Inviata 30 ottobre, 2022 Enrico Letta , mio concittadino , e’ un incapace, che presume di sé e che non ha alcuna predisposizione per la politica, per le strategie che necessariamente la governano e per le tattiche utili a raggiungere un risultato. Aveva due strade di fronte a sè per evitare che Giorgia Meloni si impadronisse dei due rami del Parlamento. Le ha accuratamente evitate, anche se il Rosatellum imponeva con la matematica e la logica di allearsi con una delle due compagini che potevano impedire il risultato pieno di Fratelli di Italia. Presentarsi con Calenda e Renzi, dando cosí voce e credito ai riformisti presenti in tutto l'arco costituzionale. Pallottoliere alla mano il risultato sarebbe stato pari a VENTIQUATTRO parlamentari in più, sufficienti a essere coinvolti in qualche misura nel governo del paese. Ma l'arroganza e il risentimento hanno impedito che ciò si realizzasse per mantenere saldo il legame con la sinistra (quella vera) dimostratisi, una volta di piú, irrilevante. Presentarsi con Conte, tentando cosí di riprendersi i voti in libera uscita dal 2014. Pallottoliere alla mano il risultato sarebbe stato anche superiore: TRENTADUE parlamentari in più, sufficienti a essere coinvolti in qualche misura nel governo del paese. Ma il timore di una cannibalizzazione ha prevalso. Peraltro il processo è comunque in atto, pure accelerato, grazie alla sconfitta elettorale. L'OPA di Giuseppe Conte si allunga adesso, sotto la occhiuta regia dei soliti: Bettini, Boccia, Orlando e lui il sempiterno Massimo D'Alema, uscito allo scoperto con una intervista dove definisce il riformismo di Renzi, una MALATTIA che ha contagiato il PD. Su tutto, il PD ormai ridotto a un mercato con una ventina di capoclan si accinge a un rapudo processo di rinnovamento. Se ne riparla a Marzo 2023, con le primarie, con calma e molto gesso e soprattutto con il numero di iscritti che staziona su livelli da bocciofila. Penso che il principale artefice del successo di Giorgia Meloni sia proprio lui. Sarebbe tempo, per lui, di tornare alla cattedra di Parigi, se non fosse che da quelle parti non sono più interessati a un ex-presidente del consiglio che ritorna come ex-segretario di partito. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti