PUTIN VS FQ

Le intenzioni le aveva messe nero su bianco sul suo quotidiano, stamattina: "Non capisco più il mio giornale!". Adesso i dubbi di Furio Colombo, diventano certezze: "Comunico che non continuerò la mia collaborazione al 'Fatto quotidiano' fino a quando ci sarà questa posizione sulla guerra in Ucraina, sul divieto, si presume costituzionale, di mandare armi all'Ucraina e sulla celebrazione di un personaggio di cui non ho stima, che è il professor Orsini. Penso che il prof. Orsini sia stato over-celebrato dalla serata che 'Il Fatto' ha organizzato per lui e non voglio apparire in alcun modo lo sponsor di un simile personaggio". L'editorialista del giornale, fondato da Antonio Padellaro e Marco Travaglio, dice che sì "Travaglio e Padellaro, gentilmente, mi hanno chiesto di non interrompere. Ma, purtroppo, non è possibile, perché è un 'Fatto quotidiano' che non conosco..."

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

15 messaggi in questa discussione

Furio Colombo molla il Fatto Quotidiano: “Difficile scrivere a fianco di colleghi che danno infor mazioni inesistenti o distorte”.

Modificato da barbablu16
1 persona mi piace questo

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Mi spiace per Furio Colombo che è stato un buon giornalista, un buon corrispondente dagli USA e soprattutto, con Padellaro, uno dei migliori tra gli ultimi direttori dell'Unità, che seppe proteggere, per quanto possibile, dall'invadenza e dalla penosa deriva verso il centro del partito di riferimento. Ma Colombo non è Montanelli e non è nemmeno Scalfari: a mio modesto avviso quelli come lui, da decenni in età da pensione e che da tempo non hanno più nulla da dire a lettori esigenti come quelli del Fatto, rubano solo il pane ai giovani giornalisti. Ripeto, mi spiace dirlo, ma acquisto il Fatto quasi tutti i giorni e sono anni che non leggo più le articolesse di Colombo. Le ultime erano soporifere, inconcludenti, assolutamente non all'altezza del miglior quotidiano italiano, spesso non riuscivo ad arrivare in fondo. Questa critica ovviamente nulla toglie a Colombo, al suo passato prestigioso e alla sua serietà professionale, ma c'è un tempo per tutte le cose. A 91 anni, se non ti chiami Montanelli o Scalfari, puoi curare al massimo una rubrica di risposte brevi ai lettori.  

Allego l'attacco poco lucido e forse anche poco educato (ma a quell'età si perdona tutto) di Colombo ai colleghi del Fatto, con le lucide risposte Travaglio e Padellaro. E separatamente la risposta del prof. Orsini, che non replica agli insulti di Colombo e si limita a impartirgli una lezione di storia:

https://infosannio.com/2022/05/13/il-fatto-visioni-opposte-su-storia-e-conflitto/

https://infosannio.com/2022/05/14/orsini-cosa-penso-davvero-su-nato-usa-ucraina-russi-e-guerre-di-hitler/

Modificato da fosforo311

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Facile  delegittimare  quando  non fa  più  comodo ma  purtroppo  io  do più che degnamente  ragione  a Furio che  comunque  non ha  da  imitare  nessuno  al  contrario  di qualcun  altro a  cui li riesce pure  molto  male

Modificato da barbablu16
1 persona mi piace questo

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
23 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Colombo non è Montanelli

per questo ha avuto la possibilità di scegliere, il montanelli è stato cacciato dai suoi pari, colombo lo ha deciso di suo...:D

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
Il 14/5/2022 in 02:09 , fosforo311 ha scritto:

Mi spiace per Furio Colombo che è stato un buon giornalista, un buon corrispondente dagli USA e soprattutto, con Padellaro, uno dei migliori tra gli ultimi direttori dell'Unità, che seppe proteggere, per quanto possibile, dall'invadenza e dalla penosa deriva verso il centro del partito di riferimento. Ma Colombo non è Montanelli e non è nemmeno Scalfari: a mio modesto avviso quelli come lui, da decenni in età da pensione e che da tempo non hanno più nulla da dire a lettori esigenti come quelli del Fatto, rubano solo il pane ai giovani giornalisti. Ripeto, mi spiace dirlo, ma acquisto il Fatto quasi tutti i giorni e sono anni che non leggo più le articolesse di Colombo. Le ultime erano soporifere, inconcludenti, assolutamente non all'altezza del miglior quotidiano italiano, spesso non riuscivo ad arrivare in fondo. Questa critica ovviamente nulla toglie a Colombo, al suo passato prestigioso e alla sua serietà professionale, ma c'è un tempo per tutte le cose. A 91 anni, se non ti chiami Montanelli o Scalfari, puoi curare al massimo una rubrica di risposte brevi ai lettori.  

Allego l'attacco poco lucido e forse anche poco educato (ma a quell'età si perdona tutto) di Colombo ai colleghi del Fatto, con le lucide risposte Travaglio e Padellaro. E separatamente la risposta del prof. Orsini, che non replica agli insulti di Colombo e si limita a impartirgli una lezione di storia:

https://infosannio.com/2022/05/13/il-fatto-visioni-opposte-su-storia-e-conflitto/

https://infosannio.com/2022/05/14/orsini-cosa-penso-davvero-su-nato-usa-ucraina-russi-e-guerre-di-hitler/

Simpatizzo per Colombo, ma un giornale libero da la parola a tutti, anche se non sempre vengono pubblicati articoli totalmente condivisibili. 

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
1 ora fa, ahaha.ha ha scritto:

Simpatizzo per Colombo, ma un giornale libero da la parola a tutti, anche se non sempre vengono pubblicati articoli totalmente condivisibili. 

Eccome no , eccome no !! Quel che mi differenzia dalla bovara nonché mungitrice di tori veneta e’ che mentre la stessa e’ favorevole a che uno , pagato con i soldi pubblici , in nome e per conto della libertà di parola , possa affermare che ;” La seconda guerra mondiale non fu scatenata da Hitler ma da Inghilterra e Francia” , “ Che non e’ scritto da nessuna parte che un bimbo possa essere più felice in un regime democratico che in quello dittatoriale ,  “ Che mio nonno e’ più felice sotto il fascismo che dopo la liberazione “, “ Che Gramsci era un demente   ed uno storpio liberticida “ mentre io , a uno che dice quelle parole , lo farei prelevare all’alba da una gazzella dei Carabinieri, lo tradurrei in un carcere , e, dopo averlo sottoposto ad un giusto processo, ove condannato , gli farei scontare la pena inflitta senza il beneficio di premi o quant’altro . Basta scegliere …!! 

Modificato da mark222220

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
1 ora fa, mark222220 ha scritto:

Eccome no , eccome no !! Quel che mi differenzia dalla bovara nonché mungitrice di tori veneta e’ che mentre la stessa e’ favorevole a che uno , pagato con i soldi pubblici , in nome e per conto della libertà di parola , possa affermare che ;” La seconda guerra mondiale non fu scatenata da Hitler ma da Inghilterra e Francia” , “ Che non e’ scritto da nessuna parte che un bimbo possa essere più felice in un regime democratico che in quello dittatoriale ,  “ Che mio nonno e’ più felice sotto il fascismo che dopo la liberazione “, “ Che Gramsci era un demente   ed uno storpio liberticida “ mentre io , a uno che dice quelle parole , lo farei prelevare all’alba da una gazzella dei Carabinieri, lo tradurrei in un carcere , e, dopo averlo sottoposto ad un giusto processo, ove condannato , gli farei scontare la pena inflitta senza il beneficio di premi o quant’altro . Basta scegliere …!! 

Lei si, stupida gallina pisana diversamente intelligente, lei si. 

Infatti lei è più fascista dei fascisti, altro che garantista. 

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Abla , abla quanto ti pare : Ti ho deflorato di nuovo !! Visibilmente …Profondamente !!  Godi ?? 

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
8 ore fa, barbablu16 ha scritto:

Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "Pensiero PRISM TICO ERA IL 31 DICEMBRE 2021. Sul Messaggero apparivano queste parole: "L'Italia deve produrre e vendere armi da guerra per non smettere di progredire tecnologicamente in questo settore vitale per la sopravvivenza dello Stato" Vole sapere chi le scriveva? STUPITEVI!! La firma dell'articolo dell' era del....professor Orsini."

Onestamente non vedo cosa ci sia di sbagliato o di incoerente nelle parole del prof. Orsini. È chiaro che la Difesa, come l'Istruzione, la Sanità, la Pubblica Sicurezza, etc., è un settore vitale per ogni Stato degno di questo nome. Poi una cosa è progettare e produrre armi, e venderle a paesi in pace, come avviene per la quasi totalità delle armi esportate dall'Italia (in conformità con la legge 185 del 1990), altra cosa è regalare armi, di fabbricazione italiana e non, a spese dei contribuenti, a paesi in guerra. Questa seconda cosa, secondo diversi costituzionalisti e secondo me, è in contrasto con l'art.11 della Costituzione. D'altra parte, potrebbe essere un principio del tutto plausibile, forse in contrasto con il principio del libero mercato ma sicuramente non con la Costituzione, il divieto di esportare armi da guerra a chicchessia. Anzi, io sarei pronto a sottoscriverlo. Ma stai sicuro che se noi smettessimo di esportare armi, altri le venderebbero al nostro posto.

Orsini tocca anche l'aspetto della competitività del nostro paese sul piano tecnologico. E anche qui non mi pare che abbia torto. Piaccia o no, e a me dispiace doverlo ammettere, l'industria bellica è uno dei settori tecnologicamente più avanzati e più trainanti, ovvero con le maggiori ricadute in altri settori industriali. Sviluppare il progetto di un moderno cacciabombardiere può avere ricadute positive e assai significative sull'industria aeronautica civile, sull'industria dei materiali e delle leghe speciali, sull'elettronica, etc. Forse perfino sull'industria automobilistica, e non credo di dire un'eresia. È chiaro che parliamo di un settore dove il livello tecnologico è altissimo e dove la concorrenza internazionale è spietata: chi si ferma è perduto.

Noi abbiamo Leonardo, ex Finmeccanica, azienda controllata dallo Stato, che è oggi è il 13simo produttore mondiale di armi (o sistemi d'arma e apparati ausiliari) ma che opera anche nel settore civile (che purtroppo è in difficoltà). Nel 2021 ha fatturato 14,14 miliardi, ha investito oltre il 10% di questi ricavi in ricerca e sviluppo, ha realizzato utili netti per 587 milioni e dato lavoro a 50.413 addetti (i due terzi in Italia) più decine di migliaia nell'indotto. Condivide o finanzia progetti con decine di università e centri di ricerca. Ha in corso diverse importanti partecipazioni internazionali. Sicuramente Leonardo è tra le grandi aziende italiane quella con il più alto livello tecnologico. Nel 2010 fatturava quasi 19 miliardi e aveva oltre 75mila addetti, poi ha attraversato un periodo di forte crisi con l'ad Moretti (ex FS, di nomina renziana) ma attualmente è in ripresa. Spero che vada sempre meglio e che ritorni presto tra i primi 10 produttori mondiali di armi, perché Leonardo è un fiore all'occhiello e un polo trainante per tutta l'industria e la ricerca italiane. Guai a privatizzarla! Finirebbe in mano a qualche colosso straniero e farebbe una brutta fine. Peggio ancora se finisse nelle mani di privati italiani. Non c'è nessuno in Italia, eccetto lo Stato, in grado di gestire e mantenere competitiva un'azienda del genere. D'altra parte fu Finmeccanica ad acquisire Fiat Avio (e molti altri marchi privati) e non viceversa. 

Modificato da fosforo311

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
1 ora fa, fosforo311 ha scritto:

Onestamente non vedo cosa ci sia di sbagliato o di incoerente nelle parole del prof. Orsini. È chiaro che la Difesa, come l'Istruzione, la Sanità, la Pubblica Sicurezza, etc., è un settore vitale per ogni Stato degno di questo nome. Poi una cosa è progettare e produrre armi, e venderle a paesi in pace, come avviene per la quasi totalità delle armi esportate dall'Italia (in conformità con la legge 185 del 1990), altra cosa è regalare armi, di fabbricazione italiana e non, a spese dei contribuenti, a paesi in guerra. Questa seconda cosa, secondo diversi costituzionalisti e secondo me, è in contrasto con l'art.11 della Costituzione. D'altra parte, potrebbe essere un principio del tutto plausibile, forse in contrasto con il principio del libero mercato ma sicuramente non con la Costituzione, il divieto di esportare armi da guerra a chicchessia. Anzi, io sarei pronto a sottoscriverlo. Ma stai sicuro che se noi smettessimo di esportare armi, altri le venderebbero al nostro posto.

Orsini tocca anche l'aspetto della competitività del nostro paese sul piano tecnologico. E anche qui non mi pare che abbia torto. Piaccia o no, e a me dispiace doverlo ammettere, l'industria bellica è uno dei settori tecnologicamente più avanzati e più trainanti, ovvero con le maggiori ricadute in altri settori industriali. Sviluppare il progetto di un moderno cacciabombardiere può avere ricadute positive e assai significative sull'industria aeronautica civile, sull'industria dei materiali e delle leghe speciali, sull'elettronica, etc. Forse perfino sull'industria automobilistica, e non credo di dire un'eresia. È chiaro che parliamo di un settore dove il livello tecnologico è altissimo e dove la concorrenza internazionale è spietata: chi si ferma è perduto.

Noi abbiamo Leonardo, ex Finmeccanica, azienda controllata dallo Stato, che è oggi è il 13simo produttore mondiale di armi (o sistemi d'arma e apparati ausiliari) ma che opera anche nel settore civile (che purtroppo è in difficoltà). Nel 2021 ha fatturato 14,14 miliardi, ha investito oltre il 10% di questi ricavi in ricerca e sviluppo, ha realizzato utili netti per 587 milioni e dato lavoro a 50.413 addetti (i due terzi in Italia) più decine di migliaia nell'indotto. Condivide o finanzia progetti con decine di università e centri di ricerca. Ha in corso diverse importanti partecipazioni internazionali. Sicuramente Leonardo è tra le grandi aziende italiane quella con il più alto livello tecnologico. Nel 2010 fatturava quasi 19 miliardi e aveva oltre 75mila addetti, poi ha attraversato un periodo di forte crisi con l'ad Moretti (ex FS, di nomina renziana) ma attualmente è in ripresa. Spero che vada sempre meglio e che ritorni presto tra i primi 10 produttori mondiali di armi, perché Leonardo è un fiore all'occhiello e un polo trainante per tutta l'industria e la ricerca italiane. Guai a privatizzarla! Finirebbe in mano a qualche colosso straniero e farebbe una brutta fine. Peggio ancora se finisse nelle mani di privati italiani. Non c'è nessuno in Italia, eccetto lo Stato, in grado di gestire e mantenere competitiva un'azienda del genere. D'altra parte fu Finmeccanica ad acquisire Fiat Avio (e molti altri marchi privati) e non viceversa. 

Beh  un pacifista,  così  si  dichiara il fantomatico professore,  che  sostiene la  fabbricazione  di armi e la  vendita  delle  stesse mi sembra  una  incongruenza e  qui è  un  discorso   di economia e  non  di etica alla  quale  lui  fa   il  fondamento dei  suoi  concioni attuali.   Non si salvano  vite  fabbricando  armi e  vendendole  nemmeno quelle  dei  bambini a  cui a  chiacchiere li   stanno tanto a  cuore.

 

Modificato da barbablu16

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
Il 15/5/2022 in 09:44 , mark222220 ha scritto:

Abla , abla quanto ti pare : Ti ho deflorato di nuovo !! Visibilmente …Profondamente !!  Godi ?? 

Cosa ha fatto lei, stupida gallina pisana diversamente intelligente è diversamente monolaureata? 

Lei non ha mai deflorato nessuna, nemmeno da giovane, perché lei aveva ed ha paura delle donne, però, da vecchia, ora si dimostra più fascista dei fascisti. 

Ossequi ad Alessandro e ad aria fresca. 

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Quelle che all’estero sono voci distoniche, isolate, in Italia diventano una campagna assordante, coordinata, battente, attiva su giornali, tv, web, ambasciate, centri di ricerca presunti indipendenti. Perché siamo diventati il paese tribuna della disinformazione, dell’odio antidemocratico, del riscrivere il passato per i giochi del presente

 

“Erdogan dice no a Finlandia e Svezia nella Nato”, gongolano i dirigenti del partito filorusso in Italia. “Stoltenberg, capo della Nato, oltranzista sulla Crimea più del presidente ucraino Zelensky”. “Svezia e Finlandia, l’annessione della Nato”. “Macron pronto alla mediazione, basta guerra”. “Putin non invaderà mai l’Ucraina”. “Anche il Papa dice che la Nato abbaia…”. “E l’Iraq? E Kabul? E Belgrado?”.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

È necessario essere registrati per poter lasciare un messaggio

Crea un account

Non sei ancora iscritto? Registrati subito


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.


Accedi ora