Gelmini... Chi l'avrebbe detto?

Questa Forza Italia non è il movimento politico in cui ho militato per quasi venticinque anni: non posso restare un minuto di più in questo partito".

 

 

Lo afferma in una nota Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, aggiungendo che "Forza Italia ha definitivamente voltato le spalle agli italiani, alle famiglie, alle imprese, ai ceti produttivi e alla sua storia, e ha ceduto lo scettro a Matteo Salvini". 

Ho ascoltato gli interventi in Aula della Lega e di Forza Italia, - ha spiegato Gelmini - apprendendo la volontà di non votare la fiducia al governo (esattamente quello che ha fatto il Movimento 5 Stelle giovedì scorso).

 

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Gelmini, lascio Forza Italia, ha ceduto a Salvini

'Ha voltato le spalle agli italiani'

Redazione ANSAROMA

20 luglio 202220:00NEWS

"Questa Forza Italia non è il movimento politico in cui ho militato per quasi venticinque anni: non posso restare un minuto di più in questo partito".

Lo afferma in una nota Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, aggiungendo che "Forza Italia ha definitivamente voltato le spalle agli italiani, alle famiglie, alle imprese, ai ceti produttivi e alla sua storia, e ha ceduto lo scettro a Matteo Salvini". 

"Ho ascoltato gli interventi in Aula della Lega e di Forza Italia, - ha spiegato Gelmini - apprendendo la volontà di non votare la fiducia al governo (esattamente quello che ha fatto il Movimento 5 Stelle giovedì scorso).

 

In un momento drammatico per la vita del Paese, mentre nel cuore dell'Europa infuria la guerra e nel pieno vortice di una crisi senza precedenti, una forza politica europeista, atlantista, liberale e popolare oggi avrebbe scelto di stare, senza se e senza ma, dalla parte di Mario Draghi". "Se i danni prodotti al Paese dalle convulsioni del Movimento 5 Stelle erano scontati - ha proseguito il ministro - mai avrei immaginato che il centrodestra di governo sarebbe riuscito nella missione, quasi impossibile, di sfilare a Conte la responsabilità della crisi: non era facile, ma quando a dettare la linea è una Lega a trazione populista, preoccupata unicamente di inseguire Giorgia Meloni, questi sono i risultati".

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2 messaggi in questa discussione

Vorrei capire. La Gelmini non lasciò Forza Italia quando Berlusconi fu condannato per frode fiscale con sentenza definitiva ed espulso dal Senato. Per non parlare del bunga bunga, della nipote di Mubarak, etc. La lascia ora che il pregiudicato toglie la fiducia a Draghi. Perché?

A mio avviso sta prendendo corpo l'idea di Tabacci. Il quale alletta prima di tutti Letta (mi si perdoni il gioco di parole), democristiano come lui, e poi i vari cespugli centristi: renziani, calendiani, dimaiani, totiani, montiani, rotondiani, boniniani... e chi più ne ha più ne metta (sempre per fare rima). La Gelmini per il suo trasloco avrà solo l'imbarazzo della scelta. L'idea di Tabacci è quella di rifondare la Dc, ma con qualche differenza, in ogni caso rifondare un grande centro. Un'idea vecchia e che non ha mai solleticato gli italiani, ma oggi non sembra più così peregrina: le condizioni al contorno sembrano quanto mai propizie. Le differenze con la Dc sono ovvie: sarebbe un partito liberista, più a destra di quello di Fanfani e Moro, e la sua chiesa non sarebbe il Vaticano ma la Casa Bianca (con succursali a Bruxelles e Francoforte). Insomma, sarebbe il partito di Draghi. E questo alletta molto Letta (idem c.s.). Puntando a un Draghi bis per gestire (entro il 2026) l'impiego dei fondi del PNRR (la torta eroicamente portata in Italia da Conte e che è il vero epicentro del terremoto politico in corso) per poi fare la fatidica staffetta Draghi-Mattarella al Quirinale (che senza quel rompiscatole di Conte ci sarebbe già stata) con Letta che torna a Chigi per chiudere la legislatura come il Gentiloni di turno e per prendersi la sua piccola rivincita sul bulletto che lo defenestrò nel 2014. Le condizioni ci sono tutte. La vecchia Dc si reggeva sulla guerra fredda e oggi si sta ricreando (stanno ricreando) quel clima e quella tensione geopolitica. Moltissimi italiani, rammolliti dal benessere, non desiderano altro che conservarlo, nei limiti del possibile, e vogliono un moderato al timone, ovviamente benedetto da Washington e da Bruxelles e sotto l'ombrello della NATO. I poteri forti, con i loro soldi e i loro media, sosterranno in tutti i modi la coalizione Draghi. La quale potrebbe vincere le elezioni, superando il centrodestra e il partito di Conte (cui l'Italia onesta e sofferente non farà mancare i voti), per poi rafforzarsi in parlamento con il meccanismo del Rosatellum e con gli immancabili cani sciolti. Saranno elezioni anomale, il centro, i moderati e i gattopardi questa volta possono vincere. 

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Urka... Pure  Brunetta lascia FI. 

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