60 anni fa la crisi di Cuba

Dopo le carezze di mia madre uno dei miei ricordi più lontani nel tempo sono gli accorati appelli alla pace di papa Giovanni XXIII e le facce angosciate dei miei genitori e dei giornalisti della RAI durante il telegiornale del Programma Nazionale (oggi Rai1) che guardavamo sul televisore di mia nonna. Erano le trepidanti serate di fine ottobre del 1962, con l'incubo dell'apocalisse nucleare per la crisi dei missili di Cuba. Quel televisore, un Geloso in b/n a 2 canali, d'inverno fungeva anche da stufetta con le sue valvole termoioniche. L'inconveniente era che dopo l'accensione bisognava attendere quasi mezzo minuto prima che apparisse il quadro, il tempo per l'appunto di scaldare le valvole. Mia nonna viveva con noi e avendo visto due guerre mondiali non era per nulla turbata, anzi incrociando quelle notizie allarmanti con la Smorfia napoletana ricavava ambi e terni da giocare sulla ruota di Napoli.

La crisi era iniziata il 14 ottobre quando un U2, aereo spia americano, il famoso Dragon Lady, fotografò le rampe di lancio dei missili balistici sovietici in costruzione sull'isola di Cuba, a 90 miglia dalla Florida. Però il mondo ne venne a conoscenza solo il 22, quando John Kennedy pronunciò un famoso e drammatico discorso televisivo alla nazione. I falchi gli avevano consigliato di bombardare a tappeto l'intera isola e poi di invaderla. Opzione sconsiderata visto che gli americani non sapevano quante armi nucleari sovietiche fossero già operative sull'isola. Oggi sappiamo che erano pronti all'uso solo tra 6 e 8 missili SS4 a medio raggio, antiquati e imprecisi ma probabilmente in grado di raggiungere Washington con una testata da 1 Megaton, e una novantina di missili tattici a corto raggio che avrebbero potuto essere usati contro la base di Guantánamo ed eventuali truppe di invasione. Mentre non erano ancora arrivati i più moderni SS5 a raggio intermedio. Kennedy optò per il blocco navale (che nel suo discorso chiamò quarantena): tutte le navi dirette a Cuba potevano passare solo dopo ispezione del carico da parte degli americani. Opzione più razionale ma anch'essa non priva di rischi, infatti il presidente disse che le forze armate erano pronte a tutto. Lo stato di allerta (o condizione di prontezza difensiva) fu portato al livello DEFCON 2. Che fu raggiunto solo in un'altra occasione, all'inizio della prima guerra del Golfo. La normalità è DEFCON 5, mentre DEFCON 1 indica guerra nucleare in corso o imminente. Oggi, con la guerra in Ucraina e le minacce di Putin, le forze armate USA sono a DEFCON 3. 

Ma come si arrivò alla crisi di Cuba? La rivoluzione castrista del 1959 aveva strappato l'isola al dittatore Batista e alla mafia americana che di fatto la controllava (vedasi il film Il padrino parte seconda). Ma Fidel Castro inizialmente non aveva alcuna intenzione di entrare nell'orbita sovietica e men che meno di immischiarsi nella guerra fredda con un potentissimo vicino sulle cui importazioni di zucchero e sigari si reggeva l'economia cubana. Furono gli americani a buttarlo letteralmente tra le braccia di Krusciov con una lunga serie di maldestri tentativi di abbattere il regime castrista, che invece ne uscì rafforzato. Dalla fallita invasione alla Baia dei Porci, organizzata dalla Cia, all'operazione Mangusta, una sequela infinita di attacchi terroristici e sabotaggi di infrastrutture miranti a destabilizzare il regime comunista, inclusi diversi tentativi, sempre organizzati dalla Cia e sempre falliti, di assassinare il lider maximo, anche tramite sicari mafiosi; fino all'embargo durissimo decretato contro Cuba nel febbraio '62 e che perdura tuttora. Dal canto suo Nikita Krusciov non era un guerrafondaio. Al confronto con Putin anzi lo definiremmo un brav'uomo. L'invasione dell'Ungheria gli fu imposta dai falchi stalinisti che nel '56 erano ancora molto forti nel partito. Ma fu lui che destalinizzò l'URSS e avviò il dialogo tra i due blocchi con la sua dottrina della "coesistenza pacifica". E con il celebre "dibattito in cucina", un confronto informale e improvvisato su capitalismo e comunismo con l'allora vicepresidente Nixon in visita a Mosca. Di umilissime origini, Krusciov era uno statista di grande intelligenza e arguta loquacità. Anche molto appariscente nei modi. Ricordiamo il famoso gesto della scarpa che si tolse per batterla su un banco dell'ONU. In tal senso vanno intese le sue celebri e provocatorie minacce all'Occidente: "Vi seppelliremo", "Stiamo producendo missili come salsicce". In reltà egli pensava che il comunismo avrebbe conquistato l'Occidente in modo pacifico e naturale, e cercava furbamente di celare il pesante gap quantitativo e qualitativo tra l'arsenale atomico americano e quello sovietico. All'epoca della crisi di Cuba il rapporto tra le testate atomiche era di circa 8 a 1, e di ben 17 a 1 nel campo delle armi strategiche. In particolare i sovietici disponevano di pochi e poco affidabili bombardieri a lungo raggio e di pochissimi e imprecisi missili balistici intercontinentali. Per giunta gli USA schieravano batterie di missili a medio raggio in Europa, in particolare i missili Jupiter in Italia e in Turchia, in grado di colpire fino a Mosca. Il vantaggio del "primo colpo" era tutto dalla parte americana: l'equilibrio del terrore necessario per garantire la pace era lungi dall'essere raggiunto. Quindi possiamo credere a Krusciov e a Castro quando, a crisi finita, dissero che i missili a Cuba servivano solo per equilibrare la capacità deterrente e per difendere l'isola dalla costante minaccia americana di rovesciare il governo rivoluzionario.

Per la verità durante la crisi Castro si comportò da falco arrivando a chiedere a Krusciov di usare i missili, errore che in seguito riconobbe e di cui si pentì. Di fatto fu estromesso dai negoziati dal saggio segretario del Pcus. Per fortuna dell'umanità si ritrovarono quindi a negoziare due uomini di pace: il cattolico Kennedy e il comunista riformista Krusciov. In effetti vari storici ritengono che nella crisi di Cuba non si sfiorò mai realmente l'apolicasse. Si verificarono tuttavia due pericolosi incidenti sabato 27 ottobre, il cosiddetto Black Saturday,  paradossalmente proprio mentre le trattative segrete tra le parti stavano per andare a buon fine: l'abbattimento da parte dei cubani di un U2 mentre sorvolava Cuba, con la morte del pilota e il conseguente innalzamento in volo di aerei tattici da ambedue le parti; e soprattutto il caso del sottomarino sovietico B-59 i cui dettagli vennero alla luce solo 40 anni dopo. Un cacciatorpediniere americano che partecipava alle operazioni di blocco navale lanciò bombe di segnalazione per ordinare al sottomarino di emergere, ignorando che questo era armato con un siluro a testata nucleare (T5). A sua volta il sottomarino scambiò quelle bombe di segnalazione per un attacco con autentiche bombe di profondità, ma trovandosi in acque profonde non poteva ricevere istruzioni via radio dal comando sovietico. Ritenendo allora di trovarsi già in guerra, il comandante decise di lanciare il siluro. Trattandosi di un'arma atomica, la decisione doveva però essere condivisa dal preposto ufficiale di bordo, e questi non la condivise. 

Alla fine fu raggiunto l'accordo: Krusciov si impegnò a smontare le rampe dei missili e a ritirare rapidamente tutte le armi atomiche da Cuba, Kennedy garantì che Cuba non sarebbe stata più attaccata e che avrebbe ritirato tutti i missili Jupiter dalle basi in Italia e in Turchia. Quest'ultima clausola venne divulgata solo molti anni dopo e giustificata con l'obsolescenza dei missili. I falchi di ambedue le parti rimasero scontenti. L'anno dopo Kennedy fu assassinato a Dallas (qualcuno parlò e qualcuno parla tuttora di quella oscura vicenda come di un "golpe mascherato"), due anni dopo Krusciov fu rimosso ovvero dimissionato e mandato in pensione da una congiura di palazzo dei falchi del partito.

Dall'esterno i contributi più importanti per il raggiungimento del buon fine della trattativa li diedero senza dubbio papa Giovanni XXIII, oggi santo, e il governo italiano. Proprio così: il governo italiano. Kennedy era cattolico, anche se tutt'altro che bigotto, e a differenza del falco Biden (l'unico altro presidente cattolico nella storia degli Stati Uniti) era sensibile agli appelli del papa. L'Italia all'epoca aveva a palazzo Chigi uno statista come Amintore Fanfani e non un soprammobile come Draghi. È noto che Kennedy era un ammiratore di Fanfani e che abbracciò la politica dopo la lettura di un libro del nostro grande politico ed economista aretino. Fanfani si fece promotore del disarmo in Europa degli Jupiter, nonostante le forti opposizioni interne (l'Italia rinunciava al suo ombrello atomico in piena guerra fredda) e la fortissima opposizione della Turchia. Va detto che anni prima lo stesso Fanfani era riuscito a ottenere dagli USA il diritto di decisione condivisa per l'eventuale impiego bellico di quei missili. L'Italia all'epoca era un paese serio e rispettato, 60 anni dopo nella crisi in Ucraina contiamo meno di niente. E nel mondo c'erano statisti seri: Kennedy, Krusciov, Fanfani. 60 anni dopo siamo nelle mani di guerrafondai irresponsabili e dei loro servi sciocchi. 

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13 messaggi in questa discussione

Ragazzi  , vi siete svegliati o siete ancora assopiti ??  Un post di 200 righe . Ci rendiamo conto …?? 

Modificato da mark222220

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Il cazzaro pisano si è addormentato leggendo il mio post. Bene, vuol dire che ha lasciato per un'oretta il forum libero da nuove kazzate. Cmq sul mio tablet il post copre 115 righe che con il carattere standard da 14 al posto del 18 sarebbero 89. Il minimo sindacale per parlare in modo serio di un argomento come la Crisi di Cuba, senza dubbio tornato d'attualità. Pertanto suggerisco al pisano l'acquisto di questo snello volume sullo stesso tema, sono appena 2164 pagine.

https://www.google.it/books/edition/_/PamyswEACAAJ?hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwid77L9j-r6AhXf_rsIHQHKDMEQ7_IDKAN6BAgOEAY

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Ecchekazzo Cazzaro !! Al culmine di una crisi di bulimia di presuntuosità , ti sei  voluto  esibire in un “duecento righe”  su Cuba scopiazzate qua e là . Trwnquillo, ….a’ nuttata e’ passata. 

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Vai a mungere e palpare le palle al toro , riconosciuta idio ta da 14 !! 

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Lei scopiazzatrice  di giornali oltre che ebete x 25, vada a minzionare sul lung'Arno col q. Lo in aria e le mutande arrotolate fino al ginocchio, stupida bipede ovaiola pisana diversamente intelligente e mai monolaureata. 

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In questo momento, ahaha.ha ha scritto:

Lei scopiazzatrice  di giornali oltre che ebete x 25, vada a minzionare sul lung'Arno col q. Lo in aria e le mutande arrotolate fino al ginocchio, stupida bipede ovaiola pisana diversamente intelligente e mai monolaureata. 

E siamo sempre lì !! Che io vada a minzionare sul Lungarno e’ una tua liberissima opinione non suffragata da niente e da nessuno . Che invece tu “operi” nelle stalle a contatto con il bestiame ed i loro prodotti di latticino e’ una verità assodata da te stessa detta più volte . Contadinella !!! 

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È una verità assodata anche le sue minzioni all'aperto  che fanno innamorare tutti quelli che la vedono, stupida gallina pisana diversamente intelligente e diversamente monolaureata. 

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Le mie minzioni sono solo una tua verità !! Purtroppissimo per te …., indimostrabile !! Nel contempo , io , posso invece mostrare decine e decine di tuoi post dove ti definisci contadina !!  Scommetti idio ta x14 ?

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Ma certo che sono un contadino, lo sanno tutti. 

Come sanno tutti, avendo lei scritto decine e decine di volte, che mi sono innamorato di lei vedendola minzionare.

Non lo neghi perché posso sempre dimostrare quando lo ha scritto stupida gallina pisana diversamente intelligente e diversamente monolaureata 

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Beh , insomma cara contadinella , ammetterai che e’ piuttosto sospettoso il fatto che appena scrivo qualcosa arrivi subito in una frazione di secondo . Ammettilo che mi hai visto minzionare e ti e’ piaciuto . Capita , sai ?? Capito’ pure a mammate con tuo padre numero 93. 

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3 ore fa, mark222220 ha scritto:

Beh , insomma cara contadinella , ammetterai che e’ piuttosto sospettoso il fatto che appena scrivo qualcosa arrivi subito in una frazione di secondo . Ammettilo che mi hai visto minzionare e ti e’ piaciuto . Capita , sai ?? Capito’ pure a mammate con tuo padre numero 93. 

Si, si lo ammetto mi sono innamorato di lei mentre era accucciata a minzionare, mi è piaciuta moltissimo per il suo stile. 

Vedo che non nega più che  mi sono inventato le sue minzioni sul lung'Arno. 

Comunque aspetto sempre di sapere se vuol fare una scommessa con me. 

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