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Un interessante articolo di Repubblica oggi ci informa che è iniziato lo smantellamento del reattore della centrale nucleare "Enrico Fermi" di Trino (Vercelli). O meglio: è finalmente arrivata l'autorizzazione a smontare il vessel: i lavori, molto complessi e delicati (e costosi), partiranno entro l'anno. In precedenza era stata smantellata parte delle strutture accessorie ed erano state estratte le barre di combustibile. Queste ultime, che costituiscono le scorie di gran lunga più attive e pericolose, sono state inviate in Francia e Inghilterra per essere riprocessate (a caro prezzo) e attendono la realizzazione del Deposito Nazionale per rientrare in Italia. Intanto versiamo 50 milioni l'anno a questi due paesi per tenerci in deposito le scorie ad alta attività di Trino e delle altre tre centrali. Le scorie meno pericolose restano per ora stoccate in appositi "bidoni" presso la centrale stessa, in attesa di essere trattate e poi riciclate per oltre il 90%. Il resto finirà anch'esso nel fantomatico Deposito, del quale al momento non si sa né dove né quando sarà costruito. L'unica certezza è che siamo sotto procedura di infrazione da parte dell'UE, avviata nel 2016 (governo Renzi) e formalizzata nel 2020, per la pessima gestione dei nostri rifiuti radioattivi. Il reattore di Trino sarà il primo a essere demolito, per quelli delle altre tre vecchie centrali (Latina, Garigliano e Caorso) siamo ancora in alto mare o quasi. Comunque accogliamo con soddisfazione la notizia di Repubblica. La centrale di Trino fu dismessa 32 anni fa: il primo luglio 1990. Cosa si è fatto nel frattempo? La Sogin (Società gestione impianti nucleari) la società pubblica creata per gestire e smaltire i nostri vecchi impianti nucleari e le relative scorie, è stata finanziata per oltre 4 miliardi di euro con un apposito balzello che grava da decenni sulla bolletta elettrica delle famiglie. Mentre le 48 persone tuttora impiegate nella centrale di Trino non hanno fatto solo la guardia ai "bidoni", come si ipotizza scherzosamente nell'articolo, ma presumo non molto di più. La centrale fu costruita in poco più di 3 anni da un consorzio italoamericano. Nel momento in cui fu allacciato alla rete (22 ottobre 1964) con i suoi 272 MW elettrici (più 870 termici) quello di Trino era il reattore nucleare più potente al mondo, primato che detenne per quasi due anni. Nel 1965 l'Italia era il terzo produttore mondiale di energia elettronucleare dietro UK e USA. Il costo fu di 40 miliardi di lire del 1960, equivalenti a circa 550 milioni di euro attuali. A titolo di confronto, il più potente reattore oggi esistente al mondo, l'unità 3 della centrale finlandese di Olkiluoto, ha una potenza quasi 6 volte maggiore (1600 MW), il principio di funzionamento è analogo (PWR: reattore d'acqua pressurizzata), è stato allacciato alla rete a inizio 2022 ma non è ancora in esercizio commerciale, dopo 16 anni e mezzo di lavori (contro i 4 e mezzo previsti) con un costo di 11 miliardi di euro (contro i 3 previsti). In 25 anni e mezzo di esercizio la centrale di Trino erogò 26 TWh di energia elettrica (23,8 TWh netti), che oggi coprirebbero 4 settimane di consumo nazionale. L'apporto complessivo delle nostre 4 centrali atomiche coprì mediamente il 2,6% del fabbisogno elettrico annuo dell'epoca, con una punta massima del 4,4% nel 1966. Secondo una stima di Sergio Rizzo, il costo finale del decommissioning del nostro nucleare pregresso, che dovrebbe completarsi nel 2036 (Trino nel 2029 ma ci credo poco), ammonterà a 28 miliardi di euro. È amara ma illuminante questa dichiarazione a Repubblica di Davide Galli, fisico, tra i maggiori esperti italiani di impianti nucleari (fu proprio lui a scaricare per l'ultima volta il combustibile esausto di Trino) oggi dirigente Sogin, direttore responsabile dei lavori a Trino:

"Chi oggi vorrebbe un ritorno al nucleare, o perfino un riavvio di non so bene cosa, non sa di cosa parla". 

In effetti, con la crisi energetica in corso, qualche folle (come quel buffone arricchito e ignorante di Elon Musk) è arrivato a proporre non solo la riapertura delle centrali a carbone, ma anche il riavvio delle centrali nucleari dismesse in Europa. Roba da matti!

https://www.repubblica.it/cronaca/2022/05/24/news/nel_cuore_di_trino_la_prima_centrale_che_smonta_il_reattore_domeremo_il_mostro-350940120/

 

 

 

 

 

 

 

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