ma dopo l'aids...focolai di colera...covid,scabbia...tbc..che ci poteva mancare??

Attualmente, sono stati segnalati casi di vaiolo delle scimmie in Portogallo, Spagna, Regno Unito e Italia, finora maggiormente in giovani maschi che fanno sesso con maschi. L’Ecdc”, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, “ha attivato un sistema di allerta a livello europeo al quale partecipa l’Istituto superiore di sanità. Inoltre, l’Iss ha costituito una task force composta da esperti del settore e ha contattato le reti sentinella dei centri per le infezioni sessualmente trasmesse al fine di monitorare continuamente la situazione nazionale”. Lo sottolinea l’Istituto superiore di sanità in una nota.

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6 messaggi in questa discussione

8 ore fa, director12 ha scritto:

monitorare continuamente la situazione nazionale

questo viene dagli extra e lo sappiamo....ma quelli che negano il virus, i contagi, quei fascisti alla stato puro che inneggiano al complotto, sono da considerarsi dei santi....:D...domanda retorica...che fatta ad un fascista è tutto un dire....xD

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16 ore fa, sempre135 ha scritto:

questo viene dagli extra e lo sappiamo....ma quelli che negano il virus, i contagi, quei fascisti alla stato puro che inneggiano al complotto, sono da considerarsi dei santi....:D...domanda retorica...che fatta ad un fascista è tutto un dire....xD

a prescindere la tue tare sui fassi...tu hai fatto il test per i contagi degli scimmioni??

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7 ore fa, director12 ha scritto:

a prescindere la tue tare sui fassi...tu hai fatto il test per i contagi degli scimmioni??

non ne ho bisogno...agli scimmioni come te io rimango alla larga....:D

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Beh, se non è un virus a trasmissione aerea ma solo per contatto intimo, è già una buona cosa. Vuol dire che questo virus delle scimmie avrà Ro e Rt molto più bassi di quelli del coronavirus. Credo anche che, a differenza dell'Hiv, non sarà molto difficile mettere a punto un vaccino specifico. 

Premesso, ciò tutti questi virus di origine animale che si adattano all'uomo (lo fece anche Hiv) sono segnali molto preoccupanti. Tra salti di specie, adattamenti e mutazioni, potrebbe essere solo questione di tempo e di grandi numeri prima che arrivi il Cigno nero. Sfioriamo ormai gli 8 miliardi e siamo una specie altamente vorace e invasiva. La natura ha i suoi meccanismi regolatori, è chiaro che li metterà in atto. Contro di noi. Ma in fondo anche per il nostro bene. Ci sono in natura vari esempi di specie animali decimate per cause naturali ma che poi hanno recuperato un nuovo equilibrio. Accadde anche a noi dopo la catastrofe di Toba. Il problema è che oggi siamo fuori equilibrio e ce ne allontaniamo irresponsabilmente sempre di più. Un piccolo esempio. Con la crisi climatica e la crisi energetica che incombono sarebbe logico tagliare almeno i consumi superflui, quelli rinunciabili senza grossi drammi. Per esempio l'aria condizionata. Che in un paese dal clima mite come l'Italia è superflua o rinunciabile in almeno 9 casi su 10. Ma il governo Draghi, invece di mettere una tassa sui condizionatori, elargisce un bonus per incentivarne l'acquisto. Roba da matti! 

Ci sono due fattori che senza dubbio favoriscono sia il riscaldamento globale sia la circolazione e le conseguenti mutazioni di agenti virali: l'eccesso di popolazione e l'eccesso di mobilità. La loro combinazione e crescita simultanea può avere effetti esplosivi e devastanti. 

Si stima che per il 95% del tempo trascorso dalla sua origine, cioè fino alla nascita dell'agricoltura e dell'allevamento (anno 10.000 a.C. circa), Homo sapiens abbia popolato la Terra (solo l'Africa fino a 70.000 anni fa) con non più di 2 o 4 milioni di individui, con un collo di bottiglia di meno di 10.000 unità in corrispondenza della catastrofe di Toba (l'eruzione di un supervulcano circa 75.000 anni fa). All'epoca dell'impero romano vivevano sulla Terra circa 200 milioni di persone, circa 300 milioni nell'anno 1000, circa 750 milioni nel 1750, cioè all'inizio dell'era industriale. Ma il vero boom demografico si ebbe nel XX secolo quando, nonostante due guerre mondiali, la popolazione quasi quadruplicò passando da circa 1,6 miliardi nel 1900 a oltre 6 miliardi nel 2000. In questo secolo assistiamo a un vistoso rallentamento che si spera stabilizzi la popolazione globale entro i 9-10 miliardi dopo il 2050. Al momento siamo a 7,95 miliardi (Worldometer).

Il problema non è tanto la crescita demografica quanto la crescita dei consumi individuali e delle conseguenti emissioni di gas serra, e la crescita della mobilità delle persone e delle merci. Il filosofo tedesco Immanuel Kant visse all'inizio dell'era industriale, campò in serenità e in buona salute fino 80 anni, cioè molto più della vita media dell'epoca, e non mise mai piede al di fuori della sua città natale, Konigsberg. Ciò non gli impedì di sviluppare il più vasto sistema di pensiero elaborato da un essere umano. Io sono convinto che se tutti adottassimo lo stile di vita di Kant, che peraltro non disdegnava la convivialità e la buona tavola, potremmo tranquillamente vivere sulla Terra anche in 15 miliardi. Naturalmente dovremmo abolire tutti i combustibili fossili e tagliare drasticamente i consumi energetici pro capite (green economy); limitare il consumo di carne, riciclare e riusare quasi tutto azzerando gli sprechi e i rifiuti (economia circolare); abbattere drasticamente (almeno rispetto agli standard occidentali) la mobilità delle persone e delle merci, ovvero azzerare, purtroppo, il turismo internazionale, minimizzare i viaggi di studio e di lavoro, minimizzare il commercio internazionale; decrescere drasticamente nel PIL in tutta la parte ricca del pianeta ma abbattere le disuguaglianze e i flussi migratori realizzando un mondo più equo e società più eque; incentivare al massimo il telelavoro e il teleapprendimento, abbattere gli orari di lavoro, azzerare la disoccupazione e la precarietà, lavorare meno lavorare tutti. 

Mi rendo conto che si tratta di un vasto programma, ma non è irrealizzabile. O meglio: sul medio o lungo periodo non ci sono alternative meno che disastrose o terribilmente rischiose. Dobbiamo abituarci a far viaggiare le in.formazioni e le idee, non più le persone e le merci. Abbatteremo con ciò i consumi energetici e la circolazione degli agenti patogeni, minimizzeremo nel contempo la probabilità di apocalissi climatiche e apocalissi pandemiche.

Oggi purtroppo, nonostante i moniti degli scienziati e la lezione già quasi dimenticata della pandemia e dei lockdown, l'umanità continua a procedere esattamente nella direzione opposta. Mi rendo conto che ammirare un panorama o un'opera d'arte dal vivo è molto più appagante che guardarle su Internet, ma non ci sono alternative. I dati dell'impronta ecologica e della biocapacità ci dicono che la Terra è diventata troppo piccola per la popolazione umana e per i suoi stili di vita. E non da oggi ma dai primi anni '70. Di conseguenza la "crescita sostenibile" è una pura e pericolosa illusione. Dobbiamo decrescere nella produzione e nei consumi, cioè nel PIL, ma crescere nell'uguaglianza, nell'equità e nella giustizia. Trasformare l'esistenza da quella che è diventata oggi, una competizione e una corsa, in una tranquilla e serena passeggiata. Come quelle che faceva tutti i giorni, puntuale come un orologio, il filosofo Kant nella sua Konigsberg. 

Modificato da fosforo311
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32 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

 

che strano, mi meraviglia il fatto che il sig. "polemico della polemica" (alias quello lì) non sia intervenuto scrivendo offese ed insulti a mitraglia ... poverino, scrive per il fatto che non è capace di stare zitto.-

    

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2 ore fa, fosforo311 ha scritto:

 ...............crescere nell'uguaglianza, nell'equità e nella giustizia. Trasformare l'esistenza da quella che è diventata oggi, una competizione e una corsa, in una tranquilla e serena passeggiata. Come quelle che faceva tutti i giorni, puntuale come un orologio, il filosofo Kant nella sua Konigsberg. 

é dal '92 che lo dico

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