Termovalorizzatori - Anche Conte dice no

"Ma e... la munnezza?"

Te la tieni a casa noooooooooo.

:o

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9 messaggi in questa discussione

Inviata (modificato)

Conte dice no all'inceneritore a Roma e fa benissimo, ma fa malissimo a non ricavarne le conseguenze, cioè uscire da questo governaccio schifoso. Il quale ha deciso consapevolmente, deliberatamente, di sacrificare alcune migliaia di vite di italiani abolendo le mascherine al chiuso e il green pass mentre il paese viaggia alla  media equivalente di 3 terremoti dell'Aquila la settimana. Una piccolissima e sopportabilissima scomodità per questi schifosi incompetenti vale più della vita delle persone. Potevano almeno aspettare l'estate, potevano almeno mantenere il distanziamento di un metro al chiuso. Niente. Figuriamoci se si fanno scrupoli ad avvelenare l'aria e ad accelerare il riscaldamento globale riaprendo centrali a carbone e costruendo nuovi inceneritori! Le prime, almeno, dovrebbero essere riaperture provvisorie, si spera. Mentre i secondi sono del tutto inutili e ingiustificabili. Mi correggo: sono utili solo alla potente lobby inceneritorista e ai politicanti che ne vengono foraggiati. L'inceneritore di Gualtieri sarà in pieno esercizio non prima del 2028, ma presumibilmente verso il 2030 o oltre. Costerà 700 milioni (se i costi non lieviteranno in corso d'opera, e sarebbe già un caso più unico che raro) non finanziabili col Pnrr (l'UE non fa debito comune per finanziare ecomostri nei paesi indietro nella  transizione ecologica come l'Italia). Ebbene, per quella data ci siamo impegnati con l'Europa a riciclare almeno il 60% dei rifiuti urbani, almeno il 65% nel 2035. Di conseguenza i 37 inceneritori già esistenti sarebbero più che sufficienti. Anzi essi sono già oggi, con la loro inestinguibile fame di monnezza da bruciare, il principale ostacolo alle sane politiche di riciclo e di riuso. Per quella data dovremo anche abbattere del 55% le nostre emissioni di CO2, e non le abbatteremo certo bruciando rifiuti. Qualcuno spieghi agli incompetenti e disinformati Draghi e Gualtieri che oggi l'Italia è un paese in deficit crescente di materie prime, pertanto i rifiuti sono per noi una risorsa irrinunciabile e dobbiamo imparare a riciclarli e riutilizzarli in percentuali vicine al 100%. E gli spieghino anche che gli inceneritori non risolvono il problema delle discariche. Riducono il volume dei rifiuti da conferire ma restano rifiuti speciali e tossici residui da conferire in discariche speciali. 

Modificato da fosforo311

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Termovalorizzatore di Brescia

Entro il 2024 il termovalorizzatore produrrà idrogeno verde ...

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Termovalorizzatore di Napoli

Emergenza Rifiuti Napoli: come gestire l'Immondizia a Napoli?

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13 ore fa, refusi ha scritto:

Termovalorizzatore di Napoli

Emergenza Rifiuti Napoli: come gestire l'Immondizia a Napoli?

che si anche l'educazione gioca un ruolo importante nell'andamento del pianeta....:D

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Qualcuno sostiene questo, sig fosforo. 

Inquinano otto volte in meno delle discariche e compensano le loro emissioni evitando quelle generate dalla produzione di energia. In Italia ce ne sono ancora troppo pochi. Spesso vengono demonizzati, ma in Italia non ci sarebbero abbastanza termovalorizzatori per lo smaltimento dei rifiuti.9 mar 2021

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E dove sta il problema ?? Ci poteva essere il minimo dubbio che , da irresponsabili , il M5S , non avrebbe votato il Dl Aiuti in Cdm per puro pregiudizio ideologico sugli inceneritori ?? Sono sempre loro, quelli del “NoTutto”. Noi vogliamo città pulite, loro no !! Sono sempre gli stessi : sono sempre gli stessi inutili idio ti che amano la decrescita felice , gli stessi idio ti del “no nel mio giardino “. Insomma , i soliti populisti . Sarò curioso di verificare il tempo che impiega il PD per ripensare all’alleanza strategica con questi idio ti …!! 

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2 ore fa, ahaha.ha ha scritto:

Qualcuno sostiene questo, sig fosforo. 

Inquinano otto volte in meno delle discariche e compensano le loro emissioni evitando quelle generate dalla produzione di energia. In Italia ce ne sono ancora troppo pochi. Spesso vengono demonizzati, ma in Italia non ci sarebbero abbastanza termovalorizzatori per lo smaltimento dei rifiuti.9 mar 2021

e... chi sarebbe questo qualcuno? uno a caso?

9_9 

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R

3 ore fa, refusi ha scritto:

e... chi sarebbe questo qualcuno? uno a caso?

9_9 

Roba che si trova nel web, io non ho ne l'esperienza ne la preparazione necessaria  per smentire quanto sostenuto in quel post. 

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Inviata (modificato)

19 ore fa, ahaha.ha ha scritto:

Qualcuno sostiene questo, sig fosforo. 

Inquinano otto volte in meno delle discariche e compensano le loro emissioni evitando quelle generate dalla produzione di energia. In Italia ce ne sono ancora troppo pochi. Spesso vengono demonizzati, ma in Italia non ci sarebbero abbastanza termovalorizzatori per lo smaltimento dei rifiuti.9 mar 2021

Nemmeno io, egregio, ho le competenze necessarie per sviluppare in modo corretto e soddisfacente un tema complesso, delicato, multidisciplinare e controverso come quello dei termovalorizzatori, cioè gli inceneritori con recupero (parziale) di energia e di materiali, impianti che nel seguito per brevità indicherò con TRV. Oltre agli aspetti tecnici ed economici, e a quelli ecologici, ovvero l'impatto sull'ambiente e sulla salute, bisognerebbe esaminare il ruolo dei TRV nell'ambito di una pianificazione energetica e ambientale di medio e lungo periodo, e qui il discorso sconfina nella politica. Proverò a ragionare con la mia testa su quanto leggo in rete.

Nelle 300 pagine del PNIEC, il Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima 2030 inviato dal governo Conte2 alla Commissione UE, c'è solo un fugace cenno ai TRV. A pag.74 leggiamo che tra gli obbiettivi di politica energetica e ambientale dell'Italia c'è la riduzione del fabbisogno di termovalorizzazione dei rifiuti e la limitazione dell'uso delle biomasse per motivi di riduzione delle emissioni. Ovvio: ci siamo impegnati, noi e gli altri paesi UE, a decarbonizzare l'economia, dunque dobbiamo bruciare meno combustibili fossili ma anche meno rifiuti. In altri termini, entro il 2030 dovremo ridurre il numero di TRV in esercizio e presumibilmente azzerarlo entro il 2050, salvo dotarli di costosi sistemi di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS). Qui occorre una precisazione che illustrerò con un esempio. Si progetta di dotare il TRV di Oslo di un costoso CCS in grado di catturare fino al 90% della CO2 emessa. Ma in questo TRV circa il 50% della CO2 deriva dalla combustione di rifiuti biologici e di biomasse non riciclabili. Combustione che, almeno in teoria, non altera il ciclo naturale del carbonio, dato che la CO2 emessa è bilanciata da quella catturata per fotosintesi durante la vita del vegetale da cui proviene il rifiuto. Si deduce che un impianto del genere opera una sottrazione netta di gas serra dall'atmosfera. Questo sarebbe quindi un terzo modo di "valorizzare" il rifiuto incenerito: non solo recuperando energia dalla combustione e materiali riciclabili dalle ceneri pesanti residue, ma anche contribuendo alla lotta al riscaldamento globale. Purtroppo è un modo antieconomico. Allo stato attuale è molto più conveniente (e più razionale) separare la frazione organica con la raccolta differenziata e trattarla in un biodigestore ricavandone biometano utilizzabile come combustibile ecologico. Non a caso le direttive UE spingono verso il 100% di raccolta differenziata e percentuali sempre più alte di riciclo dei rifiuti urbani (anche sotto forma di biogas). Tirando le somme: pianificare oggi in Italia nuovi grossi e costosi TRV che andranno in esercizio verso il 2030 come quello di Roma (per giunta previsto, per quanto ne so, senza CCS) va in direzione contraria al PNIEC 2030, alla transizione ecologica, alle direttive UE su differenziata e riciclo, e all'European Green Deal verso la neutralità climatica, traguardo fissato al 2050 con una tappa molto impegnativa da chiudere entro il 2030. Per questi impianti cade anche la giustificazione all'italiana che ci servono per spendere in un modo purchessia i fondi europei. Ovviamente questi impianti non sono finanziabili con i fondi europei.

Le affermazioni che hai riportato in quelle tre righe più che a un fanatico inceneritorista (o a uno che nel settore ci campa) mi fanno pensare al detto "tutto è relativo". Enunciato falso e autocontraddittorio, spesso attribuito ad Einstein, cui in realtà si deve il maggiore sforzo di assolutizzazione matematica della fisica. Però è vero che molte cose sono relative.

Che significa dire che i TRV inquinano 8 volte meno delle discariche? In base a quali parametri o sostanze inquinanti? E le discariche non sono tutte uguali. Peraltro anche i TRV producono a loro volta rifiuti o residui che finiscono in discarica, e si tratta di rifiuti pericolosi e di discariche speciali, potenzialmente molto inquinanti. Una politica razionale e rispettosa dell'ambiente oggi non può che puntare a una drastica riduzione sia dei TRV sia delle discariche. E sono due piccioni che si possono prendere spingendo al massimo sulla raccolta differenziata e sul riciclo. Leggo che dalle ceneri pesanti di un TRV oggi si riesce a recuperare quasi di tutto: ferro, rame, perfino quantità significative di metalli preziosi, per es. alcune decine di kg d'oro e alcuni quintali d'argento l'anno negli impianti più grossi. Ma è logico presumere che servano trattamenti chimici e meccanici generalmente molto più complessi, più costosi e più inquinanti del recupero diretto dal rifiuto differenziato. Essendo improbabile (anche se non impossibile) che qualcuno butti gioielli e orologi d'oro nel bidone dell'indifferenziata, l'oro e l'argento di cui sopra derivano per lo più da componenti e dispositivi elettronici. Ed è molto più semplice separarli con una raccolta differenziata accurata dei cosiddetti RAEE (rifiuti da apparecchi elettrici ed elettronici). Il confronto tra TRV e discariche è molto relativo anche in merito alle emissioni di gas serra. Un esempio viene svolto su Wikipedia con riferimento a uno studio del 2005 dell'Università di Firenze:

https://it.wikipedia.org/wiki/Inceneritori_in_Italia (paragrafo gas serra)

Ma non c'è bisogno di studi scientifici per capire che un TRV è molto meno peggio di una discarica di rifiuti indifferenziati dove la componente organica viene abbandonata a fermentare liberamente emettendo metano, che è un gas serra molto più potente della CO2. Mentre, come visto nell'esempio del TRV di Oslo, il bilancio di emissioni nette migliora per i TRV che bruciano rifiuti organici. Però, secondo Wiki, il risultato del confronto si ribalta se la componente organica non viene conferita direttamente in discarica ma solo dopo trattamento meccanico-biologico (TMB) e/o compostaggio, permettendo il recupero del metano di fermentazione o biogas. Non a caso le norme UE oggi vietano il conferimento diretto in discarica dei rifiuti organici. Anche questo esempio conferma che c'è un insanabile conflitto tra TRV e raccolta differenziata. Per un TRV l'ideale è bruciare rifiuto indifferenziato, in una vera green economy l'ideale è differenziare il 100% e riciclare quasi tutto. 

Anche sul recupero energetico dei TRV ci sarebbe molto da dire. Usato come centrale termoelettrica un TRV ha un rendimento molto più basso di una centrale a gas. E ha un bilancio peggiore di gas serra emessi per unità di energia prodotta. A meno che non bruci prevalentemente rifiuti organici, come visto prima. È chiaro che i rifiuti urbani sono un combustibile a dir poco scadente se confrontati col gas, il petrolio e il carbone. Leggo che il modernissimo TRV di Torino, architettonicamente molto bello con la sua ciminiera blu, per avviare l'accensione dei rifiuti e tenere viva la fiamma ha bisogno di 184 mc di gas metano l'ora. In più consuma 120 tonnellate di acqua l'ora, e un paio di tonnellate l'ora di reagenti e additivi chimici. Credo che sia l'unico TRV del Piemonte. Immaginiamo quanti camion carichi di spazzatura affluiscono tutti i giorni da tutta la regione. Nel 2019 ha bruciato 530mila tonnellate di rifiuti urbani. Immaginiamo l'inquinamento e i gas serra prodotti da tutti questi camion. Oltre alla puzza. Non vorrei proprio vivere nei pressi di un inceneritore e nemmeno lungo le strade di affluenza. Naturalmente un confronto serio andrebbe fatto soprattutto con le fonti rinnovabili. Che non inquinano, non puzzano e non emettono gas serra. 

Sui danni alla salute legati agli inceneritori la questione è aperta e molto controversa. È accertato che quelli costruiti nel secolo scorso causavano danni seri. I più moderni, costruiti con le BAT (Best Available Techniques), stando ai dati ufficiali sarebbero molto meno nocivi alla salute del normale traffico cittadino o degli impianti di riscaldamento autonomo delle case. Mentre i TRV funzionanti in cogenerazione producono anche energia termica, utilizzabile per il teleriscaldamento. Ma non tutti sono d'accordo:

https://economiacircolare.com/inceneritori-ultima-generazione-inquinamento/

Va anche considerato che vi sostanze inquinanti di cui è molto difficile misurare la concentrazione effettiva nell'aria e dunque è difficile ricavare correlazioni epidemiologiche. Questo non lo dico io, lo dice il Ministero della Salute. Per esempio le norme vigenti impongono limiti solo sulle emissioni delle polveri fini o micropolveri, le cosiddette PM10. Assai più subdole e invasive, nonché cancerogene e mutagene, sono le polveri ultrafini o nanopolveri. Ma a questo livello - spiega il Ministero - mancano estese indagini epidemiologiche a causa delle difficoltà di precise misurazioni e monitoraggio ambientale delle nanopolveri.

Modificato da fosforo311

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