Pro-memoria per gli idio ti Pro-Putin ( anche se lo negano …)

Non credo che la maggioranza degli italiani non abbia capito, dopo circa tre mesi di guerra, da che parte stiano il torto e la ragione. Non ci sono dati certi su questo, né gli pseudo sondaggi, tipo vuoi la pace sì o no, hanno senso prima ancora che attendibilità. Chi risponderebbe voglio la guerra?
Nel corso di questi mesi sono cadute, via via, tutte le motivazioni addotte da Putin per giustificare l’aggressione. Ne ricapitolo solo i titoli, che sono stati autorevolmente smentiti, e chi ha voluto capire ha potuto farlo. Non c’è stata alcuna provocazione Nato, ma solo l’espressione libera di Stati confinanti con la Russia di voler adottare misure difensive difronte alla crescente aggressività dichiarata apertamente da Putin, in crescendo negli ultimi venti anni.  Sulla nuova frontiera tra occidente ed oriente, determinata dall’89, lo schieramento offensivo Russo, in uomini e armi, è sempre stato più forte del dispositivo Nato. I missili ipersonici in grado di colpire le maggiori città europee non sono stati inventati, costruiti e piazzati a pochi minuti da noi nel giro delle ultime settimane. 
Non c’era nulla da “denazificare” in Ucraina. Tantomeno un governo illegittimo da rovesciare. Come in Italia, nel luglio ’60, quando un moto popolare cacciò il governo filofascista di Tambroni e i governi seguenti non furono tacciati di golpismo per questo.
Dopo oltre due mesi di aggressione Putin stesso ha dovuto ammettere che si è trattato di una guerra “preventiva” contro una ipotetica invasione della Nato in territorio russo. Si è mai sentita una scempiaggine del genere?    Di contro il mondo ha assistito al dilagare della barbarie che eguaglia quella delle truppe di occupazione nazifasciste nella seconda guerra mondiale. Massacri di civili inermi, stupri di massa e saccheggi di  intere città e villaggi rasi al suolo, un milione e più di deportati in Russia, fucilazioni di massa con un colpo alla nuca e fosse comuni. La sconfitta del nazifascismo nel ’45 ad opera degli Alleati e dei Partigiani non comportò azioni barbariche pianificate e premiate dal Cremlino come quelle attuali. Basterebbe solo questo per marcare la differenza di principi giuridici e valori umani che divide la Russia di Putin dalle democrazie liberali.  Condividere o comprendere le “ragioni” di Putin non è un atto che avvicina la pace, ma un passo che rende complici degli orrori chi lo compie. Complici dello sterminio della libertà di un popolo intero, stu pratiri della verità. Per paura, per indifferenza o comodo, per opportunismo cinico. Massa di manovra per operazioni politiche abbiette da parte di anime morte, da consumare qui da noi. 
Credo che la maggioranza degli italiani abbia capito tutto questo e , prendendo spunto da De Gregori , sappia che “la storia dà torto e dà ragione”. Preoccupati, certo, spaventati di avere “tutto da vincere o tutto da perdere”.      
Ma “poi la gente, (perché è la gente che fa la storia) quando si tratta di scegliere e di andare, te la ritrovi tutta con gli occhi aperti, che sanno benissimo cosa fare.” Allora diamo un significato giusto alla parola pace. Che non è il disarmo e la resa degli ucraini all’aggressore. Chi può chiamare pace la violenza che si perpetuerebbe contro un popolo privato della sua libertà e indipendenza da parte di un aggressore straniero? Quella non sarebbe pace, ma il trionfo della guerra. Dire no al sostegno militare alla resistenza ucraina non è un atto di pace, ma una “ingenuità” colpevole, che consegnerebbe a Putin il passaporto per completare il massacro. E un gesto di viltà di chi, in questo campo, gioca per far vincere l’aggressore senza avere il coraggio di dichiararlo. Conte e Salvini sfruttano gli "ingenui", quelli che si trasformano in storioni da pescare ma che sono complici. E Letta con chi sta ?? Sarà meglio che il compagno Enrico lo stabilisca alla svelta !! 

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2 messaggi in questa discussione

Suvvia stupida gallina pisana diversamente intelligente e diversamente monolaureata, smetta di scopiazzare articoli di Umberto Mosso spacciandoli per farina del suo sacco. 

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I commenti dei lettori. (all'articolo copiaincollato dalla gallina pisana) 

17/5/22 ore 21,32

Autore: Max

Tante belle parole, in gran parte condivisibili, ma a cosa serve questo tuo intervento, Unbertino caro?
A convincere chi? Chi ha una sua idea non vien smosso di un millimetro da questo tuo articolo riportato amichevolmente.
Quello che sarebbe stato utile ascoltare è una tua ipotesi di soluzione. Ne hai una?
Non ne fai cenno quindi per te la guerra continua!
Come ti potresti quindi definire?
Se io sono pacifista tu cosa sei?

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