ECCO SONO QUESTO PURTROPPO

Non  lamentatevi se  poi  vi  si appella   come  fascisti...poi   dicono  che  Traini  era  solo  un  matto...

Mi raccomando amici, amiche tutti!! Votate questa gentaglia!!!

 
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Una storia surreale:

Le legittima difesa, si sa, è un argomento tra quelli più cari alla Lega. Si sa pure che Salvini ritiene che la difesa sia sempre legittima e vorrebbe una legge che gli desse ragione, peccato che nella storia che sto per raccontare e che riguarda un candidato della Lega, la difesa appaia decisamente sproporzionata rispetto l’accaduto. I fatti. Due giorni fa Angela Colmellere, sindaca di Miane, provincia di Treviso, e capolista nel proporzionale alla Camera per la Lega nel collegio Belluno-Treviso, pubblica una sorta di manifesto elettorale su fb in cui accanto al simbolo del suo partito c’è una sua foto al poligono.

Nella foto impugna una pistola e sorride mentre mira al bersaglio. Ad accompagnare il quadretto rassicurante, un post in cui scrive quanto sia importante la sicurezza dei cittadini. Inutile dire che in un momento come questo travestirsi da pistoleri non sia proprio una grande idea, fatto sta che la sindaca viene segnalata in massa a fb e fb le rimuove il post. A quel punto scrive un altro post stizzito in cui dichiara il suo programma elettorale, ovvero “Dare alle forze dell'ordine uomini e mezzi adeguati per difendere i cittadini, e ai Comuni i fondi per assumere polizia locale non per far multe ma a presidio del territorio.”. Il PRESIDIO del territorio. Tenete bene a mente questo passaggio e torniamo indietro di un giorno. Mercoledì, ovvero il giorno prima di questa vicenda, la nostra sindaca pistolera era andata al ristorante in un comune vicino Miane (3200 abitanti). Con lei altri due politici di zona. Nel ristorante c’è anche un suo concittadino il quale ascolta alcune conversazioni e una volta arrivato a casa scrive un post su Facebook.

Dice, sostanzialmente, che era capitato per caso in un ristorante in cui tre politici locali avevano chiesto un trattamento di favore in quanto “futuri parlamentari” e che nonostante uno di questi lo avesse anche salutato, non lo voterà per via di questo comportamento arrogante. Nessun nome, nessuna offesa, insulto, minaccia. Sembrerebbe una vicenda come tante e invece al signore dopo un po’ suona il campanello di casa. Sono i carabinieri che si presentano a casa sua per un fatto di una certa gravità: la sindaca è andata da loro per segnalare il suo post, per cui il signore è invitato gentilmente a rimuoverlo. I CARABINIERI che si presentano in casa di un cittadino qualunque come se stesse confezionando una bomba da far esplodere su un treno, come se avesse appena scritto “faccio saltare in aria il Comune”, come se avesse appena digitato su google le parole “isis+come+arruolarsi”. Fatto sta che il signore, intimorito, cancella tutto.
Per capire come sia possibile che per un episodio del genere ci si possano ritrovare le forze dell’ordine in casa, chiamo la sindaca chiedendole conferma della storia.

“Sono stata dai Carabinieri, certo, questo signore ha scritto cose per screditarmi perché è uno della minoranza che voleva fare il sindaco ma non ce l’ha fatta.”.
“Ma lui non aveva fatto il suo nome in quel post.”.
“Ah certo, ma lo faccio io se serve”.
“Come sono andate le cose?”
“Sono entrata in questo ristorante con un mio amico orgoglioso che io fossi candidata, mi ha presentato al gestore, il resto l’ha inventato quella persona, nessuno era tenuto a regalarmi il pranzo.”.
“Ok, ma questa persona ha scritto vagamente di “politici” che hanno chiesto di essere trattati bene, non di avere un pranzo gratis. Perché lei è andata dai carabinieri se non ha scritto il suo nome?”.
“Eh, infatti, ma..ma… infatti a lei chi gliel’ha detto che sono io?”.
“Scusi, dai carabinieri c’è andata lei a dire “Quel signore ha scritto un post e parla di me”.
“Eh io io a quel signore gli ho mandato anche un messaggio “Come ti permetti a screditarmi nel mio conto?”. (testuale)
“Ma lei va dai carabinieri per un post non minatorio, non offensivo, senza nomi?”.
“Non è un post, è una situazione concreta avvenuta al ristorante”.
“Ma mica l’ha minacciata al ristorante. Le sembra il caso si recarsi dai carabinieri?”.
“Sì, se ci sono situazioni pesanti sì, se uno dice che mi sono fatta offrire un pranzo e non è vero per esempio.”.
“E questa è una cosa da scomodare i carabinieri?”.
“Ma io mica li ho mandati da lui, ho detto ai carabinieri che avevo piacere a procedere contro questo signore. Loro hanno deciso di procedere così.”.
“Mi suona come un *** di potere, che dice?”
“Perchè?”.
“Perché non ha commesso reati temo e comunque, la prassi, se ci si sente diffamati è una denuncia. L’ha denunciato?”.
“Lo farò visto che il signore insinuava che io avessi commesso reato di farmi offrire un pranzo”.
“Un reato un pranzo offerto?! Ha le idee confuse.”.
“Mi dà il suo nome e cognome per cortesia?”.
“Selvaggia Lucarelli, scrivo per il Fatto, gliel’avevo già detto”.
“Ahhhhhh adesso abbiamo capito tutto.”
“Cosa?”.
“La chiameranno i miei avvocati”.
“Per cosa? Le sto facendo delle domande.”.
“Lei sta insinuando delle cose”.
“Io insinuo solo che i carabinieri siano intervenuti senza una ragione.”.
“Io ho chiesto un consiglio ai carabinieri, poi loro fanno quello che vogliono!”.
“Ma lei sapeva bene che erano andati a casa di questo signore.”.
“Sì, lo sa anche lei a quanto pare”.
“E non le è sembrato eccessivo? Lei pensa che se un cittadino qualunque andasse dai carabinieri a segnalare un post del genere su fb, i carabinieri andrebbero a casa di chi l’ha scritto?”.
“Mi auguro di sì. Bisogna chiarirle queste situazioni. Parlava male di me.”.
Chiamo M. P., l’uomo che ha commesso il fatto altamente diffamante “Guardi, la signora ha preso un po’ troppo sul personale un post scherzoso, certo è che i carabinieri mi hanno stupito. Non so poi perché la signora pensi che sia dell’astio, ho provato a fare il sindaco ormai 9 anni fa, me ne son fatto un ragione.”
Insomma. Ora abbiamo capito cosa intende la candidata della Lega per “presidio del territorio da parte delle forze dell’ordine.”. Vuol dire che nel suo mondo ideale i carabinieri suonano a casa di chiunque scriva cose riferibili a lei. Che di giudicare eventuali reati non si occuperà la magistratura, ma il commissariato di zona. Che esistono forze dell’ordine che agiscono su mandato di un sindaco, senza ragioni evidenti. E che la tanto odiata (dalla Lega) Boldrini che manda la Digos a casa per un fotomontaggio, al confronto della sindaca pistolera è una dilettant

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