Delusione e tristezza

Delusione e tristezza, nell'ordine, compongono stamane il mio stato d'animo. 

Delusione soprattutto per il risultato del M5s, poco sopra il 15%, che i più giudicano positivo visto che a luglio erano dati intorno al 10. Ma io mi aspettavo almeno un 20% che, unito a una migliore tenuta del Pd nelle ex regioni rosse e nelle grandi città, e a un'affermazione finalmente tangibile della sinistra ambientalista (se non ora quando?), poteva oggi tradursi in una "non vittoria" della destraccia post fascista. Purtroppo Conte, lodevole e stoico nella sua splendida campagna condotta alla vecchia maniera in centinaia di piazze d'Italia, non ha avuto abbastanza tempo per rimediare agli erroracci di Grillo e Di Maio. È stato anche sfortunato perché, per esempio, in provincia di Napoli, dove il Movimento è sopra il 41% e prende tutti i collegi uninominali, l'affluenza è stata bassissima (addirittura sotto il 50% nel capoluogo). Ma questa volta non solo per l'apatia dei cittadini: c'è stato anche un nubifragio durato quasi tutta la giornata con l'allerta arancione della Protezione civile che equivale a una raccomandazione a non uscire di casa. Un tempaccio in quasi tutto il Sud, dove il calo dell'affluenza è stato ben più marcato che altrove. Secondo una mia valutazione molto grossolana, se questo calo fosse stato invece proporzionato a quello del resto d'Italia, il M5s avrebbe potuto incrementare di quasi 2 punti il suo risultato nel proporzionale nazionale. E se il garante (dei miei stivali) Grillo non avesse messo il veto al nome di Conte nel simbolo sulla scheda, come ce l'aveva Meloni, secondo me potevano arrivare altri 2 o 3 punti come minimo, visto che l'avvocato, specie al Centronord, è assai più apprezzato del Movimento: nell'ultimo sondaggio Demos del 9 settembre il suo gradimento era al 43% contro il 41% della Meloni. Superfluo aggiungere che Conte ha avuto quasi tutti i media contro ed è stato certamente lui, e non la post fascista Meloni, il più penalizzato sotto questo aspetto. Pensate che Repubblica, ex giornalone di sinistra oggi agnellizzato, l'ultimo giorno di campagna elettorale uscì con un'articolessa di due pagine firmata da ben 9 pennivendoli (!) e mirata a denigrare l'avvocato e a fermarne la rimonta. Che schifo! Lo dico convintamente: per me oggi Repubblica è meno di carta da cesso! Premesso ciò, è chiaro che un Movimento che in 4 anni e mezzo dimezza i suoi voti deve prendersela soprattutto con sé stesso. L'erroraccio iniziale, come scrissi a suo tempo, fu l'alleanza con Salvini. Bisognava mantenere la promessa elettorale e non accettare alleanze ma solo appoggi esterni. A costo di andare alle elezioni anticipate in agosto minacciate da Mattarella. L'erroraccio finale l'appoggio al governo Draghi. Per Conte fu come mettersi una bomba a mano nelle mutande, direbbe Franco Bechis. Il ravvedimento c'è stato, purtroppo tardivo. In ogni caso Giuseppe Conte, novellino della politica, ha dimostrato sul campo di essere un grande premier e uno statista (cosa faremmo oggi senza i 209 miliardi che andò a conquistare in Europa?) e un leader capace di parlare al cuore della gente. Sono certo che si dimostrerà anche un fiero oppositore. La vera remuntada del Movimento inizierà in parlamento, il giorno dell'insediamento della post fascista. 

Poco da dire sugli altri. Enrico Letta è negato per la politica, ed è un galantuomo, quindi deve dimettersi subito. Ma è chiaro che se i post fascisti vincono in Emilia e in Toscana, le colpe vanno divise con tutta l'infelice storia del Pd. Del duo tragicomico Renzi-Calenda ho parlato brevemente in altra discussione. Nota positiva la scoppola di Salvini, il cui tramonto iniziò col Papeete e con le legnate che gli rifilò in aula Conte sul groppone dopo il tradimento. Avere distrutto, en passant,  la carriera di due politucoli come Salvini e Di Maio è un altro piccolo merito che gli italiani seri devono riconoscere al loro Avvocato. Giorgia Meloni è la fonte di tutta la mia tristezza. Desidero da sempre una donna premier, ho sempre sognato un parlamento di soli uomini e un governo di sole donne (chi è negato per governare una casa secondo me è negato, a maggior ragione, anche per governare un paese), ma la Meloni proprio no. Specie in questo difficile momento storico è uno scherzare col fuoco. E i suoi alleati proprio no. E il suo retroterra politico-culturale men che meno. Gli italiani l'hanno scelta per pigrizia, per effetto gregge, ma soprattutto per la loro innata inclinazione al disimpegno e all'affidarsi all'uomo del balcone. In questo caso è la donna del balcone. Poiché c'è una giustizia nella storia, gli italiani saranno puniti, anche se come al solito in modo non equo. Con Andrea Scanzi non posso che augurare loro:

BUONA CATASTROFE 

https://infosannio.com/2022/09/26/andrea-scanzi-buona-catastrofe/

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