SI alle trivelle nell'adriatico!!

Il gas scarseggia dopo il taglio delle forniture comunicato da Gazprom. Il governo sta prendendo i suoi provvedimenti. Nell’immediato è prevista una riduzione dei consumi nelle case e negli uffici. Nel medio e lungo periodo: più gas e Gnl da fornitori alternativi alla Russia e incremento della produzione nazionale, anche con nuove perforazioni.

Negli ultimi giorni si è confermato un trend che dura anni. Pochi giorni fa il direttore operativo per la ricerca ed estrazione di Ina (la società petrolifera croata) Nikola Misetic, ha annunciato che investirà circa 266 milioni di euro per la costruzione di nuove trivelle e piattaforme. L’obiettivo, ha spiegato il manager, è quello di “rafforzare la sicurezza energetica del Paese”.

In Italia, invece, nonostante le tensioni internazionali, con la Russia che continua a tagliare le forniture di gas dirette in Europa, è tutto fermo a causa di muro di norme che bloccano qualsiasi tipo di attività estrattiva

Noi abbiamo i Gretini... dicono che andiamo a disturbare i gobbi dell'adriaticco!!

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4 messaggi in questa discussione

Siamo alle solite: il partito delle trivelle non si rassegna, anzi non si arrende all'evidenza. È stato da poco pubblicato dal ministero competente il dato sulle riserve nazionali stimate di idrocarburi al 31/12/2021.

https://unmig.mise.gov.it/index.php/it/dati/ricerca-e-coltivazione-di-idrocarburi/riserve-nazionali-di-idrocarburi

Come avevo previsto, le riserve di gas si assottigliano, i giacimenti nazionali sono in via di esaurimento. E la cosa non deve sorprendere. Dai primi anni '50 a oggi in Italia abbiamo estratto oltre 800 miliardi di mc di gas naturale. Le riserve accertate rimanenti, pari a 39,85 miliardi di mc, sono meno del 5% di quella quantità. A queste si aggiungono 44,472 miliardi di mc di riserve probabili e  26,753 miliardi di mc di riserve possibili. Per un totale di circa 111 miliardi di mc. Nell'ipotesi, del tutto irrealistica, che queste riserve fossero tutte immediatamente utilizzabili, esse coprirebbero il consumo nazionale di gas (76,1 miliardi di mc nel 2021, di cui 29,1 provenienti dalla Russia) per meno di un anno e mezzo. E quanto gas rimane oggi nell'Adriatico? Pochissimo. Tra Zona A e Zona B (Alto e Basso Adriatico rispettivamente) restano 17,823 miliardi di mc, tra riserve accertate, probabili e possibili. Sufficienti per coprire meno di 3 mesi di consumo interno. Naturalmente le riserve possibili e quelle probabili sono tutte da dimostrare. I giacimenti vanno cercati e, se si trovano, bisogna valutare la fattibilità tecnica ed economica dell'estrazione, chiedere e ottenere le autorizzazioni, installare le piattaforme, realizzare le varie infrastrutture. È difficilissimo che anche uno solo di questi nuovi e ipotetici giacimenti entri in esercizio commerciale prima del 2030. Ma entro quella data dovremo tagliare le nostre emissioni di CO2 del 55% rispetto al 1990. Pensiamo ad Argo e Cassiopea, due giacimenti di gas al largo di Gela, oggi considerati i più promettenti in Italia. Furono scoperti nel 2008, il primo protocollo d'intesa con la Regione risale al 2014, l'ENI ci ha investito finora oltre 700 milioni, l'inizio della produzione è previsto per il 2024. A regime forniranno 1 o 2 miliardi di mc l'anno, fino all'esaurimento delle riserve stimate in 10-12 miliardi di mc. 

Intanto il Corriere della Sera titola: 

Gas nell'Alto Adriatico. L'Italia blocca le trivelle e la Croazia va all'assalto dei giacimenti. 

Bene, verifichiamo l'entità effettiva di questo formidabile "assalto" croato al poco gas che resta nell'Alto Adriatico. Nel 2021 la Croazia ha consumato 2,7 miliardi di mc di gas, che sono poco più di un 30simo del consumo italiano. Di questi, ne ha estratti 780 milioni di mc dall'Alto Adriatico. Ora la "grande strategia" della Croazia consiste nell'investire 266 milioni di euro per incrementare questa estrazione di 285 milioni di mc l'anno. Che sono meno di un centesimo del gas che abbiamo importato dalla Russia nel 2021 e in Italia coprirebbero il fabbisogno nazionale per 1 giorno, 8 ore e 48 minuti.

https://it.insideover.com/energia/la-croazia-e-la-slovenia-rilanciano-la-caccia-al-gas-delladriatico.html

L'INCOMPETENZA E LA DISINFORMAZIONE DEI GIORNALONI DI REGIME IN MATERIA DI ENERGIA SONO A DIR POCO TRAGICOMICHE. 

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x fosforo

 

Non dovresti essere contro il carbone se sei contro le trivelle, per il semplice fatto che il mondo

non è fatto di rose e fiori, ma di uomini che alzano i costi di gas e petrolio se l'Italia usa solo quelli...

Non c'è nemmeno bisogno di lezioni di economia. Una questione istintiva incurabile del genere umano, e

ricorda che il gas non è dell'Italia anche se volessimo dare un prezzo fisso al gas. Dipende dalle nazioni che

ce l'hanno. Una questione di proprietà nazionale...

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x director

 

Bisognerebbe estrarlo come fanno gli altri. Perfino in Olanda, una nazione più ricca dell'Italia, viene estratto in enormi quantità anche su terraferma. Si parla di una cifra di circa un centinaio di miliardi di m3 di gas.

Anche se fosse poco, ma se si trivella si possono fare delle ricerche serie.

Comunque a prescindere dalle trivelle la cosa migliore per l'Italia, parlo in valore assoluto quindi considerando anche i segni negativi, è riaprire le centrali a carbone dismesse e con i soldi risparmiati si potrebbe incentivare ulteriormente l'energia rinnovabile attraverso ad esempio nuovi impianti fotovoltaici...  

 

 

 

 

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3 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Siamo alle solite: il partito delle trivelle non si rassegna, anzi non si arrende all'evidenza. È stato da poco pubblicato dal ministero competente il dato sulle riserve nazionali stimate di idrocarburi al 31/12/2021.

https://unmig.mise.gov.it/index.php/it/dati/ricerca-e-coltivazione-di-idrocarburi/riserve-nazionali-di-idrocarburi

Come avevo previsto, le riserve di gas si assottigliano, i giacimenti nazionali sono in via di esaurimento. E la cosa non deve sorprendere. Dai primi anni '50 a oggi in Italia abbiamo estratto oltre 800 miliardi di mc di gas naturale. Le riserve accertate rimanenti, pari a 39,85 miliardi di mc, sono meno del 5% di quella quantità. A queste si aggiungono 44,472 miliardi di mc di riserve probabili e  26,753 miliardi di mc di riserve possibili. Per un totale di circa 111 miliardi di mc. Nell'ipotesi, del tutto irrealistica, che queste riserve fossero tutte immediatamente utilizzabili, esse coprirebbero il consumo nazionale di gas (76,1 miliardi di mc nel 2021, di cui 29,1 provenienti dalla Russia) per meno di un anno e mezzo. E quanto gas rimane oggi nell'Adriatico? Pochissimo. Tra Zona A e Zona B (Alto e Basso Adriatico rispettivamente) restano 17,823 miliardi di mc, tra riserve accertate, probabili e possibili. Sufficienti per coprire meno di 3 mesi di consumo interno. Naturalmente le riserve possibili e quelle probabili sono tutte da dimostrare. I giacimenti vanno cercati e, se si trovano, bisogna valutare la fattibilità tecnica ed economica dell'estrazione, chiedere e ottenere le autorizzazioni, installare le piattaforme, realizzare le varie infrastrutture. È difficilissimo che anche uno solo di questi nuovi e ipotetici giacimenti entri in esercizio commerciale prima del 2030. Ma entro quella data dovremo tagliare le nostre emissioni di CO2 del 55% rispetto al 1990. Pensiamo ad Argo e Cassiopea, due giacimenti di gas al largo di Gela, oggi considerati i più promettenti in Italia. Furono scoperti nel 2008, il primo protocollo d'intesa con la Regione risale al 2014, l'ENI ci ha investito finora oltre 700 milioni, l'inizio della produzione è previsto per il 2024. A regime forniranno 1 o 2 miliardi di mc l'anno, fino all'esaurimento delle riserve stimate in 10-12 miliardi di mc. 

Intanto il Corriere della Sera titola: 

Gas nell'Alto Adriatico. L'Italia blocca le trivelle e la Croazia va all'assalto dei giacimenti. 

Bene, verifichiamo l'entità effettiva di questo formidabile "assalto" croato al poco gas che resta nell'Alto Adriatico. Nel 2021 la Croazia ha consumato 2,7 miliardi di mc di gas, che sono poco più di un 30simo del consumo italiano. Di questi, ne ha estratti 780 milioni di mc dall'Alto Adriatico. Ora la "grande strategia" della Croazia consiste nell'investire 266 milioni di euro per incrementare questa estrazione di 285 milioni di mc l'anno. Che sono meno di un centesimo del gas che abbiamo importato dalla Russia nel 2021 e in Italia coprirebbero il fabbisogno nazionale per 1 giorno, 8 ore e 48 minuti.

https://it.insideover.com/energia/la-croazia-e-la-slovenia-rilanciano-la-caccia-al-gas-delladriatico.html

L'INCOMPETENZA E LA DISINFORMAZIONE DEI GIORNALONI DI REGIME IN MATERIA DI ENERGIA SONO A DIR POCO TRAGICOMICHE. 

Esposito ciro....se siamo nella m...fino al collo,ringraziamo i tuoi "verdi"

Oggi ad ostacolare lo sfruttamento delle risorse dell’Alto Adriatico è il Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee (PiTESAI) approvato dal ministero della Transizione Ecologica. Pitesai è stato introdotto nel 2018 dal Governo Conte 1 ufficialmente come piano regolatore delle trivelle ma diventato nella realtà uno strumento per impedire in modo discreto lo sfruttamento dei giacimenti nazionali.

Grazie a normative come questa la produzione nazionale dal 20% del 2000 al 3-4% del 2020.

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