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Subito dopo aver votato per il referendum, Silvio Berlusconi ha improvvisato un comizio, riuscendo ad inanellare una serie di “perle” per stomaci forti.
Sui due arresti ad altrettanti candidati di Fratelli d’Italia per voto di scambio politico-mafioso:
“Questi arresti un giorno o due prima delle elezioni… potevano anche aspettare due giorni dopo”. Come un La Russa qualsiasi.
Poi ha difeso Salvini su Mosca: “Mi sembra una polemica del tutto inutile e senza senso”.
Infine, l’apoteosi, la madre di tutte le supercazzole.
“Se fossi stato presidente della Repubblica, avrei convinto Putin a ritirarsi”.
Lo ha detto davvero. Senza che nessuno battesse ciglio.
E la sola idea che quest’uomo a destra qui, con queste uscite qui, oggi avrebbe potuto essere al Quirinale, ci ricorda ogni giorno la fortuna che abbiamo ad avere questo gran Signore sulla sinistra, la gratitudine che gli dobbiamo e il pericolo indicibile che abbiamo scampato.
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Inviata
GIOMMI, GIOMMI
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