Razzismo

[wronschi 1819]

AMMAZZATO DI BOTTE PER STRADA
SE SEI NE*RO IN ITALIA PUOI MORIRE COSÌ 

Alika Ogorchukwu aveva 39 anni, era nigeriano e viveva nelle Marche.
Stava spesso nel centro di Civitanova, era uno tranquillo e i passanti abituali lo conoscevano a leggere le dichiarazioni della stampa e i messaggi che girano sui social da qualche ora.

Oggi lo hanno ammazzato. Un ragazzo italiano di 32 anni lo ha rincorso, fatto cadere, lo ha schiacciato e colpito fino a farlo svenire, fino alla morte. Lo ha colpito col bastone che Alika utilizzava per aiutarsi a camminare, da  quando, raccontano, era rimasto vittima di un incidente stradale.

Sono testimoni e telecamere che hanno permesso di ricostruire questi dettagli immediatamente, di cui l'immagine che riportiamo è un fotogramma 

Alika aveva moglie e un figlio, la moglie è arrivata poco dopo che l'hanno ammazzato, proprio lì.

Molti diranno che non possiamo tirare in ballo il razzismo, che è stato "solo" un gesto "folle". 
Invece esiste ormai, dopo anni di discorsi e politiche razziste e di odio instillate dall'alto nella società, un sentimento di odio per chi è povero e straniero, che ti spinge a pensare che la vita di un ambulante nigeriano vale così poco da poterla spegnere a bastonate, alle 2 del pomeriggio in pieno centro, perché nessuno, forse, ti verrà a chiedere conto di quello che fai. 
Non è un gesto folle, è violenza strutturale.
La stessa che ha provocato la strage di Traini nel 2018,  la stessa che ha fatto sì che i fratelli Bianchi potessero ammazzare Willy.

Quanti ancora dovranno morirne?