Pecore e pannelli fotovoltaici

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Inviata (modificato)

3 ore fa, ahaha.ha ha scritto:

La notizia più importante sta all'inizio dell'articolo. Risale a quasi 2 anni fa ma viene silenziata dai media: l'energia solare, in particolare l'elettricità fotovoltaica, non è solo la più economica oggi disponibile ma è la più economica di tutti i tempi! Un fatto epocale, completamente ignorato da incapaci e incompetenti come il duo tragicomico Mario e Di Mario che si dannano l'anima per assicurare al cosiddetto Paese d'o Sole le forniture di uno dei combustibili più costosi della storia: il gas naturale ai prezzi attuali, in particolare quello liquefatto (a meno 160°C) e costosissimo trasportato su nave dall'America. 

La notizia dei pannelli fotovoltaici australiani che migliorano la vita delle pecore e la qualità della lana la trovo molto bella e suggestiva. Mi ha davvero commosso. Animali lanosi in un clima quasi torrido come quello australiano trovano riparo e conforto all'ombra dei pannelli solari. Quasi superfluo aggiungere che mi sono venuti subito alla mente i versi celeberrimi del sommo poeta: 

O greggia mia che posi, oh te beata...

Quando tu siedi all'ombra, sovra l'erbe,

tu sei quieta e contenta...

Possiamo paragonare gli ecologici pannelli solari alla tecnica invasiva e antiecologica grazie alla quale oggi l'America è il primo produttore mondiale di gas:

https://www.repubblica.it/green-and-blue/2021/11/24/news/fracking_il_prezzo_salato_dell_energia_estratta_dalla_roccia-327507023/

Alla fine del breve articolo di Repubblica c'è una notizia agghiacciante: questa tecnica estrattiva rappresenta una delle principali minacce per la Terra. Quindi non solo per l'America ma anche per noi e per l'umanità intera. Le Nazioni Unite dovrebbero mettere al bando il fraking e sanzionare pesantemente i paesi che fanno uso di questa tecnica scellerata. Che noi invece andiamo a incentivare importando a caro prezzo GNL dagli USA. 

L'Australia è uno di quei paesi favoriti da madre natura che potrebbero liberarsi del tutto e in pochissimi anni dalla dipendenza dai combustibili fossili. E invece nel 2020 ha coperto col le fonti rinnovabili poco più del 10% del suo fabbisogno di energia primaria. Noi siamo sopra il 18% ma siamo praticamente fermi a 15 anni fa, quando eravamo tra i paesi all'avanguardia nel settore. Tutti i governi successivi hanno enormi colpe, ma forse il principale colpevole è questo signore qui:

https://infosannio.com/2022/06/03/dopo-la-dipendenza-dalla-russia-per-il-fotovoltaico-siamo-nelle-mani-della-cina/

Un signore proveniente dalla tv, noto inventore di noti programmi a luci rosa o a luci rosse, promosso dallo scellerato di Arcore ministro per lo Sviluppo Economico (oggi sono ambedue pregiudicati) e tuttora ricordato da Wikipedia come l'autore del famigerato Decreto Ammazza rinnovabili:

https://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/paolo-romani-colpo-grosso-maurizia-paradiso-2851143/

 

Modificato da fosforo311

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53 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

l'elettricità fotovoltaica, non è solo la più economica oggi disponibile ma è la più economica di tutti i tempi

tutte le medaglie però hanno un rovescio, prendiamo un pannello solare di un metro quadro di superficie ; qual e' la "quantità" di corrente che mediamente può produrre in un anno? (uso il termine quantità per capirci meglio) qual è la quantità di corrente che un automobile mediamente consuma in un anno? quanti pannelli solari di un metro quadro di superfice sono necessari per fare viaggiare un'automobile per un anno?  moltiplichiamo questa superfice per i milioni di auto in circolazione e vediamo quanta parte del territorio verrebbe sottratta all'agricoltura e agli alti usi; supponiamo che chi ha una vettura elettrica la voglia caricare nel  garage di casa, mediamente una famiglia ha un contratto da 3  kilowatt, per caricare un'automobile occorrono almeno 10 kilowatt; se in un condominio di 10 appartamenti tutti ricaricano l'auto in garage quel condominio anziché  di 30 Kilowatt ha bisogno di 100 ma l'impianto elettrico del condominio non regge quel carico e va rifatto  così come tutte le dorsali nazionali che trasportano la corrente vanno rifatte per reggere i nuovi carichi elettrici  oltre ovviamente a tutte le centrali e i sistemi di accumulo necessarie per alimentare quelle dorsali elettriche e quei nuovi consumi, tutte cose possibili ma con costi enormi e tempi lunghissimi- Quelli che prevedono l'auto elettrica da qui a pochissimi anni pensano solo cose utopiche, ogni medaglia ha il suo rovescio e i piedi vanno tenuti per terra (modo simbolico di parlare) l'auto elettrica  e un mondo senza gas e petrolio arriveranno   (penso che dovremo ripensare seriamente anche al nucleare) ma queste cose le  vedranno i nostri nipoti.

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Sig fosforo ho chiesto un preventivo per posare pannelli fotovoltaici che mi possano fornire 3 kW. 

Il preventivo è di 12500eu chiavi in mano mentre in internet parlano di 5/6000 EU. Chiavi in mano. Dicono che i pannelli producono corrente per 25 anni ma ti danno la garanzia per 10.

Provi a fare un calcolo per quanti anni si paga il consumo di casa con 6000 eu.

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Ahahahahahahah !!  Mi sembrava impossibile che ad una notizia non supportata da nessuna valenza scientifica seria non arrivasse seduta stante anche il Cazzaro di Napoli a dare manforte . Sarà bene ripeterlo prima che il forum di sciolga in un pianto a dirotto appena appresa la notizia che il Cazzaro si e’ COMMOSSO da questa “bella e suggestiva notizia “ al punto che declama una filastrocca del Sommo porta . Quindi ripetiamo : Questa della lana migliore delle pecore che pascolano tra i pannelli solari e’ una caga ta !! Non si sente ?? Lo ripeto : E’ una caga ta !! Una notizia in cui il mondo scientifico serio si e’ messo a ridere . Ridono tutto eccetto la mungitrice di tori veneta , suo fratello rinco- tocco , il Cazzaro di Napoli che invece piange ( ma di gioia , nda) , Barbara Lezzi , la cugina di Greta , la Federazione dei Verdi di Fregene , Enrico Tozzi e tutto il corpo docente della Barber University di Celano a Mare . Sembra pure che con un analogo sistema fotovoltaico, le api producono un miele migliore e la mucca Susanna il latte pastorizzato senza acidità ed il burro chiarificato .  Ahahahahah . Cari forumusti , passate oltre . Passate oltre non prima di dirmi se anche voi , come me , non notate una straripante e più che ripetuta inflessione verbale del Cazzaro . Se ne deve essere innamorato , ma non passa post dove non ripeta , spesso più volte :” il duo tragicomico Di Mario & Mario “. Ahahahahahsh  Tornando seri , il Cazzaro di Napoli indichi al folto gruppo firumistico , come sia possibile che la copertura di un pannello fotovoltaico possa favorire la produzione di un prato-pascolo in termini di efficienza produttiva e di qualità dello stesso .  Come avviene la necessaria meccanizzazione per la lavorazione dei terreni atti alla produzione di varietà vegetali ?? E la quantificazione di impatto sul paesaggio di una distesa di pannelli solari per ettari di pascolo ?? E poi , visto che per avere una varietà vegetale di qualità necessità un irraggiamento pieno come si risolve il problema dell’ostacolo all’approvvigionamento idrico-naturale ?? E del carico animale , in questo caso specie ovina , che arriva al massimo a due capi /ettaro come lo risolviamo visto che gli ettari di superficie non possono essere lavorate meccanicamente perché il pannello solare ostacola il passaggio delle trattrici agricole ?? . A seminare chi ci mandiamo ?? I percettori del reddito di cittadinanza oppure gli iscritti ai disoccupati organizzati di Napoli ?? insomma , commuoversi , piangere e declamare due filastrocche e’ semplicissimo e sarebbe capace di farlo pure il fratello della mungitrice se fosse aiutato a scendere dal podio dei ge ni , ma poi c’è la realtà con la quale devi confrontarti . Conclusioni : Lasciamo che il paesaggio e l’eco sistema naturale si manifesti nella sua più pura caratteristica mentre per i pannelli solari rimangano le superfici di capanne , tettoie , fabbricati , abitazioni e ricoveri agricoli . Nel frattempo la mungitrice di tori veneta continui pure ad inviare post / caga ta ed il  Cazzaro napoletano a commuovercisi sopra . 

 

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Stupida gallina pisana diversamente intelligente e diversamente monolaureata, dimostri che quanto riportato dal sito è una kagata. 

Se non è in grado di dimostrarlo la kagatrice è lei.

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2 ore fa, ahaha.ha ha scritto:

Sig fosforo ho chiesto un preventivo per posare pannelli fotovoltaici che mi possano fornire 3 kW. 

Il preventivo è di 12500eu chiavi in mano mentre in internet parlano di 5/6000 EU. Chiavi in mano. Dicono che i pannelli producono corrente per 25 anni ma ti danno la garanzia per 10.

Provi a fare un calcolo per quanti anni si paga il consumo di casa con 6000 eu.

Egregio, quel preventivo mi sembra esagerato. Evidentemente si tratta di un sistema fv con accumulo dell'energia,  ma anche così mi sembra caro. Per farsi un'idea del grado di convenienza o meno di un impianto fv domestico non bisogna ragionare in termini di potenza (di picco), es. 3kWp, bensì in termini di energia prodotta ed energia consumata (in kWh). Quest'ultima dipende dalle esigenze dell'utenza, mentre l'energia effettivamente prodotta dall'impianto, a parità di potenza di picco, dipende dall'insolazione, quindi dalla latitudine (è maggiore al Sud), dall'efficienza o rendimento dei moduli (nei più recenti supera il 20%) e dall'orientamento dei moduli (è maggiore se si dispone di un tetto a falde orientato a sud).  Tieni anche conto che un surplus di energia nelle ore di maggiore insolazione può essere ceduto alla rete con un compenso economico. Bisogna anche considerare che il prezzo dell'energia, al di là della crisi energetica in corso, è tendenzialmente in crescita mentre i costi del fotovoltaico sono tendenzialmente in diminuzione, per le economie di scala e per il progresso tecnologico (un modulo con rendimento sopra il 20% pochi anni fa era costosissimo). Ti può essere d'aiuto l'intervento del sig. Bandini in questa discussione:

https://www.altroconsumo.it/***/energia-rinnovabile/produrre-energia-elettrica/conversazione/4047/fotovoltaico-non-conviene

Come pure questa interessante offerta di Enel X (espandi le varie sezioni e dai un'occhiata alle caratteristiche). 

https://www.enelxstore.com/it/it/prodotti/energia-solare/generazione-stoccaggio-energia/fotovoltaico/fv-da-3-kw-enel-x-edition

Naturalmente il fv domestico è una soluzione interessante per chi vive in campagna o dispone di spazi sufficienti (un moderno impianto da 3kWp richiede 20-25 mq) ma è chiaro che l'economicità del fv rispetto alle altre fonti risalta maggiormente nel caso dei grandi impianti (centrali solari) estesi per centinaia di ettari. 

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Inviata (modificato)

4 ore fa, etrusco1900 ha scritto:

tutte le medaglie però hanno un rovescio, prendiamo un pannello solare di un metro quadro di superficie ; qual e' la "quantità" di corrente che mediamente può produrre in un anno? (uso il termine quantità per capirci meglio) qual è la quantità di corrente che un automobile mediamente consuma in un anno? quanti pannelli solari di un metro quadro di superfice sono necessari per fare viaggiare un'automobile per un anno?  moltiplichiamo questa superfice per i milioni di auto in circolazione e vediamo quanta parte del territorio verrebbe sottratta all'agricoltura e agli alti usi; supponiamo che chi ha una vettura elettrica la voglia caricare nel  garage di casa, mediamente una famiglia ha un contratto da 3  kilowatt, per caricare un'automobile occorrono almeno 10 kilowatt; se in un condominio di 10 appartamenti tutti ricaricano l'auto in garage quel condominio anziché  di 30 Kilowatt ha bisogno di 100 ma l'impianto elettrico del condominio non regge quel carico e va rifatto  così come tutte le dorsali nazionali che trasportano la corrente vanno rifatte per reggere i nuovi carichi elettrici  oltre ovviamente a tutte le centrali e i sistemi di accumulo necessarie per alimentare quelle dorsali elettriche e quei nuovi consumi, tutte cose possibili ma con costi enormi e tempi lunghissimi- Quelli che prevedono l'auto elettrica da qui a pochissimi anni pensano solo cose utopiche, ogni medaglia ha il suo rovescio e i piedi vanno tenuti per terra (modo simbolico di parlare) l'auto elettrica  e un mondo senza gas e petrolio arriveranno   (penso che dovremo ripensare seriamente anche al nucleare) ma queste cose le  vedranno i nostri nipoti.

La grandezza fisica qui da considerare non è la corrente ma l'energia. 1 metro quadro di pannello fotovoltaico, installato alla latitudine di Roma, correttamente orientato, con efficienza del 20% (oggi alla portata di un buon prodotto commerciale), genera circa 220 kWh di energia elettrica in un anno. 

Prendiamo uno dei modelli di automobile full electric di classe media tra i più venduti in Italia, la Renault ZOE. Il modello base ha una potenza di 80 kW (cioè 108 cavalli), il costruttore dichiara un consumo medio pari a 5,8 km/kWh. Questo dato è sempre un po' ottimistico anche se le norme sul ciclo di guida standard oggi sono molto più severe che in passato. Tuttavia, chi possiede un'auto elettrica, stante l'autonomia limitata rispetto ai modelli a benzina o diesel, i tempi lunghi di ricarica e la scarsità di colonnine di ricarica, adotta in genere uno stile di guida parsimonioso e non di rado riesce a consumare (in media) meno, perfino molto meno di quanto dichiara il costruttore (anche grazie al display che gli segnala il consumo istantaneo e l'autonomia rimanente). Quindi prendiamo per buoni i 5,8 km/kWh dichiarati. Assumendo una percorrenza di 15.000 km l'anno (chi fa spesso lunghi viaggi è ancora difficile che acquisti un'auto elettrica), la nostra ZOE consumerà in un anno 2.586 kWh, cioè l'energia prodotta da 11,75 mq di pannelli fotovoltaici del tipo descritto. Che arrotondiamo a 12,5 mq per tenere conto delle dissipazioni di energia nella trasmissione sulla rete nazionale (pari a circa il 6% in Italia). A fine 2021 circolavano in Italia 38,8 milioni di autovetture. Se fossero tutte elettrificate come la nostra Renault ZOE, servirebbero 485 milioni di mq di pannelli fotovoltaici del tipo considerato per alimentarle, cioè 485 kmq, pari allo 0,16% della superficie del territorio nazionale.

Modificato da fosforo311

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Stupida gallina pisana diversamente intelligente e diversamente monolaureata, dimostri che quanto riportato dal sito è una kagata. 

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1 ora fa, fosforo311 ha scritto:

Egregio, quel preventivo mi sembra esagerato. Evidentemente si tratta di un sistema fv con accumulo dell'energia,  ma anche così mi sembra caro. Per farsi un'idea del grado di convenienza o meno di un impianto fv domestico non bisogna ragionare in termini di potenza (di picco), es. 3kWp, bensì in termini di energia prodotta ed energia consumata (in kWh). Quest'ultima dipende dalle esigenze dell'utenza, mentre l'energia effettivamente prodotta dall'impianto, a parità di potenza di picco, dipende dall'insolazione, quindi dalla latitudine (è maggiore al Sud), dall'efficienza o rendimento dei moduli (nei più recenti supera il 20%) e dall'orientamento dei moduli (è maggiore se si dispone di un tetto a falde orientato a sud).  Tieni anche conto che un surplus di energia nelle ore di maggiore insolazione può essere ceduto alla rete con un compenso economico. Bisogna anche considerare che il prezzo dell'energia, al di là della crisi energetica in corso, è tendenzialmente in crescita mentre i costi del fotovoltaico sono tendenzialmente in diminuzione, per le economie di scala e per il progresso tecnologico (un modulo con rendimento sopra il 20% pochi anni fa era costosissimo). Ti può essere d'aiuto l'intervento del sig. Bandini in questa discussione:

https://www.altroconsumo.it/***/energia-rinnovabile/produrre-energia-elettrica/conversazione/4047/fotovoltaico-non-conviene

Come pure questa interessante offerta di Enel X (espandi le varie sezioni e dai un'occhiata alle caratteristiche). 

https://www.enelxstore.com/it/it/prodotti/energia-solare/generazione-stoccaggio-energia/fotovoltaico/fv-da-3-kw-enel-x-edition

Naturalmente il fv domestico è una soluzione interessante per chi vive in campagna o dispone di spazi sufficienti (un moderno impianto da 3kWp richiede 20-25 mq) ma è chiaro che l'economicità del fv rispetto alle altre fonti risalta maggiormente nel caso dei grandi impianti (centrali solari) estesi per centinaia di ettari. 

Già visto altroconsumo ed Enel sig fosforo, anche a me il primo preventivo sembra esagerato (senza accumulo per giunta) quindi aspetto  altri preventivi per altre valutazioni. 

Consideri poi che io pago l'energia 0,46 EU kwh e l'eventuale sovrappiu viene rimborsato 0,15 EU kWh. 

In questa maniera non si incentiva l'uso del fotovoltaico. 

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potenza FV     6 kWp

capacità di accumulo   10kWh

assicurazione risk   5 anni

garanzia pannelli   25 anni

garanzia batterie   10 anni

garanzia inverter   10 anni

con HERA € 10.950,00

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Inviata (modificato)

17 ore fa, fosforo311 ha scritto:

A fine 2021 circolavano in Italia 38,8 milioni di autovetture. Se fossero tutte elettrificate come la nostra Renault ZOE, servirebbero 485 milioni di mq di pannelli fotovoltaici del tipo considerato per alimentarle, cioè 485 kmq

gestire 485 kmq di pannelli solari per far marciare le auto non è semplice, pensiamo ai costi di manutenzione e a quanta gente  servirebbe per la continua manutenzione, riparazione guasti e  messa a punto; poi non ci sono solo le auto, ci sono i camion,  bisogna far marciare i treni, c'è il riscaldamento delle abitazioni, i fornelli per cuocere, le fabbriche, quanta superfice occorrerebbe coprire con i pannelli? mettiamoci pure il vento, ma temo che non potremmo fare a meno del nucleare.  La cosa però non riguarda solo l'Italia, ci sono nazioni dove il sole è meno forte che da noi, dovremmo coprire di pannelli la nostra nazione per mandare la corrente anche  in quelle nazioni meno fortunate di noi; potremmo usare i deserti del pianeta ma a parte il fatto che non ne siamo i padroni e quindi anziché  dipendere dalle nazioni che hanno giacimenti di petrolio o di gas dipenderemmo dalle nazioni che hanno i deserti, però i deserti visti dallo spazio hanno un colore  color sabbia, rimandano indietro verso lo spazio una pate dell'energia  termica che ricevono, i pannelli solari sono neri e quindi rimandano verso lo spazio meno energia termica e solo questo fatto contribuirebbe nel tempo  ad aumentare la temperatura media del pianeta.. ; persino le centrali nucleari generano calore che tende nel tempo a fare aumentare la temperatura del pianeta, temo che tutte le soluzioni per fare a meno del gas e del petrolio abbiano dei seri problemi

Modificato da etrusco1900

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13 ore fa, etrusco1900 ha scritto:

gestire 485 kmq di pannelli solari per far marciare le auto non è semplice, pensiamo ai costi di manutenzione e a quanta gente  servirebbe per la continua manutenzione, riparazione guasti e  messa a punto; poi non ci sono solo le auto, ci sono i camion,  bisogna far marciare i treni, c'è il riscaldamento delle abitazioni, i fornelli per cuocere, le fabbriche, quanta superfice occorrerebbe coprire con i pannelli? mettiamoci pure il vento, ma temo che non potremmo fare a meno del nucleare.  La cosa però non riguarda solo l'Italia, ci sono nazioni dove il sole è meno forte che da noi, dovremmo coprire di pannelli la nostra nazione per mandare la corrente anche  in quelle nazioni meno fortunate di noi; potremmo usare i deserti del pianeta ma a parte il fatto che non ne siamo i padroni e quindi anziché  dipendere dalle nazioni che hanno giacimenti di petrolio o di gas dipenderemmo dalle nazioni che hanno i deserti, però i deserti visti dallo spazio hanno un colore  color sabbia, rimandano indietro verso lo spazio una pate dell'energia  termica che ricevono, i pannelli solari sono neri e quindi rimandano verso lo spazio meno energia termica e solo questo fatto contribuirebbe nel tempo  ad aumentare la temperatura media del pianeta.. ; persino le centrali nucleari generano calore che tende nel tempo a fare aumentare la temperatura del pianeta, temo che tutte le soluzioni per fare a meno del gas e del petrolio abbiano dei seri problemi

Nessuno nega, egregio Etrusco, che la transizione ecologica (quella vera, non quella del ministro Cingolani) sia una sfida epocale. È sempre opportuno ricordare le parole del premio Nobel Giorgio Parisi:

Bloccare il cambiamento climatico con successo richiede uno SFORZO MOSTRUOSO da parte di tutti. È un'operazione con un COSTO COLOSSALE, non solo finanziario ma anche sociale,  con cambiamenti che incideranno sulle nostre esistenze. 

Il punto chiave da capire, e che troppi politici ed economisti fingono di non capire, è che non ci sono alternative e che bisogna conseguire questo difficilissimo risultato al più presto possibile. Più tempo passerà, peggiore sarà il clima della Terra nel punto in cui lo stabilizzeremo, più drastici, urgenti e costosi saranno gli interventi da mettere in atto, e maggiori saranno i rischi di andare incontro a instabilità irreversibili e catastrofiche. Sulla base delle raccomandazioni dei climatologi, Europa e USA puntano alla neutralità carbonica entro il 2050. Ovvero ad azzerare entro meno di 30 anni le emissioni antropiche di CO2 al netto di quel poco che si riuscirà a riassorbire con la riforestazione e con gli impianti (costosi e problematici) di cattura e stoccaggio del carbonio. Al momento questo obbiettivo appare quasi utopistico per noi, del tutto chimerico per gli USA visto che sono di gran lunga i primi produttori e consumatori mondiali di petrolio e di gas e i terzi consumatori di carbone (dietro Cina e India). Cina e Russia hanno fissato la scadenza al 2060, l'India al 2070. Non è affatto detto che queste date non risultino fuori tempo massimo per la salvezza del pianeta. Quindi c'è quasi da augurarsi che fenomeni climatici estremi e senza precedenti inducano le nazioni a rivedere i loro cronoprogrammi e ad accelerare di brutto nella decarbonizzazione. In parole povere, l'arrivo di qualche "cigno grigio" (tipo ondate calore più severe di quella che colpì il Canada occidentale l'anno scorso: fino a 49,6°C di temperatura, oltre 1400 morti) potrebbe scongiurare l'avvento del fatale e definitivo Cigno Nero. 

Premesso ciò, io sono completamente d'accordo sul fatto che al momento, cioè con le attuali tecnologie e quelle già in vista, è a dir poco impensabile elettrificare l'intero parco automobilistico italiano entro 20 anni. Ma non tanto per un problema di approvvigionamento energetico, cioè di produzione di elettricità verde, quanto per la carenza delle materie prime necessarie per le batterie. Prendiamo ancora il nostro modello di riferimento, la Renault ZOE da 80 kW. Essa monta una batteria da 52 kWh di capacità. Le più diffuse e moderne batterie in commercio in Europa richiedono 160-170 grammi di litio per kWh. Quindi la nostra ZOE richiederà circa 8,5 kg di litio. Se le vendite di automobili tornassero ai valori precedenti alla pandemia, ovvero circa 1,9 milioni di immatricolazioni in Italia, e se queste auto fossero tutte come la ZOE, servirebbero oltre 16.000 tonnellate di litio. Ovvero circa il 18% dell'intera produzione mondiale (circa 90.000 tonnellate nel 2019). Ma il mercato automobilistico italiano è appena il 2% di quello mondiale e il litio non è  necessario solo per le batterie delle auto elettriche, ma ha moltissime altre applicazioni. Non vanno meglio le cose, sotto il profilo della disponibilità, per diversi altri materiali utilizzati in queste batterie. Per es. il cobalto e il nichel, richiesti in quantità anche maggiori del litio. La Tesla oggi monta sui suoi modelli più economici batterie al litio ferro fosfato (LFP), prive di cobalto e nichel. Queste batterie però hanno una capacità specifica inferiore, quindi sono più pesanti a parità di autonomia. Questo non è un problema per le grosse e potenti vetture americane, può esserlo per le vetture tipiche vendute in Europa. Una cosa è certa: salvo il caso di eccezionali innovazioni tecnologiche, se volessimo elettrificare entro 20 anni l'intero parco automobilistico mondiale, non basterebbero tutte le riserve mondiali di litio oggi stimate. Tra 20 anni non avremo in Italia 40 milioni di BEV (veicoli elettrici a batteria come la ZOE) in circolazione. Se migliora la tecnologia e si ottimizza il riciclo dei vari materiali (fino a sfiorare il 100%), potremo forse averne 10 milioni. Per il resto dovremo contare sulle auto elettriche a idrogeno (se ci sarà un netto miglioramento dell'efficienza dei vari processi che coinvolgono l'idrogeno verde), su un maggiore uso dei mezzi pubblici e su una riduzione generalizzata della mobilità delle persone e delle merci. Questa ridotta mobilità sarà secondo me una delle caratteristiche salienti della green economy. Oppure potremo anche averne 40 milioni, ma di potenza e prestazioni spartane, da utilitarie degli anni 60 (es. non più 80 kW o 108 cv come la ZOE, ma 16 kW o 23 cv come la Fiat 126 prima serie). Teniamo anche conto che l'estrazione e la lavorazione di questi minerali presenta non di rado seri problemi di impatto ambientale. 

Naturalmente il settore delle energie rinnovabili impiegherà un gran numero di persone e questo sarà un bene. Si stima infatti che solo in Europa la sola elettrificazione del mercato automobilistico cancellerà almeno 1 milione di posti di lavoro (ma io temo di più, specie se le batterie continueranno a prodursi quasi solo in Estremo Oriente). Un'auto elettrica, infatti, è più semplice da costruire rispetto a una a motore termico, ha meno componenti, richiede meno pezzi di ricambio, assai meno lubrificanti, assai meno manutenzione e interventi di riparazione. Un meccanico o due su tre resterà senza lavoro, andranno a spasso tutti i benzinai e tutti gli autisti di autocisterne, gli operai delle raffinerie, e chiuderanno centinaia di produttori di componenti (es. cambi, frizioni e cambi automatici). 

Il mio precedente calcolo teorico della superficie da occupare con i pannelli fotovoltaici era un po' ottimistico. Infatti i moduli non possono stare attaccati l'uno all'altro. Ci saranno spazi vuoti, spazi di servizio, spazi per impianti e componenti accessori. Prendiamo un caso pratico, la più grande centrale solare fotovoltaica esistente in Europa. Si trova presso Cestas in Francia, inaugurata nel 2015, costata 360 milioni di euro, si estende su 260 ettari ed eroga 350 GWh l'anno, ovvero circa 135 kWh per metro quadro. Immaginiamo di costruire impianti analoghi al Sud e nelle Isole. Sfruttando la maggiore irradianza solare dovuta ai 4 - 7 gradi di latitudine in meno rispetto al parco solare francese, il miglioramento tecnologico nel rendimento dei moduli e il netto abbassamento dei prezzi di mercato in questi anni, è ragionevole ipotizzare una resa energetica del 30% maggiore, ovvero 175 kWh/mq a un costo più che dimezzato. Sull'annuario statistico della BP leggiamo che nel 2019, l'ultimo anno prima della crisi pandemica e della crisi energetica in corso, il consumo TOTALE di energia primaria in Italia (industria, trasporti, consumi domestici, etc.) è stato pari a 6,45 EJ (exajoules). Ma attenzione, come si legge nell'appendice dell'annuario, si tratta di un consumo espresso in termini di fonti primarie non rinnovabili fossili. Questa è una convenzione molto diffusa nelle statistiche energetiche. In altri termini, il valore di tutta l'energia elettrica finale consumata in Italia e generata da altre fonti, ovvero l'idroelettrico e tutte le altre rinnovabili, nonché il nucleare importato dalla Francia, viene sostituita con il valore equivalente di energia (termica) primaria da fonti fossili in ingresso a una centrale termoelettrica di medio rendimento in grado di generare questa elettricità. Questo rendimento medio è assunto dall'autore pari al 40,4% nel 2019. Sull'annuario statistico di TERNA leggiamo che nel 2019 la "penetrazione" dell'energia elettrica in Italia è stata pari al 32,1%. Ovvero pari a 2,07 EJ, sempre secondo la convenzione precedente. Ne consegue che se nel 2019 avessimo prodotto con le fonti rinnovabili  tutta l'elettricità consumata, avremmo risparmiato fino al 59,6% di questo valore, ovvero 1,23 EJ e il fabbisogno effettivo di energia primaria sarebbe sceso a 6,45-1,23=5,22EJ cioè di quasi il 20%. Ma se, per ipotesi, ricavassimo dalle rinnovabili TUTTA l'energia che consumiamo, otterremmo un ulteriore sensibile risparmio. Infatti, le più importanti fonti rinnovabili (idroelettrico, eolico, fotovoltaico) generano direttamente energia elettrica. Questa, a differenza dell'energia termica, è facilmente convertibile in energia meccanica con basse dissipazioni. E in base alla Seconda Legge della Termodinamica (nella formulazione di Lord Kelvin) l'energia meccanica è "più pregiata" di quella termica. In sintesi, in una vera green economy produrremo tutta l'energia da fonti rinnovabili e sarà in gran parte energia elettrica (la penetrazione dell'elettricità sarà vicina al 100%) e ciò incrementerà in modo netto l'efficienza energetica del sistema Paese. Per il motivo precedente (non avremo bisogno di centrali termoelettriche a relativamente basso rendimento), per la molto maggiore efficienza dei motori elettrici rispetto a quelli termici, e per la grande flessibilità dell'energia elettrica (facilmente trasportabile su lunghe distanze con basse dissipazioni). Possiamo quindi ragionevolmente sottrarre un altro 20% al valore precedente e scendere a 4,2 EJ. Un altro 5%, potremo sottrarlo con un minimo sforzo, con una lotta agli sprechi e un po' di "educazione energetica" dei cittadini. Siamo dunque a 4 EJ: in una vera green economy potremo consumare il 38% in meno di energia primaria rispetto al 2019 senza nessun tipo di rinunzia o sacrificio (ma a mio avviso sarà opportuno o necessario introdurre dei tagli, per esempio limitare elettronicamente la velocità massima degli autoveicoli e limitare l'apertura notturna di bar, negozi e simili). Orbene, 1 exajoule equivale a circa 277,8 terawattora, quindi 4EJ=1.111,2 TWh. Ricaviamo che con una produzione fotovoltaica annua di 175 kWh/mq al Sud e Isole, e considerando anche un 6% di dissipazioni sulla rete elettrica (ma si può fare meglio), servirebbero 6730 kmq di pannelli solari, pari al 2,23% della superficie nazionale, per coprire senza tagli né sacrifici l'intero fabbisogno energetico nazionale. Ma è chiaro che al solare fotovoltaico potremo affiancare le altre rinnovabili, in particolare l'eolico e l'idroelettrico, il solare a concentrazione e un po' di geotermico e di biogas. 

Il problema del leggero abbassamento dell'albedo della Terra, ovvero della sua capacità di riflettere la radiazione solare invece di assorbirla, dovuto a un uso molto esteso del fotovoltaico, non è una bufala ma è del tutto secondario rispetto al beneficio dato dalla riduzione delle emissioni antropiche di gas serra. Uno studio stima che l'effetto riscaldante dovuto alla diminuzione dell'albedo sia mediamente 30 volte più piccolo di quello rinfrescante legato alle minori emissioni di gas serra. 

https://www.aspoitalia.it/blog/nte/2009/12/28/il-fotovoltaico-un-problema-scottante/

Il nucleare, intendo quello di nuova progettazione e costruzione, oggi non è assolutamente competitivo con le rinnovabili, in particolare fotovoltaico ed eolico, mentre potrebbe riacquistare competitività rispetto al gas e al petrolio con gli attuali prezzi alle stelle. In ogni caso, esso è fuori tempo massimo. Costruire un nuovo reattore nucleare in Europa occidentale richiede non meno di 10 o 15 anni, iter burocratico escluso. E nel 2030 è in arrivo la prima impegnativa scadenza del programma UE di decarbonizzazione. Buttarsi sul nucleare oggi significa perdere tempo e distrarre fondi dalle più economiche, più ecologiche e più sicure fonti rinnovabili (nonché inesauribili, al contrario dell'uranio). Chi dispone di vecchie centrali, avendo già ammortizzato i costi di costruzione, ne prolunga la licenza (a suo rischio e pericolo) e se le tiene, come la Francia e gli USA. Ma non la Germania che, nonostante la crisi energetica e la sua fortissima dipendenza dalla Russia (ben maggiore della nostra), sembra decisa a spegnere tutti i suoi ultimi reattori entro l'anno. Viene proposto il nucleare come generatore tampone per coprire i buchi di erogazione tipici del solare e dell'eolico. In Italia non ne abbiamo alcun bisogno: ci basterà potenziare il sistema di accumulo o di pompaggio idroelettrico (tampone idraulico) oggi largamente sottoutilizzato. A questo possiamo aggiungere, in situazioni eccezionali e transitorie dove il costo non rappresenta un grosso problema, l'accumulo elettrochimico e quello a idrogeno verde. 

https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/05/03/il-tampone-idraulico-ha-un-enorme-potenziale-e-ora-di-scommettere-sulle-rinnovabili/6578218/

Saluti 

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