Facciamo un quiz …!€

 

“Le condizioni di pace non possono essere stabilite solo dagli ucraini”

Chi ha detto questa skifezza  immonda? 

1) Dmitrij Peskov
2) Aljaksandr Lukašėnka
3) Giuseppe Conte 

Chi risponde correttamente vince una statuina del punto fortissimo di riferimento del progressismo italiano in scala 1:1 fatta con gli scarti corporei di Putin

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13 messaggi in questa discussione

bohhh......comunque conte è da un bel pò che si assicura il vento ha favore....ora tira da questa parte ora dall'altra......:D...si conserva la poltrona...

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9 ore fa, sempre135 ha scritto:

bohhh......comunque conte è da un bel pò che si assicura il vento ha favore....ora tira da questa parte ora dall'altra......:D...si conserva la poltrona...

Puoi muovere qualsiasi critica a Giuseppe Conte, ma non che sia un poltronista o un mestierante della politica. Per lui la politica è una scoperta e una passione, tardiva ma intensa, per la quale ha congelato attività professionali che gli rendevano oltre 1 milione di euro l'anno. E una volta eletto deputato si è affrettato a puntualizzare che la regola dei due mandati elettivi vale prima di tutti per lui.

La posizione di Conte sull'Ucraina è chiara, limpida, condivisibile e condivisa dalla maggioranza degli italiani. L'Ucraina è il paese aggredito, la Russia l'aggressore. Quindi approvò all'inizio l'invio di armi e le sanzioni (le approvai anch'io, ma invocavo sanzioni molto più dure alla Russia). Ma l'aggredito in questo caso non è privo di colpe e l'aggressore non privo di ragioni. Il colpo di Stato del 2014 (con la rimozione di un governo democraticamente eletto, 800 morti ed episodi tragici come la strage nella sede dei sindacati di Odessa), la persecuzione della minoranza russofona (anche nelle province dove è maggioranza), 8 anni di guerra civile nel Donbass con migliaia di vittime civili, i crimini di guerra perpetrati dai battaglioni nazistoidi e denunciati da Amnesty Internazional, la plateale violazione degli accordi di Minsk, l'aperta sfida geopolitica della NATO che, come attestano documenti ufficiali, si preparava ad accogliere un altro paese ex sovietico in plateale violazione delle promesse fatte a Gorbaciov, sono ragioni non sufficienti ma niente affatto trascurabili dalla parte della Russia. E vanno tenute in debito conto in qualsiasi analisi storica seria e in qualsiasi approccio diplomatico serio da parte dell'Occidente.  Un vero e forte impulso al negoziato che incredibilmente, dopo oltre 8 mesi di guerra e una minaccia nucleare incombente, ancora non c'è stato, quindi fanno benissimo Conte e i manifestanti di piazza San Giovanni a sollecitarlo e invocarlo con forza al cospetto di un consesso nazionale e internazionale in larghissima parte cieco e sordo. Dopo oltre 8 mesi di guerra lor signori non capiscono, o meglio fingono di non capire l'evidenza. E cioè che l'unico effetto di armi e sanzioni è il prolungamento sine die della guerra. Cioè dei lutti e delle distruzioni; dei danni all'economia mondiale, in primis i paesi poveri e dipendenti dai cereali di Russia e Ucraina, in secundis i paesi dipendenti dal gas russo come l'Italia e mezza Europa; della tensione geopolitica mondiale fino a livelli senza precedenti nel dopoguerra; e della minaccia di una catastrofica escalazione nucleare, perfino più seria ma assai sottovalutata rispetto a quella che inchiodò il mondo nel panico durante la crisi di Cuba. All'epoca la diplomazia intervenne con prontezza e coraggio, due leader che erano due statisti seri si parlarono e raggiunsero un compromesso rinunciando ciascuno dei due a qualcosa, intervenne il papa, e il governo italiano, all'epoca guidato da un altro statista serio, operò fattivamente per la pace, molto più degli altri governi europei. Oggi con Draghi e Meloni ci siamo ridotti a comparse in uno spettacolo di burattini. Le armi a Kiev e le sanzioni a Mosca non hanno impedito ai russi  di prendersi il massimo di quello a cui aspiravano: il Donbass e il corridoio verso la Crimea. Zelensky resiste, lotta, con le armi che gli regaliamo e di cui non è mai contento, ma temo che in inverno farà la fine di Napoleone. La Russia perse una guerra di mare col Giappone, guerre di terra non ne ha mai perse. Non mollerà le 5 province annesse, oggi questo è certo come la morte. Domani qualcosa potrebbe cambiare, ma a prezzi inimmaginabili. La proposta di 5 referendum popolari vigilati dai caschi blu offrirebbe almeno lo spunto per cessare il fuoco e sedersi a un tavolo. Poi da cosa nasce cosa, dalla guerra e dalla morte non nasce niente. Ma Zelensky non vuole, s'illude tuttora di vincere e l'Occidente asservito al pazzo guerrafondaio Biden lo asseconda. D'altra parte c'è o non c'è il principio di autodeterminazione dei popoli nell'articolo 1 dello Statuto dell'ONU? I cittadini delle 5 province annesse hanno il DIRITTO di esprimersi in referendum regolari e la comunità internazionale ha il DOVERE di garantirglielo, piaccia o no a Zelensky.

Quasi superfluo precisare che è sacrosanta la richiesta di Conte che eventuali ulteriori invii di armi siano discussi e votati in parlamento. Il quadro bellico è radicalmente mutato in una guerra di posizione di cui non si intravede uno sbocco, la tensione geopolitica è cresciuta quasi al parossismo, si è aggravato il peso dell'inflazione e della crisi energetica sulle famiglie e sulle imprese, il popolo sovrano oggi è contrario non solo alle armi ma pure alle sanzioni, l'unica cosa immutata rispetto a marzo è l'articolo 11 della Costituzione. Dunque quelle decisioni DEVONO essere ridiscusse in aula. Questa volta con un dibattito ampio, serio, aperto, anche alle scelte personali e di coscienza, e senza nessun condizionamento da servi come Draghi che si atteggino a decisori e padroni della democrazia. 

Modificato da fosforo311

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Cosa dovrebbe accettare e o rinunciare Zelensky per avere la pace, sig fosforo? 

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11 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:

Cosa dovrebbe accettare e o rinunciare Zelensky per avere la pace, sig fosforo? 

Se permette intervengo io al posto del Cazzaro di Napoli …!! Zelensky , per avere la pace , dovrebbe accettare la resa incondizionata . 

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50 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:

Cosa dovrebbe accettare e o rinunciare Zelensky per avere la pace, sig fosforo? 

Secondo me Zelensky dovrebbe prima di tutto firmare un esplicito e formale atto di rinuncia a entrare nella NATO. Avendo ereditato un pezzo di quella Unione Sovietica che Gorbaciov disgregò anche in virtù della parola d'onore datagli da Baker sull'espansione atlantica:

 "Not one inch eastward".

Secondo me sarà già tanto se l'Ucraina verrà accolta nell'UE. Alla quale converrebbe, sotto il profilo economico, accogliere invece paesi come la Turchia. Ma attenzione: anche i membri della NATO, tutti, dovrebbero impegnarsi formalmente a non invitare mai più repubbliche ex sovietiche nell'Alleanza. È già tanto che siano entrate, violando i patti non scritti, le tre repubbliche baltiche. 

Poi Zelensky dovrebbe ritirare tutti i provvedimenti antidemocratici presi prima e durante la guerra contro i partiti di opposizione e contro le minoranze russofone del Donbass e di tutti gli altri territori. Del resto sarebbe nel suo interesse farlo qualora accettasse i referendum nelle 5 province contese: avrebbe maggiori probabilità di vincerne qualcuno. 

Quest'ultimo punto mi pare il massimo che oggi si possa chiedere non Zelensky ma a Putin: accettare nuovi referendum popolari nelle 5 province annesse alla Russia, da svolgersi sotto la stretta vigilanza dei caschi blu dell'ONU. Come ho già scritto, una plausbile base di partenza per il cessate il fuoco e per il negoziato oggi potrebbe essere la semplice proposta di accettare di discutere di ciò. Credo che Putin oggi accetterebbe di discuterne, eccetto forse che per la Crimea. Il che non significa che alla fine accetterebbe i referendum sotto egida ONU. Ma nessun successo senza tentativo. Mentre Zelensky si ostina e non ne vuole proprio sapere di sedersi. La sua proposta è sempre la stessa: il ritiro incondizionato dei russi da tutti i territori occupati. Una clausola analoga la firmò il ministro degli esteri giapponese sulla corazzata Missouri nell'atto di resa incondizionata dopo avere subito due bombardamenti atomici. Delle tre l'una: o Zelensky è un ignorante che non conosce la storia, o è matto e crede di avere già vinto, oppure è un illuso e crede di poter vincere. L'Occidente a mio avviso deve disilluderlo cominciando a tagliargli la fornitura di armi. Ma deve nel contempo anche inasprire, e di brutto, le sanzioni economiche alla Russia. Altre soluzioni francamente io oggi non ne vedo. 

Modificato da fosforo311

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Ora ha detto cosa dovrebbe accettare Zelensky, Putin invece cosa dovrebbe accettare, sig fosforo? 

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1 ora fa, ahaha.ha ha scritto:

Ora ha detto cosa dovrebbe accettare Zelensky, Putin invece cosa dovrebbe accettare, sig fosforo? 

In parte l'ho detto. Putin dovrebbe accettare di fare svolgere i referendum sotto l'egida dell'ONU nelle 5 regioni annesse e accettarne i verdetti insindacabili. Ma non sarà facile convincerlo.

Dovrebbe poi ovviamente accollarsi per intero il peso della ricostruzione nelle regioni che optassero per la Federazione russa e del risarcimento per tutte le vittime civili, e garantire la piena parità di diritti civili ai cittadini di lingua ucraina di queste regioni, inclusi i militari combattenti, nonché l'opzione di trasferirsi in Ucraina ricevendo un'equa compensazione per i beni immobili lasciati. Dovrebbe inoltre impegnarsi a pagare, entro un tempo da concordare e con gli interessi legali, il 50% dei danni diretti di guerra in tutte le restanti parti dell'Ucraina (percentuale salomonica perché sarebbe difficile ripartire esattamente i danni causati dalle due parti belligeranti). Secondo me, dovrebbe anche impegnarsi a versare all'Ucraina una quota (da concordare) sui profitti derivanti dai prodotti minerari del Donbass, qualora questo optasse per l'annessione; e a erogare verso l'Ucraina a prezzo di costo tutto il surplus energetico della mega-centrale di Zaporizzja non utilizzato in loco, qualora l'oblast di Zaporizzja optasse per l'annessione. Dovrebbe infine sottoscrivere con Zelensky un trattato di non aggressione, di libero transito di merci e persone, e di mutua cooperazione economica, commerciale e se possibile anche scientifica e culturale. 

Modificato da fosforo311

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Mi sembra che lo tratta piuttosto bene il sig Putin. Addirittura gli concede di pagare il 50% dei danni (i morti non li contiamo? ) dei danni che ha provocato lui con l'invasione. 

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15 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Puoi muovere qualsiasi critica a Giuseppe Conte, ma non che sia un poltronista o un mestierante della politica. Per lui la politica è una scoperta e una passione, tardiva ma intensa, per la quale ha congelato attività professionali che gli rendevano oltre 1 milione di euro l'anno. E una volta eletto deputato si è affrettato a puntualizzare che la regola dei due mandati elettivi vale prima di tutti per lui.

è ammirevole il tuo attaccamento a conte, ma dubito fortemente che abbia lasciato andare un reddito maggiore per un attività politica che gli rende meno......niente frutta più della politica.....-_-

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15 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Puoi muovere qualsiasi critica a Giuseppe Conte, ma non che sia un poltronista o un mestierante della politica. Per lui la politica è una scoperta e una passione, tardiva ma intensa, per la quale ha congelato attività professionali che gli rendevano oltre 1 milione di euro l'anno. E una volta eletto deputato si è affrettato a puntualizzare che la regola dei due mandati elettivi vale prima di tutti per lui.

è ammirevole il tuo attaccamento a conte, ma dubito fortemente che abbia lasciato andare un reddito maggiore per un attività politica che gli rende meno......niente frutta più della politica.....-_-

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6 ore fa, ahaha.ha ha scritto:

Mi sembra che lo tratta piuttosto bene il sig Putin. Addirittura gli concede di pagare il 50% dei danni (i morti non li contiamo? ) dei danni che ha provocato lui con l'invasione. 

Non stiamo parlando del trattamento che noi applicheremmo a Putin o a Zelensky, egregio, bensì di una ipotetica base negoziale sulla quale potrebbe esserci una probabilità maggiore di zero che le due parti raggiungano un accordo o almeno una sofferta convergenza. Bisogna essere realisti: da che mondo è mondo i danni di guerra non li paga chi ha torto ma chi perde, e solo se è sconfitto in modo così schiacciante che non può rifiutarsi di pagare. Non dobbiamo confondere i nostri desideri o la narrazione dei media con la realtà. Il prof. Orsini è uno studioso che studiava in modo quasi scientifico e per molte ore al giorno questa guerra ancora prima che iniziasse. Le sue parole possono non piacere ma io le trovo oneste e illuminanti:

https://infosannio.com/2022/11/06/critica-della-politica-internazionale/

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Io consiglierei allo studioso Orfini di proporre  che la comunità internazionale offra a Putin anche una medaglia al merito per aver insegnato agli ucraini che non si può aver tutto dalla vita. 

PS:come è possibile che Orfini studiassie la guerra se ancora la guerra non c'era?

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Il 7/11/2022 in 03:02 , fosforo311 ha scritto:

Non stiamo parlando del trattamento che noi applicheremmo a Putin o a Zelensky, egregio, bensì di una ipotetica base negoziale sulla quale potrebbe esserci una probabilità maggiore di zero che le due parti raggiungano un accordo o almeno una sofferta convergenza. Bisogna essere realisti: da che mondo è mondo i danni di guerra non li paga chi ha torto ma chi perde, e solo se è sconfitto in modo così schiacciante che non può rifiutarsi di pagare. Non dobbiamo confondere i nostri desideri o la narrazione dei media con la realtà. Il prof. Orsini è uno studioso che studiava in modo quasi scientifico e per molte ore al giorno questa guerra ancora prima che iniziasse. Le sue parole possono non piacere ma io le trovo oneste e illuminanti:

https://infosannio.com/2022/11/06/critica-della-politica-internazionale/

Ah ecco ecco !! Quindi per il Cazzaro napoletano 
costringere, anche con la forza, l’esercito russo a tornare a casa sarebbe troppo umiliante per Putin.
Quanto un pensiero del genere sia ignobile e miserabile non dovrebbe neanche essere spiegato a una persona civile. E’ sorprendente che alcuni, sedicenti, pacifisti, che si compiacciono a parole del loro puro idealismo, in realtà ragionino mostrando un cinismo che supera ogni senso di umanità per le vittime di crimini di guerra paragonabili a quelli nazisti, che hanno gli unici più recenti precedenti, sottovalutati in occidente, negli interventi della Russia in Cecenia, Georgia e Siria. Ecco quindi che i paladini della pace eterna per i popoli aggrediti convergono sulla stessa lunghezza d’onda politica della potenza che aggredisce. Ne accettano le ragioni e le convalidano rendendosene complici. Il terreno d’incontro è il comune disprezzo per le democrazie liberali dell’occidente. Sistemi economico sociali assai imperfetti, ma che più e meglio di altri non solo hanno garantito lo sviluppo delle libertà, dei diritti civili e una maggiore diffusione del benessere economico, ma hanno dimostrato una maggiore e più certa capacità di riformarsi.  Ci si riempie la bocca come fa il Cazzaro di Napoli citando “povertà e disuguaglianze” nelle democrazie liberali. Viceversa nel vagheggiare il “nuovo ordine mondiale”, che porta alcuni a vedere Putin come un modello di resistenza da appoggiare contro il nemico comune, il capitalismo e il liberalismo, la povertà e le disuguaglianze sono elevate all’ennesima potenza. Con l’aggiunta di un autoritarismo e di una repressione del dissenso senza pari.  L’Ucraina è la cavia scelta da Putin per saggiare la capacità delle democrazie liberali di contrastare il suo disegno espansionistico. La carica nefasta che lo guida più che la terra da conquistare è l’anima democratica da sopprimere. E in questa lotta infernale Putin cerca alleati nella parte di opinione pubblica occidentale insoddisfatta del sistema democratico. E alla parte che non lo è viene riservata una razione abbondante di terrorismo guerrafondaio, che i finti pacifisti fanno balenare come la ragione di una pace ipotetica, ingiusta e ipocrita, che si realizzerebbe cedendo in cambio la libertà del popolo ucraino. Chiedere il disarmo dell’aggredito senza pretendere il contemporaneo ritiro dell’aggressore sarebbe un risultato molto conveniente per Putin. Altro che equidistanza !! Si parla di ripresa della diplomazia. E’ giusto farlo. La parte onesta del mondo pacifista si batte per questo. Va appoggiata !! Va  però appoggiato un rilancio dell’iniziativa democratica insieme al sostegno anche armato all’Ucraina. 
C’è poco altro da aggiungere, ma sul perché non si sia fatto c’è molto da riflettere.                      
G.G. 

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