FANNO CILECCA, MA SE NE VANTANO

Incredibile  sbarcano  tutti, non  scordando  quelli  che  continuano incontrastati ad  arrivare  senza  che  ce  ne  diano  notizia, sono oltre  novemila dal  campanellino ad  oggi...ma  con loro i  clandestini  non arrivano  più   aahahahahah  POVERI ILLUSI  vogliono  fermare  la  cascata  ( conseguenza  del  becero capitalismo )  con le  mani anzi  meglio dire  con la  bocca. Sanno parlare  o meglio blaterare bene  da  buoni  imbonitori ma  al momento  di  agire  FALLISCONO !

 articolo   di Gad Lerner

PIANTEDOSI, NUOVA SPECIE DI SALVINI IN DOPPIOPETTO, HA FATTO CILECCA DAVANTI ALL'EUROPA INTERA
Dopo aver fatto cilecca nella caccia ai rave party, il ministro Piantedosi -nuova specie di Salvini in doppiopetto- con l’invenzione dell’odiosa selezione medica dei migranti a bordo delle “navi pirata” ha di nuovo sbagliato i calcoli.
L’Italia del 2022 non è l’Italia sovreccitata dall’allarme sicurezza montato ad arte nel 2018. Di mezzo ci sono i due anni della pandemia, nel corso dei quali è venuta a noia la favola secondo cui, se stiamo peggio, la colpa sarebbe della troppa immigrazione. L’accoglienza senza traumi di 150 mila profughi ucraini in quattro mesi, poi, ha evidenziato che non siamo una penisola a rischio di invasione. Nessuna inchiesta giudiziaria, infine, è riuscita a dimostrare che le Ong del soccorso in mare agiscano per fini di lucro, tanto più che le loro navi trasbordano solo una minima quota dei disperati che raggiungono le nostre coste grazie alla rete degli scafisti.
Restiamo tutto sommato un paese civile. La quota di italiani che gongolano di fronte alla cattiveria ostentata dai politici di destra -perché si sentono vendicati così dallo straniero che *** sul marciapiede di fronte a casa- è certo tuttora cospicua, ma non supera un terzo dei votanti. Lo certificano i risultati elettorali del 25 settembre. Lo stesso M5S, che a suo tempo trovò conveniente far sua la propaganda contro i “taxi del mare”, ora non asseconda più la replica stanca della criminalizzazione delle “navi pirata”.
L’aver imposto alla Ocean Viking, con le sue 234 persone da venti giorni a bordo, un’ulteriore lunga navigazione da Catania a Marsiglia -in deroga al diritto del mare che contempla lo sbarco nel porto sicuro più vicino- è solo una disonorevole meschinità, non certo un atto di difesa dei “sacri confini della patria”. La pretesa di rispedire in mare 34 adulti maggiorenni lasciati a bordo della Humanity 1, dopo che i medici militari dell’Usmaf si sono prestati a vidimarne il respingimento, non poteva che essere rimangiata perché cozza contro le direttive Ue. Una inutile carognata, seguita da inevitabile marcia indietro: impossibile sostenere che non abbiano diritto di chiedere accoglienza uomini già reclusi nei campi di prigionia libici e provenienti da paesi martoriati come il Burkina Faso, la Siria o il Bangladesh.
Su questo impulso discriminatorio si fonda la ricerca di consenso della destra suprematista, ultima declinazione del sempiterno razzismo: dividere anche questi poveracci fra profughi di serie A e profughi di serie B, il più delle volte -anche se non lo si ammette- in base al colore della pelle. Forse che un ucraino di religione cristiana avrebbe più diritto all’asilo di un siriano di religione musulmana? Perché mai un ragazzo in fuga dal Gambia o dal Mali andrebbe considerato “migrante economico” anche se laggiù corre pericoli uguali se non maggiori di chi vive in Ucraina? Ma tant’è, si fa ricorso a un’applicazione formalistica delle normative vigenti -peraltro già corrette in numerose sentenze della magistratura che ormai fanno giurisprudenza- fingendo di ignorare la situazione drammatica in cui versano il Medio Oriente, l’Africa subsahariana o l’Asia meridionale.
Quanto siano pretestuose tali argomentazioni è confermato dall’ipocrisia con cui, tutto ad un tratto, il governo Meloni s’è messo a fare appello all’Ue per una revisione della convenzione di Dublino che consenta un’equa ricollocazione dei migranti; dopo che per anni quegli stessi partiti ne avevano impedito la modifica. La verità indicibile è che la destra suprematista resta propensa a pagare qualunque prezzo in termini di vite umane -annegati nel Mediterraneo, morti di sete nel deserto, uccisi a casa loro- nell’illusorio tentativo di bloccare il flusso migratorio. Cos’altro lascia intendere la battente propaganda “stop all’immigrazione clandestina”, finora abbinata con una netta opposizione a ripristinare vie legali di accesso per i migranti?
Prese di mira le navi delle Ong battenti bandiera straniera, con un’esibizione di nazionalismo degna di miglior causa, ora vedrete che inizierà il solito piagnisteo: “L’Italia non può diventare la vittima sacrificale dell’Europa”… “Grecia e Spagna praticano già da tempo brutali respingimenti”… “Anche i governi di centrosinistra, senza dichiararlo, si sono comportati come noi”…
Tutto vero (e inaccettabile). Ma le colpe altrui non possono venir adoperate come scusanti per le proprie. Tanto più quando si innalza lo sdrucito vessillo della cattiveria nell’illusione di riunirvi attorno la maggioranza degli italiani.
Il ministro Piantedosi finge di indignarsi dopo che la sua uscita sul “carico residuale” della Humanity 1 ha suscitato vasto imbarazzo. E’ un burocrate, circondato da ideologi, che ha già procurato non pochi guai al governo. Avanti così, faranno vergognare la maggioranza degli italiani perbene.

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9 messaggi in questa discussione

Ghe xe un deto in Veneto che dise:

"Quando ea mierda monta in scanc, o spusa o fa dan" 

Tutti diventiamo fenomeni quando, per meriti o per fortuna, raggiungiamo incarichi importanti o di responsabilità 

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Il "carico residuale". Credo che Gesù lo chiamasse "prossimo tuo".

Don Dino Pirri

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“Tanti nemici, tanto onore”, disse Matteo Salvini quando era ministro dell’Interno del governo Conte I per rispondere alle critiche europee sulla sua politica dei porti chiusi. Era una citazione di Benito Mussolini, oggi il leader leghista non la ripete (almeno finora), ma i ‘nemici’ ormai non si contano nelle tentate relazioni del nuovo governo Meloni con l’Europa.

A soli 20 giorni dal giuramento, è già ‘caso Italia’ in Europa. Anche se Bruxelles non avrebbe voluto. Anche se nemmeno Emmanuel Macron avrebbe voluto. E invece la propaganda sovranista italiana sui migranti, quel cantare vittoria dopo aver ottenuto la disponibilità di Parigi ad accogliere i profughi della Ocean Viking, non lasciano alternative né al presidente francese, né alla Commissione Europea.

La Francia prova a fare dietrofront, Bruxelles intima di aprire un “porto vicino e sicuro” quando la nave si sta già muovendo verso le coste francesi ma è ancora in acque italiane. Non si fa in tempo, Parigi decide di far sbarcare la nave “in via eccezionale”, ma il resto sono attacchi, rotture di accordi, promesse di farla pagare cara a Roma. Un capolavoro.

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Non c’è un singolo elemento di novità nel percorso che sta portando avanti Giorgia Meloni alla guida del Paese. È tutto sulla scia del suo grande classico narrativo: il vittimismo. Che si basa su un meccanismo molto semplice: serve sempre un nemico per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica. Fa  il  paio  con il capitandeimieistivali

Ravers, femministe, migranti, francesi: Giorgia Meloni e il disperato bisogno di un nemico
Non c’è un singolo elemento di novità nel percorso che sta portando avanti Giorgia Meloni alla guida del Paese. È tutto sulla scia del suo grande classico narrativo: il vittimismo. Che si basa su un meccanismo molto semplice: serve sempre un nemico per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica.

continua su: https://www.fanpage.it/politica/ravers-femministe-migranti-francesi-giorgia-meloni-e-il-disperato-bisogno-di-un-nemico/
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