Estate di San Martino

L'estate di San Martino è più di una bella leggenda. In effetti esistono analoghe tradizioni presso vari popoli e culture, e io faccio molta fatica a ricordare un 11 novembre di cattivo tempo dalle mie parti. Ricordo che anni fa chiusi la stagione balneare in quel di Seiano il giorno di Ognissanti. Stamane qui c'era un clima quasi ideale per migliorare quel record e ci avevo fatto un pensierino, ma poi mi sono accontentato di uno sfizio più consono alla mia età. A casa abbiamo la cucina esposta al sole e ho voluto pranzare come abitualmente faccio fino a metà settembre, cioè in pantaloncini corti e a torso nudo. Naturalmente con un pasto che più mediterraneo non si può. Antipasto a base di olive di Gaeta con bruschetta aglio, olio, pomodorini e rucola fresca. Per primo uno spaghetto leggerissimo alla marinara, con filetti di alici del Golfo appena scottate, aglio tritato abbondante e non soffritto, con olio, pomodorini, peperoncino, origano e capperi. Per secondo alici gratinate con aglio, olio, prezzemolo, peperoncino, limone, radice di zenzero e pane grattugiati. Un contorno di olive paesane condite alla contadina (ancora aglio, olio, prezzemolo e papaccelle napoletane, cioè peperoncini agrodolci sottaceto). Il tutto innaffiato con un Solopaca del Sannio. Per concludere con noci fresche di Sorrento, fichi d'India di tre colori e cachissi  (cioè loti o kaki: il mio frutto di gran lunga preferito, un tempo arrivavo a mangiarne quasi 2 chili al giorno). Si perde un po' di tempo a spellare i gherigli delle noci e a sbucciare i fichi d'India spinosi ma è un pranzo economico e stura-arterie che consiglio a tutti. 

Me lo ha un po' guastato purtroppo il telegiornale con l'inquietante notizia delle autobotti che in pieno autunno vanno ancora a rifornire di acqua gli assetati comuni del bergamasco. La siccità da quelle parti non è ancora finita. Signori, ma dove vogliamo arrivare prima di prendere provvedimenti seri? Invece di sbloccare trivelle in mare, pianificare rigassificatori e sognare ponti sullo Stretto e centrali nucleari, il governo Meloni dovrebbe appaltare subito la costruzione di invasi, canali per l'irrigazione e bacini artificiali, da completare prima della prossima estate. E tappezzare l'Italia di pannelli fotovoltaici e pale eoliche, impianti che si possono completare molto prima di trovare e sfruttare nuovi (eventuali) giacimenti di gas e che possono darci molta più energia ma senza alterare il clima del pianeta. 

https://www.ecodibergamo.it/stories/premium/bergamo-citta/piove-ma-ancora-non-basta-le-autobotti-sempre-in-azione_1443681_11/

Modificato da fosforo311

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

0 messaggi in questa discussione

Crea un account o accedi per commentare

È necessario essere registrati per poter lasciare un messaggio

Crea un account

Non sei ancora iscritto? Registrati subito


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.


Accedi ora

© Italiaonline S.p.A. 2023Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963