni 2000-2014: un “tesoretto” da 2,2 miliardi oggi trasformati quasi tutti in cantieri che, a giugno del 2014, risultavano bloccati.

COSA HA FATTO #ITALIASICURA

Grazie al piano #italiasicura in questi 3 anni sono stati investiti 2.260 milioni di euro in 1.781 opere di cui 891 già portate a termine.
Risultati straordinari resi possibili non solo dalle risorse economiche che i governi Renzi e Gentiloni hanno voluto mettere in campo ma anche attraverso un processo di “semplificazione” del complicatissimo iter burocratico che prima bisognava seguire per arrivare ad aprire un cantiere.
Ciò ha consentito lo sblocco di opere per oltre un miliardo di euro rimaste ferme nelle contabilità locali per inutili lungaggini. Oggi invece in 30 giorni i Presidenti di Regione (commissari straordinari al dissesto ) possono dare tutte le autorizzazioni.

BANCA EUROPEA DEGLI INVESTIMENTI: A COSA SERVE

Nell’ambito della Legge di stabilità 2018 è stato approvato un emendamento che sblocca 1 miliardo di euro in arrivo dalla Banca europea degli investimenti ( BEI ) per interventi contro il dissesto idrogeologico in tutto il Centro Nord: un segnale di fiducia e di riconoscimento del lavoro fatto dai nostri governi in tema di prevenzione e non solo di risposta rispetto all’emergenza.

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C'era anche Fanfani che snocciolava numeri  a gogò e sembra proprio  che Leopoldino faccia altrettando.  2260 milioni diviso 1781 opere, senza contare 100+120 miliardi  da lui stanziati che non trovano più da nessuna parte, ma tornando al tema,  dovè che Leopoldino ha parlato di stanziamenti per Ischia stupida gallina pisana diversamente intelligente e mai monolaureata? 

Ops stavo dimenticando: ma come mai nonostante ITALIA SICURA è successo il patatrac di Ischia? Ha stato Giuseppi?

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14 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:

C'era anche Fanfani che snocciolava numeri  a gogò e sembra proprio  che Leopoldino faccia altrettando.  2260 milioni diviso 1781 opere, senza contare 100+120 miliardi  da lui stanziati che non trovano più da nessuna parte, ma tornando al tema,  dovè che Leopoldino ha parlato di stanziamenti per Ischia stupida gallina pisana diversamente intelligente e mai monolaureata? 

Ops stavo dimenticando: ma come mai nonostante ITALIA SICURA è successo il patatrac di Ischia? Ha stato Giuseppi?

Ma chiudi quella bocca , contadinella nonché palpatrice di palle di toro !!!

Maltempo e alluvioni, con “Italiasicura” aperti 1445 cantieri e investimenti fino a 1,4 miliardi

 

05 Ottobre, 2020

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Gentile Direttore,

condividendo al 99% il suo editoriale “Aspettando la prossima Apocalisse”, resta quell’1% che  potrebbe essere chiarito per poterlo condividere in pieno. Lei giustamente ricorda che “Nel 2014 il governo Renzi vara il progetto «Italia-Sicura» contro il dissesto idrogeologico, che prevede 9,8 milíardí di investimenti: tre anni dopo ne risultano spesi cento milioni”. Non è andata proprio così. Allora eravamo nello stesso empasse di oggi, tra emergenze senza fine che, nell’aprile del 2014, spinsero il governo Renzi a istituire la Struttura di Missione Italiasicura per il contrasto al dissesto idrogeologico, poi confermata dal Governo Gentiloni. L’urgenza di una svolta nell’Italia che spende circa 4 miliardi in media all’anno dal dopoguerra per soccorrere e riparare dopo frane e alluvioni (8 con i terremoti), era chiara e richiedeva un impegno radicalmente nuovo. Nella storia della Repubblica, era la prima unità di missione con la finalità del “prima”, dei cantieri della prevenzione, e con l’impegno costante per 355 giorni l’anno di tutta la pubblica amministrazione. Lo dovevamo innanzitutto alle vittime e, come lei giustamente denuncia, per contrastare quell’immobilismo cinico che ha prodotto catastrofi più umane che naturali, e una lunga vicenda di omissioni, violazioni, ipocrisie, menefreghismo e che ha fatto aggiungere al vocabolario termini intraducibili in altre lingue come ecomostro, abusivismo, condono e sanatoria, sottomettendo l'interesse  pubblico e dell’ambiente a quello  privato.
Volevamo che lo Stato voltasse pagina, cambiasse tutto, reagisse e non si limitasse più a fare la parte del notaio che conta morti e danni delle emergenze. In tre anni non si riesce a trasformare radicalmente la modalità emergenziale, ma portammo l’Italia sulla frontiera dei primi cantieri, e la pubblica amministrazione a rimboccarsi le maniche per poter ridurre in un arco temporale di 15 anni l’esposizione ai pericolo, coordinando ministeri, regioni, enti e soggetti attuatori sui territori, creando un sistema di monitoraggio e controllo della spesa, modificando obsolete linee guida tecniche per le opere, e le normative che le frenavano, e avviando attività di formazione. Un inizio, ma di quell’inizio si videro i primi risultati riconosciuti anche dall’Agenzia Europea per l'Ambiente che, per l'Italia nel 2017, ha individuato Italiasicura come una delle tre best pratices della prevenzione in Europa.
L’Italia da allora ha il primo database delle opere che servono e sono nel “Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico”, redatto con le Autorità di bacino, le Regioni e la Protezione civile. Quel piano finalmente definisce la dimensione del fabbisogno finanziario della lotta al dissesto con un plafond di 10.361 progetti per un valore di circa 33 miliardi di euro. Sono opere per il 92% non progettate, ci sono stati consegnati solo titoli e studi di fattibilità, a dimostrazione di uno Stato immobile. Per la prima volta, comunque, l’Italia aveva ed ha un piano di opere e interventi attendibile e validato.
Facemmo inserire nel decreto Sblocca Italia, la nomina  a “Commissari di Governo” di tutti i Presidenti delle Regioni, la nuova governance che funziona in diverse regioni, ed è stata confermata. Con la “norma Bisagno” di quel decreto furono liberati tanti lavori incatenati da cavilli e ricorsi, dando la prevalenza “alle esigenze di incolumità pubblica”, rendendo no-stop i cantieri anche in caso di ricorsi dopo le gare. Sbloccammo così i casi più vergognosi come quello di Genova per le opere sul Bisagno, la città martire delle alluvioni ma dove dal 2015 - con governi comunali e regionali di varie coalizioni - è in corso l’investimento più alto d’Europa per la difesa dalle alluvioni in una area urbana: mezzo miliardo di euro attesi dagli anni Settanta che la renderanno più sicura nel 2022. Così a Firenze con 120 milioni di lavori in corso sull’Arno, in Calabria, Veneto, Emilia Romagna, e altre aree. Anche Milano per il Seveso dal 2015 ha 110 milioni pronta cassa, e speriamo oggi possa iniziare a investirli.
Con Italiasicura abbiamo aperto o riaperto 1445 cantieri, per un totale di 1,4 miliardi investiti. Tutto verificabile. Per la prima volta, infatti, lo Stato permetteva a qualsiasi cittadino di cliccare sul sito del governo e ‘visitare’ il portale di italiasicura e trovare il suo cantiere georeferenziato, corredato di cifre, stato di avanzamento, persino video e “selfie” di operai e tecnici, per gli scettici. Era l'informazione e la trasparenza come obbligo sempre mancato, dalla chiusura di italiasicura di nuovo in black out.
Nessuna rivendicazione, ma la dimostrazione che è possibile ribaltare l’ignobile storia della rimozione dei rischi naturali. La struttura di missione (20 dipendenti di ministeri, protezione civile, Invitalia e solo 2 esterni, il sottoscritto che l’ha coordinata e Mauro Grassi direttore) con il primo Governo Conte è tornata alla casella di partenza, in capo al Ministero dell’Ambiente, come l’edilizia scolastica tornò in capo all’Istruzione e la sismica nel nulla. La complessità dei problemi chiama invece in causa tutto lo Stato e l’autorevolezza di Palazzo Chigi. Ognuno la pensi come vuole. Ma Italiasicura, grazie al ministro Padoan, ha lasciato anche un piano finanziario programmato da tre leggi di Bilancio 2016-2018 per 8,2 miliardi di euro, ha predisposto un prestito Bei di 1,2 miliardi, ha rimesso in pista 2,3 miliardi di fondi anti-dissesto non spesi dei Ministeri negli anni 2000-2014. In tutto fanno 11.4 miliardi. Tuttora disponibili.
Questi sono i fatti. A Palazzo Chigi è fortunatamente sopravvissuto il Dipartimento Casa Italia, l’idea di Renzo Piano, coordinato da Fabrizio Curcio, già capo della protezione civile. Può colmare il vuoto e aprire i cantieri più utili e urgenti.

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Urca cambiano anche i numeri, miserabile stupida gallina pisana diversamente intelligente e mai monolaureata 

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9 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:

Urca cambiano anche i numeri, miserabile stupida gallina pisana diversamente intelligente e mai monolaureata 

ma de che stai a parla’ ? Ma che stai a di’ , Contadinella ?? Ahahahahah

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Legga i suoi post stupida bipede ovaiola e controlli se sono gli stessi numeri.

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Ripeto : 

“ma de che stai a parla’ ? Ma che stai a di’ , Contadinella ?? Ahahahahah”

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Dei numeri, so che i numeri la spaventano, ma gli importi non sono gli stessi, stupida bipede ovaiola pisana.

 

Maltempo e alluvioni, con “Italiasicura” aperti 1445 cantieri e investimenti fino a 1,4 miliardi.

Contro il dissesto idrogeologico – spiegò allora il segretario del Pd – abbiamo investito in totale 9,8 miliardi di euro (piano finanziario 2015-2013 ndr) e per la prima volta c’è piano nazionale con oltre 9 mila opere in progetto.

Grazie al piano #italiasicura in questi 3 anni sono stati investiti 2.260 milioni di euro in 1.781 opere di cui 891 già portate a termine.

.

 

 

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Ebe te , non ti sei manco accorta dell’errore di stampa ( 2015-2013 ) invece che 2015-2023. Fetecchia !! Anzi Fetecchiona !!!

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