non trovano l'accordo per la dote;come è andata a finire?

Poche migliaia di euro, una «dote» mai restituita per un matrimonio che non si è celebrato. Per questo motivo M. m., 25 anni, cuoco del Bangladesh, uccise il connazionale I. Mohamed, suo coetaneo, lavapiatti in una pizzeria.


L’immigrato è stato condannato all’ergastolo(che non fara' mai). I giudici della corte d’Assise hanno escluso le aggravanti contestate, tra cui la premeditazione, ma hanno disposto la trasmissione degli atti in Procura perché si proceda per il reato di vilipendio di cadavere.

L’omicidio è avvenuto il 9 giugno 2021, in un alloggio al terzo piano di un palazzo in corso Francia. Secondo la ricostruzione dei pubblici ministeri i e ,il  M. ha strangolato l’amico con un cordino di nylon e poi lo ha decapitato con un coltellaccio da cucina.

«Una sentenza pesantissima, che non mi aspettavo»: ha detto il difensore, l’avvocato (pagato da noi) che davanti ai giudici ha sostenuto che M. si difese reagendo a un’aggressione.

E’ noto che per difendersi da una aggressione si decapiti un morto con un coltellaccio.

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1 messaggio in questa discussione

7 ore fa, director12 ha scritto:

all’ergastolo(che non fara' mai)

anche mambro e fiora......

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