INIZIATI GLI STUDI SU EVENTUALI EFFETTI A LUNGO TERMINE DEI VACCINI

è indubbio che la vaccinazione di massa abbia aiutato molte persone a non ammalarsi in modo grave  così come è ormai chiaro che i vaccini proteggono dalla malattia grave ma non impediscono  che un vaccinato si possa contagiare e possa a suo tempo diventare contagioso per gli altri; adesso stanno iniziando gli studi da parte delle stesse aziende produttrici dei vaccini per stabilire se i vaccini contro il covid  possono provocare o abbiano provocato danni a lungo termine su chi ha ricevuto il vaccino 

https://www.lindipendente.online/2022/11/15/covid-pfizer-e-moderna-avviano-gli-studi-sui-danni-cardiaci-post-vaccino/

 

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4 messaggi in questa discussione

Ci vorranno alcuni anni per valutarlo. Ricordo che tempo fa avevi affrontato un tema simile, relativo ad alcuni farmaci ad uso femminile ... potresti riaprire il tema ... ciao a presto.-       

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Il 16/11/2022 in 10:14 , etrusco1900 ha scritto:

è indubbio che la vaccinazione di massa abbia aiutato molte persone a non ammalarsi in modo grave  così come è ormai chiaro che i vaccini proteggono dalla malattia grave ma non impediscono  che un vaccinato si possa contagiare e possa a suo tempo diventare contagioso per gli altri; adesso stanno iniziando gli studi da parte delle stesse aziende produttrici dei vaccini per stabilire se i vaccini contro il covid  possono provocare o abbiano provocato danni a lungo termine su chi ha ricevuto il vaccino 

https://www.lindipendente.online/2022/11/15/covid-pfizer-e-moderna-avviano-gli-studi-sui-danni-cardiaci-post-vaccino/

 

Forse se circa 100 anni fa ci fosse stato il vaccino per l'influenza "spagnola" ci sarebbero stati molti milioni di orfani in meno nel mondo e in pochi si sarebbero chiesto se i vaccini facessero male.

Va bene che un solo caso personale non conta, ma nella mia famiglia abbiamo fatto i vaccini in tre (+ la fidanzata di mio figlio) e nessuno ha avuto il benché minimo problema dal vaccino (io, tra l'altro, da 7 anni faccio anche il vaccino per l'influenza). Recentemente, dopo aver fatto la 3a dose circa un anno fa, ho preso il Covid, e quello si che lascia problemi: sono guarito da circa 10 giorni e ancora ho una tosse inestinguibile. E la variante che abbiamo oggi è poco più di una comune influenza. 

E nessuno si è chiesto se il vaccino per il vaiolo che tutti abbiamo fatto nella nostra tenera età fosse privo di problemi.

Mi sa che oggi il nostro vero problema sia la mancanza di problemi, per cui ce li dobbiamo andare a cercare.

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13 ore fa, lupogrigio1953 ha scritto:

Mi sa che oggi il nostro vero problema sia la mancanza di problemi

Ti do ragione, assistiamo spesso a polemiche inutili come, tanto per fare un esempio, quella di questi giorni sul permesso al rientro nelle corsie degli ospedali dei medici non vaccinati;  noi adesso, con l'esperienza maturata dall'osservazione di quello che sta avvenendo, sappiamo che un medico regolarmente vaccinato può diventare positivo e contagiare quelli che gli stanno accanto, così come un medico non vaccinato può diventare positivo e contagiare chi gli sta accanto, per cui per un ricoverato in un ospedale essere curato da un medico vaccinato  o da un medico non vaccinato non cambia assolutamente  niente, i rischi di essere contagiati in ospedale  rimangono  identici indifferentemente  dal fatto che  il  medico che lo cura   sia vaccinato oppure no; l'unica cosa che cambia è il pericolo per il medico non vaccinato di ammalarsi in modo grave, questo però fa parte della sfera delle libertà personali di ogni individuo e ognuno ha diritto di fare le scelte personali che ritiene più giuste.

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7 ore fa, etrusco1900 ha scritto:

Ti do ragione, assistiamo spesso a polemiche inutili come, tanto per fare un esempio, quella di questi giorni sul permesso al rientro nelle corsie degli ospedali dei medici non vaccinati;  noi adesso, con l'esperienza maturata dall'osservazione di quello che sta avvenendo, sappiamo che un medico regolarmente vaccinato può diventare positivo e contagiare quelli che gli stanno accanto, così come un medico non vaccinato può diventare positivo e contagiare chi gli sta accanto, per cui per un ricoverato in un ospedale essere curato da un medico vaccinato  o da un medico non vaccinato non cambia assolutamente  niente, i rischi di essere contagiati in ospedale  rimangono  identici indifferentemente  dal fatto che  il  medico che lo cura   sia vaccinato oppure no; l'unica cosa che cambia è il pericolo per il medico non vaccinato di ammalarsi in modo grave, questo però fa parte della sfera delle libertà personali di ogni individuo e ognuno ha diritto di fare le scelte personali che ritiene più giuste.

Che una persona sia vaccinata o che non lo sia sarebbe la stessa cosa dal punto di vista del contagio mi pare una sciocchezza: non occorre essere medici per capire che qualsiasi malattia infettiva è più contagiosa nella sua fase acuta e/o in presenza di sintomi. E dunque se si riducono i suoi sintomi questa contagiosa lo sarà di meno. Non è per puro caso che il Ministero della Sanità permette di revocare l’isolamento alle persone, ancorché positive al Covid, dopo 14 giorni dal primo tampone positivo. Perché? Il perché è dovuto al fatto che la carica virale a quel punto è considerata essere ad un livello molto basso e, nella maggioranza dei casi (non sempre), non più in grado di contagiare. Allo stesso modo un paziente vaccinato, mediamente (che, ancora, non vuol dire sempre), avrà meno sintomi, meno carica virale e meno capacità di contagiare. Quanto meno? Non lo so e non mi importa. Quanto le mascherine riducono la possibilità di contagio? Non lo so e non mi importa. E le altre precauzioni (lavarsi le mani, lasciare le scarpe fuori dalla porta, distanziamento dalle altre persone)? Non lo so e non me ne importa. L’unica cosa che mi importa è che ogni cosa che riduca la possibilità di contagio per me va presa. Quindi, se un medico crede di avere il diritto di non credere nella scienza medica, ha tutto il diritto di farlo, ma solo nella sua isola personale, non dove vivo io che ho a mia volta il diritto di non farmi curare da un medico che non crede nella scienza medica per cui ha ricevuto la laurea che lo avrebbe abilitato a curare le persone. Circa 4 mesi fa assistetti a una telefonata del mio medico di base, una dottoressa vicina alla pensione che se sapeva che avevi il covid non ti permetteva neanche di avvicinarsi al suo studio, mentre parlava con una paziente; nella telefonata questa dottoressa diceva alla paziente che i sintomi che la stessa lamentava sarebbero potuti derivare dai vaccini. A parte che fatico a capire come si faccia ad arrivare a certe conclusioni per telefono, naturalmente ho cercato subito un altro medico, quello che ho ora, il quale cura i suoi pazienti che hanno il Covid dopo il normale orario di studio.

Quindi, ricapitolando, un medico ha il diritto di credere a tutte le id iozie che vuole. In un Paese che non fosse il Paese di Pulcinella, però, ogni medico dovrebbe avere il dovere di informare tutti i suoi pazienti se le sue pratiche mediche si discostano dalle direttive del Ministero della Sanità e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Lo stesso dicasi per tutte le pratiche e i dispositivi di protezione come le vaccinazioni degli stessi medici, le mascherine, i guanti e quant’altro. Solo dentro casa propria ognuno può fare, più o meno, quello che gli pare. Ma fuori da casa ci sono delle regole da rispettare, senza se e senza ma.
 

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